E vai con i commenti. Grazie a tutti!

A mio nonno 6,5 (steve_vai_it)
Molto molto personale, uno sfogo anziché un racconto, una cronaca di una triste vicenda familiare. I nonni sono importantissimi per un bimbo, ci crescono anche loro. Spesso sono le prime persone care che salutiamo e lasciano il segno anche se siamo grandi. La stesura di per se non mi ha colpito molto, anche se scorre bene, e il senso di pesantezza che il racconto vuole dare, arriva tutto. Mi piace il passaggio dove dici delle visite, 'poche col senno di poi'. Ho notato che qua (Marche? Centro?) quando si parla di tumori è sufficiente dire che uno "sta male", se non specifichi altro intendi quello. Succede anche in altre parti?

Domani è un altro giorno 7,5 PC (marcoslug)
Bello e molto profondo. Complimenti. Il domani inteso così è veramente una grande intuizione per questa tornata. Scorrevole e senza errori.

Oggi-domani 6 (gensi)
Parte bene e poi cala, mi aspettavo di più. L'uso del piuttosto in questo modo mi manda fuori di testa, ti tolgo mezzo punto, anzi... uno.

Fc43 6 (tava)
Non mi ha lasciato molto, scritto bene ma mi è sembrato un po' prevedibile.



Questi sono i miei commenti a caldo, scritti dopo aver letto ogni racconto.
A parte il primo gli altri sono un po' tirati via causa il poco tempo.
Più avanti ne parleremo meglio.



Faccio notare a Gensi, che la mia votazione a fil di sirena, gli ha portato via il primo posto.

A mio nonno: 7,5 + premio della critica
Racconto autobiografico? Anche se non lo è lo sembra, e quindi sembra un racconto che parte sulla carta "sfavorito" per il fatto che potrebbe essere interessante solo per l'autore, ma poi mi ci sono piacevolmente ritrovato, perché bene o male sono situazioni vissute da tutti noi.
Veramente ben scritto, mi è piaciuto molto sia per l'atmosfera ottimamente ricreata sia perché si adatta perfettamente al tema; avevo pensato anche io di scrivere un racconto simile ma mi sono reso subito conto che non ne sarei mai stato in grado.


Domani è un giorno come un altro.: 6
La nota positiva di questo racconto è che mi ha suscitato un po' di curiosità durante la lettura, la nota negativa è che è un po' troppo tirato via. Meritava più approfondimento in generale, ma soprattutto meritava un approccio più costruito al personaggio del Vecchio, che entra in scena troppo velocemente e senza essere "caricato" a dovere. Anche il finale poi è un po' troppo complesso scritto così, risulta quasi noioso seguire bene il ragionamento. Chiaro: se, come per il mio racconto, non c'è stato tempo per svilupparlo meglio, allora c'è poco da fare.


Oggi-Domani: 6,5
Il racconto parte davvero bene: mi è piaciuta tutta la costruzione sui contro-controtendente e simili, diciamo che mi ci sono ritrovato anche io.
Non mi è piaciuto il finale, cioè forse l'avrei scritto in un altro modo, magari sempre con la disfatta totale per il protagonista, ma in un modo tale che l'avrebbe lasciato ancora di più preda di una sorta di megaequivoco, in cui sarebbe sembrato che lui in realtà fosse il più perfetto di quelli allineati alla società, cosa che in realtà lui non era.

La prima parte l'ho scritta un mese prima.
Da quando arriva all'hotel in poi l'ho scritta nelle ultime due ore prima di postare.
E si vede tutto, me ne sono accorto anche io rileggendo.

In mente avevo qualcosa di ben diverso, avrei voluto farlo partire davvero per un paese "esotico" e poi farlo adattare, vivere e morire tragicamente lì.

Ma il tempo e la voglia sono stati tiranni.

Il che fa dedurre che sia un pessimo scrittore di getto ed un più bravo scrittore ragionato.
Ci penserò, piuttosto.

Ecco i miei commenti:
A mio nonno
Estremamente personale e molto appassionato. È probabilmente un filo troppo lungo e rischia di annoiare un po', ma nonostante questo ben fatto. Ci sono troppi errori (mare anzichè madre, parolele, tu risposi, tu dissi) e questo impatta sicuramente sul voto.
Nota sui racconti personali in generale (anche a me stesso dato che pure io ne ho scritto almeno uno): il rischio è secondo me sempre enorme di scivolare in qualcosa troppo intimo per provocare altro che imbarazzo nel lettore -e io nel mio racconto ai tempi avevo volutamente spinto al limite estremo questa cosa sbattendomene in modo consapevole. Il limite tra trasmettere un'emozione e scaricare un peso fastidioso è sempre sottile e quindi è in qualche modo un azzardo. Secondo me in questi casi, più che il voto in sè, è importante l'essere riusciti a condividere una storia in cui lo scrittore è stato vulnerabile o ferito. In qualche modo non si è più solo un distaccato narratore onnisciente e indifferente alla vita dei personaggi che crea, si è il racconto stesso. E il racconto prende vita raccontando qualcosa di noi che nemmeno intenzionalment si sarebbe potuto spiegare a parole. Tutto questo pippotto per dire ben fatto, al di là della resa. E se per assurdo questa vicenda fosse solo un'invenzione bravo due volte, perchè hai creato e inscenato un'emozione.

Oggi - domani
Una domanda di fondo per capirci subito: come è possibile che questo individuo stia raccontando una storia in cui molto probabilmente è morto al passato remoto?? Se non è morto allora ce lo dovevi dire, se è in un afterlife di qualsiasi forma altrettanto. A causa proprio del passato remoto la storia è imprevedibile, ma mon credo sia totalmente un bene. Al di là di questo, il tutto scorre abbastanza bene anche se non è troppo fantasiosa come storia; la penultima frase è carina

Fc-43
Storia abbastanza scontata e che non lascia granchè, sicuramente è abbastanza ben scritta ma è un po' una virgola nel nulla. Crei un personaggio che non conosciamo e nulla ci dice, lo descrivi rapidamente e poi ci dici che è malato. L'intera situazione è paradossale, al punto che è difficile capire cosa si prova verso questo individuo; personalmente una certa indifferenza. Lo sviluppo non è poi così originale e il diversivo della farmacia regge fino a un certo punto. Forse potevo dare mezzo punto in piu anche qui, ma poi sarebbero stati tutti uguali i voti e quindi ho tolto mezzo punto e dato PC perchè è comunque abbastanza ben scritto

Due parole sul mio: poco più che gli sproloqui di un paio di menti delicati che si sono incontrate tempo fa, la mia era una delle due. Ho tolto ogni forma di descrizione per entrare a gamba tesa sull'argomento, in modo che tutto il resto fosse solo contorno, che il lettore potesse identificarsi il più possibile nella guardia carceraria e nel suo viaggio verso la pazzia. Sì, in qualche modo c'è un lontano ricordo di the green mile.

Due parole sulla tornata: tema era domani, quattro racconti quattro morti. Mamma mia.

Cichetto ha scritto:


Grazie per il commento Max.
Devo dire che mi trovi d'accordo quando dici che "la stesura non ti ha colpito molto" perché non ha appassionato nemmeno me. Ma c'è un perché: di solito sono uno "scribacchino" che guarda più alla forma che ai contenuti. Questa volta l'oscillazione del pendolo è cambiata e tutto s'è capovolto. Come ha commentato anche Asintoto ci sono persino errori grammaticali; poco importa perché l'ho scritto di getto e l'ho postato.

Tavajigen ha scritto:

Grazie anche a te per il commento
Si, il racconto è ovviamente autobiografico. Anche qui mi trovi d'accordo come sul commento sopra: ho voluto tenere un ritmo ed un atmosfera abbastanza "serrata" dove gli eventi si susseguivano molto "di fretta" anche se in realtà in mezzo è passato abbastanza tempo.
Io sono stato in grado di scrivere di questa cosa solo perché il giorno che l'ho scritta sarebbe stato il compleanno di mio nonno (11 Settembre) e, quindi, sono andato a braccio facendomi prendere dai ricordi. Se dovessi riscriverlo oggi, forse, non ci riuscirei.

Asintoto ha scritto:

Come dicevo l'ho scritto di getto e non ho avuto la forza di rileggerlo: troppi ricordi. Il che non è una giustificazione e concordo sul fatto che sia stato giusto abbassare il voto. Ma il voto è solo un numero, l'importante è che sia arrivata un'emozione, un sentimento come tu stesso dici.
Anche io concordo sul limite tra l'angosciare qualcuno ed il trasmettere delle emozioni (limite che certe volte si mescola) ma, come detto sopra, ho scritto per fare un regalo a mio nonno diciamo e, quindi, me ne sono sostanzialmente sbattuto di tutto il resto.

Ecco i miei commenti:

Domani è un altro giorno

Ho letto il commento di Asintoto e mi ci sposo in pieno. La vincenda mi è sembarata da subito molto paradossale e non riuscivo a seguire bene la trama. Questo ha generalmente due risvolti: crea interesse oppure finisce per allontare il lettore.
Io mi sono piazzato in mezzo in stato un po' confusionario.
Sul finale mi sono sbilanciato un po' lasciandomi prendere ma lo stile narrativo che non m'ha troppo convinto ha fatto scendere la valutazione di almeno un mezzo punto.

Oggi-domani

E' un racconto che mi è piaciuto molto perché lo trovo ben scritto, fluido, scorrevole. Inoltre non ho intuito fino alla fine cosa sarebbe potuto accadere il ché mi ha tenuto piacevolmente "appiccicato" al monitor. Finale che ha fatto guadagnare un punto pieno e premio critica.

Fc43

Racconto troppo "veloce" per potersi calare realmente nelle atmosfere (purtroppo). In linea generale non è scritto assolutamente male, però la storia non mi ha convinto.

Asintoto ha scritto:




GIANNIIII, L'OTTIMISMO...!

Cichetto ha scritto:



ahahah però è innegabilmente vero

steve_vai_it ha scritto:



è verissimo!
queste sono cose che mi saltano subito all'occhio ma stavolta no, e mi ha fatto ridere quel 'mamma mia'.

Un plauso ad Asintoto che ha notato un dettaglio non di poco conto.
Cosa che mi fa soprattutto venire i brividi ora che ci penso.

Sul mio racconto ti do ragione nel senso che sarebbe bastato cambiare questa frase:

Vidi, in quell'istante, tutte le tappe della mia vita con questa Vidi, in quell'istante, tutte le restanti tappe della mia vita prima di questa fuga per dare un po' più di verosimilità.

Anche se è ovviamente impossibile raccontare una storia in pochi secondi avrebbe comunque dato un senso un po' più logico come se si fosse nel cervello dell'uomo.

E poi staccare l'ultima frase come se fosse normale narrazione.

Ringrazio poi per il resto dei commenti.
A breve vedo di pubblicarli anche io (non li ho scritti di getto, quindi mi ci vorrà un attimo per rivederli e ricreare le sensazioni all'atto dei voti).

ho letto i racconti..

il primo (quello del nonno) l'ho trovato molto toccante.. mi è piaciuta la rabbia del protagonista.. è l'unico racconto che ha letto il tema per come l'avrei inteso io: domani uguale procrastinazione.. e il protagonista è - nella sua passività - paradossalmente più attivo di quelli degli altri racconti.. lui decide di non andare dal nonno.. non ha un impedimento.. semplicemente decide di procrastinare una cosa che non si può prevedere e, di conseguenza, procrastinare: la morte.. ben fatto.. e perdipiù è scritto anche bene.. mai l'avrei associato a stivi se non l'avessi conosciuto un po' meglio, qualche giorno fa

il secondo (quello del condannato a morte) mi pare un po' ingenuo.. prendere il lettore lo prende ma la filosofia che sta dietro al discorso del "pazzo" mi pare un po' spicciola.. mi ha dato l'idea che lo scrittore stesse parlando di un qualcosa che non conosce a fondo (e spero che sia così, in ogni caso xD)

il terzo (quello dell'impiegato) è il più assurdo di tutti.. la storia è davvero poco credibile ma l'errore imperdonabile è che un narratore che parla in prima persona al passato non può morire.. questo è un errore talmente grosso che non so che altro dire

il quarto (quello del chimico) è davvero scarso.. scusa tava

6Rimbaud ha scritto:


Se avessi partecipato attivamente alla votazione mi avresti fatto vincere ...
Ma non importa, ti perdono

steve_vai_it ha scritto:


forse ho pensato: massì, li leggo domani..

6Rimbaud ha scritto:


Ah fermi fermi: era una battuta!

Comunque mi trovo abbastanza d'accordo con i tuoi commenti, anche se in modo meno estremo

Mi scuso con tutti per aver postato un racconto scritto nell'ultima ora disponibile prima della fine della tornata (11 di sera).
Purtroppo avevo in mente questa trama da almeno un mese e mezzo, ma a causa del matrimonio e del viaggio di nozze non ho avuto assolutamente tempo di scriverlo prima, e soprattutto di fargli un profondo lavoro di edit per renderlo accattivante e non scontato.
Vi ringrazio per i commenti, perché ne trarrò molti spunti per riscrivere il racconto quando ne avrò tempo.


Cichetto ha scritto:


Asintoto ha scritto:


steve_vai_it ha scritto:


6Rimbaud ha scritto:

Comunque rileggendo il mio racconto ancora mi chiedo come possa aver vinto il premio della critica...è scritto davvero male, o meglio è postato senza alcuna necessaria revisione.

Il primo racconto è almeno tre o quattro categorie sopra come scrittura, provate a rileggerli.

Tavajigen ha scritto:


Mi imbarazzi .... ma sono d'accordo

caro tava, secondo me potresti provare per una volta a non inserire per forza elementi assurdi nei racconti, quali ultraversi paralleli, guerre nucleari, astronavi che si perdono in mondi inventati e altre cagate chimiche complete di sigle impronunciabili

scrivi un racconto sul mestiere del gondoliere, oppure su due liceali di paese che si innamorano per la prima volta

farai certamente meglio

anche perché peggio è impossibile

Gnubbo che non sei altro, se tu ci capissi un minimo di farmaceutica sapresti che ciò che ho scritto è tutto completamente plausibile, anzi la scoperta di nuovi farmaci avviene esattamente così.