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ARGOMENTO: [#1] America (commenti)

Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 13:50 #4211

mentalhandjob ha scritto:


Maceria – 6 devo essere sincero, quel gioco di parole “a me ricardo” e “9 am Erica dorme” non l’ho proprio digerito.


ovviamente commenterò tutti i commenti..perfino il tuo! (quando e se lo posterai ;D)
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 13:54 #4212

mentalhandjob ha scritto:
America – 7 uno dei migliori nonostante le caravelle. L’ho letto senza chiedermi nemmeno una volta “ma quando finisce?”, e per me non è poco



Nonostante le caravelle intendi nonostante i loro nomi (lo so sono osceni, non sapevo che inventare ) oppure nonostante che ci sia questa ambientazione?

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Ultima modifica: 23/12/2011 13:58 Da Tavajigen.

Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 13:55 #4213

6Rimbaud ha scritto:
mentalhandjob ha scritto:


Maceria – 6 devo essere sincero, quel gioco di parole “a me ricardo” e “9 am Erica dorme” non l’ho proprio digerito.


ovviamente commenterò tutti i commenti..perfino il tuo! (quando e se lo posterai ;D)



era questo il commento! ti sei giocato tutta la mia stima con quell'uscita!!
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 13:57 #4214

mentalhandjob ha scritto:
volevo rispondere a chi vede il mio racconto completamente off topic. L'america è la voglia di rivincita del protagonista, è il trionfo dello stereotipo americano. Lui che ancor prima di partire immagina come andranno le cose in base ai suoi desideri e a qualcosa sentita qua e la, ma mai provata di persona. é il sogno americano come leggenda lontana che si schianterà inesorabilmente contro la realtà.



Azz, allora proprio non ci sono arrivato, boh forse potevi farlo intendere un po' di più, ma sicuramente sono io che non ho afferrato il concetto. In pratica ho capito questo senso di rivalsa, ma non l'ho associato a America.
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 13:58 #4215

mentalhandjob ha scritto:
volevo rispondere a chi vede il mio racconto completamente off topic. L'america è la voglia di rivincita del protagonista, è il trionfo dello stereotipo americano. Lui che ancor prima di partire immagina come andranno le cose in base ai suoi desideri e a qualcosa sentita qua e la, ma mai provata di persona. é il sogno americano come leggenda lontana che si schianterà inesorabilmente contro la realtà.

Mi ergo a paladino di Efri anche se non ne ha bisogno. Consideri "The Garden" al limite del fuoritema quando il racconto è liberamente ispirato a chi, davvero il sogno americano l'ha vissuto e lo sta vivendo. Insomma, più in 'tema' di così francamente non si poteva essere. Non è solo questione del Madison Square Garden. Forse t'è sfuggito questo particolare anche se era citato nella nota finale.
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 13:58 #4216

Tavajigen ha scritto:
mentalhandjob ha scritto:
America – 7 uno dei migliori nonostante le caravelle. L’ho letto senza chiedermi nemmeno una volta “ma quando finisce?”, e per me non è poco



Nonostante le caravelle intendi nonostante i loro nomi (lo so sono osceni, non sapevo che inventare ) oppure nonostante che ci sia questa ambientazione?

p.s. grazie!



Mi riferivo all'ambientazione "Colombesca". C'era pathos
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Ultima modifica: 23/12/2011 13:59 Da Tavajigen.

Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 14:00 #4217

mentalhandjob ha scritto:
Mi riferivo all'ambientazione "Colombesca". C'era pathos



Ah ho capito.

p.s. ho aggiustato i quote nei nostri post.
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 14:05 #4218

gensi ha scritto:
mentalhandjob ha scritto:
volevo rispondere a chi vede il mio racconto completamente off topic. L'america è la voglia di rivincita del protagonista, è il trionfo dello stereotipo americano. Lui che ancor prima di partire immagina come andranno le cose in base ai suoi desideri e a qualcosa sentita qua e la, ma mai provata di persona. é il sogno americano come leggenda lontana che si schianterà inesorabilmente contro la realtà.

Mi ergo a paladino di Efri anche se non ne ha bisogno. Consideri "The Garden" al limite del fuoritema quando il racconto è liberamente ispirato a chi, davvero il sogno americano l'ha vissuto e lo sta vivendo. Insomma, più in 'tema' di così francamente non si poteva essere. Non è solo questione del Madison Square Garden. Forse t'è sfuggito questo particolare anche se era citato nella nota finale.



Si, hai ragione,certamente non è off topic. è che pensavo al sogno americano come un cambiamento drastico delle proprie condizioni, del proprio status. E io tutto ciò in un giocatore di Basket famoso e ricco in Italia che va a giocare l'NBA non lo vedo. Per questo ho detto che il MSG non fa l'america
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 14:20 #4219

mentalhandjob ha scritto:
gensi ha scritto:
mentalhandjob ha scritto:
volevo rispondere a chi vede il mio racconto completamente off topic. L'america è la voglia di rivincita del protagonista, è il trionfo dello stereotipo americano. Lui che ancor prima di partire immagina come andranno le cose in base ai suoi desideri e a qualcosa sentita qua e la, ma mai provata di persona. é il sogno americano come leggenda lontana che si schianterà inesorabilmente contro la realtà.

Mi ergo a paladino di Efri anche se non ne ha bisogno. Consideri "The Garden" al limite del fuoritema quando il racconto è liberamente ispirato a chi, davvero il sogno americano l'ha vissuto e lo sta vivendo. Insomma, più in 'tema' di così francamente non si poteva essere. Non è solo questione del Madison Square Garden. Forse t'è sfuggito questo particolare anche se era citato nella nota finale.



Si, hai ragione,certamente non è off topic. è che pensavo al sogno americano come un cambiamento drastico delle proprie condizioni, del proprio status. E io tutto ciò in un giocatore di Basket famoso e ricco in Italia che va a giocare l'NBA non lo vedo. Per questo ho detto che il MSG non fa l'america

Beh, mi tocca dissentire. Anche perché, sempre come specificato nella nota, stiamo parlando del PRIMO europeo in assoluto nella storia come prima scelta nei draft. Insomma, non come tanti europei presi così, più per fare 'circo'...qui stiamo parlando di un vero giocatore europeo scelto per giocare in NBA. Considera poi che nel basket credo che più della NBA non esiste nulla..anche i mondiali e le olimpiadi, in fondo, valgono meno del campionato americano.
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 14:29 #4220

Americano, troppo americano (9)

Il racconto vincitore della tornata, per i miei gusti. Come faceva notare qualcuno, qualche piccola imprecisione c'è, ma nel complesso m'è piaciuto molto. Se l'uscita dal campo o l'operazione “recupero bussole” possono risultare inverosimili, non credo che altrettanto si possa dire per i sentimenti “pacifisti” e non-violenti del protagonista; spesso capita (almeno a me, non so voi) di fare cose semplicemente perchè si deve, trovandosi poi invischiati in qualcosa che non ci piace quasi per nulla. Ne conosco, di amici/colleghi aspiranti medici per tradizione familiare che schifano il paziente; cosa avrebbe impedito ad uno di questi, se il padre fosse stato un colonnello, di fare i soldati senza essere affatto dei violenti?

Ingoia l'America (6)

Non m'è piaciuto, dico la verità. Non so perchè, ma non è riuscito a prendermi, nonostante poi non sia scritto affatto male...

Maceria (6,5)

Una bella visione del sogno americano, tutt'altro che fuori tema. Belli i giochi di parole, scritto bene; imho manca un qualcosina nella storia, un qualcosa che possa rallentare il ritmo accelerato ed ellittico del ricordo di Meri.
Ma forse, se si votasse oggi, rivedrei il 6,5 un po' al rialzo...

America 3000 (6)

Citazione non colta (pur avendolo letto, Novecento) anche da parte mia. Per carità, ben scritto, ma quello che ho pensato sin dall'inizio era “E la storia dov'è?”. Sembrava un incipit, in effetti...
Solo ora capisco l'esercizio di stile, ma vorrei che l'autore mi spiegasse il perchè della scelta.
P.S.: a quel punto, gioco per gioco, lo si poteva intitolare “America, 2900”!

America Rossi (5,5)

In effetti, come ha scritto l'autore, si tratta di una barzelletta un po' prolungata e questo l'ha un po' penalizzata nella mia valutazione. Anche sullo stile si può migliorare un bel po', qualche pausa in più non avrebbe fatto male.

Alaska (7)

Buona prova, il sogno americano in tutta la sua essenza di “corsa all'oro”. Bella la chiusa, ritmata la scrittura. Forse meritava qualcosa in più, nei miei voti...

Parto indotto (7 + PREMIO DELLA CRITICA)

Qua m'accorgo di essere stato molto generoso...e m'hai fregato solo perchè era scritto in modo assolutamente FA-VO-LO-SO, e sei riuscito a prendermi in modo bestiale.
Certo che questo racconto lo si poteva postare in una qualunque delle puntate previste...

Storia d'oltreoceano (6)

Molto descrittivo, s'è giocato bene il mio personale premio della critica con Parto indotto. Non m'è piaciuta granchè la storia, comunque, avrei voluto qualcosa di più sviluppato, dato che così quasi mi pare solo un'introduzione...

The Garden (7)

Ben fatto, un racconto costruito sul ragazzo dietro al campione...prospettiva interessante per sviscerare il sogno americano!

America (7)

Non male, finale un po' banalotto...il racconto inizia bene con un buon rovesciamento della “tradizione” dell'indigeno pacifico, poi si spegne con il trascorrere degli eventi ed il salvataggio di Isacco, fino alla vetta buonista del finale...
Nel complesso, comunque, non spiacevole!

Signora maestra (5)

Francamente non c'ho capito nulla (ed il voto è sensibilmente ritoccato verso l'alto rispetto a quello che mi diceva la pancia), a parte la pervasività del modello americano già nei bambini non m'ha trasmesso alcunchè...ecco perchè mi associo alla richiesta di chi già ha preteso spiegazioni dall'autore, ci sta che io non arrivi ad una cosa eh!

I limiti di New America (7,5)

Bel racconto di fantascienza, imho molto più confacente al tema di quanto, a prima vista, possa sembrare. C'è tutto, la ricerca della felicità, l'indipendenza, la nave che porta in un mondo nuovo...significativo!

Il grande cuore di Philadelphia (8)

Bello, ben scritto...i miei complimenti al vincitore della tornata!
Sulla bromocriptina, comunque, ho avuto anch'io qualche perplessità: perchè? E che c'è scritto su quel biglietto? Probabilmente una delle due informazioni, fosse stata esplicitata nel testo, sarebbe stata la chiave per renderlo molto più godibile di quanto già non sia stato...

La cosa più bella del mondo (7)

Tutti i lati negativi del sogno americano, ben esposti con una prosa convincente. Forse l'ho un po' sottovalutato in fase di votazione.

Rotte (7)

M'è piaciuto il gioco di parole sull' “Amerìca”...non reputo poi così cruciali le inesattezze storiche (che pure ci sono e sono evidenti, tanto più perchè trattasi di un periodo e di una vicenda con cui ci hanno sufficientemente ammorbato)...

America – Desert evening (7,5)

Ottimo, così ben scritto che sembrava di trovarsi catapultati dentro a questo locale, che avrebbe potuto essere un posto qualsiasi catapultato in mezzo al deserto, con una piacevole sensazione di “fuori dal tempo”...grande finale!
Ultima modifica: 23/12/2011 15:08 Da jackthetripper.
Ringraziano per il messaggio: White Lord

Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 14:30 #4221

mentalhandjob ha scritto:
6Rimbaud ha scritto:
mentalhandjob ha scritto:


Maceria – 6 devo essere sincero, quel gioco di parole “a me ricardo” e “9 am Erica dorme” non l’ho proprio digerito.


ovviamente commenterò tutti i commenti..perfino il tuo! (quando e se lo posterai ;D)



era questo il commento! ti sei giocato tutta la mia stima con quell'uscita!!


addirittura tutta la tua stima???

beh, considerato che nonostante tutto mi hai dato 6, significa che il mio racconto è una delle cose più belle che tu abbia mai letto ;D
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 14:39 #4222

gensi ha scritto:
Anzi, edito dopo aver letto il commento di White (). Io, personalmente, sono uno che se ne fotte della veridicità 'storica'. È un racconto, non il sussidiario di quinta elementare. Anche se è tutto inventato chi se ne frega, anche se non è storicamente credibile chi se ne frega. Apprezzo l'idea (che s'è fatta capire) di 'svoltare', anche seppur a livello meramente fantasioso, una cosa 'consolidata' come l'attribuzione della scoperta dell'America a Colombo. Chiaro, è la mia semplice e misera opinione.


Da studente di Storia certe cose mi balzano più facilmente all'occhio, ma è bene precisare che i punti che ho fatto notare non hanno pesato nella mia valutazione, non essendo alla fine così decisivi per il racconto. Li ho fatti notare di modo che l'autore possa in futuro perfezionare il racconto, se ne avrà voglia.
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 14:46 #4223

Ho letto i primi commenti al mio racconto (americano, troppo americano). Sono d'accordo con chi dice che sia a tratti un po' irreale, del resto voleva esserlo. Voleva entrare nei panni di una persona che, trovandosi in una situazione più grande di lei, perde un po' il legame con la realtà. Non so se vi è mai capitato di "combinare qualcosa di grosso"(non troppo grosso ) e sentirvi la testa che vi pulsa, sentire il mondo attorno a voi che sembra andare e venire a vampate, in cui si mette in dubbio la stessa realtà di ciò che si ha attorno. (se sono io che sono strano me ne scuso ). L'uscita dal campo vuole essere per l'appunto qualcosa di quasi "sovrannaturale", lui sa che deve andare lì e ci riesce senza nemmeno sapere come, e non è quello l'importante. L'irrealtà dell'espediente della bussola caduta voleva richiamare l'irrealtà della guerra, che si sarebbe di lì a poco dimostrata per l'appunto guerra e ben altra cosa rispetto a quello che si aspettava.
Ultima cosa: per quanto riguarda lo stile rispondo mi pare a gensi. Mi sono al contrario sfrzato di renderlo quanto più piano possibile, non volevo certo renderlo barocco, magari appena ho un po' di tempo me lo riguardo.

In generale ho cercato di creare volutamente un'atmosfera irreale e come contraddittoria per rendere grottesca la situazione come grottesca pare a me (che pur non sono pacifista) la guerra, o almeno quella guerra. Và anche detto che vengo dalla recente visione di Shining e da una generale messa in discussione della razionalità in toto, quindi ho combinato il tutto
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 15:01 #4224

6Rimbaud ha scritto:
mentalhandjob ha scritto:
6Rimbaud ha scritto:
mentalhandjob ha scritto:


Maceria – 6 devo essere sincero, quel gioco di parole “a me ricardo” e “9 am Erica dorme” non l’ho proprio digerito.


ovviamente commenterò tutti i commenti..perfino il tuo! (quando e se lo posterai ;D)



era questo il commento! ti sei giocato tutta la mia stima con quell'uscita!!


addirittura tutta la tua stima???

beh, considerato che nonostante tutto mi hai dato 6, significa che il mio racconto è una delle cose più belle che tu abbia mai letto ;D



ma infatti, senza quel gioco di parole ti beccavi un 8 in scioltezza. Comunque della mia stima in quanto critico ne puoi fare tranquillamente a meno, le mie sono solo impressioni non troppo ragionate, acceso/spento buono/cattivo mi piace/non mi piace
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 15:04 #4225

Asintoto ha scritto:
Ho letto i primi commenti al mio racconto (americano, troppo americano). Sono d'accordo con chi dice che sia a tratti un po' irreale, del resto voleva esserlo. Voleva entrare nei panni di una persona che, trovandosi in una situazione più grande di lei, perde un po' il legame con la realtà. Non so se vi è mai capitato di "combinare qualcosa di grosso"(non troppo grosso ) e sentirvi la testa che vi pulsa, sentire il mondo attorno a voi che sembra andare e venire a vampate, in cui si mette in dubbio la stessa realtà di ciò che si ha attorno. (se sono io che sono strano me ne scuso ). L'uscita dal campo vuole essere per l'appunto qualcosa di quasi "sovrannaturale", lui sa che deve andare lì e ci riesce senza nemmeno sapere come, e non è quello l'importante. L'irrealtà dell'espediente della bussola caduta voleva richiamare l'irrealtà della guerra, che si sarebbe di lì a poco dimostrata per l'appunto guerra e ben altra cosa rispetto a quello che si aspettava.
Ultima cosa: per quanto riguarda lo stile rispondo mi pare a gensi. Mi sono al contrario sfrzato di renderlo quanto più piano possibile, non volevo certo renderlo barocco, magari appena ho un po' di tempo me lo riguardo.

In generale ho cercato di creare volutamente un'atmosfera irreale e come contraddittoria per rendere grottesca la situazione come grottesca pare a me (che pur non sono pacifista) la guerra, o almeno quella guerra. Và anche detto che vengo dalla recente visione di Shining e da una generale messa in discussione della razionalità in toto, quindi ho combinato il tutto

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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 15:09 #4226

gensi ha scritto:
Asintoto ha scritto:
Ho letto i primi commenti al mio racconto (americano, troppo americano). Sono d'accordo con chi dice che sia a tratti un po' irreale, del resto voleva esserlo. Voleva entrare nei panni di una persona che, trovandosi in una situazione più grande di lei, perde un po' il legame con la realtà. Non so se vi è mai capitato di "combinare qualcosa di grosso"(non troppo grosso ) e sentirvi la testa che vi pulsa, sentire il mondo attorno a voi che sembra andare e venire a vampate, in cui si mette in dubbio la stessa realtà di ciò che si ha attorno. (se sono io che sono strano me ne scuso ). L'uscita dal campo vuole essere per l'appunto qualcosa di quasi "sovrannaturale", lui sa che deve andare lì e ci riesce senza nemmeno sapere come, e non è quello l'importante. L'irrealtà dell'espediente della bussola caduta voleva richiamare l'irrealtà della guerra, che si sarebbe di lì a poco dimostrata per l'appunto guerra e ben altra cosa rispetto a quello che si aspettava.
Ultima cosa: per quanto riguarda lo stile rispondo mi pare a gensi. Mi sono al contrario sfrzato di renderlo quanto più piano possibile, non volevo certo renderlo barocco, magari appena ho un po' di tempo me lo riguardo.

In generale ho cercato di creare volutamente un'atmosfera irreale e come contraddittoria per rendere grottesca la situazione come grottesca pare a me (che pur non sono pacifista) la guerra, o almeno quella guerra. Và anche detto che vengo dalla recente visione di Shining e da una generale messa in discussione della razionalità in toto, quindi ho combinato il tutto

Io non ho proprio digerito il soldato che cita Pascoli. Mi sembra fantagruelico. E non esiste questo aggettivo.

E poverino, non può essere appassionato di poesia? A me è venuto in mente Pascoli raccontando la sua storia, di conseguenza sarebbe potuto benissimo venire in mente anche a lui vivendola
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 15:16 #4227

Ecco i miei commenti, ora un bel caffè e poi risponderò ai commenti sul mio racconto ed ai commenti sui miei commenti.

Americano, troppo americano - 8
Quante volte leggete una cosa che non vi cattura per niente salvo poi ribaltare la situazione in un attimo? Ci siamo.
Il tema del racconto di per se non mi ha colpito, il finale invece mi è piaciuto molto, ha dato una svolta da me non ipotizzata, che insieme al buon saper scrivere lo ha reso uno dei racconti più gradevoli.

Ingoia l'America - 6,5
L'amore moderno, triste di per se, viene scritto discretamente. Alla fine della lettura la storia non fa breccia più di tanto, resta l'idea che il concept poteva essere migliore.

Maceria - 6
L'idea dei giochi di parole era venuta anche a me e l'ho scartata, forse per questo il racconto non mi ha convinto molto, aldilà della piacevole vicenda Ricardo. Sarebbe insufficiente se non fosse sapientemente scritto.

America 3000 - 5
Ma l'America dov'è? A parte il titolo intendo. Riprendendo un famoso romanzo e film poi però si toglie l'unica cosa che lo rendeva valutabile per questa tornata.

Alaska - 6,5
Il sogno americano per eccellenza, anzi il sogno di rimbalzo, uno che fa i soldi per te. Mito per mito per ritrito. La scorrevolezza del racconto non riesce a dare molto al comune tema.

Parto indotto - 7
Mi piace il VCM, scanzonato che cerca solo di stare bene. In qualche parte ci si può rivedere chiunque. Sulla stesura dico solo che sarebbe stato anche premio delle critica senza Il grande cuore di Phila in concorso.

Storia d'oltreoceano - 7,5
Molto bella, una storia comune d'america lineare e leggibile, unico appunto, che poi è una sciocchezza, mi è parso non credibile che il tassista sgommi solo dopo aver sentito BR... Neanche Evan Longoria ce l'avrebbe fatta.

The Garden - 7
Da giocatore di basket non posso che apprezzare il racconto, anche qui un sogno americano, ma diverso da tutti gli altri.

America - 7,5
Una vista particolare degli sbarchi che piace, anche il senso di lontananza da casa, seppur poco descritto, viene ben assorbito durante la lettura. E poi Brandaglia che rimane stupito quando gli arriva una lancia in petto mi ha conquistato, mezzo punto solo per quello.

Signora maestra - 7
Una classe confusionaria al limite del disordine, come in tante giornate dell'infanzia che mi ha piacevolmente ricordato, grazie (sul serio). Che non ci siano colpi di scena o chissà quale trama passa in secondo piano.

I limiti di New America - 8,5
Il racconto che mi è piaciuto di più. Sarà che ci vivrei con la sola fantascienza ma questa storia è pregevole di struttura e godibile stilisticamente. Bravo.

Il grande cuore di Philadelphia - 8 + premio della critica
Non molto lontano dal voto più alto ma per ragioni differenti. Avevo inteso Universi come di un posto frequentato da scrittori amatoriali, qui invece ci sono penne fini. La storia è enigmatica, lo spacciatore alla fine fa "la buona azione" alleviando le sofferenze del poveretto oppure da la nuova sostanza a Chad soltanto per renderlo schiavo di una droga nuova, che magari non mette a rischio la vita della sua fonte di denaro garantendogli sempre un buon cliente, che ora lo potrebbe anche vedere come amico. Io ho capito la seconda.

La cosa più bella del mondo - 7
Perbacco, questo racconto mette veramente angoscia e si entra in "modalità" rimpianto a piene mani, chi non ha pensato ad una sua lasciata durante la lettura? Bello.

Rotte - 7
Mi ha fatto venire in mente una storia a fumetti di alcuni anni fa sui precursori colombiani, bel merito del racconto, che oltre all'essere ben scritto da una sensazione di impresa e di vitalità non comuni. I nomi sono alquanto bizzarri, si poteva fare meglio.

La periferia dell'impero - 7
L'ho interpretato come un'ottima immagine dell'irruenza giovanile, dei suoi rischi e dell'esperienza che si fa solo con gli anni. L'intuibile finale non intacca il bel lavoro.

Desert evening - 6,5
Questo racconto mi da la capacità di apprezzare le piccole cose. La storia è semplice ma messa su carta in questa maniera è positiva. Mi piacerebbe saper scrivere così, tenere incollato il lettore anche con poco da dire. Il voto 6.5 è dato con troppa fretta sicuramente, meritava ben altro.
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 15:28 #4228

Asintoto ha scritto:
gensi ha scritto:
Asintoto ha scritto:
Ho letto i primi commenti al mio racconto (americano, troppo americano). Sono d'accordo con chi dice che sia a tratti un po' irreale, del resto voleva esserlo. Voleva entrare nei panni di una persona che, trovandosi in una situazione più grande di lei, perde un po' il legame con la realtà. Non so se vi è mai capitato di "combinare qualcosa di grosso"(non troppo grosso ) e sentirvi la testa che vi pulsa, sentire il mondo attorno a voi che sembra andare e venire a vampate, in cui si mette in dubbio la stessa realtà di ciò che si ha attorno. (se sono io che sono strano me ne scuso ). L'uscita dal campo vuole essere per l'appunto qualcosa di quasi "sovrannaturale", lui sa che deve andare lì e ci riesce senza nemmeno sapere come, e non è quello l'importante. L'irrealtà dell'espediente della bussola caduta voleva richiamare l'irrealtà della guerra, che si sarebbe di lì a poco dimostrata per l'appunto guerra e ben altra cosa rispetto a quello che si aspettava.
Ultima cosa: per quanto riguarda lo stile rispondo mi pare a gensi. Mi sono al contrario sfrzato di renderlo quanto più piano possibile, non volevo certo renderlo barocco, magari appena ho un po' di tempo me lo riguardo.

In generale ho cercato di creare volutamente un'atmosfera irreale e come contraddittoria per rendere grottesca la situazione come grottesca pare a me (che pur non sono pacifista) la guerra, o almeno quella guerra. Và anche detto che vengo dalla recente visione di Shining e da una generale messa in discussione della razionalità in toto, quindi ho combinato il tutto

Io non ho proprio digerito il soldato che cita Pascoli. Mi sembra fantagruelico. E non esiste questo aggettivo.

E poverino, non può essere appassionato di poesia? A me è venuto in mente Pascoli raccontando la sua storia, di conseguenza sarebbe potuto benissimo venire in mente anche a lui vivendola

No. È qui il punto. A te viene in mente Pascoli perché hai una traccia nascosta nella tua cultura. A lui potrebbe essere venuto in mente un poeta americano ma non di certo Pascoli. È statisticamente quasi impossibile da accettare pur non essendo del tutto impossibile.
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 15:31 #4229

Cichetto ha scritto:

Il grande cuore di Philadelphia - 8 + premio della critica
Non molto lontano dal voto più alto ma per ragioni differenti. Avevo inteso Universi come di un posto frequentato da scrittori amatoriali, qui invece ci sono penne fini. La storia è enigmatica, lo spacciatore alla fine fa "la buona azione" alleviando le sofferenze del poveretto oppure da la nuova sostanza a Chad soltanto per renderlo schiavo di una droga nuova, che magari non mette a rischio la vita della sua fonte di denaro garantendogli sempre un buon cliente, che ora lo potrebbe anche vedere come amico. Io ho capito la seconda.

Cavoli, questa tua rielaborazione del finale mi ha lasciato a bocca aperta. Se è davvero così, con schiavo della nuova droga, allora marco ha davvero fatto il botto. Perché non è solo più un bel racconto ma una vera e propria perla.
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Re: [#1] America (commenti) 23/12/2011 15:32 #4230

Bè, inizio a commentare i commenti ricevuti al mio racconto, già che ci siamo...

White ha scritto:
La periferia dell’impero: 6
È un racconto che non mi ha convinto. Seppur scritto molto bene, sembra girare unicamente in funzione del colpo di scena finale: migliaia di caratteri sacrificati in nome di due righe. Anche alla luce di questo la storia finisce per risultare un po’ banale: il classico ragazzino che improvvisamente scopre la disillusione e si fa anticonformista e poi sovversivo, per rivelarsi alla fine non meno ingenuo di quanto fosse all’inizio. Non sono sicuro che avrebbe molto da dire senza l’espediente narrativo che lo tiene in piedi.


Ti ringrazio del complimento, o conterroneo White...già iniziare a scrivere bene non è una cosa da poco, per me che riprendo la "penna" dopo un paio d'anni di inattività completa e che ho buttato giù questo racconto in un mezzo pomeriggio...
L'accento che poni sulla trama è sicuramente giusto: avevo bisogno di un qualcosa che chiudesse il cerchio, che consentisse di ritornare al punto di partenza del flashback e che mostrasse come, in fondo, la falsità sia insita in ogni ambiente...probabilmente avrei potuto cercare meglio, forse se avessi avuto un po' più di tempo avrei potuto trovare qualcosina in più...ma certo la trama è un mio punto debole!

gensi ha scritto:
La periferia dell'Impero:
Poteva essere migliore secondo me. Altalenante. Ci sono vette di crudezza mista a realtà ottime senza scadere nella banale retorica così come diventa un po' troppo 'facile' quando ci si avvicina alla conclusione finendo quindi per stereotipare un po' il tutto. Peccato


Grazie anche a toi, devo dire che "temevo" il tuo commento! XD
In fondo l'idea era anche quella di stereotipare un po' la situazione, però nel senso di lasciar emergere un senso di universalità della battaglia di questo ragazzo (che era contro l'America, sì, ma solo perchè questa rappresentava il potere e l'egemonia culturale...); probabilmente in questo salto sono mancato...

Tavajigen ha scritto:
La periferia dell'impero (6,5)
Più che il colpo di scena finale, che anzi secondo me è più un punto a sfavore che a favore, dato che rischia di ridurre il racconto a solo quella cosa lì, mi è piaciuta molto la trasformazione del racconto e dei temi rappresentati che c'è stata durante la narrazione. Siamo passati dal classico mito dell'America allo scontro puro contro l'America, per finire alla beffa finale dell'essere "fregati" dallo stesso sistema che stiamo cercando di difendere dall'ombra lunga di questo impero, dalla sua periferia, come dice appunto il titolo. La cosa che mi ha un po' stonato è che questa trasformazione risulta essere troppo radicale, il lettore non ne è preparato, gli eventi si susseguono senza sosta, il protagonista sembra quasi un pazzo che ogni giorno si sveglia e cambia completamente visione del mondo. Questa però è una cosa inevitabile, dato che è un racconto breve e i caratteri sono limitati; direi che come tema si adatta forse più ad un libro che ad un racconto.


Ecco, il concetto di fondo era esattamente quello: delineare una crescita (un racconto di formazione?) personale legata ad un tema specifico, la posizione sul quale compie praticamente un giro completo...
Spero che quella frase sul libro non sia un invito, che sennò (tempo a parte) mi sa che sarò responsabile dello scassamento di maroni di chiunque possa accostarsi a leggerlo! XD

P.S.: domanda per tutti, ma lo stile vi è risultato pesante?

mentalhandjob ha scritto:

La periferia dell'impero - 8,5 Il racconto col botto. Niente di nuovo sia chiaro, l’america, il capitalismo… Ma come dice non mi ricordo chi, se hai un bel finale sei già a cavallo. E questo racconto ti spingeva al finale, ti preparava, prometteva qualcosa che si è poi puntualmente avverato.


Come ho scritto ieri, solo da uno che si chiama "segamentale" avrebbe potuto essere apprezzato tanto il mio racconto! XD
Comunque, grazie delle belle parole, cercherò di migliorare ma di tenere questo spirito!
Tempo generazione pagina: 0.89 secondi
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