6Rimbaud ha scritto:
arturobandini ha scritto:
arturobandini ha scritto:
Una storica intrusione 6 apprezzo molto anche il contrapporre più punti di vista riguardo allo stesso evento. qua è venuta a mancare un po' di incisività nella scrittura, ma lo spunto era comunque buono e la gestione della narrazione discreta.
gensi ha scritto:
Grazie anche a te. Grazie per aver spiegato anche parte del tuo racconto. Non mi trovo d'accordo sul tuo 5 dato sia a rimbaud che al racconto dal titolo lungo e assurdo..mi sembra fin troppo penalizzante per Rimbaud che, secondo me, ha avuto invece un colpo di "genio" non di poco conto.
a me il racconto di rimb ha fatto venire l'itterizia, ti dirò. mi ha irritato molto il fatto che, per il mio modo di vedere, abbia gettato via un'idea ottima. volutamente gli ho dato il voto pari a quello del racconto più basso. è un po' duro, lo so. spero che lo stimoli a dare sempre il meglio.
non capisco davvero
se ti ho fatto venire l'itterizia, ti consiglio di prenderti un calmante
io, salvo rari casi, non permetto alle emozioni di giudicare al posto mio
emozioni? il mio è un giudizio "letterario", sempre che possa arrogarmene il diritto o il ruolo. talvolta capita di leggere qualcosa e di non riuscire a farselo piacere in nessun modo, sebbene vi sia dietro un'idea più o meno geniale, comunque interessante. gradirei leggere una nuova versione del tuo racconto, ovviamente scritta da te, sperando che possa piacermi. le basi ci sono tutte, la versione che hai proposto non mi ha convinto in nulla se non nell'idea, ma non mi è bastata. non so che altro dire, il mio intento non era certo offenderti, eppure le cose, per me, stanno come ho detto.
tempo fa, a un festival letterario ho conosciuto il lettore di feltrinelli che ha rifiutato "la solitudine dei numeri primi" di paolo giordano, uno straordinario successo di vendite e anche di critica (solo dopo le super vendite i critici si sono staccati dal libro, ma all'inizio venne recensito postivamente ovunque). immaginati la persona che l'ha rifiutato, immaginati l'editore cosa possa avergli detto. infatti oggi lavora per un'altra casa editrice. ha gettato al vento quello che è stato uno dei più grandi exploits di sempre da parte di uno scrittore italiano esordiente. eppure, davanti a un bicchiere di vino ha continuato a dirmi che a lui quel romanzo, nonostante ci fosse qualcosa dietro, continuava a non piacere e che continuava a non capire il successo ottenuto. più in piccolo: il tuo racconto è piaciuto praticamente a tutti qua su UniVersi, tranne che a me. quindi probabilmente mi sto sbagliando io, eppure non posso che continuare a dirti quello che penso. scusa rimb!