Asintoto ha scritto:


Ah ok. Si in effetti è usatissimo, ma non ci ho fatto caso finché non l'hai scritto tu.
Anzi, scritto nel mezzo mi era sembrato un buon modo per cambiare un attimo discorso.

Andy Dufresne ha scritto:



La tua poesia non è fuori tema, ma semmai fuori concorso, dato che è poesia e non prosa. Comunque, come ho scritto nei commenti, l'ho considerata pienamente in concorso.

Discesa discografica, ascesa morale? - 5,5
Tolto il sesso orale rimane una storia scontata.

STELLA CADENTE - 2
Pretestuoso.

DUE BIRRE - 6,5
Stilisticamente non un granchè, più che altro per la prima parte che secondo me avrebbe potuto essere anche più ridotta. Seppur non raggiungendo chissà quali vette, proseguendo la lettura diventa più suggestiva e apprezzabile.

La strana coppia e i desideri di provincia - 4,5
Scritto male (una fra tutte: di ballare proprio nemmeno si pensava), senza una minima revisione, dialoghi innaturali (chi mai direbbe "Però dovrai pagar pegno, se lo farai dimenticheremo tutto e tornerai tra noi cheerleaders"?), storia raffazzonata.

Storia di un atomo di Cerio - 6,5
Impianto narrativo che sa di divulgatore più che di narratore. Le immagini evocate avrebbero potuto essere più suggestive, ma è difficile eguagliare Clarke. Mezzo punto in più per l'idea.

Il meteorite parabolico - 7
Ottima la storia nella storia, un po' meno la storia nella storia nella storia. Il premio critica lo avrei dato se avesse differenziato i modi di scrivere.

Desiderio on the beach - 6
Carina anche qui la storia nella storia, ma qui è solo fine a se stessa. Peccato aver capito presto dove voleva andare a parare.

STELLA CADENTE Il segreto dei bambini... - 4
Scritto male.

Stella - 7 - PREMIO CRITICA
Racconto atipico scritto discretamente. Ben sfruttato il tema di tornata.

Cichetto ha scritto:


Grazie, è bello sapere di aver strappato una risata

6Rimbaud ha scritto:


Beh, nell'altra tornata mi era stato detto di avere il coraggio di osare e ho osato qualcosa di diverso nonostante la scarsità dei mezzi a mia disposizione (nel senso che non sono un cultore della parola, e nella poesia il peso di ciascuna è enorme, talmente enorme che rischiavo di restarci schiacciato)

Tavajigen ha scritto:


Il finale è fatto apposta per essere una stroncatura di quanto detto prima in realtà: il ragazzo aveva preso molto sul serio la storia, per lui era amore vero, ma era un sentimento univoco. Perciò ci rimane malissimo, come se la sua vita fosse finita lì, ma in fin dei conti è "solo cornuto", tradito da quello che in realtà non era l'amore della sua vita, e nella mia fantasia prima o poi Ernesto se ne renderà conto
p.s. questa parte (non il tradimento ) è in parte autobiografica

Efri ha scritto:


Ti vorrei in commissione d'esame!

Asintoto ha scritto:


Nei primi due versi volevo presentare i due personaggi, i nomi sono nati da una personale associazione di "carattere": Ernesto è un nome che sa di duro e crudo, ma in realtà è un agnellino, e Serena è un nome dolce (serena, per l'appunto), ma è la "cattiva" per così dire. Questa associazione è arbitraria certo, ma mi ero fissato e l'ho messa

Intanto vi sparo i miei commenti, poi mi rileggo tutto e rispondo passo-passo

Discesa discografica, ascesa morale? (3428) è il mio

Stella cadente (21) - Voto 2. Non do zero perché comunque c'è stato l'impegno e la buona volontà di "pensare qualcosa". Non do 1 perché comunque non c'è il fuoritema. Ciò non toglie che il tema sviluppato è più che insufficiente pertanto si prende un bel 2 che non è poco, pur essendo il mio voto più basso in assoluto.

Due birre (9215) - Un racconto strano. Per la prima volta da quando partecipo ai concorsi di Universi non riesco a dare un voto secco e un giudizio totalmente slegato dal resto della tornata. Mi sono mentalmente riservato il diritto di leggere tutto il resto prima giudicare. Fatto ciò non nego che lo ritengo uno dei migliori. Il finale, soprattutto, è sinteticamente interessante. Forse non mi piacciono troppo le storie tristi e questo influenza soggettivamente il mio giudizio finale ma non posso negare che è veramente un bel racconto.
Voto - 7

Da San Lorenzo a San Martino (515) - Bello, interessante anche se meno originale di quanto potesse sembrare a prima vista trattandosi evidentemente di una poesia con anagramma. Notevole lo stacco nella conclusione. Veramente deliziosa la neutralità con la quale viene descritta ,seppur breve, intrigante storia.
Voto - 6.5


La strana coppia e i desideri di provincia (???) - Non mi ha convinto molto né è riuscito a stimolarmi. L'ho trovato parecchio fumoso, anche scontato e con parecchie incongruenze nel finale. Carina l'idea di lasciarlo aperto ma è talmente strutturato male che lascia l'amaro in bocca. Come può sto qui sparire nel nulla? Ma come può, soprattutto, Rebecca, riuscire a non farsi beccare che era lì? Insomma un po' deboluccio quando racconti del genere dovrebbero avere meno buchi possibili per risultare davvero credibili. Non solo, mentre leggevo di "quanto è bravo sto ragazzo" ma che andavano da soli nel bosco ho subito pensato a cosa sarebbe successo dopo. E ci ho azzeccato. Perché mettere la frase "di certo non poteva importunarla".. fa capire subito che finisce male anche perché è un'evidente frase messa dallo scrittore..una constatazione che non fa né lei né lui.
Peccato, l'idea è interessante ma il racconto, considerando anche la difficoltà nel realizzare un "thriller/giallo" non rende.
Voto: 5.5

Storia di un atomo di Cerio (???) - L'essenza del premio critica a mio modestissimo parere. Scritto con sapienza e lucidità, con dettaglio e precisione così come con saccenza e un filo di presunzione.
Soggettivamente però è uno dei racconti più pallosi (giusto per restare in tema pianeti) che abbia mai letto all'interno di Universi. Mi ha proprio annoiato, ho interrotto per ben tre volte la lettura che per me, su un racconto breve, è tantissimo.
Peccato. Spero sia solo un mio gusto personale per l'autore. Insomma, preferisco pensare d'essere io un cattivo lettore piuttosto che lui uno scrittore palloso e tediante.
Voto: 5 + premio critica

Il meteorite parabolico (???) - Beh, non si può certo dire che l'autore non si sia sforzato per reinterpretare in maniera originale il titolo di questa tornata. Alla fine, per me, ci riesce anche bene, con una buona storia forse un filo troppo strutturata per essere un racconto breve. Questo fa si che il racconto risulti un po' troppo "a scatti" tanto nella lettura quanto nella reinterpretazione. Resta però un bel racconto, per me.
Voto: 7


Desiderio on the beach: - Forse lo stacco tra storia e finale è troppo anche per una mente allenata come la mia al punto da lasciarmi letteralmente "appeso". Forse l'autore ha visto un po' troppa pubblicità sul canale DMAX... Alla fine però risulta un altro racconto che non mi convince e che proprio faccio fatica a dire "che bel racconto" ho letto. Comunque prova ampiamente sufficiente. Interessante sicuramente reinterpretare la stella cadente da simbolo di "speranza" a simbolo "negativo".
Voto: 6.5


Il segreto dei bambini: - divido il racconto in due parti: la prima quella squisitamente tecnica per così dire e la seconda quella più soggettiva e morale.
La prima è anche abbastanza curata, semplice ma al tempo stesso non così banale. È fuori dagli standard dello scrittore classico e tutto ciò che è fuori da questi standard io lo reputo più difficile e quindi lodevole.
Veniamo invece alla seconda parte. Questa è per me banale, scontata e molto "disneyana". Non solo. Io mi ritrovo moralmente completamente dalla parte opposta. È vero che i bambini vanno incoraggiati ma è altresì vero che un bambino cambia punto di vista sulle cose e passioni più volte all'interno della stessa giornata. Lo scarso sviluppo del senso critico nella precoce età è pertanto un limite che solo e soltanto un genitore (o chi segue l'infante) può permettere di riequilibrare attraverso le sue decisioni. Insomma, se si incoraggiasse un bambino su ogni cosa sarebbe secondo me, deleterio. È invece importante che il genitori ascolti quelli che sono i desideri del bambino ma che al tempo stesso lo scoraggi laddove è evidente che il desiderio non sia fatto per lui. Insomma, un bambino stonato non può essere incoraggiato a fare il "cantante". Semmai bisogna incoraggiarlo a capire perché lui no affinché capisca chi davvero merita di fare quel lavoro. Ciò non toglie che può comunque allenarsi, perché è vero che l'unico limite che ci poniamo è quello che decidiamo noi stessi ma è altresì vero che ci sono attitudini esclusive che ognuno di noi, nel corso della vita, sviluppa meglio.
Dopo che l'autore s'è puppato sta filippica, ecco il voto: 6.
Alla fine di tutto è comunque una bella storia tralasciando la parte personale del "messaggio" che si vuol dare.

Stella: poco credibile la parte prima del finale. Tutto il resto è raccontato egregiamente secondo me così come è egregia la reinterpretazione originale del titolo. Forse, visto le prime righe, m'aspettavo qualcosa di più coinvolgente. Ho apprezzato però la mancanza di voler "dettare una morale" e di raccontare semplicemente una storia. Un altro voto 7 così che nessuno, per me, è in assoluto il migliore.

Se non erro, ho messo i commenti di tutti finora.
Prima di tutto, ci tengo a raccontarvi com'è nato. Era una sera che ero abbastanza incacchiato. Diciamo che ho vissuto un fine mese di ottobre abbastanza sotto pressione, soprattutto a lavoro e, lo stare da solo a Brescia, non mi ha aiutato.
Una sere di quelle, pertanto, mi sono fatto tre Tennent's Super nel giro di un'ora.
La mia cena è stata sei pacchetti di fonzies le quali buste vuote, appunto, giacevano in terra in cucina (bello vivere da single, eh? )
Pertanto il racconto m'è nato praticamente di getto e poi, il tempo tiranno, non m'ha permesso di pensarci troppo. Il finale però è "vagamente ispirato" a Mino Reitano, che ho avuto modo di conoscere e ascoltare nel "paesino di mia nonna", a fine carriera, dopo che l'intero pomeriggio lo aveva passato cantina dopo cantina a bere vino in quel paese.
Insomma, non che lui avesse cantato canzoni "censurate"..però fu spettacolare vederlo sul palco, ubriaco, a cantare e far "politica" praticamente (alla Celentano) piuttosto che fare i suoi pezzi.
M'è sempre rimasto nel cuore, nonostante tutto.
Insomma, ho mischiato un po' queste cose e le ho condensate un po' troppo, forse, come commentato dalla maggior parte di voi.
L'unica cosa che non ho scritto da ubriaco, è il titolo. E infatti si vede...

Su stella cadente, poi, m'era venuta in mente un'altra storia, molto personale.
Ma non avevo il tempo di svilupparla e, ormai, il racconto era già postato.
Più avanti nei prossimi giorni ve la racconterò in maniera molto breve; anche perché, che ci crediate o no, io ho visto "solo" due stelle cadenti in tutta la mia vita e, quei due desideri, si sono esauditi.
Culo? Forse si.

Asintoto ha scritto:


mi impegno sempre invece.. in ogni cosa che faccio

certo, a volte è capitato che non abbia pensato a vincere per forza la tornata, preferendo sperimentare cose nuove (questi ultimi tre racconti che ho scritto)

scrivo quello che mi pare.. non c'è una cartuccia più pesante di un'altra.. sono tutti racconti scritti nel miglior modo possibile per me

di una cosa posso assicurarti: vincerò la tornata "insonnia", quanto è vero iddio.. perchè è l'unico tema che davvero mi si confa

spero che saranno in molti a parteciparvi

Andy Dufresne ha scritto:



Grazie!

Andy Dufresne ha scritto:



Come significato va benissimo, mi tornava tutto; quello che mi ha un po' stonato è proprio l'espressione usata, le parole usate nell'ultima frase.

Premetto che io di poesie mi intendo meno di zero (), però mi è sembrata come troncata, cioè la musicalità che aveva la poesia fino a quel momento era secondo me perfetta, ma lì si interrompe, cade, forse con altre parole mi avrebbe fatto un altro effetto, boh.

Se poi era fatto apposta allora scusa.

gensi ha scritto:



Potevo sicuramente dare di meglio e ne sono consapevole.

Grazie!

gensi ha scritto:



Spettacolo, tipo Bukowski!!!

buonasera a tutti, scusate il ritardo.

non ho capito se devo commentare obbligatoriamente come avete fatto voi o posso astenermi. io preferirei astenermi, il motivo è che non penso di esser all altezza di commentare più profondamente (già ho faticato ad assegnare i voti)

portate pazienza, è una cosa totalmente nuova per me....

per prima cosa devo ringraziarvi per avermi dato l opportunità per fare una cosa che da tempo mi stuzzicava... e grazie anche per gli insegnamenti e i chiarimenti.

dunque, ho i letto i vostri commenti al mio racconto e ne ho tratto molto, innanzitutto son consapevole che devo migliorare la grammatica e il formato dello scritto, ma leggendo molto (ma molto) poco, penso sia un grosso limite per me, ci dovrò lavorare (anche se non capisco come, qui sarebbe gradito il vostro aiuto). un altra cosa che ho notato è la difficoltà che ho a trascrivere un concetto pensato in concetto scritto, spesso quando scrivo le mie righe casalinghe mi rendo conto che potrebbero risultare astratte per i più (nonostante a me danno un profondo e piacevole senso di non so che cosa di preciso ), dovrò trovare il modo per rendere ciò più chiaro e comprensibile (anche se penso che ho scelto un argomento con cui mi sono inguaiato da solo, un racconto di fantasia sarebbe stato più semplice da esporre credo).

comunque aver partecipato mi ha dato soddisfazione, avevo già rimandato per troppo tempo questa cosa...

rileggendo ora il mio scritto ho visto cose che vorrei cambiare e approfondire, mentre scrivevo non mi son accorto e neppure nelle numerose riletture che ho dato poi... mhà...

per il prossimo scritto penso che che opterò per un racconto di fantasia, almeno non rischio di impappinarmi con concetti troppo contorti... nonostante ho già un idea di base, non trovo il modo di svilupparla...

vi ringrazio ancora per permettermi di partecipare, ho scoperto con piacere che è divertente, ho capito che certi dubbi erano infondati...

@andy
Grazie la prima parte più corta quale intendi?

@gensi
Grazie anche a te.
D'accordo con te sui racconti tristi, è molto più bello farsi due risate, ma è veramente difficile scrivere un racconto simpatico.
Questo qui però non lo considero triste nel pieno senso della parola, alla fine non c'è tristezza in lui che si lascia andare per poter stare meglio, almeno così lo volevo costruire. Ma forse cosi si sotto intende troppo una visione della vita religiosa, che non vorrei tirare in ballo.

@nemesi
I commenti non sono obbligatori, ma sono il succo di tutto, per me hanno la stessa importanza dei racconti.
Immagina che ci siano soltanto racconti e voti, racconti e voti, sai che palle!
Abbandonerei subito, non scherzo.

I commenti sono tutti buoni per migliorarsi, è poi bello vedere la differenza di valutazione che si da, uno guarda molto lo stile, uno guarda la grammatica principalmente, altri leggono frettolosamente, c'è chi ci passa delle serate a leggere e commentare.

Vedi tu, se non vuoi farlo ok non c'è problema, ma a tutti piace sapere la motivazione di un voto.

Nemesi01 ha scritto:



Ma scherzi??? Hai fatto la cosa forse più difficile, ossia buttarti con un racconto, e ora ti vuoi togliere la parte più bella (e la vuoi togliere anche a noi), ossia quella dei commenti?

Basta anche un rigo, ma motivare i tuoi voti è secondo me essenziale, dato che fa capire a noi autori dove abbiamo sbagliato e dove possiamo migliorarci! E' questo il senso di questo forum, come ti ha detto anche Cichetto.

Per le difficoltà che hai nello scrivere mi sento prima di tutto di dirti di non preoccuparti, che è la cosa principale; dato che col tempo migliorerai tantissimo.

Quando scrivi un racconto cerca di "curarlo", rileggilo attentamente più e più volte, non solo subito dopo averlo scritto, ma anche dopo qualche giorno; e cerca di vedere i possibili errori sia grammaticali sia di costruzione delle frasi e della storia.

Devi essere tu il maggior critico di te stesso, non ti devi far passare e concedere niente.

Nemesi, mi sento di dirti due cose che sembrano banali, ma tanto banali non sono:

- la prima è che se davvero ognuno di voi riuscisse con naturalezza a trasformare i "concetti astratti" in "scritti", saremmo un popolo incredibile di scrittori. Credo che la cosa più difficile sia proprio quella ed è per questo che ci "alleniamo".

- la seconda è sulla rilettura. Quando e se davvero si riesce a leggere un proprio racconto, facendo finta di essere "un'altra" persona, allora si che si riesce a capire se e dove migliorare.


I commenti falli. Alla fine commento pure io che sono un cane e che avrò letto si e no 20 libri in tutta la vita. Però lo faccio uguale. L'importante è commentare per "quello che si è" piuttosto che commentare con la spocchia o la presunzione di chi pensa di sapere tutto.

Andy Dufresne ha scritto:


è ancora più difficile eguagliare levi

gensi ha scritto:


pensa che col tuo stupido voto mi hai fatto perdere la tornata.. spero sarai soddisfatto, scalzacane di un pitocco :PpPpPpPp

Tavajigen ha scritto:


"basta anche un rigo" disse tava, mentendo

6Rimbaud ha scritto:



Per iniziare sì, basta anche un rigo.

Te hai iniziato con una o due parole, lì era un po' poco.