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ARGOMENTO: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti)

Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 16/02/2013 16:49 #8152

Asintoto ha scritto:

04_La patria e la bandiera – 6
E qui non mi sei piaciuto
Il racconto è secondo me un po' banale già nel tema, anche se
effettivamente è un crepuscolo di dei. Non mi hanno convinto i due
protagonisti, nè lei -di cui sappiamo meno di nulla- nè lui. Il
finale sembra proprio della serie "E mo come cavolo la chiudo?"
Puoi fare -e hai fatto- molto di meglio a mio umile parere



ci hai preso in pieno!

il finale voleva essere aperto, apertissimo, ma non sono riuscito a rendere bene.
Che il marito fosse ancora vivo mi piaceva come idea, partendo dal presupposto che era in una situazione disperata, come aveva fatto a salvarsi? Ho fatto finire apposta il racconto mentre erano abbracciati in silenzio, qui il lettore avrebbe dovuto immaginare cosa aveva fatto per uscire da quella situazione impossibile. Chissà, un'azione eroica solitaria tipo rambo, oppure aveva tradito i compagni con una fuga solitaria, o accordandosi col nemico. Neanche la moglie sapeva come era riuscito a venirne fuori, a dirla tutta non sapeva di questa situazione disperata, l'ha letto poco fa nella lettera, lui non gli aveva mai detto più di tanto al suo ritorno.
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 16/02/2013 16:52 #8153

gensi ha scritto:
Tra l'altro come vi salta in mente di associare il "crepuscolo degli Dei" con la caduta degli stessi??? Il crepuscolo è solo un momento del giorno e sappiamo tutti perfettamente che poche ore dopo nascerà un altro sole. Pertanto tutti quelli che l'hanno interpretato così sono fuoritema.


ma lo sai che hai neanche ci avevo pensato?
ottimo gensi!

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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 16/02/2013 16:56 #8154

Tavajigen ha scritto:
[b]
La patria e la bandiera - 6
Ottimo accostamento con il tema della tornata, però la "trasformazione" subita dal soldato è secondo me troppo repentina e quindi poco credibile. Andava spalmato su un periodo più lungo, magari bastava far passare più giorni tra una lettera e l'altra.
Inoltre il finale l'ho trovato "forzatamente positivo", dato che da quello che si legge nell'ultima lettera appare improbabile che lui si sia salvato.


sul finale vedi un paio di post sopra, ne ho parlato con asintoto, non sono riuscito a rendere ciò che volevo, pazienza.

Anche sul cambiamento repentino potresti aver ragione, forse in certe situazioni basta una mezz'ora per farti cambiare idea, ma per come l'ho buttata giù io il tuo ragionamento è giusto, troppo veloce.

Sono contento ti sia piaciuto il target tematico.
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 16/02/2013 16:58 #8155

Tavajigen ha scritto:
p.s. complimenti al vincitore e anche a Cichetto, che si fa sempre il mazzo per fare i conti.


Ho preparato un foglio excel tempo fa, oramai il lavorone si è ridotto a poco.




Altre due parole sul mio.

Nel prossimo racconto proverò a caratterizzare i personaggi, finora non l'ho mai fatto perché non sono capace, ma bisogna pur iniziare no?

Il fulcro del racconto è comunque la quarta lettera.
A Grant si apre una nuova visione della vita, migliore, sarà da quel giorno in poi una persona migliore con capacità di sapere distinguere cosa sarà importante nella sua vita e cosa invece non lo sarà.

con il titolo invece volevo essere molto più profondo di quanto si evince.
La bandiera, nell'esercito viene messa gerarchicamente al primo posto, sopra qualsiasi generale o ministro della difesa che vogliate. lui invece capisce un'altra cosa: che in queste guerre comandate da dei "vecchi" seduti al tavolo, poi ci vanno giovani come lui ad ammazzarsi. vedendo poi come si comportano questi dei militari nel pericolo, fa nascere in lui un sentimento di odio e disprezzo verso quello che la dottrina militare insegna. un fate l'amore non fate la guerra in definitiva, cercando di essere meno banale possibile.


Riflessione personale:
Spesso quando vedo le varie commemorazioni delle guerre poco seguite, con altari della patria e militi ignoti quasi mai omaggiati dai giovani, mi intristisco.
Penso che se c'erano anche i loro nonni a difendere questa nazione dovrebbero esserne fieri e partecipare. Mi sembra invece che la nostra memoria sia breve, quello per cui hanno lottato gli altri l'abbiamo avuto sempre sotto mano e ci sembra dovuto, non ci si pensa che le cose potrebbero essere andate diversamente.
Questo mi sembra irrispettoso verso chi ha lottato per noi.
Nello stesso tempo penso (contraddittorio con quanto sopra se vogliamo) che chi ha combattuto per darci una certa libertà, abbia vissuto così intensamente e valorosamente la propria vita, con uno scopo "alto". Tanto che la nostra in confronto, agiata e piatta, mi viene da pensarla meno ""importante"". (con svariate virgolette perché non trovo il termine giusto)


Ciao
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Ultima modifica: 16/02/2013 17:23 Da Cichetto.

Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 16/02/2013 17:31 #8156

gensi ha scritto:
- il titolo era inscrivibile.. troppo poco generico... Tra l'altro come vi salta in mente di associare il "crepuscolo degli Dei" con la caduta degli stessi??? Il crepuscolo è solo un momento del giorno e sappiamo tutti perfettamente che poche ore dopo nascerà un altro sole. Pertanto tutti quelli che l'hanno interpretato così sono fuoritema. Quindi io sono l'unico in tema con il racconto di Rimb. Ricordatevelo. Scherzo, ovviamente.



Ok, poi leggiti un attimo la definizione 2b qui:

www.treccani.it/vocabolario/crepuscolo/

(termine, fine)

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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 17/02/2013 11:05 #8157

Tavajigen ha scritto:
gensi ha scritto:
- il titolo era inscrivibile.. troppo poco generico... Tra l'altro come vi salta in mente di associare il "crepuscolo degli Dei" con la caduta degli stessi??? Il crepuscolo è solo un momento del giorno e sappiamo tutti perfettamente che poche ore dopo nascerà un altro sole. Pertanto tutti quelli che l'hanno interpretato così sono fuoritema. Quindi io sono l'unico in tema con il racconto di Rimb. Ricordatevelo. Scherzo, ovviamente.



Ok, poi leggiti un attimo la definizione 2b qui:

www.treccani.it/vocabolario/crepuscolo/

(termine, fine)


Giustamente la Treccani fa il suo "lavoro" e interpreta, la parola, così come la pensavano taluni uomini. Ma ciò non toglie che associare il crepuscolo alla "fine" è da beoti. Posso accettare l'associare il crepuscolo "all'illusione della fine" ma dentro ogni essere umano vige la consapevolezza che il giorno dopo ci sarà un altro crepuscolo e un altro ancora e un altro ancora finché il Sole non si spegnerà.
D'altronde Wagner non capiva una cippa lippa. Chissà se la parola tedesca intende veramente "crepuscolo" o qualcos'altro... non posso pensare non abbia sfumature differenti.

Resta il fatto che questo è in assoluto tra i peggiori titoli della storia di Universi. Pur essendo specifico siamo riusciti a dare "fuoritema" un po' a tutti noi un po' a tutti i racconti postati.
Qualcosa vorrà pur dire (..oltre a far emergere buona parte della mia ignoranza..)
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Ultima modifica: 17/02/2013 11:05 Da gensi.

Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 17/02/2013 11:36 #8158

gensi ha scritto:
Tavajigen ha scritto:
gensi ha scritto:
- il titolo era inscrivibile.. troppo poco generico... Tra l'altro come vi salta in mente di associare il "crepuscolo degli Dei" con la caduta degli stessi??? Il crepuscolo è solo un momento del giorno e sappiamo tutti perfettamente che poche ore dopo nascerà un altro sole. Pertanto tutti quelli che l'hanno interpretato così sono fuoritema. Quindi io sono l'unico in tema con il racconto di Rimb. Ricordatevelo. Scherzo, ovviamente.



Ok, poi leggiti un attimo la definizione 2b qui:

www.treccani.it/vocabolario/crepuscolo/

(termine, fine)


Giustamente la Treccani fa il suo "lavoro" e interpreta, la parola, così come la pensavano taluni uomini. Ma ciò non toglie che associare il crepuscolo alla "fine" è da beoti. Posso accettare l'associare il crepuscolo "all'illusione della fine" ma dentro ogni essere umano vige la consapevolezza che il giorno dopo ci sarà un altro crepuscolo e un altro ancora e un altro ancora finché il Sole non si spegnerà.
D'altronde Wagner non capiva una cippa lippa. Chissà se la parola tedesca intende veramente "crepuscolo" o qualcos'altro... non posso pensare non abbia sfumature differenti.

Resta il fatto che questo è in assoluto tra i peggiori titoli della storia di Universi. Pur essendo specifico siamo riusciti a dare "fuoritema" un po' a tutti noi un po' a tutti i racconti postati.
Qualcosa vorrà pur dire (..oltre a far emergere buona parte della mia ignoranza..)



Quoto sul fatto che sia uno dei peggiori temi di UniVersi, almeno da quando partecipo, ma ho trovato invece che tutti siano riusciti in qualche modo a restare in tema, tirando fuori una tornata piuttosto positiva, nonostante il tema.

Sulla definizione di crepuscolo siamo profondamente in disaccordo: il crepuscolo in significato figurato (e spesso lo è in letteratura) è sempre sinonimo di fine, termine, la fase finale di una cosa insomma; non è da beoti, è proprio la sua definizione, poi che non sia la tua definizione è un altro discorso.

E tutto questo senza ipotizzare che dopo ci sia un nuovo inizio, non è assolutamente detto che ci sia.
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 17/02/2013 16:19 #8159

Ok, non ottimo come inizio, ma al di là di essere arrivato ultimo sono contento che alcuni mi abbiano dato la sufficienza e gli altri non sono stati troppo pesanti.
Grazie a gensi per gli affettuosi ricordi, il tuo non lo avevo invece individuato, e grazie per avermi invitato in questo sito. E comunque entrambi ci siamo dati i voti più bassi per chi volesse pensar male.
A mia discolpa devo confessare che ho adattato a racconto una canzone. Che ho scritto io (ma non sono un professionista mascherato non allarmatevi). E quindi capirete che l’operazione era tutt’altro che semplice. In realtà quando ho saputo il tema e io avevo da poco scritto quella canzone l’ho preso come un segno del destino. Sono felice quindi che 6Rimbaud abbia riconosciuto che sono stato in tema. In sincerità sono d’accordo con Cicchetto che il “gruppo di amici” non è un granché ma in effetti nella canzone la metafora era meno approfondita, ho dovuto allargare qualcosa che erano dei cenni… comunque ognuno dei personaggi rappresenta uno degli dei sul crepuscolo. L’assassino è una citazione da “Rumore di niente” di Francesco De Gregori ma per me rappresenta il consumismo. Che come vizio avrebbe dovuto distruggere l’uomo ma a ben vedere sembra che ad oggi il problema tenda ad essere perlomeno secondario. In ogni caso le mie giustificazioni non vogliono in alcun modo sollevarmi dalle mie responsabilità, come si dice in questi casi.
In generale ho trovato che tutti i racconti siano comunque di alto livello, spero di non sembrare ruffiano, e avrei dato la sufficienza ampia a tutti ma in sincerità mi sarebbe dispiaciuto svalorizzare lo scarto di quelli che mi sono sembrati i migliori. Tra l’altro non ho letto tutto il regolamento ma, visto che c’era un premio critica, ho ritenuto di poter esprimere un parere in buona misura soggettivo.
01_Il raggio verde – 5,5
Non sapevo che esistessero davvero questi raggi, mi scuso ma è stato determinante, l’avevo trovata un’idea banalissima, ma se esistono non è certo colpa dell’autore, almeno non dell’autore del racconto. Poi ho trovato il racconto freddo e senza slanci, ma da alcuni commenti credo di comprendere che è stato un mio limite di interpretazione.
02_Atoro – 6
Scritto bene, ma un po’ prevedibile anche se abbastanza verosimile. Dico abbastanza perché, valga per altri temi, ma l’idea che un uomo, benché con il peso delle vicende internazionali sulle spalle, rinunci in virtù di questo senso del dovere (esercitato sia pur discutibilmente) all’opportunità di conoscere il senso della sua propria esistenza, lo trovo duro da credere.
03_Universi & Co. – 5,5
E’ quello del mio amico Gensi, avevo un vago dubbio ma non mi sembrava il suo, avevo pensato più all’ultimo per il riferimento al sesso orale che avevo già trovato in suoi precedenti (insomma siete una banda di pervertiti). Mi è piaciuto perché davvero metteva un immensa curiosità per sapere come sarebbe continuato il romanzo ed è l’unico che mi ha lasciato questo sapore in bocca che non è affatto un difetto per un racconto, secondo me. Non sono d’accordo che il tema non fosse centrato, anche se il commento dell’autore mi fa un po’ ricredere (ovviamente ho capito che era un gioco). Io l’avevo presa come l’interpretazione, se posso molto heideggeriana, per cui al crepuscolo degli dei dovrà conseguire l’avvento di altri dei, e ancora più a ridurre il problema, il tutto interessa un solo reparto dell’universo da sempre problematico. Insomma tante parole sul nichilismo, in realtà niente di nuovo sotto il sole. Non sono d’accordo ma è un’opinione sul tema.
04_La patria e la bandiera – 8,5
Ho dato il voto più alto perché mi ha emozionato. Anche se con uno stratagemma tecnico molto ovvio, ma mi ha emozionato. Forse il tema era meno centrato di altri, o è stato interpretato in modo molto terreno, ma al cuor non si comanda. Non credo che sia poco credibile il cambiamento repentino di idea del soldato. Intanto è poco più di un adolescente. Inoltre, quando entrai a lavorare per la prima volta in un’azienda internazionale pensavo che i dirigenti fossero tutti altissimi professionisti. Ma mi è bastato parlare per pochi minuti con alcuni di loro per capire che non lo erano tutti.
05_Dialogo tra un filosofo e un pescatore – 8
Scritto molto bene, ho dato il voto della critica, un po’ prolisso forse, qua e là si poteva ridurre secondo me. Sicuramente non c’è un idea innovativa ma comunque bello tutto a parte il titolo, che secondo me predisponeva male. Ma direi che è più colpa di noi lettori malpensanti. Questo Socrate è a tratti migliore e più vicino alla realtà di quello di Platone.
06_Pietoso è l'arrancar che ha nome vita – 6,5
Avrei dato di più perché mentre si leggeva era davvero viscerale, al limite dell’imbarazzo e anche oltre, ma l’ho dovuto leggere tre volte perché ogni volta che leggevo il titolo non ricordavo assolutamente di cosa parlasse e non solo perché il titolo è generico. Forse rimuovevo per l’imbarazzo a cui ho accennato. Strepitosa fantasia.
08_Il detenuto – 8
Ora proprio un gattino non direi, io credo che citare Nietzsche (non tanto Wagner checché ne dica Nietzsche) sia sufficiente per essere nel tema. Non credo nemmeno sia importante quanto l’autore abbia capito la volontà di potenza ma semmai quanto abbia saputo spiegare come l’ha capita il personaggio. Il personaggio è inquietante, un po’ irritante, ma soprattutto “castrante”. Ci si sente un po’ disarmati chierichetti come sempre avviene su questi temi, e quindi l’autore ha fatto centro. Azzardo: una via di mezzo tra Pierluigi Concutelli, il maestro Pai Mei (o come si scrive da Kill Bill) e Natural born killers.

Grazie a tutti. Non pensate di esserVi liberati di me avendomi messo all’ultimo posto. Per penitenza il prossimo racconto sarà del massimo dei caratteri e terribilmente noioso.
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 17/02/2013 19:40 #8160

folle ha scritto:

01_Il raggio verde – 5,5
Non sapevo che esistessero davvero questi raggi, mi scuso ma è stato determinante, l’avevo trovata un’idea banalissima, ma se esistono non è certo colpa dell’autore, almeno non dell’autore del racconto. Poi ho trovato il racconto freddo e senza slanci, ma da alcuni commenti credo di comprendere che è stato un mio limite di interpretazione.


sarò davvero onesto con te, perché credo che sia giusto così (e perché mi hai fatto perdere la tornata con i tuoi voti assegnati alla cazzo di cane): sei un vero pitocco.. e pure uno scalzacane

:pinch: Attenzione: Spoiler!
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 17/02/2013 20:00 #8161

Vorrei dire qualcosa sul mio racconto perchè, per quanto ogni racconto sia speciale, questo lo è di più

Avevo finito di scriverlo a metà dicembre, da lì sono stato un mese a pensare se pubblicarlo oppure no. Perchè, direte voi? Perchè è totalmente autobiografico, vi ho raccontato la mia storia, la storia dell'evento che più di ogni altro può segnare la vita di un ragazzino di 12 anni o giu di lì, la separazione dei genitori. Specialmente se è poco più di un fulmine a ciel sereno, specialmente se -come per me- erano due dei, perfetti nella loro superiorità e di cui improvvisamente saltano fuori debolezze, passioni, lacrime e tutta quella serie di faccende che a quell'età non ci si aspetta si possano vivere "da grandi"

Ogni singolo evento che tocco è realmente avvenuto e ho cercato di riportarlo con gli occhi di un non-ancora-adolescente. C'è di più: non ne avevo mai parlato con nessuno, e in questo siete voi lo psichiatra (o psicologo, come giustamente proponeva rimb, ero in dubbio tra i due; ci tengo a specificare che non sono mai stato in analisi nè ne ho -credo- bisogno, era solo la scusa per raccontare la storia)
Spero mi perdonerete per avervi forzatamente fatto partecipi di una vicenda antipatica e imbarazzante come l'ha pefettamente definita folle, spero anche che questo renda l'idea di quanto questo piccolo portale possa significare: non solo conoscenti, nemmeno solo amici
Spero anche che nessuno alzi gli occhi al cielo pensando che la sto facendo più grande di quanto sia, che non sono l'unico, che al mondo c'è chi sta peggio perchè vi garantisco che a quell'età è realmente qualcosa di dirompente, realmente un crepuscolo di vere e proprie divinità quali sono i genitori
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 17/02/2013 22:26 #8162

folle ha scritto:

Grazie a tutti. Non pensate di esserVi liberati di me avendomi messo all’ultimo posto. Per penitenza il prossimo racconto sarà del massimo dei caratteri e terribilmente noioso.

Prima di tutto grazie per aver partecipato.
Secondo di tutto grazie per aver letto con attenzione, non solo questa tornata, ma anche il resto del forum
Terzo di tutto hai perfettamente capito lo spirito di questo portale. Tantissima libertà. D'altronde giudico io (e tu lo sai) che sono poco meno di un "cane". Però mi piace fare la parte del "medio". È un ruolo importante e fondamentale.
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 17/02/2013 22:34 #8163

Premetto, ho letto tutti i commenti e le spiegazioni.
Nonostante ciò ci tengo a pubblicare i miei commenti "a caldo" senza stare a rileggere e ritoccare

Il raggio verde
Dietro questo racconto c'è veramente un lavoro curato e raffinato.
Ottima anche l'idea d'interpretazione del titolo, originale e ben centrata.
Non ho apprezzato molto la struttura in stile sceneggiatura di film/teatro. Non ho apprezzato neanche il "saltellare" nel tempo. Il tutto solo perché costringono il lettore a "spezzare" la lettura rendendo il tutto un po' meno fluido.
A parte queste annotazione resta una buonissima prova. Voto: 7


Atoro
Troppo surreale per i miei gusti e un po' troppo "defilato" rispetto alla tornata del tema. Premetto che trovando io stesso "complicato" il titolo ho dato un'interpretazione molto personale dell'essere in tema o meno ma, il Crepuscolo degli Dei, indica una cosa ben precisa, un momento ben preciso. Buona parte dei racconti, come questo, prendono la parola "Dio", dimenticandosi del resto della tornata. Alla fine è un racconto che m'ha lasciato poco o nulla. Voto: 5.5

La patria e la bandiera
Racconto un po' banalotto a mio modesto parere ma, almeno, si vede l'evidente tentativo di restare attaccato al tema.
La classica prova da 6. Poco altro da aggiungere francamente. Personaggi un po' piatti, poca personalizzazione anche del contesto. Carina l'idea del lieto fine che spariglia un po' "l'idea del Vietnam classica" ma nulla di più. Voto: 6

Dialogo tra un filosofo e un pescatore
La saccenza che traspira questo racconto è a dir poco irritante. Capisco far immergere il lettore nell'ambiente del racconto ma qui si sfiora veramente una pallosissima lezione di storia della filosofia antica che mi ha personalmente annoiato a dismisura.
E anche in questo caso, il racconto mi sembra parlare di "Dei" ma non di crepuscolo di questi. Carina l'idea di rivisitare la storia di Socrate (se così ho capito) ma, francamente, il racconto resta parecchio pesante. Anzi, direi talmente pesante al punto da meritarsi a pieno merito il premio critica. Per il resto mi limito a dare un tedioso 5.5. Peccato
Voto: 5.5

Pietoso è l'arrancar che ha nome vita

Mi pare che qui non siamo solo parzialmente fuoritema ma ben ampiamente fuoritema. Anzi, a meno che lo scrittore non volesse far passare i genitori come "dei" che vengono meno dopo una confessione che sa di "crepuscolo". Ma l'interpretazione, così, è veramente forzata e ricercata e non è sufficiente a giustificarne il senso. Spumeggiante la caratterizzazione dei personaggi con metafore sublimi tipo «la pelle nello stadio in cui va per afflosciarsi...»
Ma poi, il racconto, quasi non racconta nulla. Sembra quasi la confessione dello scrittore che, forse, ha un po' edulcorato il tutto per renderlo scenico. Ma nulla di più. Voto: 5
---aggiungo solo qui un commento "post"---
Come vedi già m'era venuto il dubbio che forse in parte autobiografico. Anche perché alcune "emozioni", alcune "immagini", non possono nascere dalla mera fantasia. Speravo che la cosa fosse solo "scenica". Tu dici che è tutto vero e non può che dispiacere. Nonostante tutto è nel dolore che si cresce di più, a mio modesto parere. E, per come ti ho conosciuto, sei una persona con la testa sulle spalle... e non è una cosa da poco!

Il gigante, ...
Mah...
La prima parte è notevolmente scritta. Sembra un'ambientazione in stile Calvino. Poi si perde tra volgarità inutili e fini a se stesse arrivando, poi, per raccontare poco. Il tutto descritto in tema libera senza minimamente farsi ispirare dal titolo.
Anche in questo caso, spero d'essermi sbagliato io e d'essere stato un cattivo lettore ma proprio non capisco cosa voleva rappresentare lo scrittore?
Forse il fatto di "definire" i contorni di taluni personaggi "più o meno noti" essendone lui il cantastorie?
Se sì, che c'azzecca col titolo?
Voto: 5


Il detenuto
Storia sicuramente interessante sotto molteplici punti di vista. Ho trovato un po' deboli i richiami alla tornata del tema. È sembrato quasi che il titolo fosse una scusa per postare un racconto già vivo di propria natura. Molto interessante invece come lo scrittore sia riuscito a cogliere lati psicologici che sono spesso difficili da esprimere nero su bianco. Se il crepuscolo degli Dei è la consapevolezza del protagonista d'essere stato "fregato" beh, allora il racconto merita una sufficienza più che piena. Se proprio devo trovare un "neo" è un po' la credibilità della stessa. Un professionista che vanta più di dieci anni d'esperienza, dubito si faccia imbambolare così facilmente. Questo è stato il mio pensiero lì per lì. Ma è ovvio che questo mio "pensiero" resta una mera e personale constatazione personale. Voto: 6.5
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 18/02/2013 08:48 #8165

folle ha scritto:
L’assassino è una citazione da “Rumore di niente” di Francesco De Gregori ma per me rappresenta il consumismo.


Beh ma potevi anche mettere un riferimento nel racconto, l'avrei ascoltata..


folle ha scritto:

04_La patria e la bandiera – 8,5
Ho dato il voto più alto perché mi ha emozionato. Anche se con uno stratagemma tecnico molto ovvio, ma mi ha emozionato. Forse il tema era meno centrato di altri, o è stato interpretato in modo molto terreno, ma al cuor non si comanda. Non credo che sia poco credibile il cambiamento repentino di idea del soldato. Intanto è poco più di un adolescente. Inoltre, quando entrai a lavorare per la prima volta in un’azienda internazionale pensavo che i dirigenti fossero tutti altissimi professionisti. Ma mi è bastato parlare per pochi minuti con alcuni di loro per capire che non lo erano tutti.


Quando uno dice "mi ha emozionato" puoi solo dire grazie!

Il tema lo ho volutamente reso "terreno", giusto per elevare un attimo il racconto e per dare una visione un po' diversa della caduta ops... del crepuscolo degli dei. (gensi non ti arrabbiare, si scherza )
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 18/02/2013 09:23 #8166

Asintoto ha scritto:
Vorrei dire qualcosa sul mio racconto perchè, per quanto ogni racconto sia speciale, questo lo è di più

Avevo finito di scriverlo a metà dicembre, da lì sono stato un mese a pensare se pubblicarlo oppure no. Perchè, direte voi? Perchè è totalmente autobiografico, vi ho raccontato la mia storia, la storia dell'evento che più di ogni altro può segnare la vita di un ragazzino di 12 anni o giu di lì, la separazione dei genitori. Specialmente se è poco più di un fulmine a ciel sereno, specialmente se -come per me- erano due dei, perfetti nella loro superiorità e di cui improvvisamente saltano fuori debolezze, passioni, lacrime e tutta quella serie di faccende che a quell'età non ci si aspetta si possano vivere "da grandi"

Ogni singolo evento che tocco è realmente avvenuto e ho cercato di riportarlo con gli occhi di un non-ancora-adolescente. C'è di più: non ne avevo mai parlato con nessuno, e in questo siete voi lo psichiatra (o psicologo, come giustamente proponeva rimb, ero in dubbio tra i due; ci tengo a specificare che non sono mai stato in analisi nè ne ho -credo- bisogno, era solo la scusa per raccontare la storia)
Spero mi perdonerete per avervi forzatamente fatto partecipi di una vicenda antipatica e imbarazzante come l'ha pefettamente definita folle, spero anche che questo renda l'idea di quanto questo piccolo portale possa significare: non solo conoscenti, nemmeno solo amici
Spero anche che nessuno alzi gli occhi al cielo pensando che la sto facendo più grande di quanto sia, che non sono l'unico, che al mondo c'è chi sta peggio perchè vi garantisco che a quell'età è realmente qualcosa di dirompente, realmente un crepuscolo di vere e proprie divinità quali sono i genitori


Da buon "psichiatra" ti vorrei rispondere dalla poltrona, ma non c'è qui in ufficio
A parte gli scherzi, WOW! sono veramente felice di questa tua condivisione con noi, direi onorato.

Non avevo assolutamente capito che fosse una cosa personale e realmente accaduta, mi dispiace che tu abbia passato quei momenti. Non ci sono passato e non penso comunque che tu l'abbia fatta più grande di quello che sia. Anzi.. andrebbe fatto leggere a molte persone che conosco questo tuo racconto.
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 18/02/2013 09:27 #8167

gensi ha scritto:

La patria e la bandiera
Racconto un po' banalotto a mio modesto parere ma, almeno, si vede l'evidente tentativo di restare attaccato al tema.
La classica prova da 6. Poco altro da aggiungere francamente. Personaggi un po' piatti, poca personalizzazione anche del contesto. Carina l'idea del lieto fine che spariglia un po' "l'idea del Vietnam classica" ma nulla di più. Voto: 6


Eh... la sufficienza che sembra strappata col minimo sforzo dall'alunno dotato, a me che più di tanto non so fare, costa parecchio tempo e impegno. Quindi ogni buon voto/giudizio che mi arriva lo prendo come un mini-successo.
Contento anche che l'idea del finale non classico ti sia piaciuta.



@gensi
sul tuo racconto, il nome del protagonista Atoro, è un lieve omaggio/richiamo a Titor?
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 18/02/2013 09:58 #8170

Cichetto ha scritto:
@gensi
sul tuo racconto, il nome del protagonista Atoro, è un lieve omaggio/richiamo a Titor?



Il racconto è mio, non di gensi.

Il nome è completamente inventato e sicuramente non un omaggio a quel parolaio di Titor.
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 18/02/2013 10:31 #8171

Tavajigen ha scritto:
Cichetto ha scritto:
@gensi
sul tuo racconto, il nome del protagonista Atoro, è un lieve omaggio/richiamo a Titor?



Il racconto è mio, non di gensi.

Il nome è completamente inventato e sicuramente non un omaggio a quel parolaio di Titor.



Parolaio??
È un grande, ha diffuso il dubbio.
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 18/02/2013 11:43 #8172

I miei nomi li ho inventati digitando a caso sulla tastiera.
Lo scopo era quello di avere suoni "insensati" che astrassero ancora di più l'ambiente portando al di fuori "del noto".
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Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 18/02/2013 11:58 #8173

in primo luogo ringrazio tutti, nessuna insufficienza per il mio detenuto... è sempre bello vedere un proprio racconto piacere abbastanza in generale... e grazie quindi per il mio secondo posto, maturato dai vostri voti positivi!!!


ci metterò ancora un paio di giorni per postare i miei commenti, periodo complesso al lavoro e in RL, gli appunti che ho scritto leggendo i racconti, questa volta letti su e-reader, li ho scritti a mano e lasciati a casa (ora sono in uffico), per cui ho bisogno di un po di calma per metterli giù...


mi stanno divertendo molto i vostri commenti al mio racconto... specialmente, senza offendere nessuno spero, quelli di rimb e di folle, che trovo particolarmente centrati e scentrati allo stesso tempo, per quanto siano nel complesso positivi se non estremamente positivi...


e poi sono arrivato davanti a rimb... sempre una bella cosa!!!!

Re: [#7] Il Crepuscolo degli Dei (commenti) 18/02/2013 12:55 #8174

Tavajigen ha scritto:
Il raggio verde - 7 + premio della critica
Proprio un buon auspicio il raggio blu, davvero.
Non ho capito bene la costruzione del racconto, ossia perché i vari pezzi siano stati incastrati in questo modo; diciamo che per come è stato costruito manca il "crescendo" che l'avrebbe reso veramente bello.
Il messaggio di fondo comunque mi è piaciuto. Premio della critica per come è scritto, adoro i racconti di soli dialoghi.


il finale del mio racconto è volutamente agrodolce

il racconto è suddiviso come un'opera teatrale: in atti e scene (per questioni di numero di caratteri naturalmente non ho potuto fare più di due atti e due scene)
il primo atto ha gli stessi protagonisti, il secondo protagonisti diversi.. ma si potrebbe anche dire che le prime tre scene sono slegate dalla quarta, che è una vicenda a sé stante e peraltro l'unica vicenda reale storicamente (anche se nessuno può sapere se andi hinterstoisser, il più grande scalatore dell'epoca per inciso, vide il raggio blu o no.. diciamo che ho considerato andi un puro di cuore e l'unico che avrebbe potuto vedere il raggio blu)
un altro punto di rottura tra le prime tre scene e la quarta è che le prime tre vanno a ritroso nel tempo, cosicché, leggendole al contrario, si riesce a cogliere la vicenda un po' meglio e dall'alto (per dire, la prima scena, che dura solamente due battute, messa all'inizio non ha senso per un lettore disattento agli aspetti cronologici e logistici della vicenda)
lo stesso pescatore non riporta esattamente quello che il nipote sherpa gli racconterà quando lo incontrerà nel suo girovagare (o forse sarà lo stesso sherpa a cambiare un po' le parole del nonno, forse perché passato tanto tempo da quei giorni d'infanzia)
la caratterizzazione dei personaggi l'ho curata molto.. io riesco quasi a vederli in quel salotto di casa surtees: il padrone di casa, il signor surtees, uomo dell'alta borghesia inglese e sicuro della sua logica razionalità, la bella figlia isabel, romantica e appassionata, il giovane pretendente edward, timido ma sveglio rampollo di un'altra famiglia dabbene (e innamorato pazzo di isabel), il professor irwin, l'avventuriero per eccellenza, simpatico, umile e bramoso di scoprire cose diverse.. insomma, il "cantastorie" per eccellenza.. e infatti utilizzo proprio lui per introdurre il tema portante della vicenda, che svela poi tutto il resto e scioglie il nodo gordiano della prima scena

che cos'è dunque il crepuscolo degli dei? il raggio verde? il raggio blu? l'altopiano di ghiaccio o l'effettiva fine degli dei antichi? per un attimo ci sembra che tutto sia chiaro quando il pescatore urla da lontano delle parole che giungono flebili.. ma nessuno in effetti saprà mai se l'interprete abbia ben inteso.. e forse è meglio così
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6000 piedi al di là dell'uomo e del tempo
Ultima modifica: 18/02/2013 12:57 Da 6Rimbaud.
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