marcoslug ha scritto:


Yes, è di Nolan!
Mah, la vediamo in maniera diversa... Per me non è "sbagliato": l'insonnia (o una rappresentazione anche lievemente alterata del termine - secondo me oltretutto corretta invece -, come in questo o nel mio caso) magari non è al centro del messaggio del film, ma c'entra perché è una condizione che lo accompagna costantemente ed è parte integrante delle vicende stesse.




Il mio racconto è un po' diverso (vedi post precedente... a turno, i due protagonisti non riescono a dormire ecc...), ma mi rendo conto che si possa trattare di sottiglienze... In ogni caso, un racconto che parla di un rave per me potrebbe anche intitolarsi "Insonnia", facendo una traslazione del termine ancora più estrema (figura retorica del prendere l'effetto - il non dormire - per la presunta causa), perché no? Alle volte è carino dare dei titoli leggermente dissonnanti. Ma posso capire che questa possa non passare.

E comunque, ad essere puntigliosi, la cronicità mi pare che fosse esplicitata solo nel racconto di Tava (e in quello di gensi).

marcoslug ha scritto:


ecco dei film che hanno al centro l'insonnia: taxi driver, le conseguenze dell'amore, the machinist

converrai che ci azzeccano più di insomnia

l'ultima tua frase non l'ho ben colta mark

Tavajigen ha scritto:


Da quello che ho letto non mi risulterebbe, davvero...
La frase che ho riportato prima iniziava per l'appunto "L'insonnia non è una malattia, ma è un sintomo..."

Da quello che so/ho capito, l'insonnia è semplicemente la condizione di chi non riesce a dormire adeguatamente, suo malgrado diciamo.
Nel mio racconto i due protagonisti non dormono, un po' volontariamente/per cause di forza maggiore e un po' loro malgrado (e la scena finale mostra questa seconda accezione). Accetto tranquillamente che ci sia questa ambiguità, ma nell'economia di un tema che, se preso alla lettera, è molto restrittivo, credo ci possa stare, no?

6Rimbaud ha scritto:

Sì, sicuramente...
Avevo presente questo pezzo de "Le conseguenze dell'amore", che ho visto di recente (e tra parentesi a me non è piaciuto molto... a te?). È l'insonnia cronica (apparentemente ce ne sono tre: occasionale - che penso si possa riferire al caso del mio racconto -, a breve termine e cronica/permanente), quella più eclatante e che sicuramente dà una rappresentazione più forte, ma non necessariamente più pertinente, del termine.


No, intendevo "cronicità" come reiterazione nel tempo... Nel racconto di Tava e in quello di gensi la cosa esplicitata; anche nel tuo devo dire che, per come hai presentato il tutto, si ha quella sensazione. Nei racconti di Vannimagno e Afa, per quello che è dato sapere, potrebbe trattarsi solo di una notte insonne e via (mi sembra).

marcoslug ha scritto:



Sì come ti ho detto io ho reputato il tuo racconto in tema.

Comunque ti confermo che l'insonnia è una malattia vera e propria, quello che può trarre in inganno è che nella quasi totalità dei casi è causata da altri problemi (spesso di natura psicologica) e quindi si pensa che per questo non sia una vera e propria malattia, un po' come la depressione ad esempio; ma ormai sono malattie proprio riconosciute dalla medicina attuale.

Edit: consiglio un altro film sull'insonnia, molto bello a parere mio: L'uomo senza sonno, con un Bale pauroso da quanto è dimagrito per girare questo film.

marcoslug ha scritto:


a me è piaciuto molto invece xD

e poi reputo quella di servillo (grande attore) la sua migliore interpretazione

comunque vedo che non riusciamo a trovare un terreno di compromesso - e nemmeno lo stiamo cercando

per quanto mi riguarda ritengo la discussione conclusasi con la vittoria mia e delle mie armate

tu dovrai pagare le spese processuali e restituirmi l'istria

:PppPppPPPPPpppPPpppp

Sì dai, "ci siamo spiegati" fra tutti. (Ammetto di non sapere granché di medicina, Tava )

I miei post erano mossi da semplice curiosità e voglia di confrontarmi/capire, non avevo alcun intento polemico, tengo a precisare.

Rimb a metà universi si lamentava che "scavare" fosse stato inteso da tutti soltanto come "fare una buca" mentre lui era più ampio.
Ora sta li con i paraocchi a dire che l'insonnia e solo di un tipo.

Direi che è stato istituzionalizzato a dovere.
XD

Cichetto ha scritto:


tra "scavare" e "insonnia" il potere discrezionale dello scrittore è senz'altro differente

6Rimbaud ha scritto:

Beh, se si prendono alla lettera sono entrambi titoli molto limitati; poi, se si concedono interpretazioni metaforiche e lievi - legittimate - traslazioni di significato del titolo (cosa che a mio parere ti rifiuti di fare nel caso di "insonnia"), è vero che con "scavare" si schiudono più strade.

Poi, forse dico una baggianata, ma un conto è "Insonnia" (titolo che si presta alle alterazioni di cui sopra) e un altro è se il titolo fosse stato "L'insonnia"... o meglio "L'insonnia di Titta Di Girolamo".

(Oggi mollo subito il colpo, promesso )



Tavajigen ha scritto:

Comunque devo ammettere che inizialmente avevo pensato a una cosa del genere (bravo Tava!) - influenzato da una mia amica che almeno un paio di volte aveva postato su Facebook nel cuore della notte una foto della sua scrivania in "assetto studio" con proprio la didascalia "insonnia" (iperbole un po' in stile bimbominkia: resto sveglio per necessità/perché non mi viene sonno -> soffro di insonnia ) -, lasciando poi il dubbio che alla fine Niccolò insonne, nel senso proprio del termine, lo fosse diventato davvero.

Poi, a posteriori, leggendo in giro su Internet, mi sono convinto che tutto sommato anche "scientificamente" la mia rappresentazione di insonnia ci possa stare, perché l'insonnia può avere anche carattere occasionale-non patologico e non per forza implica lo starsene ad arrovellarsi nel letto.

gensi ha scritto:


Temevo di risultare scontato.

Vannimagno ha scritto:


Finale orrendo perché non ti è piaciuto come tipo di finale o non ti è piaciuto come è stato scritto? Oppure entrambe?

Cichetto ha scritto:


Per fortuna ne ho sofferto solo per un periodo relativamente breve e non a livello patologico, ma concordo: deve essere veramente brutta.

6Rimbaud ha scritto:


Ci sta che il finale sia melenso in maniera paradossale, concordo. Sul suicidio come finale in generale credo invece che sia un ottimo tipo di finale, però magari non lo era per il mio racconto.

Asintoto ha scritto:


Sulla morte del protagonista: ho cercato di descrivere un tipo di suicidio deciso di getto e non programmato; credevo che si adattasse al carattere del protagonista. Effettivamente non sono stato originale in questa tornata.

marcoslug ha scritto:


Sono contento che ti sia piaciuto il finale e un po' anche l'aver intramezzato i pensieri al racconto; questa dei pensieri era la cosa da "testare" che mi ero scelto per questa tornata.
Comunque hai ragione: dovevo spingere di più su quella che poteva essere l'idea vincente del racconto, ossia la routine; invece ho voluto (come sempre) tirare un po' troppo via il racconto.

p.s. Grazie a tutti per i preziosi commenti! A questo punto spero che arrivino anche quelli di afa.

Leggere le vostre disquisizioni sulla spiaggia di Noto dopo aver mangiato una granita alla mandorla è veramente un piacere!!!

Eheh, posso capire... Buona Sicilia! (beato te!)

[ OT: Io, tornato a lavorare - ma tutt'altro che concentrato finora - , questi giorni sto interagendo un po' random su twitter ]

Ciao a tutti! Premesso che problemini di salute mi trattengono in questo periodo lontano dal mio amato portatile, solo oggi ho letto i commenti e l'invito che mi è stato rivolto a commentare e stimolare la discussione. Mi riesce difficile indossare i panni del criticismo, di solito mi piace leggere e non approfondisco il perché. Quando la lettura è piacevole vorresti che il racconto si dilungasse ancora e ti tenesse compagnia. Da questo punto di vista La terza donna era avvincente e ben scritto e volevo capire dove poteva andare a finire, ma probabilmente, avendo sforato il numero dei caratteri, l'autore ha dovuto interromperlo bruscamente.

Viaggi divergenti: l'ho letto cercando attinenza col tema del concorso e devo dire che ho faticato a trovarlo. Poi io personalmente non amo i dialoghi. Devo comunque avergli dato la palma. Rileggendolo avrei cambiato il punteggio.

La routine: il protagonista era così turbato che ha fatto bene a farla finita, almeno ha interrotto una lettura che era sfinente.

La legge di Murphy sul sonno: mi ci ritrovo, simpatico, forse ridondante nella struttura, ma dava il senso della ripetitività, del rituale e della routine, che era un po' il concetto base della ricerca del sonno

Ingenue domande: questa insonnia velenosa mi ha lasciato una grande tristezza, leggere non può essere una sofferenza così grande.

E per quanto riguarda il mio, lo svarione del piano l'ho visto subito, appena l'ho postato ... avrei potuto correggerlo?
Ho detto che non mi piace criticare, ma vi ho senz'altro messo un po' di pepe sulla coda!
Amichevolmente attendo le vostre reazioni. Ciao

Ciao, ti ho spostato il messaggio nella discussione dei commenti della tornata, così da tenerli tutti insieme (a proposito: in questa discussione puoi trovare i commenti al tuo racconto).

afa ha scritto:


Lettura sfinente nel senso che era proprio noioso da leggere? Scusa se te lo chiedo ma essendo l'autore ho bisogno di qualche informazione in più, così da correggermi in futuro.



Sì avresti potuto correggerlo, dato che abbiamo 24 ore di tempo per correggere i racconti dopo che vengono postati.
Se vedi che perdi la possibilità di edit come Titivillus (dopo un tot di tempo non si possono più editare i post) allora basta che scrivi nel forum specificando la correzione che vuoi fare, sempre sottoforma di Titivillus per mantenere l'anonimato e sempre entro le 24 ore, e qualcuno con i poteri da amministratore ti farà la correzione.



I commenti ai racconti sono la parte più interessante e utile di tutto il concorso, grazie per aver partecipato.

afa ha scritto:


Pfiuu, mi è andata bene allora...
Credo che siamo abbastanza "distanti" come modo di scrivere, perché a me i dialoghi piacciono invece molto. Però, almeno personalmente, sono molto curioso di rileggerti!

Ehm ok, devo arrendermi al fatto che per la maggior parte il mio racconto non era in tema.
Mi permetto solo di aggiungere - a costo di risultare, lo so, pesantissimo - che l'errore di fondo anche nel tuo caso - secondo me - è quello di identificare la parola insonnia solo con la sua accezione patologica della ricerca ossessiva del sonno (e quindi aspettarti solo un certo tipo di racconti).
Se cerchi la parola sul dizionario (non lo dico per fare il saccente, l'ho appena fatto anch'io) - d'altronde il titolo del concorso era solo una parola! - , vedrai che la definizione in realtà è ben più generica.

marcoslug ha scritto:



ma che arrendi, non mi puoi lasciare solo

Ciò che penso coincide sostanzialmente con quanto detto da Rimbaud, in tema.

Per finire con un suicidio devi essere Goethe.

Vannimagno ha scritto:



Ok capisco.