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ARGOMENTO: [#10] Il gigante (commenti)

Re: [#10] Il gigante (commenti) 18/10/2013 12:27 #10001

Come già detto, non posso che ringraziarti. Fosse per te sarei il vincitore indiscusso!
Propongo che nel prossimo Universi i voti di Cichetto valgano il doppio degli altri!
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 18/10/2013 13:06 #10003

arturobandini ha scritto:
"Neanche gli Dei possono nulla..." 6,5 buona l'idea. il voto è una media tra la prima parte, lievemente troppo pesante e un filo noiosa (6) e la seconda, con pennate di onirico e fantastico, decisamente meglio gestita e ricca di fascino (7)


Sì la prima parte è troppo noiosa, cercherò di modificarla in futuro.

gensi ha scritto:
"Neanche gli Dei possono nulla contro la stupidità umana." Friedrich Schiller (1759-1805)
Direi che l'aggettivo frastagliato è quello che più si addice al racconto. Inizia curioso visto che sembra parlare di altro per poi raccontarci di questa sequoia. Si trasforma ricordandomi vagamente una puntata dei Simpson dove Lisa decide di accamparsi su un albero. Si ritrasforma in mistico-fantasy con questa entità non meglio definita e finisce poi per chiudersi con una frase che seppur densa di significato sembra spiattellata un po' lì, come un'involontaria macchia di marmellata sulla tovaglia della colazione.
Pur rileggendo non capisco se la profezia sia un segno buono (ossia che la stupidità è destinata a finire) oppure cattivo (ossia che l'entità farà stragi su stragi).
Questa interdizione di certo non può aiutare nell'apprezzare il racconto. Peccato.


LOL, mitica la puntata dei Simpson, effettivamente mentre scrivevo ho ripensato un momento a quella puntata.

La fine del racconto è stata terribile da scrivere, l'avrò scritta almeno 5 o 6 volte, senza riuscire evidentemente a rendere quello che volevo dire.
In pratica il senso è che la stupidità cesserà di esserci perché gli Dei verranno a sculacciarci.
Quindi il finale del racconto è in palese antitesi con il titolo, cioè la citazione del titolo rappresenta quello che quasi ogni uomo in fin dei conti pensa dentro di sé; lo scopo del racconto è quello di metterlo in discussione.

Asintoto ha scritto:
- "Neanche gli Dei possono nulla contro la stupidità umana."

Friedrich Schiller (1759-1805) 6
Mi è del tutto oscuro il finale: Non poteva proprio immaginarsi che da quel momento in poi la stupidità non avrebbe più vinto." Ha un che di apocalittico, come di preludio a qualcosa di molto più grande.
In generale la storia non mi ha per nulla preso (mi stanno un po' qui gli ambientalisti , specialmente quelli "per partito preso" come si capisce essere il protagonista da alcuni passaggi) e non mi è assolutamente chiara la completa evoluzione del protagonista: perchè scendere, perchè farlo abbattere proprio ora che ne hai conosciuto l'essenza? Mi sembra a dir poco inverosimile... Ma chi era in fin dei conti questo Paul?


Il finale non ti è oscuro, è proprio apocalittico.

Il protagonista scende perché sebbene creda di aver fatto solo un sogno non ne è totalmente certo, in pratica ha paura. Quindi scende sperando che il taglio dell'albero impedisca in qualche modo il ritorno di quell'essere e la possibile fine dell'umanità.

L'ultima frase serve a far capire che la sua paura è fondata.

Cichetto ha scritto:
- Neanche gli Dei possono nulla contro la stupidità umana 6,5 PC
Spero che il titolo sia senza Friedrich Schiller (1759-1805), sarebbe brutto. Venendo al racconto invece, devo dire che mi é piaciuto. La stesura agevola molto la lettura e mi ha messo da subito in condizione di gustarmelo. Moralmente buona mi lascia perplesso soltanto sull'ultima frase, ma che vuol dire? Richiama anche il titolo ok, gli uomini hanno sbagliato abbattendo quest'albero ma non succederà più. Why?


Sì in effetti per fare la citazione nel titolo bastava mettere le virgolette, senza l'autore; errore da gnubbo.

Per la spiegazione sul titolo leggi le risposte che ho dato qui sopra agli altri commenti.
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 18/10/2013 20:55 #10027

Due parole sul mio racconto: sono innanzitutto contento che nessuno (fino ad ora) abbia detto che era fuori tema, dato che per tutto il tempo ho avuto la sensazione di essere borderline; in effetti il protagonista è ben lontano dall'essere un gigante, e non so quanto possa renderlo tale lo stare in mezzo ai nani

L'idea di fondo era semplicemente scrivere un racconto leggero per strappare un sorriso, da qui il riciclo e l'adattamento della fiaba forse più famosa di sempre. Come già altre volte mi è successo mi sono un po' perso nello stesso mondo che andavo via via creando, rallentando troppo il racconto. Spero abbiate apprezzato comunque

Chiedo a chi vorrà rispondere come è sembrato il finale, proprio la parte dove la maledizione viene trasferita; è la parte che ho avuto più difficoltà a scrivere, perchè non sapevo fino a che punto fidarmi del lettore senza rischiare che non fosse comprensibile quanto stava succedendo, e ho paura di aver finito per fidarmi troppo poco e imboccare il lettore

arturobandini ha scritto:
La piccola storia di un uomo qualunque 6 carina l'idea di riciclare la fiaba e mutarla. un po troppo ridondante la spiegazione e le varie riaffermazioni del maleficio. in ogni caso assolutamente divertente.

L'hai trovato ridondante nel corpo dici, nella storia dei nani? Sono d'accordo che sia un po' lenta, anche troppo, il fatto è che la vicenda in sè era ben poco e per arrivare dove volevo arrivare mi serviva un po' di rincorsa... Trovi che l'abbia presa troppo alla lontana?


Tavajigen ha scritto:

La piccola storia di un uomo qualunque 6
Ho trovato il racconto scritto purtroppo in modo a me ostile, cioè non mi facilitava molto la lettura.
La storia aveva un finale un po' scontato ma direi che l'ho trovata in fin dei conti simpatica.
Segnalo quello che credo essere un errore (ovviamente ininfluente ai fini del voto): si dice mocio e non moccio.

Eh sì, ho verificato ora che effettivamente e mocio con una sola C! A mia discolpa non l'avevo mai visto scritto in vita mia e sono andato del tutto convinto che ne avesse due, senza controllare (come faccio solitamente quando ho un dubbio). Mi scuso per l'errore
Ti va di spiegarmi con più esattezza in che cosa hai trovato pesante la lettura? Punteggiatura troppo rada, periodi troppo annodati, che altro?

gensi ha scritto:

La piccola storia di un uomo qualunque

Sicuramente apprezzabile l'idea piuttosto originale che trae comunque ispirazioni da qualche fatto di cronaca reale (se non erro ci sono dei tizi convinti di liberare i nani da giardino).
La stesura non mi pare delle migliori. Ho trovato che a volte s'ingrippa rendendo difficile la lettura e dovendo rileggere qualche passaggio. Ma è anche vero che quando l'ho letto non ero in condizioni mentali ed ambientali perfette e forse è dovuto più alle mie distrazioni che ad una vera e propria mancanza. Curioso di vedere se anche per altri lettori sarà stato così.
Nonostante tutto, piacevole.

Sono andato a vederli ora quelli del Fronte per la Liberazione dei nani da giardino... Ce n'è di gente con i chiodi in testa, eh... comunque non ne sapevo niente
Anche tu come Tava hai trovato la scrittura poco scorrevole... L'ho già chiesto a lui, posso chiedere anche a te di spiegarmi in che cosa l'hai trovata pesante per l'esattezza?

Cichetto ha scritto:

- La piccola storia di un uomo qualunque 6
Ma i fratelli non erano Grimm con due emme? Vabé, non importa. Il racconto non mi ha catturato tantissimo, anche se il colpo di scena finale è ben studiato. Forse andava sviluppato in maniera diversa, anche se non so dirti come, così mi sembra un po' tirato via in fretta.

Eh sì, proprio strano che mi sia sbagliato... L'unica cosa che mi viene in mente è che anni fa conoscevo in un gioco un utente che si chiamava grin, quindi probabilmente ho fatto confusione
Dai, provaci a dirmi come l'avresti sviluppato In questi casi non trovo niente di meglio da fare che raccontare la storia, e mi rendo conto che può essere un po' noiosa... Ho cercato di spezzare un po' con gli sketch di Brontolo ma evidentemente non erano abbastanza
P.S. Comunque tu ti fidi troppo di me... Non è la prima volta che al totoscrittore metti il mio nome in abbinamento al racconto a cui hai dato il voto più alto La tua fiducia è del tutto malriposta
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 19/10/2013 09:45 #10029

Asintoto ha scritto:
Tavajigen ha scritto:

La piccola storia di un uomo qualunque 6
Ho trovato il racconto scritto purtroppo in modo a me ostile, cioè non mi facilitava molto la lettura.
La storia aveva un finale un po' scontato ma direi che l'ho trovata in fin dei conti simpatica.
Segnalo quello che credo essere un errore (ovviamente ininfluente ai fini del voto): si dice mocio e non moccio.

Eh sì, ho verificato ora che effettivamente e mocio con una sola C! A mia discolpa non l'avevo mai visto scritto in vita mia e sono andato del tutto convinto che ne avesse due, senza controllare (come faccio solitamente quando ho un dubbio). Mi scuso per l'errore
Ti va di spiegarmi con più esattezza in che cosa hai trovato pesante la lettura? Punteggiatura troppo rada, periodi troppo annodati, che altro?



No è più un discorso legato sia ai tempi del racconto sia a quello che succede, non so come spiegarlo, in pratica non mi sono sentito catturato durante la lettura. Mi rendo conto che con quella frase nel mio commento non ho spiegato bene la cosa, scusami, ora ci provo meglio.
L'inizio è valido, ma quando i nani entrano in scena il racconto dovrebbe "esplodere", cioè farmi venire una profonda curiosità di capire cosa diavolo stia succedendo. Invece boh, la situazione mi è sembrata surreale, addirittura ero profondamente convinto che fosse un sogno. Forse avresti dovuto rendere diversamente la reazione del protagonista, cioè se mi entrassero in casa i nani da giardino come minimo sarei vicino all'infarto.
Invece lui li guarda entrare e chiude la porta, per poi ascoltare cosa chiedono ed esaudire le richiesta. Solo in bagno si interroga sul fatto che potrebbe essere un sogno, e giustamente, ma manca la reazione iniziale.
Cioè se non ti piaceva farlo scappare di casa o fargli venire un infarto potevi anche farlo reagire inchiodandolo dalla paura/sorpresa, o anche farlo reagire con calma come hai fatto ma magari entrando nella sua testa per spiegare che sul momento dà per scontato che siano allucinazioni legate a non so quale malattia o droga o situazione personale che lui ha, per poi mandarlo in bagno senza rendersi conto del perché. Però una qualsiasi reazione dovevi fargliela fare, l'unica cosa che scrivi è che uno stupore del genere non l'avrebbe mai più provato, ma questo lo scrivi prima di vedere cosa succede e un lettore ha bisogno secondo me di vedere anche e soprattutto una reazione successiva; così sembra che abbia zero reazioni e quindi io lettore non mi immedesimo nel protagonista, non entro dentro il racconto.

La storia era molto valida, forse la più valida della tornata, in pratica eri riuscito a beccare uno di quei temi "al limite"; se tu l'avessi resa meglio avresti sicuramente vinto secondo me.

Il finale era molto difficile da scrivere, anche perché in questo tipo di racconto è impossibile capire a priori cosa sia meglio fare; a sensazione ti direi che forse sarebbe stato meglio scrivere un finale di quelli netti, senza tante spiegazioni, magari con una sola frase che lasciasse intuire al protagonista (e quindi al lettore) la terribile situazione e il tragico destino che lo aspetta.
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 19/10/2013 14:24 #10031

Asintoto ha scritto:


arturobandini ha scritto:
La piccola storia di un uomo qualunque 6 carina l'idea di riciclare la fiaba e mutarla. un po troppo ridondante la spiegazione e le varie riaffermazioni del maleficio. in ogni caso assolutamente divertente.

L'hai trovato ridondante nel corpo dici, nella storia dei nani? Sono d'accordo che sia un po' lenta, anche troppo, il fatto è che la vicenda in sè era ben poco e per arrivare dove volevo arrivare mi serviva un po' di rincorsa... Trovi che l'abbia presa troppo alla lontana?




in un certo senso sì... una certa lentezza a onde ci stava, ma poi ti dovevi buttare dentro con viuuuuulenza estrema!!!


dicaimo che tu hai sempre una certa tenuità, che talvolta penalizza un po i tempi del raccontare... però questo nello specifico era divertente!!!
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 19/10/2013 15:21 #10033

Tavajigen ha scritto:

No è più un discorso legato sia ai tempi del racconto sia a quello che succede, non so come spiegarlo, in pratica non mi sono sentito catturato durante la lettura. Mi rendo conto che con quella frase nel mio commento non ho spiegato bene la cosa, scusami, ora ci provo meglio.
L'inizio è valido, ma quando i nani entrano in scena il racconto dovrebbe "esplodere", cioè farmi venire una profonda curiosità di capire cosa diavolo stia succedendo. Invece boh, la situazione mi è sembrata surreale, addirittura ero profondamente convinto che fosse un sogno. Forse avresti dovuto rendere diversamente la reazione del protagonista, cioè se mi entrassero in casa i nani da giardino come minimo sarei vicino all'infarto.
Invece lui li guarda entrare e chiude la porta, per poi ascoltare cosa chiedono ed esaudire le richiesta. Solo in bagno si interroga sul fatto che potrebbe essere un sogno, e giustamente, ma manca la reazione iniziale.
Cioè se non ti piaceva farlo scappare di casa o fargli venire un infarto potevi anche farlo reagire inchiodandolo dalla paura/sorpresa, o anche farlo reagire con calma come hai fatto ma magari entrando nella sua testa per spiegare che sul momento dà per scontato che siano allucinazioni legate a non so quale malattia o droga o situazione personale che lui ha, per poi mandarlo in bagno senza rendersi conto del perché. Però una qualsiasi reazione dovevi fargliela fare, l'unica cosa che scrivi è che uno stupore del genere non l'avrebbe mai più provato, ma questo lo scrivi prima di vedere cosa succede e un lettore ha bisogno secondo me di vedere anche e soprattutto una reazione successiva; così sembra che abbia zero reazioni e quindi io lettore non mi immedesimo nel protagonista, non entro dentro il racconto.

La storia era molto valida, forse la più valida della tornata, in pratica eri riuscito a beccare uno di quei temi "al limite"; se tu l'avessi resa meglio avresti sicuramente vinto secondo me.

Il finale era molto difficile da scrivere, anche perché in questo tipo di racconto è impossibile capire a priori cosa sia meglio fare; a sensazione ti direi che forse sarebbe stato meglio scrivere un finale di quelli netti, senza tante spiegazioni, magari con una sola frase che lasciasse intuire al protagonista (e quindi al lettore) la terribile situazione e il tragico destino che lo aspetta.


Mh, ora ho capito cosa intendi, diciamo che è la stessa cosa chediceva arturobandini, una certa freddezza nel raccontare le reazioni che va a penalizzare l'immedesimazione del lettore... Effettivamente mi rendo conto che non è la prima volta che racconto cose inverosimili e faccio fatica a rendere verosimili le reazioni
Grazie per il commento bello chiaro e dettagliato


arturobandini ha scritto:

in un certo senso sì... una certa lentezza a onde ci stava, ma poi ti dovevi buttare dentro con viuuuuulenza estrema!!!


dicaimo che tu hai sempre una certa tenuità, che talvolta penalizza un po i tempi del raccontare... però questo nello specifico era divertente!!!


Mi rendo conto che a volte faccio fatica a buttarmici dentro come dici tu... Nella prossima edizione cercherò di essere più aggressivo
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 21/10/2013 10:12 #10050


Sono andato a vederli ora quelli del Fronte per la Liberazione dei nani da giardino... Ce n'è di gente con i chiodi in testa, eh... comunque non ne sapevo niente
Anche tu come Tava hai trovato la scrittura poco scorrevole... L'ho già chiesto a lui, posso chiedere anche a te di spiegarmi in che cosa l'hai trovata pesante per l'esattezza?

Dovrei rileggerlo per trovare i punti esatti dove mi sono ingrippato.
Probabilmente tutti quei nomi fantasy mi hanno un po' mandato in pappa il cervello.
Mi riprometto di farlo. E se non lo faccio ricordamelo che lo farò sicuro!
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 22/10/2013 14:54 #10056

Scusa te il ritardo ma sono di super corsa in questi giorni, tra pochi giorni parto per un pochino di ferie e devo anticipare tutto il lavoro ad ora!

Ecco i miei commenti, se pur mini:

La piccola storia di un uomo qualunque - 7
Parte lento per poi esplodere con l'originalità e la sorpresa. La bella idea finale, forse, poteva esser espressa con qualche richiamo più immediato.

Solo - 7,5
Spettacolare e complesso. Mi son servite più letture per comprenderlo a fondo, cosa che non è necessariamente negativa, anzi!

Neanche gli Dei possono nulla... - 6,5
Piacevole a leggersi, delude il finale così tronco.

La parabola del Gigante - 6
Qualche perplessità su punteggiatura e sul linguaggio scelto un po' troppo ingessato non mi hanno fatto immergere totalmente nella storia.

Solo tanto rumore - 6,5
Scritto in modo lineare e fluido, ma non ho superato il trauma del bimbo "cinese"!

A Pontrhydyrum - 7
Molto destrittivo, quasi cinematografico..


Per quanto riguarda il mio L'onesta del sonno, vi ringrazio per l'inaspettato terzo posto.
In effetti l'ho scritto e postato in mezzora.
Carina la storia dell'idea. La sera prima cono capitato su Holly e Benji in TV, affrontavano tale Clifford Yuma, un gigante tutto muscoli.. da qui l'idea racconto!
ho cercato nel web qualche riferimento reale di giocatori "giganti" e ne è uscito questo.. peccato sia su uno juventino, non a caso ho scritto (da interista!) solo del periodo inglese!
Quando ero a metà racconto mi sono ricordato di un vero gigante dello sport.. il pugile Primo Carnera la cui storia conosco bene per varie motivazioni.
Ma il tempo era ormai troppo poco e l'ho postato così. Ho comunque buttato giù un racconto con la stessa identica struttura, appena lo completo ve lo posto per aver un giudizio, se vi andrà di leggerlo.

Complimenti ai meritevoli vincitori di tornata e di UV4!
Soprattutto un grazie a chi ha tenuto attivo e vivo il forum per tutta questa edizione!
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 22/10/2013 18:52 #10057

Grazie per il commento e per aver partecipato a questa tornata, spero che tu riesca a trovare più tempo per il prossimo concorso perché i tuoi racconti sono sempre stati ottimi dal mio punto di vista.
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 22/10/2013 19:31 #10058

Efri ha scritto:


Solo - 7,5
Spettacolare e complesso. Mi son servite più letture per comprenderlo a fondo, cosa che non è necessariamente negativa, anzi!



ti darei un, comunque virile, bacio!!!! grazie!!!

è un racconto da leggere più volte, lo sapevo bene... e infatti non mi stupisco che sia stato valutato per lo più negativamente... grazie!!!

Re: [#10] Il gigante (commenti) 01/11/2013 22:21 #10103

Sbaglio o mancano un paio di commenti?
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 02/11/2013 11:20 #10118

Ehm, io devo sempre trascivere i miei...
Volevo rileggere i racconti, perché gli appunti che ho scritto a mano sui fogli stampati erano un po' scarni. Mi ci metto oggi!
Marco

"Midnight is where the day begins."

Re: [#10] Il gigante (commenti) 02/11/2013 11:40 #10120

I miei mancano. Devo rileggere i racconti. appena riesco li posto

Re: [#10] Il gigante (commenti) 02/11/2013 13:38 #10125

Tranquillissimi, non era per mettere fretta
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 03/11/2013 10:42 #10145

Ecco finalmente i miei commenti... Devo dire che, a rileggere i racconti, ho rivalutato parzialmente la tornata.


La piccola storia di un uomo qualunque
Il racconto per i miei gusti scorre bene – una scrittura lineare e “misurata” che ho voluto premiare con il premio della critica. Tuttavia, ho riscontrato due principali punti negativi. Il primo proprio nell’impostazione del racconto: la leggenda viene raccontata per voce di uno dei personaggi con un lungo “spiegone” e ciò me l’ha resa poco coinvolgente. Diverso sarebbe stato secondo me se questa fosse stata raccontata in qualche modo direttamente, in modo che il lettore la scoprisse “da solo”. Il secondo neo secondo me è il parziale fuori-tema, dovuto al fatto che il personaggio di Gulver non mi sembra molto centrale nell’economia del racconto (carino però il cambio di prospettiva: gigante non perché lo sia davvero, ma perché gli altri sono nani!).
[5,5 + Premio Critica]

Solo
Il racconto è ben pensato e frutto di un esperimento senz’altro meritevole, ed anche l’ambientazione è resa bene. Il voto abbastanza negativo quindi è stato soprattutto a causa del senso di fatica/noia durante la lettura, che ho trovato molto ostica. Di primo acchito il racconto mi è parso “piatto” (quasi totale assenza di azione, sembra una lunga estenuante introduzione...), e lo stratagemma delle descrizioni inframmezzate di parole “autoctone” e strane perifrasi alla lunga mi è risultato pesante. A una terza lettura devo ammettere però di essere stato eccessivamente severo con il voto. Rileggendolo con più calma, e sapendo già cosa aspettarmi, sono riuscito stavolta ad apprezzarne maggiormente i dettagli. A mio avviso, se si fosse snellito un pochino la forma (anche se mi rendo conto che questa fosse propedeutica all’ambientazione che si voleva rireare) e se la storia si fosse calata subito nell’azione, raccontando l’antefatto con pensieri e flashback, il racconto avrebbe reso molto di più. Una curiosità: per i Piymik ti sei ispirato a qualche specie animale in particolare?
[5]

"Neanche gli Dei possono nulla contro la stupidità umana." Friedrich Schiller (1759-1805)
Racconto “onesto”, sviluppato semplicemente (ma efficacemente) e con un approccio diretto, che ho particolarmente apprezzato avendo letto il racconto subito dopo “Solo”. Il pregio maggiore secondo me è quello di sapere catturare l’attenzione, anche in virtù della leggera venatura di magia/follia che lo percorre. Inizialmente non avevo assolutamente capito il senso dell’ultima enigmatica frase.
[6]

La parabola del gigante
Il merito principale è l’originalità della storia secondo me, una bella intuizione. Ottima la parabola (del tutto inventata?), anche se forse il collegamento gigante-fedeli ( cioè il senso di quello che voleva dire Gesù ) non è molto evidente... Ho trovato la narrazione un po’ “scarna” e slegata. A mio avviso, lavorandoci un pochino di più (magari anche ricamando – perché no? – sul personaggio di Philippe, della cui vita si danno veloci ma significativi accenni), sarebbe potuto venire fuori tutto il potenziale della storia.
[6]

Solo tanto rumore
Componimento carino, di cui ho apprezzato la scelta particolare del racconto per mezzo di un unico dialogo. Scritto con apprezzabile sensibilità (molto bella la frase di Leone quando fa sua la morale del racconto) e personaggi che appaiono “veri”; tuttavia il dialogo in alcuni punti mi è parso un po’ forzato. Inizio a mio avviso più brillante, mentre nella parte centrale soprattutto trovo invece che il racconto vada un po’ scemando.
[6,5]

L'onestà del sonno
Racconto simpatico che si legge in un lampo. La trama, anche se sembra un po’ tirata via causa - probabilmente - il poco tempo dedicato alla stesura (vedi gli errori di battitura e altri piccoli errori veniali), ci sta bene nella forma breve (il racconto dà comunque un senso di completezza) ed è a mio avviso tra le migliori della tornata. Con il titolo ti riferivi al fatto che Marck se la dorme sempre beato, giusto?
[6,5]
Marco

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Ultima modifica: 03/11/2013 10:50 Da marcoslug.

Re: [#10] Il gigante (commenti) 03/11/2013 10:46 #10147

marcoslug ha scritto:

La parabola del gigante
Il merito principale è l’originalità della storia secondo me, una bella intuizione. Ottima la parabola (del tutto inventata?), anche se forse il collegamento gigante-fedeli ( cioè il senso di quello che voleva dire Gesù  ) non è molto evidente... Ho trovato la narrazione un po’ “scarna” e slegata. A mio avviso, lavorandoci un pochino di più (magari anche ricamando – perché no? – sul personaggio di Philippe, della cui vita si danno veloci ma significativi accenni), sarebbe potuto venire fuori tutto il potenziale della storia.
[6]

Si, parabola del tutto inventata.
È chiaro che alla base c'è un mio pensiero personale più o meno condividibile.
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 03/11/2013 11:09 #10149

Grazie per il commento!
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 03/11/2013 11:18 #10153

La piccola storia di un uomo qualunque (6):

Non mi è dispiaciuto. Probabilmente manca di picchi di originalità e qualità. L'idea è carina anche se al limite rispetto al tema oggetto della tornata. E' scritto discretamente e questo aiuta la lettura.
Vera pecca: non trasmette assolutamente nulla al lettore.


Solo (4):

Per me, illeggibile. Primo problema riscontrato: non è adatto ad un raccontro breve. Molte cose inizialmente non si capiscono, bisogna tornare indietro per afferrare il significato di nomi e termini per poi tornare avanti e cercare di capire il senso della storia. Ora, fosse stato l'oggetto di un romanzo, forse, avrebbe avuto anche un suo perché; purtroppo non bisogna dimenticare che si tratta sempre di racconti brevi (molto brevi) quindi l'abilità sta nel trasmettere qualcosa (emozioni, esperienze, domande ecc.) al lettore, avendo a disposizione solo quei pochi caratteri. Così non va bene.


Neanche gli Dei possono nulla contro la stupidità umana." Friedrich Schiller (1759-1805) (5,5):

Questo racconto è un misto fra cose viste e riviste. La storia del tipo che si lega all'albero è talmente vecchia da essere improponibile, soprattutto come cornice principale del racconto. Arriva l'entità che risolleva il tutto ma un elemento di questo tipo richiede molte spiegazioni, che invece, anche a causa dei limiti, non potevano essere date. Sostanzialmente, anche qua, manca del tutto la trasmissione di qualcosa.
L'ultima frase non l'ho capita.


La parabola del gigante (5,5):

L'idea è carina, nonostante rasenti il danbrownismo. Ovviamente è molto conosciuta, è noto che vi sia una corrente di pensiero che considera Giuda il più fedele tra tutti gli apostoli. Per il resto il racconto è noioso in quanto privo di pathos.


A Pontrhydyrun (7):

Arrivato a questo racconto stavo disperando, in due tornate avevo letto poco o niente di decente (non me ne vogliate, prendetela più come una lode al racconto che altro). Poi arriva lui. Scritto bene. Spezzato nei momenti giusti (stile che fa intuire chi sia l'autore). Non è stato necessario nemmeno leggerlo tutto per capire che avrebbe vinto. Dopo qualche riga già si notava la qualità superiore. Non è il mio genere ma in questi casi conta poco, quando un racconto è ben fatto non c'è genere che tenga. Personalmente ritengo che la storia non valga molto ma anche questo risulta un dettaglio irrilevante.


L'onestà del sonno (5,5):

Il racconto è un pò infantile. Sia nello stile che nella trama. L'idea poteva avere un certo valore ma non è stata sviluppata nel miglior modo possibile. Il mio voto va tutto all'idea, il gigante sportivo era perfetto, ma per scrivere un racconto di sport, imho, è necessario avere un bagaglio culturale notevole (soprattutto in tema di racconti sportivi), altrimenti si rischia di diventare troppo naif. Forse il bagaglio culturale in tema l'autore lo ha tutto ma dal racconto non si vede

Re: [#10] Il gigante (commenti) 03/11/2013 11:27 #10155

Vannimagno ha scritto:
L'ultima frase non l'ho capita.



Come in pratica quasi tutti gli altri; faccio mea culpa, il finale l'ho scritto in modo davvero indecente.

Sul racconto visto e rivisto non posso che darti ragione, come ho detto avevo zero idee e questa è l'unica che ho trovato.
Volevo dare un taglio originale con il senso del racconto, ossia che vedendo quello che succede nel mondo ognuno di noi dentro di sé tende a pensare che "contro la stupidità umana neanche gli Dei possono nulla", per poi invece far capire con l'ultima frase che da quel momento in poi gli Dei non avrebbero permesso più niente, bastonandoci a dovere, ma purtroppo ho fallito miseramente.

Edit: grazie anche a te per il commento!!!
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Ehi dol! Bel dol! Suona un dong dillo!
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Ultima modifica: 03/11/2013 11:28 Da Tavajigen.

Re: [#10] Il gigante (commenti) 03/11/2013 12:08 #10159

Vannimagno ha scritto:
A Pontrhydyrun (7):

Arrivato a questo racconto stavo disperando, in due tornate avevo letto poco o niente di decente (non me ne vogliate, prendetela più come una lode al racconto che altro). Poi arriva lui. Scritto bene. Spezzato nei momenti giusti (stile che fa intuire chi sia l'autore). Non è stato necessario nemmeno leggerlo tutto per capire che avrebbe vinto. Dopo qualche riga già si notava la qualità superiore. Non è il mio genere ma in questi casi conta poco, quando un racconto è ben fatto non c'è genere che tenga. Personalmente ritengo che la storia non valga molto ma anche questo risulta un dettaglio irrilevante.

Grazie mille per il commento! Anche per me la storia in sé non era un granché, è nata più che altro come un collage di diversi spunti...
Marco

"Midnight is where the day begins."
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