"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto." (Italo Calvino)
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ARGOMENTO: [#10] Il gigante (commenti)

Re: [#10] Il gigante (commenti) 03/11/2013 14:13 #10165

Solo 5
La storia sapeva molto di rivisto, meritava quindi una costruzione più ricercata e particolare, in modo da nascondere la noia che poteva nascere durante la lettura. In pratica più che un racconto sembra un documentario, l'autore doveva secondo me cercare di rompere la narrazione della vita degli esseri mettendola come una sorta di flashback ripetuti durante la fuga del protagonista. In questo modo ci sarebbe stata un'alternanza fra azione e racconto, che avrebbe forse rinfrescato la lettura e alimentato l'interesse per la storia. Scritto così risulta invece piuttosto noioso.



ci sta, l'idea tecnica è interessante. naturalmente sconta le troppe ripetizioni e l'eccesso di densità. eppure, credo, tu abbia letto il racconto solo un paio di volte. se l'avessi letto qualche volta in più sono certo che l'effetto documentario non l'avresti
percepito. una mia idea

Solo
francamente mi ha lasciato un po' basito.
Sicuro c'è tanta fantasia nel racconto ma son stato tutto il tempo a domandarmi quando arrivasse il collegamento col titolo del racconto... e poi sto collegamento non è arrivato.
Dispiace perché sembra ispirato e ben strutturato ma proprio non riesco ad apprezzarlo.


tra le molte critiche che mi aspettavo, francamente, non c'era proprio quella che non si capisse l'attinenza col titolo. forse sarebbe stato più corretto, o didascalico, rimasto solo.


- Solo 6,5
Racconto un po' esagerato per i 12k caratteri, estremamente difficile farcelo stare volendo inserire così tante peculiarità (termini in lingua, nomi, soprattutto la cultura). Risulta affascinante, e il premio va sicuramente al coraggio dell'autore. L'idea comunque non è troppo originale e il finale non mi ha troppo convinto; tra l'altro si capisce dall'inizio (anche un po' dal titolo) come debba andare a finire, ma questo non mi ha infastidito avndo io un debole per le storie in cui il destino del protagonista è scritto, e in cui l'evoluzione della storia mi dà pian piano ragione.


verissimo tutto. certo si sapeva già la fine, ma la mia idea era quella di tratteggiare un cultura prossima alla sparizione totale, una specie di omaggio, più che creare un racconto con attesa e sorpresa. purtroppo so che l'idea di base non è geniale e non troppo originale. ma quando inventai i piymik non ne sapevo nulla della letteratura para-preistorica. qualcosa, però, naturalmente, mi era entrato dalla fantascienza che talvolta entra in ambiti paraculturali come questo.

- Solo 6
Veramente tanta carne al fuoco, troppa. Ci si deve soffermare ogni tanto per memorizzare tutte le cose, il racconto perde di scorrevolezza e leggerezza. Anche la storia pur gradevole risente molto di questa cosa. Qui i dodicimila caratteri sono molto pochi, ci si potrebbe fare un romanzo, ma forse l'errore é proprio l'aver impostato un racconto con questa struttura così profonda. In tema? Filo filo come si dice. Ok il pymik é gigantesco ma mi sembra poco approfondito. Mi piace molto invece un pensiero che mi é venuto in mente leggendo: gli Ym li ho rappresentati come uomini che vivendo ormai senza musica stanno perdendo la loro armonia ed il senso stesso della vita.



molto bella l'idea sugli ym, la perdita di qualcosa senza musica. cosa che non avevo pensato ancora scrivendolo e rileggendolo. la mia idea era che mentre i giganteschi piymik comunicano in musica perchè quello è il solo modo che conoscono di comunicare, gli ym, evidentemente uomini o per lo meno creature della dimensione di un uomo, sono più spicci, meno riflessivi e più interessati a se stessi, senza guardare in faccia a nessuno. sulla densità so che è il problema e non facilita la lettura. rileggerlo qualche volta potrebbe aiutare, ma so anche che non è facile aver tempo per farlo e che quello che conta in universi è quasi sempre il primo impatto.

Solo - 7,5
Spettacolare e complesso. Mi son servite più letture per comprenderlo a fondo, cosa che non è necessariamente negativa, anzi!



ecco un commento che condivido, non solo perchè estremamente postivo, ma soprattutto per lo sforzo di averlo voluto capire meglio grazie a molteplici riletture.


Solo
Il racconto è ben pensato e frutto di un esperimento senz’altro meritevole, ed anche l’ambientazione è resa bene. Il voto abbastanza negativo quindi è stato soprattutto a causa del senso di fatica/noia durante la lettura, che ho trovato molto ostica. Di primo acchito il racconto mi è parso “piatto” (quasi totale assenza di azione, sembra una lunga estenuante introduzione...), e lo stratagemma delle descrizioni inframmezzate di parole “autoctone” e strane perifrasi alla lunga mi è risultato pesante. A una terza lettura devo ammettere però di essere stato eccessivamente severo con il voto. Rileggendolo con più calma, e sapendo già cosa aspettarmi, sono riuscito stavolta ad apprezzarne maggiormente i dettagli. A mio avviso, se si fosse snellito un pochino la forma (anche se mi rendo conto che questa fosse propedeutica all’ambientazione che si voleva rireare) e se la storia si fosse calata subito nell’azione, raccontando l’antefatto con pensieri e flashback, il racconto avrebbe reso molto di più. Una curiosità: per i Piymik ti sei ispirato a qualche specie animale in particolare?
[5]



vedi? rileggendolo, migliora! il segreto è tutto qua. no, nessuna forma animale particolare, i piymik nell'idea originaria, sono umanoidi giganteschi preistorici, estinti grazie all'intervento di una specie di umanoidi più piccoli a abili ad utilizzare utensili. tutto qua!


Solo (4):

Per me, illeggibile. Primo problema riscontrato: non è adatto ad un raccontro breve. Molte cose inizialmente non si capiscono, bisogna tornare indietro per afferrare il significato di nomi e termini per poi tornare avanti e cercare di capire il senso della storia. Ora, fosse stato l'oggetto di un romanzo, forse, avrebbe avuto anche un suo perché; purtroppo non bisogna dimenticare che si tratta sempre di racconti brevi (molto brevi) quindi l'abilità sta nel trasmettere qualcosa (emozioni, esperienze, domande ecc.) al lettore, avendo a disposizione solo quei pochi caratteri. Così non va bene.



ovviamente non discuto la tua analisi e il tuo voto (che non comprendo, ma tu l'hai dato, quindi per te è giusto così). con malinconia del tutto personale, registro il fatto di come io non ti abbia fatto venire voglia di rileggerlo più volte. peccato.


i piymik sono nati in quarta liceo, quando arrivò in classe simona. simona era quello che non erano le altre mie compagne. arrivava dalla città e si era trasferita a canelli per via del lavoro del padre e aveva un altro tiro rispetto alle ragazze che conoscevo. la madre è inglese, e quindi aveva anche un non so che di "esotico". era bella, ma era bionda: tutte le mie compagne belle erano brune. leggeva i libri che leggevo io, ascoltava la musica che ascoltavo io. finimmo vicini di banco e durante le ore di italiano, davvero noiosissime, io cominciai a scrivere racconti sui piymik sul suo diario, mentre lei sul mio, prima le storie di little mouse, il topo bibliotecario (altro che firmino ihihih), e poi recensioni di libri, dischi, film inesistenti. i libri, i film i dischi che lei avrebbe voluto leggere, ascoltare, vedere, molto simili a quelli che io avrei voluto leggere, vedere, ascoltare. nell'estate tra quarta e quinta ci mettemmo assieme. andando all'uni, praticamente andammo a vivere assieme, anche se con altri coinquilini. all'inizio del secondo anno d'università, andò in una scuola per traduttori in inghilterra, e nonostante il tentativo di rimanere assieme a distanza non ci riuscimmo. praticamente nello stesso periodo ci interessammo ad altre persone. ci odiammo. per molti anni non ci siamo parlati o visti, poi, per caso, ci siamo incontrati in aeroporto e abbiamo stretto amicizia.


le ho fatto leggere questo solo, questo ultimo racconto sui piymik. e le è piaciuto!!!
Ultima modifica: 03/11/2013 14:36 Da arturobandini.

Re: [#10] Il gigante (commenti) 03/11/2013 18:42 #10168

Io facevo le stesse cose con un mio amico ma sui videogiochi a cui avremmo voluto giocare.
Ne uscirono un paio molto interessanti che non svelo essendo ampiamente fuoritema.
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 04/11/2013 09:28 #10176

arturobandini ha scritto:
Solo 5
La storia sapeva molto di rivisto, meritava quindi una costruzione più ricercata e particolare, in modo da nascondere la noia che poteva nascere durante la lettura. In pratica più che un racconto sembra un documentario, l'autore doveva secondo me cercare di rompere la narrazione della vita degli esseri mettendola come una sorta di flashback ripetuti durante la fuga del protagonista. In questo modo ci sarebbe stata un'alternanza fra azione e racconto, che avrebbe forse rinfrescato la lettura e alimentato l'interesse per la storia. Scritto così risulta invece piuttosto noioso.



ci sta, l'idea tecnica è interessante. naturalmente sconta le troppe ripetizioni e l'eccesso di densità. eppure, credo, tu abbia letto il racconto solo un paio di volte. se l'avessi letto qualche volta in più sono certo che l'effetto documentario non l'avresti
percepito. una mia idea



Probabile, però è molto difficile che io rilegga più volte un racconto.

Simpatica la storia con la tua amica, mi dispiace per te che fosse bionda; lo vedo sempre come un difetto, non per gli stereotipi sulle bionde, ma perché secondo me la donna perfetta deve essere mora.

Ah e non mi toccare Firmino, libro carino dai.

@ gensi: sono curioso, apri un thread nella sezione dei videogiochi, che qualche idea in passato l'ho avuta anche io!
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 09/11/2013 22:52 #10274

marcoslug ha scritto:

La piccola storia di un uomo qualunque
Il racconto per i miei gusti scorre bene – una scrittura lineare e “misurata” che ho voluto premiare con il premio della critica. Tuttavia, ho riscontrato due principali punti negativi. Il primo proprio nell’impostazione del racconto: la leggenda viene raccontata per voce di uno dei personaggi con un lungo “spiegone” e ciò me l’ha resa poco coinvolgente. Diverso sarebbe stato secondo me se questa fosse stata raccontata in qualche modo direttamente, in modo che il lettore la scoprisse “da solo”. Il secondo neo secondo me è il parziale fuori-tema, dovuto al fatto che il personaggio di Gulver non mi sembra molto centrale nell’economia del racconto (carino però il cambio di prospettiva: gigante non perché lo sia davvero, ma perché gli altri sono nani!).
[5,5 + Premio Critica]

Ma per il personaggio, Gulver... l'avevate capito il riferimento del nome, sì? Voleva essere una piccola anticipazione del racconto... Come giustamente dicevi tu gigante lui in quanto gli altri non lo sono
Grazie del PC, anche tu hai riscontrato un po' di piattezza nella scrittura... Cercherò di rimediare


Vannimagno ha scritto:
La piccola storia di un uomo qualunque (6):

Non mi è dispiaciuto. Probabilmente manca di picchi di originalità e qualità. L'idea è carina anche se al limite rispetto al tema oggetto della tornata. E' scritto discretamente e questo aiuta la lettura.
Vera pecca: non trasmette assolutamente nulla al lettore.


Giuro che al prossimo giro vi strapperò le budella dalla suspence
Comunque dai, originale lo è... Concordo che trasmette poco, ma quello era voluto: un raccontino leggero senza imbarcarmi nelle mie solite tirate pseudomoraleggianti... Ma farò di meglio
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Re: [#10] Il gigante (commenti) 10/11/2013 17:51 #10280

Gulliver? A favore dell'episodio coi lillipuzziani?
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