"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto." (Italo Calvino)
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ARGOMENTO: [#2] Il giorno sbagliato (commenti)

[#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 00:02 #11285

Via ai commenti per questa seconda tornata!
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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 00:07 #11290

Neanche il toto scrittore vinco più...
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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 00:07 #11291

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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 00:13 #11296

Complimenti a Andy!!!
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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 00:16 #11297

Vittoria meritatissima. Racconto molto ma molto divertente. Bravo Dufresne!
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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 00:17 #11298

Complimenti a Andy, vincitore della seconda tornata! Bravo!
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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 00:18 #11299

Commento al mio racconto: "Houston, abbiamo un problema."

Volevo scrivere fantascienza e ci sono in qualche modo riuscito. Purtroppo ero partito elaborando un racconto un po' più realistico (ad esempio avevo calcolato la distanza Terra-Marte, la velocità di crociera e i vari gap nella trasmissione dei segnali), però il limite di caratteri mi ha costretto a tagliare alcune parti e a scriverlo in un modo un pochino meno pignolo, scientificamente parlando.
Il significato che volevo dare al tema di questa tornata era che il giorno sbagliato a volte può rivelarsi essere invece quello giusto, quello che, come nel caso dell'equipaggio della Event Horizon, ti salva la vita.
Il nome Event Horizon, per chi non lo sapesse o per chi non l'avesse capito, è preso dalla nave presente nel film "Punto di non ritorno".


Commenti agli altri racconti:

Il tibetano: 6,5
La partenza del racconto non è un granché, dato che è troppo discorsiva e a tratti un pochino annoia, poi però viene fuori il senso del racconto e la lettura diventa decisamente più interessante; ottimo il finale. Scrittura decente. Nel complesso più che sufficiente.

Coincidenze: 6 + premio della critica
In questo racconto mi hanno profondamente infastidito due cose: il titolo, che non fa altro che spoilerare tutto il racconto, facendo capire già dopo poche righe dove sarebbe andato a finire (già la storia era scontata, se poi la si scodella fin dal titolo in questo modo è ancora peggio), e la frase finale, che risulta essere uno spiegone e/o una sorta di fine sdolcinata da vissero tutti felici e contenti che l'autore poteva benissimo evitare di inserire, lasciando il tutto all'immaginazione del lettore. Dal punto di vista della scrittura mi è piaciuto un sacco, ci sono delle frasi davvero ben scritte, premio della critica meritato. Il voto è un po' una media fra tutto.

Pasqua: 6,5
Forse ci sono mille aggettivi per definire questo racconto, quello che scelgo è: coraggioso. Premetto che sono credente, nel senso che credo in Dio, ma che ho anche un'avversione più o meno profonda per alcuni o molti aspetti della Chiesa. Questo racconto l'ho trovato spettacolare, ben scritto e anche molto divertente in alcuni passaggi (i soprannomi a Maddalena, la "strafottenza" di Gesù in tutto quello che fa e che dice, la scelta degli evangelisti su canoni fantasy ), mentre ho provato fastidio nel leggere un paio di passaggi (ad esempio quello dell'imene) dove secondo me l'autore ha tirato troppo la corda, arrivando ad esagerare e a danneggiare la mia impressione sul racconto. Cioè in quei punti mi sembrava che da "allegoria" si passasse al voler dissacrare volontariamente la credenza degli altri, quasi mancando di rispetto. Ovviamente questa cosa può essere stata involontaria da parte dell'autore e/o potrebbe aver toccato solo me, ci mancherebbe altro. Sul finale sono indeciso: adoro sia i finali a sorpresa che le derive fantastiche, però non so, non mi ha convinto del tutto, forse doveva essere scritto in un altro modo per essere più convincente come finale, così resta un po' troppo slegato.

Sventure tipografiche: 7,5
Dunque, il racconto è scritto bene, ha una storia simpatica, il finale è ottimo e soprattutto è l'unico racconto che ha interpretato il tema in modo originale; per tutto questo merita sicuramente un bel voto. C'è però qualcosa che non mi torna: durante la lettura ho avuto la sensazione che l'accostamento con il tema sia stato reso in modo un po' troppo poco diretto, forse l'autore avrebbe dovuto scriverlo più chiaramente, senza tanti giri di parole (proprio perché è un'interpretazione originale). In questo modo invece sembra quasi che l'autore abbia voluto "strafare", stiracchiando il tema per adattarlo a questo racconto, senza però riuscire ad adattarlo perfettamente e quindi evitando volontariamente a priori di scriverlo in modo chiaro e netto, forse per paura di non risultare credibile in questa sua interpretazione.

Origami: 6
La prima parte del racconto mi è risultata un po' noiosa, poi però la storia ingrana o meglio riesce a caricare una grande aspettativa sul finale. L'aspettativa non è però ripagata, dato che il finale mi è risultato essere un po' troppo ridicolo, almeno scritto così. Cioè non riesco a credere che organizzino questo importantissimo evento in una giornata di marzo, senza prevedere che avrebbe potuto piovere e quindi senza organizzarsi per ripararsi dalla pioggia. Buona scrittura anche per questo racconto; complessivamente è sufficiente.

Viaggio di nozze: 5
Il racconto è scritto bene, ma la storia non mi è piaciuta, mi sembra troppo fine a se stessa. L'ho letto due volte per essere sicuro di non essermi perso qualcosa, ma la sensazione non è cambiata neanche alla seconda lettura. Probabilmente non l'ho capito, in tal caso mi scuso con l'autore.
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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 00:30 #11301

Complimenti ad Andy, una vittoria schiacciante! Direi che lo stile che si era intravisto nel racconto di "Fanatismo" è stato ulteriormente perfezionato, con ottimi risultati!
Marco

"Midnight is where the day begins."

Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 09:39 #11307

Tavajigen ha scritto:
C'è però qualcosa che non mi torna: durante la lettura ho avuto la sensazione che l'accostamento con il tema sia stato reso in modo un po' troppo poco diretto, forse l'autore avrebbe dovuto scriverlo più chiaramente, senza tanti giri di parole (proprio perché è un'interpretazione originale).


Sono d'accordo...
Credo che il riferimento al titolo fosse abbastanza esplicito, ma è vero - se è quello che intendevi anche tu - che forse gli viene dato poco risalto ed è un po' perso in qualche giro di parole. Col senno di poi non sarebbe stato male forse iniziare il racconto direttamente, senza tante spiegazioni, con il protagonista o chi per lui che sta sfogliando una copia de "Il Giorno sbagliato", con tanto di parole riportate, e poi raccontare delle varie conseguenze di quell'erroneo articolo.

Riporto anch'io "a bomba" i miei commenti...

Il tibetano
Ho trovato il racconto poco godibile a leggersi, poiché a mio avviso scritto in maniera sin troppo lineare e “spezzettata” (probabilmente a causa di tagli e compressioni resisi necessari). Meritevole il fatto che si sia riuscito a scrivere una storia completa (forse con qualche elemento anche personale?): un po’ meno carne al fuoco però avrebbe consentito una scrittura più rilassata. La morale finale mi è parsa poi un po’ sempliciotta.
[6]

Coincidenze
Racconto simpatico e ben scritto, tuttavia non molto originale (sia per il tipo di storia che per l’interpretazione del titolo data) e dall’andamento prevedibile. A mio modo di vedere l’equivoco poteva essere reso in maniera più sottile, offrendo “finti-abbocchi” meno espliciti durante il racconto e rendendo il momento della rivelazione più sfumato.
[6.5]

"Houston, abbiamo un problema."
Davvero ben fatto: scorre molto bene e i dialoghi sono ben costruiti. Un’interpretazione del titolo semplice che però apre le porte al racconto, del tutto particolare, di una vicenda circostanziata, con un finale a suo modo anche spiazzante.
[7.5]

Pasqua
Blasfemo, creativo, simpaticissimo: forse tra i racconti più convincenti letti qui su Universi. Pur nel poco spazio che la tornata concedeva, si intravede anche una grande padronanza nell’uso delle parole. Non il pieno voto, perché forse non c’è il “corto-circuito” ideale titolo-storia (il titolo sembra più che altro solo un pretesto, ma non dà granché alla storia).
[8.5]

Origami
Suggestiva l’ambientazione. Mi è piaciuto anche il finale, che in maniera elegante rende la storia in tema. Il racconto è però scritto in modo troppo “didascalico”, senza azione: così, è come una lunga introduzione alla parte veramente attiva del racconto, che si riduce appunto allo scambio di battute finale. Credo inoltre che ci sia qualche problema di tempi verbali.
[6]

Viaggio di nozze
Racconto non molto fantasioso e scritto in un linguaggio eccessivamente colloquiale e semplice (al di là delle battute in dialetto, quelle sì azzeccate a mio avviso). Inoltre, dal momento che si usa il presente, invece dei vari “il giorno prima”, “anno precedente”... secondo me, trattandosi di un racconto, ci starebbero meglio “ieri”, “un anno fa”... La storia però tutto sommato si lascia leggere con piacere; l’autenticità e, in qualche modo, la sensibilità con cui si descrive una vicenda di vita comune sono comunque apprezzabili.
[6]
Marco

"Midnight is where the day begins."

Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 11:38 #11309

Wow, non me l'aspettavo Sapevo di aver avuto una buona idea, ma con l'esamone di mezzo pensavo di non riuscire a scrivere discretamente.
Il premio critica da Rimb me lo sono conquistato però: lui aveva detto che non scriviamo mai qualcosa di divertente

Grazie dei primi commenti.
Tava sappi solo che avrei potuto calare molto di più la mano
Comunque la parte sull'imene non è offensiva: è un pezzo di pelle delicato e se una donna partorisce con l'imene integro di certo questo non sopravvive al passaggio del nascituro (pensa che il cranio del neonato viene schiacciato dal passaggio, le zone come la "fontanella" esistono proprio per dare elasticità durante il parto).


COMMENTI AI RACCONTI

Il tibetano 5,5
TRAMA lento a partire, non vedo perchè iniziare dalla laurea, forse per orgoglio personale? :p troppo smielato e moralistico per i miei gusti
SCRITTURA in generale debole, lo stile non mi convince. troppi "ma" e poi "qual’è"...


Coincidenze 6,5 - PREMIO CRITICA
TRAMA senza acuti, prevedibile
SCRITTURA bel modo di scrivere e descrivere


"Houston, abbiamo un problema." 6
TRAMA per quanto amante della fantascienza non un granchè, si fa fatica ad esserne partecipi
SCRITTURA lineare, si fa leggere. dialoghi non brillanti, troppi punti di sospensione


Sventure tipografiche 7
TRAMA in 6000 caratteri riesce a rendere partecipi del cambiamento di un uomo, forse non propriamente in tema
SCRITTURA agile, si confà al punto di vista del protagonista


ORIGAMI 6,5
TRAMA buona per la ricerca e il finale, ma nel complesso po' fiacca
SCRITTURA discreta, per un attimo ho letto "la MINKIA di Kioto" ahahah


Viaggio di nozze 6
TRAMA sapendo che si doveva trattare del "giorno sbagliato" non molto ispirata. anche questa con un finale smielato
SCRITTURA senza alti nè bassi, anche a causa della trama non coinvolge
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Renderò possibile l'impossibile fino a rendere possibile la realtà.

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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 12:14 #11311

Il tibetano: assurdo che in 14 anni guido non abbia mai provato a contattare marco (14 anni è un tempo tra l’altro eccessivo persino per un romanzo.. in un racconto neanche a parlarne).. il protagonista non è il protagonista perché non gli accade nulla.. il racconto è fuori tema
Coincidenze: carino, in tema.. titolo brutto
Houston, abbiamo un problema: un racconto si può basare su un colpo di scena – e solamente su di esso – se viene scritto in modo magistrale.. questo non è il caso.. ho trovato il tutto molto amatoriale
Pasqua: oh qui finalmente si ride un po’.. carino e scorrevole.. anche se alle volte un po’ troppo parodia
Sventure tipografiche: benvengano le letture laterali dei temi.. solo per questo è già sufficiente
Origami: davvero noioso.. lo scrittore si renda conto che l’unico momento di scena del racconto sta nelle ultime due righe.. assurdo
Viaggio di nozze: storia semplice e senza fronzoli.. un po’ banale la lettura del tema ma in generale ben fatto
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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 12:17 #11312

Tavajigen ha scritto:
Commento al mio racconto: "Houston, abbiamo un problema."

Volevo scrivere fantascienza e ci sono in qualche modo riuscito. Purtroppo ero partito elaborando un racconto un po' più realistico (ad esempio avevo calcolato la distanza Terra-Marte, la velocità di crociera e i vari gap nella trasmissione dei segnali), però il limite di caratteri mi ha costretto a tagliare alcune parti e a scriverlo in un modo un pochino meno pignolo, scientificamente parlando.
Il significato che volevo dare al tema di questa tornata era che il giorno sbagliato a volte può rivelarsi essere invece quello giusto, quello che, come nel caso dell'equipaggio della Event Horizon, ti salva la vita.
Il nome Event Horizon, per chi non lo sapesse o per chi non l'avesse capito, è preso dalla nave presente nel film "Punto di non ritorno".


Commenti agli altri racconti:

Il tibetano: 6,5
La partenza del racconto non è un granché, dato che è troppo discorsiva e a tratti un pochino annoia, poi però viene fuori il senso del racconto e la lettura diventa decisamente più interessante; ottimo il finale. Scrittura decente. Nel complesso più che sufficiente.

Coincidenze: 6 + premio della critica
In questo racconto mi hanno profondamente infastidito due cose: il titolo, che non fa altro che spoilerare tutto il racconto, facendo capire già dopo poche righe dove sarebbe andato a finire (già la storia era scontata, se poi la si scodella fin dal titolo in questo modo è ancora peggio), e la frase finale, che risulta essere uno spiegone e/o una sorta di fine sdolcinata da vissero tutti felici e contenti che l'autore poteva benissimo evitare di inserire, lasciando il tutto all'immaginazione del lettore. Dal punto di vista della scrittura mi è piaciuto un sacco, ci sono delle frasi davvero ben scritte, premio della critica meritato. Il voto è un po' una media fra tutto.

Pasqua: 6,5
Forse ci sono mille aggettivi per definire questo racconto, quello che scelgo è: coraggioso. Premetto che sono credente, nel senso che credo in Dio, ma che ho anche un'avversione più o meno profonda per alcuni o molti aspetti della Chiesa. Questo racconto l'ho trovato spettacolare, ben scritto e anche molto divertente in alcuni passaggi (i soprannomi a Maddalena, la "strafottenza" di Gesù in tutto quello che fa e che dice, la scelta degli evangelisti su canoni fantasy ), mentre ho provato fastidio nel leggere un paio di passaggi (ad esempio quello dell'imene) dove secondo me l'autore ha tirato troppo la corda, arrivando ad esagerare e a danneggiare la mia impressione sul racconto. Cioè in quei punti mi sembrava che da "allegoria" si passasse al voler dissacrare volontariamente la credenza degli altri, quasi mancando di rispetto. Ovviamente questa cosa può essere stata involontaria da parte dell'autore e/o potrebbe aver toccato solo me, ci mancherebbe altro. Sul finale sono indeciso: adoro sia i finali a sorpresa che le derive fantastiche, però non so, non mi ha convinto del tutto, forse doveva essere scritto in un altro modo per essere più convincente come finale, così resta un po' troppo slegato.

Sventure tipografiche: 7,5
Dunque, il racconto è scritto bene, ha una storia simpatica, il finale è ottimo e soprattutto è l'unico racconto che ha interpretato il tema in modo originale; per tutto questo merita sicuramente un bel voto. C'è però qualcosa che non mi torna: durante la lettura ho avuto la sensazione che l'accostamento con il tema sia stato reso in modo un po' troppo poco diretto, forse l'autore avrebbe dovuto scriverlo più chiaramente, senza tanti giri di parole (proprio perché è un'interpretazione originale). In questo modo invece sembra quasi che l'autore abbia voluto "strafare", stiracchiando il tema per adattarlo a questo racconto, senza però riuscire ad adattarlo perfettamente e quindi evitando volontariamente a priori di scriverlo in modo chiaro e netto, forse per paura di non risultare credibile in questa sua interpretazione.

Origami: 6
La prima parte del racconto mi è risultata un po' noiosa, poi però la storia ingrana o meglio riesce a caricare una grande aspettativa sul finale. L'aspettativa non è però ripagata, dato che il finale mi è risultato essere un po' troppo ridicolo, almeno scritto così. Cioè non riesco a credere che organizzino questo importantissimo evento in una giornata di marzo, senza prevedere che avrebbe potuto piovere e quindi senza organizzarsi per ripararsi dalla pioggia. Buona scrittura anche per questo racconto; complessivamente è sufficiente.

Viaggio di nozze: 5
Il racconto è scritto bene, ma la storia non mi è piaciuta, mi sembra troppo fine a se stessa. L'ho letto due volte per essere sicuro di non essermi perso qualcosa, ma la sensazione non è cambiata neanche alla seconda lettura. Probabilmente non l'ho capito, in tal caso mi scuso con l'autore.


caro tava, il film punto di non ritorno è una delle peggiori pellicole che io abbia mai visto
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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 12:18 #11313

marcoslug ha scritto:
Non il pieno voto, perché forse non c’è il “corto-circuito” ideale titolo-storia (il titolo sembra più che altro solo un pretesto, ma non dà granché alla storia).


Lo so, non sono riuscito a trovare un titolo decente ahimè

Piccolo esempio geniale

The End

Professor Jones had been working on time theory for many years. “And I have found the key equation,” he told his daughter one day. “Time is a field. This machine I have made can manipulate, even reverse, that field.” Pushing a button as he spoke, he said, “This should make time run backward backward run time make should this,” said he, spoke he as button a pushing. “Field that, reverse even, manipulate can made have I machine this. Field is a time.” Day one daughter his told he, “Equation key the found have I and.” Years many for theory time on working been had Jones Professor.

-Fredric Brown
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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 12:33 #11314

6Rimbaud ha scritto:
Il tibetano: assurdo che in 14 anni guido non abbia mai provato a contattare marco (14 anni è un tempo tra l’altro eccessivo persino per un romanzo.. in un racconto neanche a parlarne).. il protagonista non è il protagonista perché non gli accade nulla.. il racconto è fuori tema


Ho tenuto a mettere l'anno della laurea solo per far capire che era un'epoca diversa, non c'erano i cellulari, le mail ed i social network.
Quindi perdere i contatti era molto più facile soprattutto se "voluto" come nel caso del mio racconto. Purtroppo ho cancellato un paragrafo sul falso spirito di squadra e sull'egoismo di queste prove che ha snaturato il tutto.
È vero. Il protagonista è solo un contorno. Chi è in tema è il "tibetano" che non a caso è anche il protagonista del titolo. Chi parla è solo il narratore. Non so però se questo è davvero un errore o meno.
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Fortunatamente, ho sempre il difetto di prendermi poco sul serio...
[cit. Carmen Consoli - Fortunatamente]

Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 12:39 #11315

gensi ha scritto:
6Rimbaud ha scritto:
Il tibetano: assurdo che in 14 anni guido non abbia mai provato a contattare marco (14 anni è un tempo tra l’altro eccessivo persino per un romanzo.. in un racconto neanche a parlarne).. il protagonista non è il protagonista perché non gli accade nulla.. il racconto è fuori tema


Ho tenuto a mettere l'anno della laurea solo per far capire che era un'epoca diversa, non c'erano i cellulari, le mail ed i social network.
Quindi perdere i contatti era molto più facile soprattutto se "voluto" come nel caso del mio racconto. Purtroppo ho cancellato un paragrafo sul falso spirito di squadra e sull'egoismo di queste prove che ha snaturato il tutto.
È vero. Il protagonista è solo un contorno. Chi è in tema è il "tibetano" che non a caso è anche il protagonista del titolo. Chi parla è solo il narratore. Non so però se questo è davvero un errore o meno.


fa molto "grande gatsby"

solo che "il grande gatsby" è scritto meglio :PpPp
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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 13:16 #11316

Il tibetano
Periodi troppo lunghi, assenza di punteggiatura adeguata. Mi pare che avrebbe dovuto essere più lungo, nel senso che passa da un colloquio come potrebbe essere per un qualsiasi laureato in Economia a prove fisiche da Esercito senza spiegare
esattamente il perchè. Ho giusto apprezzato il finale e il riferimento al tema, anche se a mio parere è molto forzato, artificioso.


Houston abbiamo un problema
Per me scritto bene, veloce, scorrevole.
Tra l'altro come costruzione è simile al mio racconto (per un errore c'è l'happy ending), anche se qui la storia è probabilmente più interessante.
Azzeccati i dialoghi, l'atteggiamento ben descritto del capo operativo, il ritmo della scena.


pasqua
per me è semplicemente spettacolare.
mi sono divertito a leggerlo: ironico, dissacrante, con delle espressioni del tutto azzeccate nel posto giusto. Magari dico una cazzata, a me pare sia stato scritto abbastanza di getto a seguito di un'intuizione che si è dimostrata vincente.


Sventure tipografiche
Originale l'idea del giornale, ho apprezzato molto il finale con quell'immagine della notte che solleva un angolo della sua coperta, riuscitissima.
Se posso criticare qualcosa ad un racconto che mi è piaciuto è una lieve confusione iniziale (visto anhce il limite di battute) quando dall'incipit si spiega la causa del malessere del narratore, giusto questo.


ORIGAMI
Lineare, sicuramente a tema, ma forse troppo, nel senso di prevedibile (d'altronde era questa la difficoltà). Mi è piaciuto il riferimento ad un'altra cultura e l'importanza che una cerimonia del genere può rivestire per il singolo, ma in generale non mi ha preso come altri racconti della tornata.


VIAGGIO DI NOZZE
Anche questo lineare, poco originale rispetto agli altri, si intuisce decisamente presto a cosa si riferisce il giorno sbagliato; non che sia necessariamente un errore. Secondo me sono specificate alcune cose che potevano essere lasciate intendere (es. "Vasco, il suo cantante preferito" o "traghetto per la Corsica, la meta scelta per la loro luna di miele").


Detto ciò mi unisco ai complimenti per Andy, meritatissima la testa della classifica.
in merito al mio sono contento per gli apprezzamenti di stile, è però evidente che dedico troppo tempo a questo e poco a partorire idee riginali, che colpiscano chi legge. Almeno so in quale direzione lavorare (compreso il titolo, Tava mi ha spaventato!!! XD), grazie per il premio critica!
...sto ancora imparando, poichè l'apprendimento non ha limiti...

Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 13:25 #11317

Il tibetano: 6,5 racconto non privo di fascino, con un finale a chiave "morale" relativamente scontato, ma col colpo finale ben gestito e ben armonizzato. la costruzione è più che sufficiente, così come l'ideazione. scrittura asciutta, non sempre entusiasmante ma adeguata per tenere dentro il lettore dall'inizio alla fine.

Coincidenze: 6 il titolo spoiler e il finale troppo affrettato lo penalizzano un po', nonostante l'indubbia solidità dello svolgimento. la scrittura è semplice ma precisa e nonostante un leggero abuso di frasi anche troppo brevi riesce a mantenere un ritmo discreto e sufficientemente avvolgente. il problema di fondo, secondo me, è l'ideazione: i racconti che mediano tra l'ambito del "vissuto tecnologico" e il "vissuto reale", in questo momento storico abbondano anche troppo, facendo perdere in originalità.

"Houston, abbiamo un problema.": 6 racconto che rientra nel genere del "futuro tecnologico prossimo" (steele, heinlein se si esclude il concetto qui presente di sub-luce, che va più avanti nello sviluppo tecnologico reale). la trama non è eccessivamente creativa, e il ritmo un po' molle (il racconto manca di una vera tensione, tensione che avrebbe dovuto esserci) pealizzano la lettura, appesantendo e facendo rimanere il lettore lievemente fuori dal narrato. il finale è adeguato ma esageratamente scontato.

Pasqua: 7 divertente, brillante, gestito benissimo dall'inizio alla fine. l'idea di partenza è ottima e personale, ben gestita e ben sviluppata, in sintesi ben raccontata. l'elemento meno brillante è la scrittura, che naviga da ottime punte comico/grottesche, a un semplice passare da un climax all'altro, in maniera troppo semplificata. in ogni caso c'è del buono e a volte dell'ottimo. sfiziosissimi i diminutivi della maddalena, su tutti M&Ms.

Sventure tipografiche: 6,5 + premio della critica qui a venire fuori è la scrittura ben sviluppata sia nelle articolazioni che nel ritmo. meno interessante l'ideazione e la trama, non sempre ben sviluppata o almeno avrei preferito qualcosa di più. racconto ben condensato visti i limiti imposti dal regolamento, ma che meriterebbe di diventare qualcosa di più lungo.

Origami: 6 scrittura esageratamente spezzettata, in alcuni punti manca di armonia. la trama c'è ed è sviluppata adeguatamente e il colpo finale giunge nel momento giusto e sebbene sia tratteggiato in maniera velocissima, rimane impresso nella mente del lettore. c'è studio e preparazione, ma alla fine, come dicevo all'inizio, la scrittura me lo penalizza troppo.

Viaggio di nozze: sul mio racconto poco da dire: dopo un racconto come il precedente, dove raccontavo di un macro evento, l'attentato al presidente degli stati uniti, volevo tornare a una storia minimale e intima, di una cosa che potrebbe succedere e che probabilmente a qualcuno può anche essere successa.

la tornata: meno buona della precedente, rimane come elemento positivo la redazione dei racconti e il fatto che nel breve tempo si sia raggiunto un buon numero di elaborati. secondo me universi è sulla strada giusta.

in seguito risponderò ai commenti sul mio racconto, unificandoli. nella sezione racconti extra posto un altro racconto su questo tema, scritto negli ultimi giorni, dopo il termine di consegna: mi è venuta una nuova idea dopo e non volevo perderla.

Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 13:57 #11319

arturobandini ha scritto:

Coincidenze: 6 il titolo spoiler e il finale troppo affrettato lo penalizzano un po', nonostante l'indubbia solidità dello svolgimento. la scrittura è semplice ma precisa e nonostante un leggero abuso di frasi anche troppo brevi riesce a mantenere un ritmo discreto e sufficientemente avvolgente. il problema di fondo, secondo me, è l'ideazione: i racconti che mediano tra l'ambito del "vissuto tecnologico" e il "vissuto reale", in questo momento storico abbondano anche troppo, facendo perdere in originalità.


Hai perfettamente ragione, purtropppo la mancanza di tempo mi condanna spesso a pensare a storie poco originali, devo lasciare più spazio alla facoltà immaginativa
...sto ancora imparando, poichè l'apprendimento non ha limiti...

Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 26/02/2014 14:09 #11320

Eccomi. Prendendo clamorosamente spunto da Acciaio ecco il mio primo commento:


°Il tibetano°
Credo che non sia perfettamente in tema, non vedo nessun giorno sbagliato nel racconto. Semmai ci vedo l'ostacolo sbagliato, o la prova sbagliata, ma non un giorno. In qualsiasi momento avesse voluto superarlo, lo avrebbe trovato sempre li, indipendentemente dal giorno. Nel finale Guido stesso dice che fortunatamente non ha più incontrato ponti tibetani in vita sua, ancora di più a dimostrare che il problema è il ponte, non il giorno. A parte questa cosa che un po' penalizza il voto finale il racconto mi è piaciuto abbastanza, anche per la morale che va contro la solita banalissima retorica di 'chi la dura la vince'. L'università e il colloquio fanno bene da introduzione. Alla parola brianzolo, mi è tornata in mente una notizia che ho letto qualche giorno fa, che diceva più o meno: alcuni anni fa una agenzia immobiliare fece fare la camminata sui carboni ardenti ai propri impiegati per formarli caratterialmente. Ricordo molto bene che questa notizia la lessi pure 'in diretta' una ventina di anni fa, e mi pare che la ditta fosse proprio brianzola. Chissà, forse era proprio il 1984. L'hai letta in questi giorni e ti ha ispirato? Scorrevole, nonostante l'obbligo dei pochi caratteri il racconto non sembra avere fretta. Il tempo verbale scelto per la narrazione non è tra i miei preferiti, anzi... Tutti quegli ...ammo ...immo mi saltano troppo all'occhio e mi stonano un pochino.

Mi è piaciuto molto:
<L’accoglienza fu importante ma per niente fuori dai rigorosi schemi>
Mi piace quel 'dai rigorosi'

Mi è piaciuto poco:
<Scavalcammo il muro messoci di fronte e con l’aiuto della corda ci riuscimmo tutti al primo tentativo>
Quella 'e' il in mezzo mi suona male, boh.

VOTO 6 - autore TAVAJIGEN (non penso sia il tuo ma non so quale altro racconto attribuirti)
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Re: [#2] Il giorno sbagliato (commenti) 27/02/2014 09:14 #11326

°Coincidenze°
Bello. Complimenti innanzi tutto per essere riuscito a dare un'accezione positiva al tema, non era così semplice come si potrebbe pensare; e complimenti per lo stile narrativo, eccezionale in alcuni passaggi che citerò poi. Come dicevo tema centrato perfettamente, non era sabato ma domenica, il giorno sbagliato. Semplice. Efficacissimo. E mi piace l'aria implicita che ha il racconto di... boh.. rivincita? Qualcosa del genere. Anche se non scritto palesemente il 35n da l'idea di essere un noioso single lasciato da non così poco tempo, destinato ad una vita di solitudine e di auto commiserazione. E invece leggendo si scopre (e forse si scopre anche lui) di non essere così vecchio e piuttosto brillante e simpatico, é bastato così poco per farlo sentire bene, un caffè con la persona sbagliata nel giorno sbagliato.

Mi é piaciuto poco:
l'abuso dei tre puntini di sospensione, mi sono... come dire... sembrati... troppi... forse... boh... ... ... ...

Mi è piaciuto molto: alcune frasi che scriverò qui di seguito mi sono sembrate molto belle.
<Non era per nulla preparato a tutto questo, fu come se un’ondata di acqua pura e increspata avesse abbattuto un vecchio muro di cemento, grigio e spento>
Rende perfettamente l'idea, travolto.

<Sulla corriera timbrò il biglietto, pensando che c’era troppo traffico per essere domenica mattina. Ma non fece caso ai giovani con l’aria persa che occupavano buona parte del mezzo, così come non si accorse dei quaranta minuti passati in piedi. Appoggiato ad un freddo palo metallico osservava la sua immagine riflessa dal vetro: quella di un uomo adulto, dal viso stanco e abbattuto, “una faccia indifferente” pensò. Spinse lo sguardo oltre, ai caseggiati che correvano veloci sullo sfondo, lasciando che anche i suoi pensieri corressero con loro, per andare chissà dove. Il tempo passò anche troppo presto>
Difficile descrivere meglio uno che sta per i fatti suoi sul bus, ti capita ogni tanto che li vedi, completamente assorti in pensieri importanti, non si accorgerebbero neanche se cadesse il sole.

Oltre che di grande impatto, trovo che sia anche scritto molto bene. Al momento é premio della critica a mani basse, difficilmente spodestabile.

VOTO 8 PC - autore MARCOSLUG (indeciso con MAUROCAP)
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