Commento al mio racconto: "Houston, abbiamo un problema."
Volevo scrivere fantascienza e ci sono in qualche modo riuscito. Purtroppo ero partito elaborando un racconto un po' più realistico (ad esempio avevo calcolato la distanza Terra-Marte, la velocità di crociera e i vari gap nella trasmissione dei segnali), però il limite di caratteri mi ha costretto a tagliare alcune parti e a scriverlo in un modo un pochino meno pignolo, scientificamente parlando.
Il significato che volevo dare al tema di questa tornata era che il giorno sbagliato a volte può rivelarsi essere invece quello giusto, quello che, come nel caso dell'equipaggio della Event Horizon, ti salva la vita.
Il nome Event Horizon, per chi non lo sapesse o per chi non l'avesse capito, è preso dalla nave presente nel film "Punto di non ritorno".
Commenti agli altri racconti:
Il tibetano: 6,5
La partenza del racconto non è un granché, dato che è troppo discorsiva e a tratti un pochino annoia, poi però viene fuori il senso del racconto e la lettura diventa decisamente più interessante; ottimo il finale. Scrittura decente. Nel complesso più che sufficiente.
Coincidenze: 6 + premio della critica
In questo racconto mi hanno profondamente infastidito due cose: il titolo, che non fa altro che spoilerare tutto il racconto, facendo capire già dopo poche righe dove sarebbe andato a finire (già la storia era scontata, se poi la si scodella fin dal titolo in questo modo è ancora peggio), e la frase finale, che risulta essere uno spiegone e/o una sorta di fine sdolcinata da vissero tutti felici e contenti che l'autore poteva benissimo evitare di inserire, lasciando il tutto all'immaginazione del lettore. Dal punto di vista della scrittura mi è piaciuto un sacco, ci sono delle frasi davvero ben scritte, premio della critica meritato. Il voto è un po' una media fra tutto.
Pasqua: 6,5
Forse ci sono mille aggettivi per definire questo racconto, quello che scelgo è: coraggioso. Premetto che sono credente, nel senso che credo in Dio, ma che ho anche un'avversione più o meno profonda per alcuni o molti aspetti della Chiesa. Questo racconto l'ho trovato spettacolare, ben scritto e anche molto divertente in alcuni passaggi (i soprannomi a Maddalena, la "strafottenza" di Gesù in tutto quello che fa e che dice, la scelta degli evangelisti su canoni fantasy
), mentre ho provato fastidio nel leggere un paio di passaggi (ad esempio quello dell'imene) dove secondo me l'autore ha tirato troppo la corda, arrivando ad esagerare e a danneggiare la mia impressione sul racconto. Cioè in quei punti mi sembrava che da "allegoria" si passasse al voler dissacrare volontariamente la credenza degli altri, quasi mancando di rispetto. Ovviamente questa cosa può essere stata involontaria da parte dell'autore e/o potrebbe aver toccato solo me, ci mancherebbe altro. Sul finale sono indeciso: adoro sia i finali a sorpresa che le derive fantastiche, però non so, non mi ha convinto del tutto, forse doveva essere scritto in un altro modo per essere più convincente come finale, così resta un po' troppo slegato.
Sventure tipografiche: 7,5
Dunque, il racconto è scritto bene, ha una storia simpatica, il finale è ottimo e soprattutto è l'unico racconto che ha interpretato il tema in modo originale; per tutto questo merita sicuramente un bel voto. C'è però qualcosa che non mi torna: durante la lettura ho avuto la sensazione che l'accostamento con il tema sia stato reso in modo un po' troppo poco diretto, forse l'autore avrebbe dovuto scriverlo più chiaramente, senza tanti giri di parole (proprio perché è un'interpretazione originale). In questo modo invece sembra quasi che l'autore abbia voluto "strafare", stiracchiando il tema per adattarlo a questo racconto, senza però riuscire ad adattarlo perfettamente e quindi evitando volontariamente a priori di scriverlo in modo chiaro e netto, forse per paura di non risultare credibile in questa sua interpretazione.
Origami: 6
La prima parte del racconto mi è risultata un po' noiosa, poi però la storia ingrana o meglio riesce a caricare una grande aspettativa sul finale. L'aspettativa non è però ripagata, dato che il finale mi è risultato essere un po' troppo ridicolo, almeno scritto così. Cioè non riesco a credere che organizzino questo importantissimo evento in una giornata di marzo, senza prevedere che avrebbe potuto piovere e quindi senza organizzarsi per ripararsi dalla pioggia. Buona scrittura anche per questo racconto; complessivamente è sufficiente.
Viaggio di nozze: 5
Il racconto è scritto bene, ma la storia non mi è piaciuta, mi sembra troppo fine a se stessa. L'ho letto due volte per essere sicuro di non essermi perso qualcosa, ma la sensazione non è cambiata neanche alla seconda lettura. Probabilmente non l'ho capito, in tal caso mi scuso con l'autore.