Cichetto ha scritto:
A mio nonno 6,5 (steve_vai_it)
Molto molto personale, uno sfogo anziché un racconto, una cronaca di una triste vicenda familiare. I nonni sono importantissimi per un bimbo, ci crescono anche loro. Spesso sono le prime persone care che salutiamo e lasciano il segno anche se siamo grandi. La stesura di per se non mi ha colpito molto, anche se scorre bene, e il senso di pesantezza che il racconto vuole dare, arriva tutto. Mi piace il passaggio dove dici delle visite, 'poche col senno di poi'. Ho notato che qua (Marche? Centro?) quando si parla di tumori è sufficiente dire che uno "sta male", se non specifichi altro intendi quello. Succede anche in altre parti?
Grazie per il commento Max.
Devo dire che mi trovi d'accordo quando dici che "la stesura non ti ha colpito molto" perché non ha appassionato nemmeno me. Ma c'è un perché: di solito sono uno "scribacchino" che guarda più alla forma che ai contenuti. Questa volta l'oscillazione del pendolo è cambiata e tutto s'è capovolto. Come ha commentato anche Asintoto ci sono persino errori grammaticali; poco importa perché l'ho scritto di getto e l'ho postato.
Tavajigen ha scritto:
A mio nonno: 7,5 + premio della critica
Racconto autobiografico? Anche se non lo è lo sembra, e quindi sembra un racconto che parte sulla carta "sfavorito" per il fatto che potrebbe essere interessante solo per l'autore, ma poi mi ci sono piacevolmente ritrovato, perché bene o male sono situazioni vissute da tutti noi.
Veramente ben scritto, mi è piaciuto molto sia per l'atmosfera ottimamente ricreata sia perché si adatta perfettamente al tema; avevo pensato anche io di scrivere un racconto simile ma mi sono reso subito conto che non ne sarei mai stato in grado.
Grazie anche a te per il commento
Si, il racconto è ovviamente autobiografico. Anche qui mi trovi d'accordo come sul commento sopra: ho voluto tenere un ritmo ed un atmosfera abbastanza "serrata" dove gli eventi si susseguivano molto "di fretta" anche se in realtà in mezzo è passato abbastanza tempo.
Io sono stato in grado di scrivere di questa cosa solo perché il giorno che l'ho scritta sarebbe stato il compleanno di mio nonno (11 Settembre) e, quindi, sono andato a braccio facendomi prendere dai ricordi. Se dovessi riscriverlo oggi, forse, non ci riuscirei.
Asintoto ha scritto:
Ecco i miei commenti:
A mio nonno
Estremamente personale e molto appassionato. È probabilmente un filo troppo lungo e rischia di annoiare un po', ma nonostante questo ben fatto. Ci sono troppi errori (mare anzichè madre, parolele, tu risposi, tu dissi) e questo impatta sicuramente sul voto.
Nota sui racconti personali in generale (anche a me stesso dato che pure io ne ho scritto almeno uno): il rischio è secondo me sempre enorme di scivolare in qualcosa troppo intimo per provocare altro che imbarazzo nel lettore -e io nel mio racconto ai tempi avevo volutamente spinto al limite estremo questa cosa sbattendomene in modo consapevole. Il limite tra trasmettere un'emozione e scaricare un peso fastidioso è sempre sottile e quindi è in qualche modo un azzardo. Secondo me in questi casi, più che il voto in sè, è importante l'essere riusciti a condividere una storia in cui lo scrittore è stato vulnerabile o ferito. In qualche modo non si è più solo un distaccato narratore onnisciente e indifferente alla vita dei personaggi che crea, si è il racconto stesso. E il racconto prende vita raccontando qualcosa di noi che nemmeno intenzionalment si sarebbe potuto spiegare a parole. Tutto questo pippotto per dire ben fatto, al di là della resa. E se per assurdo questa vicenda fosse solo un'invenzione bravo due volte, perchè hai creato e inscenato un'emozione.
Come dicevo l'ho scritto di getto e non ho avuto la forza di rileggerlo: troppi ricordi. Il che non è una giustificazione e concordo sul fatto che sia stato giusto abbassare il voto. Ma il voto è solo un numero, l'importante è che sia arrivata un'emozione, un sentimento come tu stesso dici.
Anche io concordo sul limite tra l'angosciare qualcuno ed il trasmettere delle emozioni (limite che certe volte si mescola) ma, come detto sopra, ho scritto per fare un regalo a mio nonno diciamo e, quindi, me ne sono sostanzialmente sbattuto di tutto il resto.