gensi ha scritto:
Sophia: premettendo che non sono un grande fan delle rivisitazioni storiche ammetto che questa è talmente sconquassante e fantasiosa che ci sta, non l’ho trovata per nulla pesante. Ottimo il registro di scrittura usato. La storia forse è un pelo troppo lunga senza che succeda realmente nulla se non tutta una serie di descrizioni abbastanza sterili. Il cambio c’è ed è notevole. Forse non propriamente originale ed un po’ prevedibile ma comunque interessante. La parte migliore è la fine. Ho veramente apprezzato come lo scrittore non si sia fatto coinvolgere in giudizi di nessun tipo e si sia semplicemente limitato ad entrare nella psicologia del personaggio lasciando a lui le banali ma reali considerazioni del caso. Bella prova 7 + p.c.
Ti ringrazio, gensi! Non sono così concorde con te sul fatto che la parte migliore sia quella finale e trovo meno sterili di quanto tu non abbia rilevato le descrizioni, quasi sempre riportanti un fatto o un evento, ma in ogni caso sono contento che ti sia fondamentalmente piaciuto. E grazie per il PC, per me forse più prezioso della vittoria finale.
6Rimbaud ha scritto:
sophia.. parte bene e si spegne adagio.. la parte finale è davvero ingenua.. comunque leggibile
Il fatto che tu lo ritenga "leggibile" è gia qualcosa. Peccato che tu non abbia colto alcuni riferimenti, e peccato che non abbia apprezzato l'aver utilizzato uno dei grandi topos del fantastico nel finale. Ma non si può avere tutto dalla vita, con ogni evidenza.
steve_vai_it ha scritto:
Sophia - 7 Questo racconto l'avevo inizialmente attribuito a White (oppure Wong). Mi fa piacere leggere di nuovo Arturobrandini su queste pagine virtuali, enorme piacere. Venendo al racconto, direi che è quello assolutamente scritto meglio e che più mi ha dato l'idea di "Ultima Thule" intesa, non tanto come ultima terra conosciuta, ma "ultima terra abitabile", il che è a mio avviso geniale nella sua semplicità. Sinceramente l'inizio è un pelo troppo lento per i miei gusti ed il finale è, incredibilmente, come me lo sarei immaginato (era chiaro che ci sarebbe stato prima o poi un colpo di scena) e questo penalizza un racconto che, per come è stato scritto e per i miei gusti, avrebbe potuto comodamente raggiungere un otto pieno.
Grazie Steve! Sì, forse c'è un po' di lentezza iniziale, ma a me piacciono gli incipit in cui si entra piano nel racconto, per poi scatenare la viulenzaaa (diciamo così) in un secondo tempo. Sulla banalità finale/colpo di scena sono concorde: è un po' il mio solito limite poiché ho difficoltà a stare dentro i limiti imposti dalla gara. In ogni caso grazie per avere esaltato nel tuo commento il mio concetto di "Ultima Thule".
Lesaz ha scritto:
Sophia 7,5 e premio critica
Scritto divinamente! La storia è davvero coinvolgente ma il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca (ancora di più rispetto a “Il tempo, l’isola e gli anagrammi”).
Beh, quel divinamente mi fa arrossire ed è esagerato, ma fa immensamente piacere che ti sia piaciuta così tanto la mia scrittura, non sempre, e UniVersi lo sa bene, così fluente e studiata. Sul finale non posso che concordare. E il PC è una gioia.
Tavajigen ha scritto:
Sophia - 5,5
Ucronia, quanto ti odio.
So che un appassionato di fantascienza dovrebbe automaticamente amare anche l’ucronia, ma non ce l’ho mai fatta, non l’ho mai sopportata, mi sembra davvero troppo fantastica.
Fatta questa premessa, ho cercato di scacciare i pregiudizi e di leggere con serietà. Il racconto è scritto molto bene e l’ambientazione è ottimamente creata e curata. Mi è sembrata una storia però davvero troppo scontata, con un’interpretazione del tema veramente poco originale. Speravo in una svolta originale almeno nel finale, che purtroppo non c’è stata. Mi dispiace!
E perché ti dispiace? Mica si può piacere a tutti! Per lo meno ritieni che sia "scritto molto bene" e questo è qualcosa che conserverò. Sul finale banale hai ragione, c'è sempre un po' di banalità quando si scomoda un grande topos, eppure a volte è inevitabile farlo. Prova a fare pace con l'ucronia: ti divertirai!
Signor-BOH ha scritto:
Sophia 7:
La storia in se non mi è piaciuta moltissimo, ma sono rimasto colpito dall'abilità con cui l'hai scritta, non mi ha fatto per niente pesare la mia intolleranza per ambientazioni così in là nel passato..
Altro commento che si sofferma sulla scrittura e altro commento che non può che piacermi! Grazie davvero, soprattutto perché dai un buon voto a un racconto delineato in un ambito che non ti garba particolarmente.
Garlan_Mallister ha scritto:
Sophia 7,5
L’idea è molto bella: un’ucronia che si evolve in distopia, con una catastrofe avvenuta proprio durante la rivoluzione scientifica (il periodo storico non è stato scelto a caso, vero?). Inoltre è stato scritto davvero bene. Meritavi il premio della critica ma ho preferito conferirlo a un altro.
Grazie, altro commento che non può che farmi piacere. A dir la verità il periodo, come ho scritto nei miei commenti dove ho dato alcune informazioni sul racconto, è stato scelto perché ci sto lavorando sopra collaborando con un'associazione culturale locale, e quindi sono focalizzato su una ricerca proprio negli anni che vanno dal 1600 al 1620, con particolare interesse per il 1613 (è l'anno centrale in una rievocazione storica del mio paese). La catastrofe, però, è stata scelta "proveniente dal cielo" proprio per la ragione che hai ipotizzato tu. Grazie e la prossima volta anche il PC.
DQ. ha scritto:
Sophia – 9 + premio della critica
Complimenti.
E' veramente piacevole il tuo modo di scrivere e ho apprezzato particolarmente l'aver viaggiato nel tempo. Spesso, e i racconti pubblicati lo confermano, tendiamo a raccontare il presente o il recente passato o un passato non definito o il futuro. Incastrarsi in un passato remoto e definito è difficile anche solo pensarlo: “questo lo ambiento nel '500!”. Se poi è scritto così bene, chapeau.
Il fatto che il mio racconto ti sia piaciuto così tanto ha fatto sì che il tuo commento sia striminzito, se rapportato agli altri tuoi! Ma è un piacere riceverlo. Grazie.
scarpax73 ha scritto:
Mi ha ricordato un racconto che lessi tanti anni addietro di Wells "il paese dei ciechi" contenuto nella raccolta di racconti "Le Meraviglie del possibile" . Anche un po' Lovecraft. Certo non si può dire che siano due scrittori moderni. interessante all'inizio, si prede nel mezzo per ritrovarsi nel finale con il grande classico del cannibalismo.
Cosa intendi sul "non si può dire che siano due scrittori moderni"? Cioè che non sono contemporanei? Attuali? Per certi versi sono esattamente moderni, se vogliamo traslare il significato dalla storia alla letteratura. Immagino il mio racconto possa averteli ricordati per via della trama, ma questo si potrebbe dire di molti altri autori del fantastico, allora, poiché la lingua e gli arcaismi da me utilizzati sono indubbiamente diversi rispetto alla lingua e agli arcaismi da loro utilizzati.