"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto." (Italo Calvino)
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ARGOMENTO: [#1] L'ultima Thule (commenti)

Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 26/02/2015 23:10 #13702

scarpax73 ha scritto:
l'ultima goccia 2

Ho passato troppi anni insieme a un malato di alzheimer, quindi so che il finale di questo racconto è stato tagliato. Eccolo per intero.

"Marta, che è successo?"
Lei rise, come non faceva da tempo.
"Vieni, andiamo a prendere i biglietti."
"Ma di che cazzo parli?"



Se hai davvero passato tempo vicino ad un malato di Alzheimer sai benissimo che, soprattutto nella prima fase della malattia, ma a volte anche in una fase più avanzata, capitano spesso momenti di lucidità o di semilucidità. Cioè non è che uno si ammala e da un momento all'altro si dimentica tutto o diventa come il protagonista di Memento, ossia che perde la memoria a breve termine; è una malattia neurodegenerativa e proprio per questa ha un decorso nel tempo. Inoltre le cose dimenticate possono essere di volta in volta diverse.

Ho scritto queste cose non per te, dato che sono cose che sicuramente sai visto la tua esperienza personale, ma per tutti coloro che non conoscono l'evolversi della malattia e che possono pensare che tu con questa frase "ad effetto" possa smontare totalmente tutto l'impianto del mio racconto (ho letto il commento di gensi successivo al tuo post).

Avrei una domanda: oltre a questa cosa che hai scritto, che prendo come una sorta di battuta per farmi capire che non ti è piaciuto il finale, ci sono altre cose del racconto che non ti sono piaciute? Se sì, quali sono?

Grazie
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Ultima modifica: 27/02/2015 08:06 Da Tavajigen.

Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 26/02/2015 23:10 #13703

gensi ha scritto:
lumaca96 ha scritto:
gensi ha scritto:
lumaca96 ha scritto:
gensi ha scritto:
lumaca96 ha scritto:

Ti posso dire che sono in un'età in cui si generalizza, e sì, credo che il mondo sia brutto, tutto contro di me. Sì, l'avrete provato tutti voi, ma credo sia normale che dopo una certa età (non vi sto dando dei vecchi ), si voglia altro o si veda tutto in modo diverso.
Sono certo che anche tu da giovane abbia generalizzato spesso. Il racconto è un viaggio di un ragazzo che si trova in una situazione difficile (non m'interessa del 50/50, voglio solo dare l'idea dell'accaduto), che si trova davanti a una dura realtà. Credo che con un po' di memoria potrete ricordare anche voi cosa si provi quando si ha una certa età

Buona serata


Assolutamente si. Se pensi che a 16 anni ero un finto fascistello che pensava le peggior cose degli omosessuali... (mamma mia che brutti ricordi...)

Però, visto che sei maturo a sufficienza, nonostante l'età, ti posso garantire che cercare di sforzarsi a provare a fare quel passo in più, almeno quando scrivi, non può che portarti vantaggi

E quale sarebbe il passo in più?

Lo hai detto tu stesso. Nel momento in cui sei già in grado di riconoscere che alla tua età si tende a generalizzare mentre da "anziani" si fanno ragionamenti un po' più strutturati, almeno quando scrivi dovresti riuscire a sforzarti per non "scadere" nel ragionamento generalista.

Ma è ovviamente un consiglio per non stare a sentirsi dire tutte le volte, da più parti ho notato, che i tuoi sono scritti troppo generalisti ed assoluti senza analisi più profonde e dettagliate delle dinamiche.

Sinceramente vedo lo scrivere più come uno sfogo che altro, tutto quello che scrivo non lo rileggo mai e poi mai, se non dopo mesi. Cosa scrivo? Boh, so solo che riesco a buttare molte cose su un foglio "lasciandomi andare"

Chiaro. Anzi, molto ben chiaro cosa intendi.
Spero che questo percorso che hai comunque appena cominciato possa portarti ad incuriosirti sempre di più anche se solo per una passione amatoriale.

Bene, ora mi assenterò, sono in gita
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Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 11:00 #13705

Tavajigen ha scritto:
scarpax73 ha scritto:
l'ultima goccia 2

Ho passato troppi anni insieme a un malato di alzheimer, quindi so che il finale di questo racconto è stato tagliato. Eccolo per intero.

"Marta, che è successo?"
Lei rise, come non faceva da tempo.
"Vieni, andiamo a prendere i biglietti."
"Ma di che cazzo parli?"



Se hai davvero passato tempo vicino ad un malato di Alzheimer sai benissimo che, soprattutto nella prima fase della malattia, ma a volte anche in una fase più avanzata, capitano spesso momenti di lucidità o di semilucidità. Cioè non è che uno si ammala e da un momento all'altro si dimentica tutto o diventa come il protagonista di Memento, ossia che perde la memoria a breve termine; è una malattia neurodegenerativa e proprio per questa ha un decorso nel tempo. Inoltre le cose dimenticate possono essere di volta in volta diverse.

Ho scritto queste cose non per te, dato che sono cose che sicuramente sai visto la tua esperienza personale, ma per tutti coloro che non conoscono l'evolversi della malattia e che possono pensare che tu con questa frase "ad effetto" possa smontare totalmente tutto l'impianto del mio racconto (ho letto il commento di gensi successivo al tuo post).

Avrei una domanda: oltre a questa cosa che hai scritto, che prendo come una sorta di battuta per farmi capire che non ti è piaciuto il finale, ci sono altre cose del racconto che non ti sono piaciute? Se sì, quali sono?

Grazie


Ciao,
Nel caso del tuo racconto il mio giudizio e il mio commento non sono stati sereni, anzi sono stati offuscati dalla mia esperienza personale e dal vero e proprio calvario passato avendo un malato di Alzheimer in casa, deceduto dopo anni di malattia da poco, forse troppo poco per essere distaccati rispetto a questo argomento.
Devo dire che non è scritto male e che, anzi, per un racconto scritto di getto è buono, ci sono dei dettagli che fanno capire che il turbamento di Marta alle frasi del marito nascondono ben altro rispetto alla storia che ci viene raccontata all'interno della stanza del malato. Questo nascondere ma fare intuire è il bel gioco del racconto.
Nella seconda parte, nella stanza del dottore, tutto si perde. Il problema, in questo caso è proprio il tipo di malattia. Se non si fosse parlato di Alzheimer ma semplicemente di malattia neuro degenerativa, il racconto, secondo me, avrebbe assunto un tono diverso. Ci sono tante patologie e anomalie che coinvolgono il nostro cervello che sarebbe stato facile, da parte del lettore, pensare a un evento di dissociazione o di perdita della capacità di riconoscere semplicemente le persone. Del resto Oliver Saks, ha descritto tanti di quei casi particolari da farci capire che il cervello gioca veramente una varietà infinita di brutti scherzi.
Non voglio entrare nel merito della malattia nelle sue varie fasi, alcune veramente terribili, ma la scelta di Marta di assecondare il marito perché il quel momento la crede un'altra persona è semplicemente sbagliata.
E poi...il microfono...non c'era motivo

Spero di essere stato chiaro e di non essere sembrato uno stronzo arrogante come invece, a quanto pare, sembro in altri commenti.

Una buona giornata.
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Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 11:29 #13706

scarpax73 ha scritto:
Non voglio entrare nel merito della malattia nelle sue varie fasi, alcune veramente terribili, ma la scelta di Marta di assecondare il marito perché il quel momento la crede un'altra persona è semplicemente sbagliata.



Marta sceglie di assecondare il marito non perché lo crede un'altra persona o perché sa che è malato, ma perché ha sempre intuito e capito che il marito nascondesse negli ultimi anni (o per tutta la vita) qualcosa di profondo, qualcosa che lui non aveva mai avuto il coraggio di raccontarle, perché sapeva che lei non l'avrebbe capito.
Decide quindi di accompagnarlo in questa ricerca dell'ultima Thule perché capisce che per lui è l'unica cosa che conta.
Se non sono riuscito a spiegare questo che è il significato del racconto, allora ho fallito miseramente.

Per il resto ok, grazie per il commento.
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Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 11:40 #13708

Io non trovo sbagliato che Marta assecondi il marito solo perché malato e la crede un'altra persona. Perché sbagliato?
L'ho interpretato anche in questo modo e non mi è dispiaciuto anzi, l'ho trovato credibile.
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Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 11:44 #13709

Tavajigen ha scritto:
scarpax73 ha scritto:
Non voglio entrare nel merito della malattia nelle sue varie fasi, alcune veramente terribili, ma la scelta di Marta di assecondare il marito perché il quel momento la crede un'altra persona è semplicemente sbagliata.



Marta sceglie di assecondare il marito non perché lo crede un'altra persona o perché sa che è malato, ma perché ha sempre intuito e capito che il marito nascondesse negli ultimi anni (o per tutta la vita) qualcosa di profondo, qualcosa che lui non aveva mai avuto il coraggio di raccontarle, perché sapeva che lei non l'avrebbe capito.
Decide quindi di accompagnarlo in questa ricerca dell'ultima Thule perché capisce che per lui è l'unica cosa che conta.
Se non sono riuscito a spiegare questo che è il significato del racconto, allora ho fallito miseramente.

Per il resto ok, grazie per il commento.


forse mi sono semplcemente "amminchiato" con l'alzheimer, non riuscendo poi a vcdere altro.

ciao
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Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 11:46 #13710

DQ. ha scritto:
Io non trovo sbagliato che Marta assecondi il marito solo perché malato e la crede un'altra persona. Perché sbagliato?
L'ho interpretato anche in questo modo e non mi è dispiaciuto anzi, l'ho trovato credibile.



Ho notato ora che ho sbagliato a leggere il post di scarpax, ho letto "lo" crede invece di "la" crede.

Comunque il motivo per cui lo asseconda non è questo, ma quello che ho scritto nel mio post. A questo punto credo che avrei dovuto sviscerarla meglio questa decisione di Marta.
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Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 11:59 #13711

Saltato l'ultimo appuntamento della giornata vi scrivo i miei commenti. Poi subito dopo mangiato, rientro in ufficio tra un'oretta, risponderò ai vostri commenti. Sparpagliate qua e là troverete delle note polemiche: sappiate, son solo opinioni. Ma la sono davvero e sincere.

- Il viaggio più affascinante 5,5 L'idea alla base del racconto non è particolarmente originale, eppure la struttura c'è, anche se talvolta la lettura risulta spezzettata e poco fluida. Inoltre l'aver utilizzato alcuni termini colloquiali (es rivoltato come un calzino) finisce involontariamente per banalizzare la lingua, creando degli scompensi e creando sub-registri poco armonizzati tra loro. Al contempo sono assolutamente certo che qua c'è un'ottima base su cui lavorare, partendo a mio avviso dalla scrittura, controllandola maggiormente e cercando di dare una maggiore uniformità al tutto o di studiare meglio i salti di registro. Un punto di partenza, sperando che l'autore (lumachino bello!) non si lasci influenzare da commenti esageratemente negativi mascherati da opinioni.

- Uno, Due e Tre 6,5 Mi ha ricordato molto un certo tipo di fantascienza umanistica, diciamo così, degli anni '60 e '70 (so che forse per qualcuno questo è un deja-vu: già in passato commentai un racconto con una frase simile, ma esattamente perché anche questo scritto lo sento in quell'ambito), dove il meccanismo fantascientifico è subalterno al "senso" o al "gioco" all'interno del racconto. Probabilmente avrei scelto un filone narrativo in meno (facendo saltare il bel titolo, però, e sarebbe stato un peccato), perché io non riesco proprio a sintetizzare certe parti, per cui avrei finito per dilungarmi come al solito. Eppure qua l'autore gioca bene, tra un due tre e le parti in corsivo, e alla fine il racconto risulta piacevole, scritto in maniera precisa, leggera nel senso buono del termine. Non ho ravisato alcuna pesantezza e alla fine me lo sono bevuto di corsa, leggendolo con gusto. Buon inizio per un amico hattrikkiano, ormai da lungo tempo.

- Prendi Thule e scrivila! 6 Mi è piaciuto molto il dialogo padre/figlio, l'ho trovato equilibrato, realistico e convincente anche se non ho amato particolarmente l'eccesso di utilizzo della citazione pop, diciamo così, "diavoletto biondo" (dome, ti avrei sparato e anche se non gioco mai agli abbinamenti autore/racconto, ed è facile dirlo adesso, ti avevo beccato). La seconda parte non mi è piaciuta, l'ho trovata un po' pesante, avvitata su se stessa in un certo senso. Avrei preferito un altro dialogo, magari l'entrata in scena di un ulteriore personaggio, non lo so, ma così mi ha convinto poco. La terza invece mi è piaciuta di nuovo per quanto la gestione, anche se pure lì non ho amato troppo la scrittura. In generale l'idea c'era, la ripartizione era giusta, la scrittura mi è un po' mancata, ed ecco la ragione del 6.

- Un copione mai scritto 6,5 PC Di questo racconto ho amato moltissimo la vitalità della scrittura, apprezzando sia la gestione dei momenti del racconto, sia le soluzioni, chiamiamole, "pop" della scrittura, che hanno rafforzato bene dove l'autore voleva rafforzare i suoi concetti. Il mio Premio della Critica è stato dato proprio in questo senso: altri racconti, specialmente un due tre, risultavano più precisi e scritti meglio in un certo senso, ma qui la vitalità era superiore, il rischio del mettersi in gioco (e si capisce, perché qua dentro c'è molto dell'autore) totale, e seguendo il filo della vitalità e dell'energia ho finito per essere conquistato da questa scrittura, imperfetta eppure ottima per andare a sottolineare la storia: ho trovato perfetta la scrittura se rapportata alla storia, come in nessun altro dei racconti in gara. Qua è là i concetti sono risultati un po' avvitati su se stessi, cioè ho notato qualche ripetersi più che qualche sfaccettarsi, ma nel complesso la brillantezza ha animato lo scritto dall'inizio alla fine.

- Il tempo, l'isola e gli anagrammi 5,5 Le parti fuori dai dialoghi sono buone, i dialoghi no. Ecco la ragione principale del voto non positivo. La ragione secondaria è un certo retoricismo nel presentare i concetti portanti (che io condivido in parte se non in toto, sia chiaro), che avrei voluto più mascherati e non solo attraverso il gioco degli anagrammi (che avevo beccato). Sui dialoghi sono particolarmente sensibile, perché spesso fatico anch'io parecchio a scriverli e quindi ti capisco.

- Sophia mio Il racconto nasce grazie a un lavoro di consulenza che sto svolgendo in questo periodo: una ricerca storica sui documenti per arrivare poi in un secondo tempo a creare tutta la nuova informazione turistica riguardo al mio paesello, essendo entrati da poco in zona neo-nominata Patrimonio dell'Umanità. Mi sono dedicato alla ricerca negli archivi parrocchiali e del vescovado e ho trovato diversi registri proprio del periodo in cui ho ambientato il racconto, oltre che diverse lettere, scritte tra sacerdoti e sacerdoti o al vescovo. Dà lì le espressioni utilizzate nel testo, spesso in un certo senso ri-tradotte da un italiano/latinizzato/dialettizzato: qua e là ho inserito qualcosa nello scritto, mascherandolo un po' (la scelta "aperta" è stata sui termini riguardanti Dio: lì ho sempre utilizzato l'arcaismo, qua e là ne ho sparpagliato qualcuno, più per giocare che per altro). E' stato divertente scriverlo e anche rivederlo. A me sembra un po' troppo tronco, perché alla fine non son riuscito a sintetizzare dove avrei potuto o più che altro non l'ho fatto abbastanza. Comunque son contento vi sia piaciuto.

- L'ultima goccia 7
E siamo alle solite, beccato anche questo: sapevo che era di Tava. fin dalle prime frasi. Quando scrivi instant (al brucio, come si dovrebbe tradurre davvero), all'ultimo giorno o quasi, senza revisioni particolareggiate o altro, i tuoi racconti funzionano meglio dal punto di vista della trama. Quando li pensi maggiormente finisci forse per limarli troppo e pur funzionando meglio dal punto di vista della scrittura mi piacciono meno per come gestisci la storia. Qua la storia mi piace, ho rilevato anch'io qualche imprecisione (credo soprattutto dovute alla fretta con cui hai compilato) sul malato: ho avuto a che fare con una persona affetta da demenza senile (non esattamente halzheimer ma molto simile a quanto fu diagnosticato) e avresti potuto particolareggiare meglio, ma nel compenso fila via tutto bene, ben scandito e ben gestito. Avremmo meritato forse un parimerito, ma un voto che non riesco a comprendere e che mi fa riflettere su che cosa si può fare nascosti dietro l'etichetta "son solo opinioni", (ma poi i danni si fanno lo stesso, e probabilmente grazie a questo eroe da tastiera [partecipo anch'io al gioco del "tanto è solo un'opinione"] perderemo due autori per universi se non forse tre, quando bastava moderarsi esprimendo gli stessi concetti in maniera meno assurda ed assoluta) ti ha messo fuori gioco, per me indebitamente. Se ti può consolare per me il tuo racconto era il migliore dal punto di vista della storia, migliore del mio dove non son riuscito a gestire bene il finale, anche, se posso permettermi, il mio era scritto decisamente meglio. Sarebbe stato un buon pari e patta, ma non è andata così. Ciao Tavuccio!
Ultima modifica: 27/02/2015 14:31 Da arturobandini.

Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 12:58 #13712

arturobandini ha scritto:
- L'ultima goccia 7 E siamo alle solite, beccato anche questo: sapevo che era di Tava. fin dalle prime frasi. Quando scrivi istant (al brucio, come si dovrebbe tradurre davvero), all'ultimo giorno o quasi, senza revisioni particolareggiate o altro, i tuoi racconti funzionano meglio dal punto di vista della trama. Quando li pensi maggiormente finisci forse per limarli troppo e pur funzionando meglio dal punto di vista della scrittura mi piacciono meno per come gestisci la storia. Qua la storia mi piace, ho rilevato anch'io qualche imprecisione (credo soprattutto dovute alla fretta con cui hai compilato) sul malato: ho avuto a che fare con una persona affetta da demenza senile (non esattamente halzheimer ma molto simile a quanto fu diagnosticato) e avesti potuto particolareggiare meglio, ma nel compenso fila via tutto bene, ben scandito e ben gestito. Avremmo meritato forse un parimerito, ma un voto che non riesco a comprendere e che mi fa riflettere su che cosa si può fare nascosti dietro l'etichetta "son solo opinioni", (ma poi i danni si fanno lo stesso, e probabilmente grazie a questo eroe da tastiera [partecipo anch'io al gioco del "tanto è solo un'opinione] perderemo due autori per universi se non forse tre, quando bastava moderarsi esprimendo gli stessi concetti in maniera meno assurda ed assoluta) ti ha messo fuori gioco, per me indebitamente. Se ti può consolare per me il tuo racconto era il migliore dal punto di vista della storia, migliore del mio dove non son riuscito a gestire bene il finale e se posso permettermi il mio era scritto decisamente meglio. Sarebbe stato un buon pari e patta, ma non è andata così. Ciao Tavuccio!



Concordo con tutto quello che hai scritto, grazie per la disanima sul mio racconto e in generale sul mio modo di scrivere, credo che sia molto azzeccata.

Il tuo racconto era decisamente scritto meglio del mio, sulla vittoria finale avrei però scommesso su quello di steve.

Per quanto riguarda i voti di scarpax non mi sono espresso proprio perché ognuno alla fine vota come vuole. Le cose che non ho tanto capito sono due:

1) Dare voti estremamente bassi per me significa trovare un racconto totalmente fuori tema e scritto davvero male, dal punto di vista della grammatica e dell'italiano. Se si dà un voto così basso "solo" perché un racconto non è piaciuto, allora nel caso di fuori tema e orrida grammatica quanto si dà? Cioè è la scala di voti che capisco poco.

2) Mi pare di aver letto che scarpax non abbia finito di leggere il racconto di steve, ecco anche questa cosa alla fine è molto personale, quindi c'è poco da dire, ma personalmente, dato che nessuno è costretto a votare e a commentare, alla fine se ci si mette qui a leggere per votare non capisco perché non si dovrebbe finire di leggere.

Comunque ripeto, ognuno di noi è libero di votare come vuole.
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Ultima modifica: 27/02/2015 13:00 Da Tavajigen.

Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 13:11 #13713

Tavajigen ha scritto:


Comunque ripeto, ognuno di noi è libero di votare come vuole.


Ni. Da un certo punto di vista sì, da altri punti di vista no. Mi spiego meglio: è necessario armonizzarsi allo spirito del sito, anzi è fondamentale. Si possono esprimere gli stessi concetti in modo meno offensivo e assoluto, in maniera più articolata e meno arrogante. E soprattutto ci va un metro di giudizio che nei voti di scarpax non c'è, in qualunque modo lo si rigiri (opinione mia, certo solo un'opinione). Non sono uniformi e non sono articolati per me in modo sufficientemente efficace, oltre che zeppi di considerazioni estemporanee che non solo lasciano il tempo che trovano ma che fanno pensare al fatto che i racconti non siano stati letti a dovere e in un caso, addirittura, uno scritto non è stato neanche finito (e lì, oggettivamente, non si può sscriverne, non come intendiamo noi in questo spazio). Io non risparmio le critiche, ma ogni volta tendo a rigirarle in un qualcosa di positivo, in uno strumento (per quanto arbitrario, perché basato sul mio modo di intendere la scrittura e di leggere il lavoro altrui) che possa dare una via, una traccia, un consiglio all'autore. Nel mio scrivere su UniVersi ho vinto due tornate e generalmente mi sono piazzato abbastanza bene, ma sono anche arrivato ultimo due volte, in un caso con un racconto decisamente deficitario scritto tanto per partecipare, in un altro caso con un racconto che a tutt'oggi difendo e che ritengo non sia stato capito. Ma i consigli che ho ricevuto ogni volta, sia che i racconti siano piaciuti sia che non lo siano stati li ho sempre conservati gelosamente e ci ho riflettuto sopra con attenzione. Quello che ho letto in certi giudizi in questa tornata alla fine è solo castrazione e in sintesi, fuffa.

Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 14:19 #13714

gensi ha scritto:


Sophia: premettendo che non sono un grande fan delle rivisitazioni storiche ammetto che questa è talmente sconquassante e fantasiosa che ci sta, non l’ho trovata per nulla pesante. Ottimo il registro di scrittura usato. La storia forse è un pelo troppo lunga senza che succeda realmente nulla se non tutta una serie di descrizioni abbastanza sterili. Il cambio c’è ed è notevole. Forse non propriamente originale ed un po’ prevedibile ma comunque interessante. La parte migliore è la fine. Ho veramente apprezzato come lo scrittore non si sia fatto coinvolgere in giudizi di nessun tipo e si sia semplicemente limitato ad entrare nella psicologia del personaggio lasciando a lui le banali ma reali considerazioni del caso. Bella prova 7 + p.c.


Ti ringrazio, gensi! Non sono così concorde con te sul fatto che la parte migliore sia quella finale e trovo meno sterili di quanto tu non abbia rilevato le descrizioni, quasi sempre riportanti un fatto o un evento, ma in ogni caso sono contento che ti sia fondamentalmente piaciuto. E grazie per il PC, per me forse più prezioso della vittoria finale.

6Rimbaud ha scritto:


sophia.. parte bene e si spegne adagio.. la parte finale è davvero ingenua.. comunque leggibile



Il fatto che tu lo ritenga "leggibile" è gia qualcosa. Peccato che tu non abbia colto alcuni riferimenti, e peccato che non abbia apprezzato l'aver utilizzato uno dei grandi topos del fantastico nel finale. Ma non si può avere tutto dalla vita, con ogni evidenza.

steve_vai_it ha scritto:


Sophia - 7 Questo racconto l'avevo inizialmente attribuito a White (oppure Wong). Mi fa piacere leggere di nuovo Arturobrandini su queste pagine virtuali, enorme piacere. Venendo al racconto, direi che è quello assolutamente scritto meglio e che più mi ha dato l'idea di "Ultima Thule" intesa, non tanto come ultima terra conosciuta, ma "ultima terra abitabile", il che è a mio avviso geniale nella sua semplicità. Sinceramente l'inizio è un pelo troppo lento per i miei gusti ed il finale è, incredibilmente, come me lo sarei immaginato (era chiaro che ci sarebbe stato prima o poi un colpo di scena) e questo penalizza un racconto che, per come è stato scritto e per i miei gusti, avrebbe potuto comodamente raggiungere un otto pieno.


Grazie Steve! Sì, forse c'è un po' di lentezza iniziale, ma a me piacciono gli incipit in cui si entra piano nel racconto, per poi scatenare la viulenzaaa (diciamo così) in un secondo tempo. Sulla banalità finale/colpo di scena sono concorde: è un po' il mio solito limite poiché ho difficoltà a stare dentro i limiti imposti dalla gara. In ogni caso grazie per avere esaltato nel tuo commento il mio concetto di "Ultima Thule".

Lesaz ha scritto:


Sophia 7,5 e premio critica
Scritto divinamente! La storia è davvero coinvolgente ma il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca (ancora di più rispetto a “Il tempo, l’isola e gli anagrammi”).



Beh, quel divinamente mi fa arrossire ed è esagerato, ma fa immensamente piacere che ti sia piaciuta così tanto la mia scrittura, non sempre, e UniVersi lo sa bene, così fluente e studiata. Sul finale non posso che concordare. E il PC è una gioia.

Tavajigen ha scritto:


Sophia - 5,5
Ucronia, quanto ti odio.
So che un appassionato di fantascienza dovrebbe automaticamente amare anche l’ucronia, ma non ce l’ho mai fatta, non l’ho mai sopportata, mi sembra davvero troppo fantastica.
Fatta questa premessa, ho cercato di scacciare i pregiudizi e di leggere con serietà. Il racconto è scritto molto bene e l’ambientazione è ottimamente creata e curata. Mi è sembrata una storia però davvero troppo scontata, con un’interpretazione del tema veramente poco originale. Speravo in una svolta originale almeno nel finale, che purtroppo non c’è stata. Mi dispiace!


E perché ti dispiace? Mica si può piacere a tutti! Per lo meno ritieni che sia "scritto molto bene" e questo è qualcosa che conserverò. Sul finale banale hai ragione, c'è sempre un po' di banalità quando si scomoda un grande topos, eppure a volte è inevitabile farlo. Prova a fare pace con l'ucronia: ti divertirai!

Signor-BOH ha scritto:



Sophia 7:
La storia in se non mi è piaciuta moltissimo, ma sono rimasto colpito dall'abilità con cui l'hai scritta, non mi ha fatto per niente pesare la mia intolleranza per ambientazioni così in là nel passato..



Altro commento che si sofferma sulla scrittura e altro commento che non può che piacermi! Grazie davvero, soprattutto perché dai un buon voto a un racconto delineato in un ambito che non ti garba particolarmente.

Garlan_Mallister ha scritto:


Sophia 7,5
L’idea è molto bella: un’ucronia che si evolve in distopia, con una catastrofe avvenuta proprio durante la rivoluzione scientifica (il periodo storico non è stato scelto a caso, vero?). Inoltre è stato scritto davvero bene. Meritavi il premio della critica ma ho preferito conferirlo a un altro.



Grazie, altro commento che non può che farmi piacere. A dir la verità il periodo, come ho scritto nei miei commenti dove ho dato alcune informazioni sul racconto, è stato scelto perché ci sto lavorando sopra collaborando con un'associazione culturale locale, e quindi sono focalizzato su una ricerca proprio negli anni che vanno dal 1600 al 1620, con particolare interesse per il 1613 (è l'anno centrale in una rievocazione storica del mio paese). La catastrofe, però, è stata scelta "proveniente dal cielo" proprio per la ragione che hai ipotizzato tu. Grazie e la prossima volta anche il PC.

DQ. ha scritto:



Sophia – 9 + premio della critica

Complimenti.
E' veramente piacevole il tuo modo di scrivere e ho apprezzato particolarmente l'aver viaggiato nel tempo. Spesso, e i racconti pubblicati lo confermano, tendiamo a raccontare il presente o il recente passato o un passato non definito o il futuro. Incastrarsi in un passato remoto e definito è difficile anche solo pensarlo: “questo lo ambiento nel '500!”. Se poi è scritto così bene, chapeau.



Il fatto che il mio racconto ti sia piaciuto così tanto ha fatto sì che il tuo commento sia striminzito, se rapportato agli altri tuoi! Ma è un piacere riceverlo. Grazie.

scarpax73 ha scritto:


Mi ha ricordato un racconto che lessi tanti anni addietro di Wells "il paese dei ciechi" contenuto nella raccolta di racconti "Le Meraviglie del possibile" . Anche un po' Lovecraft. Certo non si può dire che siano due scrittori moderni. interessante all'inizio, si prede nel mezzo per ritrovarsi nel finale con il grande classico del cannibalismo.


Cosa intendi sul "non si può dire che siano due scrittori moderni"? Cioè che non sono contemporanei? Attuali? Per certi versi sono esattamente moderni, se vogliamo traslare il significato dalla storia alla letteratura. Immagino il mio racconto possa averteli ricordati per via della trama, ma questo si potrebbe dire di molti altri autori del fantastico, allora, poiché la lingua e gli arcaismi da me utilizzati sono indubbiamente diversi rispetto alla lingua e agli arcaismi da loro utilizzati.

Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 15:25 #13715

arturobandini ha scritto:
Saltato l'ultimo appuntamento della giornata vi scrivo i miei commenti. Poi subito dopo mangiato, rientro in ufficio tra un'oretta, risponderò ai vostri commenti. Sparpagliate qua e là troverete delle note polemiche: sappiate, son solo opinioni. Ma la sono davvero e sincere.

- Il viaggio più affascinante 5,5 L'idea alla base del racconto non è particolarmente originale, eppure la struttura c'è, anche se talvolta la lettura risulta spezzettata e poco fluida. Inoltre l'aver utilizzato alcuni termini colloquiali (es rivoltato come un calzino) finisce involontariamente per banalizzare la lingua, creando degli scompensi e creando sub-registri poco armonizzati tra loro. Al contempo sono assolutamente certo che qua c'è un'ottima base su cui lavorare, partendo a mio avviso dalla scrittura, controllandola maggiormente e cercando di dare una maggiore uniformità al tutto o di studiare meglio i salti di registro. Un punto di partenza, sperando che l'autore (lumachino bello!) non si lasci influenzare da commenti esageratemente negativi mascherati da opinioni.

- Uno, Due e Tre 6,5 Mi ha ricordato molto un certo tipo di fantascienza umanistica, diciamo così, degli anni '60 e '70 (so che forse per qualcuno questo è un deja-vu: già in passato commentai un racconto con una frase simile, ma esattamente perché anche questo scritto lo sento in quell'ambito), dove il meccanismo fantascientifico è subalterno al "senso" o al "gioco" all'interno del racconto. Probabilmente avrei scelto un filone narrativo in meno (facendo saltare il bel titolo, però, e sarebbe stato un peccato), perché io non riesco proprio a sintetizzare certe parti, per cui avrei finito per dilungarmi come al solito. Eppure qua l'autore gioca bene, tra un due tre e le parti in corsivo, e alla fine il racconto risulta piacevole, scritto in maniera precisa, leggera nel senso buono del termine. Non ho ravisato alcuna pesantezza e alla fine me lo sono bevuto di corsa, leggendolo con gusto. Buon inizio per un amico hattrikkiano, ormai da lungo tempo.

- Prendi Thule e scrivila! 6 Mi è piaciuto molto il dialogo padre/figlio, l'ho trovato equilibrato, realistico e convincente anche se non ho amato particolarmente l'eccesso di utilizzo della citazione pop, diciamo così, "diavoletto biondo" (dome, ti avrei sparato e anche se non gioco mai agli abbinamenti autore/racconto, ed è facile dirlo adesso, ti avevo beccato). La seconda parte non mi è piaciuta, l'ho trovata un po' pesante, avvitata su se stessa in un certo senso. Avrei preferito un altro dialogo, magari l'entrata in scena di un ulteriore personaggio, non lo so, ma così mi ha convinto poco. La terza invece mi è piaciuta di nuovo per quanto la gestione, anche se pure lì non ho amato troppo la scrittura. In generale l'idea c'era, la ripartizione era giusta, la scrittura mi è un po' mancata, ed ecco la ragione del 6.

- Un copione mai scritto 6,5 PC Di questo racconto ho amato moltissimo la vitalità della scrittura, apprezzando sia la gestione dei momenti del racconto, sia le soluzioni, chiamiamole, "pop" della scrittura, che hanno rafforzato bene dove l'autore voleva rafforzare i suoi concetti. Il mio Premio della Critica è stato dato proprio in questo senso: altri racconti, specialmente un due tre, risultavano più precisi e scritti meglio in un certo senso, ma qui la vitalità era superiore, il rischio del mettersi in gioco (e si capisce, perché qua dentro c'è molto dell'autore) totale, e seguendo il filo della vitalità e dell'energia ho finito per essere conquistato da questa scrittura, imperfetta eppure ottima per andare a sottolineare la storia: ho trovato perfetta la scrittura se rapportata alla storia, come in nessun altro dei racconti in gara. Qua è là i concetti sono risultati un po' avvitati su se stessi, cioè ho notato qualche ripetersi più che qualche sfaccettarsi, ma nel complesso la brillantezza ha animato lo scritto dall'inizio alla fine.

- Il tempo, l'isola e gli anagrammi 5,5 Le parti fuori dai dialoghi sono buone, i dialoghi no. Ecco la ragione principale del voto non positivo. La ragione secondaria è un certo retoricismo nel presentare i concetti portanti (che io condivido in parte se non in toto, sia chiaro), che avrei voluto più mascherati e non solo attraverso il gioco degli anagrammi (che avevo beccato). Sui dialoghi sono particolarmente sensibile, perché spesso fatico anch'io parecchio a scriverli e quindi ti capisco.

eh lo so, devo lavorarci su! grazie

Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 15:40 #13716

arturobandini ha scritto:


6Rimbaud ha scritto:


sophia.. parte bene e si spegne adagio.. la parte finale è davvero ingenua.. comunque leggibile



Il fatto che tu lo ritenga "leggibile" è gia qualcosa. Peccato che tu non abbia colto alcuni riferimenti, e peccato che non abbia apprezzato l'aver utilizzato uno dei grandi topos del fantastico nel finale. Ma non si può avere tutto dalla vita, con ogni evidenza.



no.. non si può avere tutto in assoluto.. però si può avere tutto quello che si merita..

e allora c'è chi merita di leggere kafka.. chi merita di leggere tolkien..

xD
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Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 15:50 #13717

6Rimbaud ha scritto:
arturobandini ha scritto:


6Rimbaud ha scritto:


sophia.. parte bene e si spegne adagio.. la parte finale è davvero ingenua.. comunque leggibile



Il fatto che tu lo ritenga "leggibile" è gia qualcosa. Peccato che tu non abbia colto alcuni riferimenti, e peccato che non abbia apprezzato l'aver utilizzato uno dei grandi topos del fantastico nel finale. Ma non si può avere tutto dalla vita, con ogni evidenza.



no.. non si può avere tutto in assoluto.. però si può avere tutto quello che si merita..

e allora c'è chi merita di leggere kafka.. chi merita di leggere tolkien..

xD


Infatti, la differenza la fa chi legge sia Kafka, sia Tolkien!

Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 15:53 #13718

Scendo nel dettaglio.

La parte narrata mi è piaciuta tantissimo. Perdi tanto nei discorsi diretti, nel parlato. Troppe didascalie, soprattutto nel finale. Ma capisco la necessità, vista la complessità del racconto e il limite delle battute, per questo ho ritenuto sensato non penalizzarti molto.

Sono salito fino a 9 perché ho visto della ricerca nel tuo racconto (infatti successivamente hai confessato di aver integrato con studi personali) e la prossima tornata sarà cruciale, perché o "dimostrerai" di essere curioso anche di altro e confermerò il voto alto, vedendo un'ulteriore ricerca, oppure cadrai "uscendo dal tuo" e il voto scenderà molto. Oppure potresti riproporre sempre le stesse ambientazioni, portare avanti queste atmosfere e questo stile...a quel punto il voto scenderà di poco ma ti ridimensionerà ai miei occhi.

Oltre la ricerca, che determina buona parte di quel 9, mi è piaciuta la tua interpretazione del tema. Questa sorta di nuovo giudizio universale, fallimentare quanto il primo, secondo la mia interpretazione, e la negatività che, nonostante i tentativi, continuerà a perpetuarsi, dandoci l'illusione (?) di potercene liberare. (ho vinto il premio ,)

Insomma, il commento sarà anche striminzito, ma sul tema che hai tirato fuori potrei parlare per ore. E portare alla riflessione o tirare fuori vecchie riflessioni è un grande merito.
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Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 16:26 #13722

DQ. ha scritto:
Scendo nel dettaglio.

La parte narrata mi è piaciuta tantissimo. Perdi tanto nei discorsi diretti, nel parlato. Troppe didascalie, soprattutto nel finale. Ma capisco la necessità, vista la complessità del racconto e il limite delle battute, per questo ho ritenuto sensato non penalizzarti molto.

Sono salito fino a 9 perché ho visto della ricerca nel tuo racconto (infatti successivamente hai confessato di aver integrato con studi personali) e la prossima tornata sarà cruciale, perché o "dimostrerai" di essere curioso anche di altro e confermerò il voto alto, vedendo un'ulteriore ricerca, oppure cadrai "uscendo dal tuo" e il voto scenderà molto. Oppure potresti riproporre sempre le stesse ambientazioni, portare avanti queste atmosfere e questo stile...a quel punto il voto scenderà di poco ma ti ridimensionerà ai miei occhi.

Oltre la ricerca, che determina buona parte di quel 9, mi è piaciuta la tua interpretazione del tema. Questa sorta di nuovo giudizio universale, fallimentare quanto il primo, secondo la mia interpretazione, e la negatività che, nonostante i tentativi, continuerà a perpetuarsi, dandoci l'illusione (?) di potercene liberare. (ho vinto il premio ,)

Insomma, il commento sarà anche striminzito, ma sul tema che hai tirato fuori potrei parlare per ore. E portare alla riflessione o tirare fuori vecchie riflessioni è un grande merito.


Beh, adesso non è più striminzito! E ti ringrazio per quello che hai scritto, e la lucidità con cui hai colto un po' di sottotesti presenti nel mio racconto. Non ho idea di cosa scriverò in futuro, non so nemmeno se parteciperò alla prossima tornata, il lavoro spinge e al momento sono impegnato nella stesura di altre pagine, per un progetto mio, oltre alle relazioni sul lavoro che sto svolgendo a tempo perso sugli archivi, quello che dicevo qualche post fa. In linea di massima penso che ci si possa spettare di tutto da me, anche quello di ritrovarsi un racconto fetecchia a mia firma.

Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 16:32 #13723

arturobandini ha scritto:
Beh, adesso non è più striminzito! E ti ringrazio per quello che hai scritto, e la lucidità con cui hai colto un po' di sottotesti presenti nel mio racconto. Non ho idea di cosa scriverò in futuro, non so nemmeno se parteciperò alla prossima tornata, il lavoro spinge e al momento sono impegnato nella stesura di altre pagine, per un progetto mio, oltre alle relazioni sul lavoro che sto svolgendo a tempo perso sugli archivi, quello che dicevo qualche post fa. In linea di massima penso che ci si possa spettare di tutto da me, anche quello di ritrovarsi un racconto fetecchia a mia firma.


E no, troppo facile così! Aspetterò e prima o poi tornerai a scrivere. Altrimenti chiederò di rivedere il mio voto su Sophia!
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Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 16:53 #13725

scarpax73 ha scritto:
Ciao a tutti, ecco i miei commenti:

Il viaggio più affascinante 3

In un trip alcolico un uomo senza nome cerca la coscienza (un risveglio? Una rinascita? Il satori di kerouac che era un bell'alcolizzato anche lui?) ma intanto guida un SUV e arrota due turisti tedeschi. Poteva essere un racconto fantastico (non nel senso di bello)...un uomo che si libera dai legami terreni per raggiungere una dimensione ultraterrena che poi si rivelerà un posto da incubo, ma il finale lo limita e intristisce. La prosa vuole essere epica, ma si rivela noiosa. Però c'è del ritmo in alcune parti che fa sperare bene. Un consiglio di lettura: Raymond Carver

Uno, Due e Tre 3

Troppa carne al fuoco. Secondo me l'idea del salmone che torna al luogo natio a causa di un istinto primordiale e non era male come storia, edulcorata però da certi sentimenti troppo umani. Il resto è troppo, confuso e a volte incomprensibile. L'alieno è quella parte in cui ti scappa un mava... Resta una buona idea sprecata e una scrittura a volte pesante.

Prendi Thule e scrivila! 7 1/2

Mi è piaciuto. Una storia lineare, una prosa che non si perde in un'inutile ampollosità. Lo trovo un bel racconto. Complimenti

Un copione mai scritto 2

Qui devo dire la verità...non l'ho finito. All'incipit ho avuto un sussulto: "Ho impiegato gran parte della mia vita prima di arrivare dove sono arrivato.". Sono rimasto parecchio tempo a chiedermi il senso di questa frase sibillina. Impiegato a fare che? lavorare? studiare? drogarsi? poi mi sono chiesto se il verbo "impiegare" fosse in riferimento al tempo tipo "metterci una vita per trovare una risposta" allora suonerebbe tipo così "ci ho messo gran parte della mia vita prima arrivare dove sono arrivato ". Ma suona male comunque. Dov'è l'errore in questa frase? il verbo impiegare viene utilizzato come un verbo intransitivo pur non essendolo? Se solo quel "prima" fosse stato un "per" la frase avrebbe assunto un significato diverso: "Ho impiegato gran parte della mia vita per arrivare dove sono arrivato.", ancora meglio "Per arrivare dove sono arrivato ho impiegato gran parte della mia vita", Una frase da film di Steven Seagal . Rimane sempre brutto incipit. Del resto, a parte l'incipit, capire dov'è arrivato è un'impresa improba. Una prosa noiosa una trama che non sembra andare da nessuna parte, mi porta a smettere di leggere a metà racconto. Perdonatemi. Il consiglio è sempre lo stesso, rileggere senza compiacersi e cancellare fino a ridurre all'osso ogni periodo, frase...parola.

Il tempo l'isola e gli anagrammi 5

Un racconto che forse non entusiasma ma che, almeno, narra una storia. Nel complesso una buona prova.

sophia 5.5

Mi ha ricordato un racconto che lessi tanti anni addietro di Wells "il paese dei ciechi" contenuto nella raccolta di racconti "Le Meraviglie del possibile" . Anche un po' Lovecraft. Certo non si può dire che siano due scrittori moderni. interessante all'inizio, si prede nel mezzo per ritrovarsi nel finale con il grande classico del cannibalismo.

l'ultima goccia 2

Ho passato troppi anni insieme a un malato di alzheimer, quindi so che il finale di questo racconto è stato tagliato. Eccolo per intero.

"Marta, che è successo?"
Lei rise, come non faceva da tempo.
"Vieni, andiamo a prendere i biglietti."
"Ma di che cazzo parli?"

P.s.
Fatemi una lista di chi vuole dato del tu, del lei o del vossia. Grazie.


non ho scritto in questa tornata.. di conseguenza non dovrei avvertire la volontà di potenza di rispondere ai commenti tra gli utenti.. ma nel tuo caso - io posso dare del tu a tutti - non riesco a trattenermi.. xD

ho letto con relativa attenzione le tue spiegazioni e in alcuni casi le trovo coerenti con quello che ho pensato anch'io - ma che, per motivi di pigrizia, non ho potuto esternare in questa sede.. né lo farò adesso.. quindi accontentati di sapere che ci hai preso qualche volta


in altri casi, e qui però sono costretto a fare degli esempi, non riesco davvero a scorgere - sbaglierò io, certamente.. ma certo che no - un intelletto dietro alle parole (e ai numeri)

partiamo dal primo racconto, al quale hai dato 3.. sarò sincero: è un racconto davvero pessimo, che non mi ricordo quasi, e che di sicuro non ho intenzione di rileggermi.. il mio appunto è: gli consigli di leggere carver.. uhm.. premesso che è una lettura consigliabile a chiunque.. è scappato anche a me un mava..
questo voto non lo trovo assurdo.. ti do un 6

secondo racconto: non è accettabile dare 3 anche a questo.. per questioni che hanno più a che fare con la geometria che non con la scrittura.. se il primo racconto vale 3 questo vale 6.. non potevi spiegare questo voto nemmeno con un fuori-tema – che se vogliamo trovare lo troviamo.. la cosa che hai scritto sull’alieno mi ha fatto ridere però xD
voto assurdo.. ti do un 3

terzo racconto: qui ho avuto – purtroppo – la conferma di un timore che avevo appena avvertito.. hai dato 7 e mezzo (che è un voto altissimo in assoluto.. figuriamoci in rapporto a delle insufficienze gravissime) a un racconto che dal punto di vista tecnico è un mezzo disastro.. un racconto che non tiene conto della prima legge della narrazione: “show, don’t tell”.. tu che consigli carver a un ragazzino del 96 potresti dargli una rilettura.. un racconto i cui dialoghi e la punteggiatura sono sbagliati.. un racconto di 12000 battute che si sviluppa in un arco temporale che nemmeno guerra e pace ha – errore macroscopico.. se continuo smonto troppo gensi.. ma debbo ammettere che, a differenza di quello che pensa lui, non sei un lettore molto tecnico
il tuo voto qui è bassissimo.. ti do 1

quarto racconto: dici che hai avuto “un sussulto” all’incipit: alla faccia del sussulto! Ti sei messo a spulciare una frase e non hai proseguito la lettura.. ho definito l’autore del racconto a rischio onanismo.. xD qui non so che dovrei dire.. ti lamenti della scrittura ma è la sola cosa che a mio parere salva il racconto.. ed è un peccato che hai interrotto la lettura perché la parte scritta meglio è la seconda.. ed è – come gli consigli tu – ridotta abbastanza all’osso.. ridurre all’osso un osso è un esperimento troppo tautologico.. il voto che dai non tiene conto del fuori-tema.. che, lo ripeto, è l’unica cosa che avrebbe potuto in minima parte giustificarlo
ti do dall’1 al 2

quinto racconto: qui sono abbastanza d’accordo con te..
però ti do 3.. perché anch’io ogni tanto do voti a caso

sesto racconto: anche qui non ho molto da dire.. non ho letto l’opera da te citata e non posso non fidarmi di quello che dici.. non so se come grande classico del cannibalismo intenti prenderne atto e basta ma intuisco che gli dai una connotazione positiva.. io non sono d’accordo.. mi è sembrato davvero ingenuo come finale.. ma in effetti la mia opinione vale la tua.. né più, né meno
ti do 6

settimo racconto: qui mi sei stato simpatico.. il dialogo riportato alla fine mi ha fatto ridere abbastanza.. è difficile dover esprimere un’opinione su una tematica che si conosce bene – e che quindi si vuole avere un po’ la pretesa di custodirne il segreto.. senza accettare un’interpretazione altrui.. anch’io – sbagliando o no, chi lo sa – a volte ragiono in questo modo.. questo però non può giustificare il voto umiliante a un racconto certamente imperfetto - tanto quanto il suo autore – ma non così tanto..
qui non ti do un voto.. e motivo anche questa scelta.. quando non si conoscono le persone che abbiamo di fronte è difficile esprimere un’opinione.. figuriamoci un giudizio.. a me piace la sincerità e apprezzo l’intelligenza.. qui ho visto tanto della prima e non tanto della seconda.. intelligenza non è solo capire uno scritto (e ce n’è di strada da fare).. è anche capire un sentimento.. intelligenza è empatia.. mi spiace, ma non ne ho vista molta da parte tua e – te lo dico con il cuore in mano – non posso accettare i voti che hai dato.. qui si scrive per divertimento.. nessuno sa scrivere come nietzsche.. ci sono tanti nuovi utenti che non sono sicuramente incentivati a scrivere se vedono che chi commenta ragiona così.. uno addirittura – non so se stesse scherzando o no – ha detto che non scriverà più.. ecco, questo è per me intollerabile

..prendi queste parole come ti pare.. pensaci, mandami a fare in culo, rispondi o non rispondere.. di certo non ti dirò io cosa fare.. e possa tu – anche tu puoi darmi del tu - prendere con ironia se mi sono permesso questo teatro (con tanto di voti).. d’altronde qui si fa fiction..
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Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 17:04 #13726

6Rimbaud ha scritto:
...


A parte i racconti, il post più lungo di Rimb qui su universi.

Ti do 8,5, commenti meglio i commenti che i racconti.
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Tutto ciò che c'é c'é già. Allora nei miei pezzi che si fa?
Renderò possibile l'impossibile fino a rendere possibile la realtà.

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Re: [#1] L'ultima Thule (commenti) 27/02/2015 17:21 #13728

[quote="6Rimbaud" post=13725]scarpax73 ha scritto:

terzo racconto: qui ho avuto – purtroppo – la conferma di un timore che avevo appena avvertito.. hai dato 7 e mezzo (che è un voto altissimo in assoluto.. figuriamoci in rapporto a delle insufficienze gravissime) a un racconto che dal punto di vista tecnico è un mezzo disastro.. un racconto che non tiene conto della prima legge della narrazione: “show, don’t tell”.. tu che consigli carver a un ragazzino del 96 potresti dargli una rilettura.. un racconto i cui dialoghi e la punteggiatura sono sbagliati.. un racconto di 12000 battute che si sviluppa in un arco temporale che nemmeno guerra e pace ha – errore macroscopico.. se continuo smonto troppo gensi.. ma debbo ammettere che, a differenza di quello che pensa lui, non sei un lettore molto tecnico
il tuo voto qui è bassissimo.. ti do 1


Grazie Rimb.
Almeno la cinica e diretta analisi di scarpax è servita a farti commentare il mio (e gli altri racconti) con più della tua solita frasettina politica.

Sarebbe bello se questo tuo sapere lo condividessi con gli altri. Ti voglio talmente bene che non penserò che lo fai per egoismo ma crederò che tu lo faccia perché sei troppo sensibile (e poco presuntuoso) e non vuoi ferire tutti coloro che non sono al tuo livello.

E mi dispiace che proprio tu sia cascato nel giochetto di "chi ce l'ha più lungo".

Il tutto fermo restando il fatto che nel tuo intervento hai colto parecchi punti che condivido. Ivi compresa la critica al mio. Potevi farla prima però.

A sto punto preferisco un tre (o due o zero che sia, me ne fotto) ed un bel "errore macroscopico.." piuttosto che un 6 politico.

Ti voglio schietto e spietato nei voti e nei commenti. Almeno con quello che pensi sia il mio racconto.
Esattamente come hai fatto ora.

E stai tranquillo che non mi arrabbio. Anzi. A me piace imparare... e non si impara certo prendendo un sei ed un "scritto un po' amatoriale..."
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Fortunatamente, ho sempre il difetto di prendermi poco sul serio...
[cit. Carmen Consoli - Fortunatamente]
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