Ecco i miei commenti
Il viaggio più affascinante - 5.5 Il racconto parte abbastanza bene ma poco prima della metà avevo già intuito dove sarebbe andato a parare, il che non ha deposto a tuo favore. Il finale non l'ho sinceramente capito; sembra più un artificio messo lì per trovare una conclusione ad effetto che altro, il che, di nuovo, ti penalizza di almeno un mezzo punto rispetto ad altri racconti che ho trovato molto più originali o comunque meno "lineari" (ma questo è gusto del tutto personale).
Per il resto ho trovato alcuni spunti interessanti nel corso del racconto ma abbastanza discontinui. Mi pare di intravedere, a mio modo di vedere, che le capacità potrebbero anche esserci; sono curioso di leggere i tuoi prossimi racconti
Uno, due, tre - 5 Sinceramente mi sembra abbastanza fuori tema. Il racconto di "uno" l'ho inquadrato subito alla seconda/terza riga e mi aspettavo che il protagonista fosse una specie di pesce. Sfiga: ci ho azzeccato e mi è sembrato troppo banale. Le altre due storie non le ho proprio capite: sono stato forse troppo disattento io nel leggere? Ti invito a spiegarmele - se vuoi - perché sinceramente mi hanno lasciato abbastanza perplesso o per lo meno insensibile.
Prendi Thule e scrivila! - 6 Probabilmente mi rendo conto di essere stato un po' stretto - ma solo a posteriori - con il voto per questo tuo racconto Gensi. L'idea è carina ma mi pare un tema già visto rispetto ad un altro racconto che mi è capitato di leggere poco tempo fa. Il fatto che il racconto sia tuo mi lascia piacevolmente sorpreso: io ho letto abbastanza poco su universi ma quello che ho letto di tuo non mi è mai piaciuto troppo. Questo invece mi sembra una bella inversione di tendenza rispetto ai pochi contenuti che mi è sempre parso di percepire dalle tue storie. Mezzo punto in meno (che ti porterebbe a 5.5) per i dialoghi che non mi sono piaciuti troppo. Mezzo punto in più (che ti riporta a 6) per il finale. Spero che questa continui ad essere la tua modalità di scrittura per questo sesto concorso perché, a mio modestissimo modo di vedere, puoi solo che migliorare (in senso positivo) e credo proprio che lo farai di qui a breve.
Il tempo, l'isola e gli anagrammi - 6.5 Mi sono scervellato alla ricerca di questi "anagrammi" che vengono citati nel titolo ma io non ne ho trovati. Se ce ne sono spero che ce li indicherai tu
La storia mi è piaciuta; probabilmente è la storia che più mi è piaciuta di tutte. Allora perché non è il racconto che ha ricevuto il voto più alto? Semplicemente perché, nonostante sia anche ben scritto ed abbia degli spunti DECISAMENTE interessanti, mi è venuto un pelo a mancare su alcune scene decisive, per così dire: ad esempio, quando gli ultimi abitanti dell'isola rimangono a parlare di questo nuovo mondo, come fanno a sapere che cos'è la tv in maniera così precisa? E come fa a sapere l'ultimo personaggio che rimane che la tv "rimbambisce" la gente? Siccome la narrazione si è concentrata - mi viene da dire - giustamente su altro, trovo abbastanza "grave" che i personaggi esprimano opinioni e pareri su cose che non conosco assolutamente se non da qualche racconto del vecchio dell'isola. Peccato, senza questo paio di cose che mi hanno fatto storcere il naso, e non di poco, avresti preso sicuramente il voto più alto (che sarebbe stato un bel 7.5)
Sophia - 7 Questo racconto l'avevo inizialmente attribuito a White (oppure Wong). Mi fa piacere leggere di nuovo Arturobrandini su queste pagine virtuali, enorme piacere. Venendo al racconto, direi che è quello assolutamente scritto meglio e che più mi ha dato l'idea di "Ultima Thule" intesa, non tanto come ultima terra conosciuta, ma "ultima terra abitabile", il che è a mio avviso geniale nella sua semplicità. Sinceramente l'inizio è un pelo troppo lento per i miei gusti ed il finale è, incredibilmente, come me lo sarei immaginato (era chiaro che ci sarebbe stato prima o poi un colpo di scena) e questo penalizza un racconto che, per come è stato scritto e per i miei gusti, avrebbe potuto comodamente raggiungere un otto pieno.
L'ultima goccia - 6.5 Tu lo hai definito "un racconto non da terzo posto". A mio avviso è un racconto di una finezza unica. Ho capito l'idea di fondo del concetto di "ultima thule" e mi è piaciuto molto. Il problema è che a me i racconti con molti discorsi diretti (ed i tuoi ne sono abbastanza rigonfi in genere) tendono a stancare e non mi appassionano più di tanto. Mi rimane anche difficile dare una valorizzazione di natura tecnica perché, per scrivere parti di discorsi diretti in maniera interessante e veridica, ci vorrebbero "anni" di esperienza. Secondo me in questo dovresti provare a migliorare ed intervallare dei discorsi diretti con discorsi raccontati in prima persona. Mi spiego meglio:
- Ciao Andrea
- Ciao Massimo
- Cosa hai fatto alla giacca?
Con tono rilassato, cercando di non tradire il fastidio che quelle domande inopportune mi causavano di continui, risposi che non sapevo a quale giacca facesse riferimento Massimo.
- Come no!?
Secondo me questo rende il racconto un pelo meno scorrevole (quindi non si può abusare della tecnica) però, allo stesso tempo, è una "scappatoia" per non rendere il racconto una fredda discussione tra due personaggi.
Mi pare che "David Grossman" nel libro "Qualcuno con cui correre" ne faccia ampio e largo uso ed io l'ho trovato abbastanza "geniale" nella sua semplicità, tanto da provare, quando posso, a sfruttare questo espediente.