"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto." (Italo Calvino)
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ARGOMENTO: [#2] Paradise City (commenti)

Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 12:30 #14654

DQ. ha scritto:
Visto che tanti hanno chiuso la lettura del mio racconto con un ? in testa, ci tenevo a spiegare un po', anche se generalmente non ne ho bisogno.
Generalmente non ne ho bisogno perché, se per lavoro scrivessi un qualcosa tipo questo racconto, nessuno l'accetterebbe mai e gli darei tutta la ragione del mondo. DEVO essere chiaro, lineare e non fraintendibile. O meglio: tutti i possibili fraintendimenti devono essere voluti e controllati. Non DEVE esistere "puoi spiegarmi questa cosa? Non l'ho capita" perché significherebbe aver lavorato male.

Mi sono iscritto al forum perché, prima di arrivare al mio lavoro, ho scritto flussi di coscienza, giocato con le immagini e le sensazioni, dato libero sfogo al bisogno di scrivere. Con il lavoro questo aspetto è venuto a mancare e ne ho addirittura dimenticato la mancanza. Ma leggendo il post su Hattrick mi è balenata nella mente la domanda: "potrebbe farmi bene ritornare a scrivere senza vincoli?" (il tema imposto è decisamente un vincolo irrilevante, rapportato agli altri). Sì, credo che potrebbe farmi bene e sarebbe simpatico anche leggere i commenti di appassionati.

Così il mio primo racconto, questo, è stato un insieme di tutte le cose che non avrei mai potuto scrivere per lavoro. Avevo proprio bisogno di sfogarmi

Questo racconto è nato dalla riflessione:
Paradise City...Dante e Divina Commedia. Ok, a scuola si studia la Divina Commedia. Tutti ne parlano come se fosse il più grande o uno dei più grandi capolavori. Ma probabilmente è così solo perché il viaggio è stato fatto da Dante, persona pensante e lucida, capace di scrivere e trasmettere immagini e sensazioni. Ipotizziamo che Dante sia stato il prescelto. Se al suo posto fosse stato scelto un buzzurro, un rozzo, un ignorante, cosa avremmo studiato a scuola?

Un ignorante prima di tutto non capisce dove si trova. Ancor meno sa capire il motivo del suo trovarsi lì.

Quindi il mio protagonista non è in grado di fare un'analisi su se stesso (Rimbaud, studia!) e dire "ok, se sono qui un motivo ci sarà. Fammi fare un'analisi di coscienza". Ma può solo sbraitare e pretendere il suo Paradiso.

Il contesto è dantesco, anche se nell'Inferno di Dante non esiste un girone con i teschi a terra che ti mangiano i piedi, ma c'è un girone, quello dei golosi, nel quale i peccatori "Sono stesi a terra, immersi nel fango sotto precipitazioni continue e maleodorante, frequentemente morsi e graffiati da Cerbero che li tormenta coi suoi latrati". Ho rivisitato un po' questo scenario.

Il protagonista è un iracondo, prima di tutto, e nel finale si scopre essere anche un suicida fattosi saltare in aria. Proprio questi sono i peccati che lo legano all'Inferno, ma è troppo stupido per accorgersene. L'unica cosa che può fare è pretendere le 72 vergini (70 per questioni di suono e metrica).
L'ultima parte, l'unica che mi piace, è uno scimmiottamento di Dante. Anche il mio protagonista è un Dante, ma è pur sempre un ignorante rozzo, quindi cerca di imitarne la forma ma ogni 2 parole inciampa nella sua rozzezza.

Evito la spiegazione di tutti i riferimenti perché tanti sono proprio stupidi e per niente comprensibili, tipo l'Ego che gli esplodeva in petto come se gli avessero colpito l'Anahata con indice e medio, liberamente ispirato a Ken Shiro e le sue implosioni.

Detto questo, mi rendo conto che sia quasi illeggibile, ma mi sono divertito a scriverlo e mi ha fatto bene


mah alla fine alla seconda lettura avevo colto un po' queste cose.. soprattutto l'accostamento a dante, che mi è sembrato immediato, mi ha facilitato l'interpretazione..

..perché scrivi rimbaud studia?
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 12:32 #14655

DQ. ha scritto:
Visto che tanti hanno chiuso la lettura del mio racconto con un ? in testa, ci tenevo a spiegare un po', anche se generalmente non ne ho bisogno.
Generalmente non ne ho bisogno perché, se per lavoro scrivessi un qualcosa tipo questo racconto, nessuno l'accetterebbe mai e gli darei tutta la ragione del mondo. DEVO essere chiaro, lineare e non fraintendibile. O meglio: tutti i possibili fraintendimenti devono essere voluti e controllati. Non DEVE esistere "puoi spiegarmi questa cosa? Non l'ho capita" perché significherebbe aver lavorato male.

Mi sono iscritto al forum perché, prima di arrivare al mio lavoro, ho scritto flussi di coscienza, giocato con le immagini e le sensazioni, dato libero sfogo al bisogno di scrivere. Con il lavoro questo aspetto è venuto a mancare e ne ho addirittura dimenticato la mancanza. Ma leggendo il post su Hattrick mi è balenata nella mente la domanda: "potrebbe farmi bene ritornare a scrivere senza vincoli?" (il tema imposto è decisamente un vincolo irrilevante, rapportato agli altri). Sì, credo che potrebbe farmi bene e sarebbe simpatico anche leggere i commenti di appassionati.

Così il mio primo racconto, questo, è stato un insieme di tutte le cose che non avrei mai potuto scrivere per lavoro. Avevo proprio bisogno di sfogarmi

Questo racconto è nato dalla riflessione:
Paradise City...Dante e Divina Commedia. Ok, a scuola si studia la Divina Commedia. Tutti ne parlano come se fosse il più grande o uno dei più grandi capolavori. Ma probabilmente è così solo perché il viaggio è stato fatto da Dante, persona pensante e lucida, capace di scrivere e trasmettere immagini e sensazioni. Ipotizziamo che Dante sia stato il prescelto. Se al suo posto fosse stato scelto un buzzurro, un rozzo, un ignorante, cosa avremmo studiato a scuola?

Un ignorante prima di tutto non capisce dove si trova. Ancor meno sa capire il motivo del suo trovarsi lì.

Quindi il mio protagonista non è in grado di fare un'analisi su se stesso (Rimbaud, studia!) e dire "ok, se sono qui un motivo ci sarà. Fammi fare un'analisi di coscienza". Ma può solo sbraitare e pretendere il suo Paradiso.

Il contesto è dantesco, anche se nell'Inferno di Dante non esiste un girone con i teschi a terra che ti mangiano i piedi, ma c'è un girone, quello dei golosi, nel quale i peccatori "Sono stesi a terra, immersi nel fango sotto precipitazioni continue e maleodorante, frequentemente morsi e graffiati da Cerbero che li tormenta coi suoi latrati". Ho rivisitato un po' questo scenario.

Il protagonista è un iracondo, prima di tutto, e nel finale si scopre essere anche un suicida fattosi saltare in aria. Proprio questi sono i peccati che lo legano all'Inferno, ma è troppo stupido per accorgersene. L'unica cosa che può fare è pretendere le 72 vergini (70 per questioni di suono e metrica).
L'ultima parte, l'unica che mi piace, è uno scimmiottamento di Dante. Anche il mio protagonista è un Dante, ma è pur sempre un ignorante rozzo, quindi cerca di imitarne la forma ma ogni 2 parole inciampa nella sua rozzezza.

Evito la spiegazione di tutti i riferimenti perché tanti sono proprio stupidi e per niente comprensibili, tipo l'Ego che gli esplodeva in petto come se gli avessero colpito l'Anahata con indice e medio, liberamente ispirato a Ken Shiro e le sue implosioni.

Detto questo, mi rendo conto che sia quasi illeggibile, ma mi sono divertito a scriverlo e mi ha fatto bene

Per quel che mi riguarda hai fatto benissimo a scrivere libero da preconcetti.
L'ambiente ed il sito è pensato proprio per quello.

La gara è tutta una finzione creata solo per dare un po' di senso al fatto di voler scrivere in libertà.
E lo stesso tema, come hai ben specificato tu, è talmente libero che non si può proprio considerare un paletto.

Detto ciò però e pur essendo contento che tu ti sia divertito devi altresì entrare nell'ottica che il lettore (e soprattutto io in primis) legge una storia e non una pagina di Rebus della settimana enigmistica.
Se poi, il lettore, è rozzo almeno quanto il tuo protagonista, neanche le coglie tante finezze e/o sfumature senza che vengano letteralmente imboccate.

Nulla toglie però che tu puoi tranquillamente continuare a sfogarti consapevole però che, forse, difficilmente riuscirai a fare breccia al punto da vincere una tornata o il concorso.

Per quello che può valere vincere appunto, come detto prima!
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 13:05 #14657

Ragazzi, volevo postare i miei commenti oggi in pausa pranzo, ma ho ri-dimenticato il notes con i miei appunti manuali e quindi niente. Entro domani pomeriggio penso di farcela. Vedo con piacere che la discussione è bella vivace! Ottimo.

Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 14:21 #14658

arturobandini ha scritto:
Ragazzi, volevo postare i miei commenti oggi in pausa pranzo, ma ho ri-dimenticato il notes con i miei appunti manuali e quindi niente. Entro domani pomeriggio penso di farcela. Vedo con piacere che la discussione è bella vivace! Ottimo.


Belle le discussioni quando si è sul gradino più alto del podio, eh?!
Ovviamente scherzo. Come dicevo qualche post più in alto mi piace che si sia ravvivato un po' il tutto
You have to find what you're really good at and exaggerate it!

Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 14:25 #14659

steve_vai_it ha scritto:
arturobandini ha scritto:
Ragazzi, volevo postare i miei commenti oggi in pausa pranzo, ma ho ri-dimenticato il notes con i miei appunti manuali e quindi niente. Entro domani pomeriggio penso di farcela. Vedo con piacere che la discussione è bella vivace! Ottimo.


Belle le discussioni quando si è sul gradino più alto del podio, eh?!
Ovviamente scherzo. Come dicevo qualche post più in alto mi piace che si sia ravvivato un po' il tutto


Belle, ma quelle dell'altra volta mi hanno profondamente irritato, vincitore o no che fossi.

Ultima modifica: 27/03/2015 14:25 Da arturobandini.

Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 14:29 #14661

arturobandini ha scritto:
steve_vai_it ha scritto:
arturobandini ha scritto:
Ragazzi, volevo postare i miei commenti oggi in pausa pranzo, ma ho ri-dimenticato il notes con i miei appunti manuali e quindi niente. Entro domani pomeriggio penso di farcela. Vedo con piacere che la discussione è bella vivace! Ottimo.


Belle le discussioni quando si è sul gradino più alto del podio, eh?!
Ovviamente scherzo. Come dicevo qualche post più in alto mi piace che si sia ravvivato un po' il tutto


Belle, ma quelle dell'altra volta mi hanno profondamente irritato, vincitore o no che fossi.



Eh, lo dici a me!?
You have to find what you're really good at and exaggerate it!

Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 14:32 #14664

Siete tutti dei bimbirimba.
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 14:57 #14665

gensi ha scritto:
Siete tutti dei bimbirimba.


Fai il bravo, Mecuzzo!

Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 15:32 #14666

arturobandini ha scritto:
gensi ha scritto:
Siete tutti dei bimbirimba.


Fai il bravo, Mecuzzo!


Bello, quasi come mi chiamava mia nonna (Micuzzo)
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 15:41 #14667

- ...E se Paradise City 6
Questa storia non mi è nuova, mi sembra un misto tra il raelianesimo e il film "Segnali dal futuro". Non mi è sembrata un'idea originalissima.

La cartella 8
Crudo al punto giusto, ma perché non dare maggior risalto all'incontro con il ragazzino?

Whisky & Glock 6.5
L'idea non mi è dispiaciuta, ma ho trovato la struttura del racconto abbastanza opprimente. Forse qualche spazio nel racconto avrebbe dato maggior risalto al finale.

Una striscia di paradiso. 7
Bell'idea, le immagini che si vedono in televisione danno un'idea di ciò che la guerra è, il tuo racconto dà il resto.

Condizionamento 8
Forse il più meritevole di questa tornata.

N52 7
Quello che mi ha lasciato un po' più sconvolto, nonostante sia scritto bene: non capisco perché il paradiso debba essere il sesso sfrenato.

The Red Side of the Blue 7.5
Non ho capito di chi si stesse parlando fino all'ultima riga, la parte delle 70 vergine me la sono fatta spiegare, ma nel complesso mi ha fatto una gran bella impressione, soprattutto nella descrizione dell'"habitat" di Cerbero!

SILVIO DON'T CRY 6.5 (premio della critica)
Niente da dire, scritto bene.
Non ho vissuto gli anni di Silvio e per questo non ho capito la battuta finale. Ho dovuto cercare cosa c'entrasse il garofano con Silvio.

Paradise City - Profezia 7
Non mi ha entusiasmato più di tanto, nonostante l'idea fosse carina. L'ho trovato piuttosto scorrevole.
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Ringraziano per il messaggio: gensi, Signor-BOH

Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 15:44 #14668

lumaca96 ha scritto:
[b]
Non ho vissuto gli anni di Silvio e per questo non ho capito la battuta finale. Ho dovuto cercare cosa c'entrasse il garofano con Silvio.


Beato te, che Dio t'abbia in gloria...
... anche se ti toccherà un ventennio di Renzi che, in fondo, non è poi così differente.
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 16:51 #14669

gensi ha scritto:
lumaca96 ha scritto:
[b]
Non ho vissuto gli anni di Silvio e per questo non ho capito la battuta finale. Ho dovuto cercare cosa c'entrasse il garofano con Silvio.


Beato te, che Dio t'abbia in gloria...
... anche se ti toccherà un ventennio di Renzi che, in fondo, non è poi così differente.
Forse solo il simbolo d'un fiore diverso...

Boh, non m'intendo di queste cose
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 17:02 #14670

gensi ha scritto:
lumaca96 ha scritto:
[b]
Non ho vissuto gli anni di Silvio e per questo non ho capito la battuta finale. Ho dovuto cercare cosa c'entrasse il garofano con Silvio.


Beato te, che Dio t'abbia in gloria...
... anche se ti toccherà un ventennio di Renzi che, in fondo, non è poi così differente.
Forse solo il simbolo d'un fiore diverso...


Quindi è vero che dal letame nascono i fiori!

E qui chiudo.
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 17:25 #14671

DQ. ha scritto:
gensi ha scritto:
lumaca96 ha scritto:
[b]
Non ho vissuto gli anni di Silvio e per questo non ho capito la battuta finale. Ho dovuto cercare cosa c'entrasse il garofano con Silvio.


Beato te, che Dio t'abbia in gloria...
... anche se ti toccherà un ventennio di Renzi che, in fondo, non è poi così differente.
Forse solo il simbolo d'un fiore diverso...


Quindi è vero che dal letame nascono i fiori!

E qui chiudo.

Il letame è vita. Dal letame nasce tutto. Fiori, piante, vermi...
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 19:56 #14673

DQ. ha scritto:
scarpax73 ha scritto:

Ciao e grazie per il commento molto dettagliato.
Ci tenevo a partecipare, mi sono iscritto per scrivere e leggerere, e non partecipare sarebbe stata una mancanza di rispetto nei confronti specialmente di steve.

per certi aspetti quello che mi dici lo avevo pensato anch'io, una certa "freddezza" permea questo racconto, un non volersi calare nel sentimento, nel turbamento.
ma anche pensandoci più volte ho preferito lasciarlo così. E' una adulto che narra di un evento avvenuto quand'era ragazzo, il passaggio all'età adulta segnato dal lutto, nel momento in cui svuota la casa dei suoi genitori venuti a mancare...è già troppo triste il contesto.
il finale è un bel po' melenso. non piace molto neanche a me...ma gli dovevo far aprire sta maledella cartella e aggiungere il discorso sull' altra città....altrimenti avrebbe perso tutte le connessioni col tema della tornata.
ma un finale piu "secco" secco sarebbe piaciuto anche a me.

grazie ancora
antonio


Ho una mia teoria, ma aspetterò di leggere qualche altro tuo racconto per poi parlarne

Ah, voglio sapere il voto che avresti dato al mio racconto se avessi mantenuto la scala di voti della scorsa settimana!


Avrebbe avuto lo stesso voto perché é un racconto che mi ha sorpreso.
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 20:24 #14675

Ed ecco le mie riflessioni sui racconti della tornata! Scrivo ora in un ritaglio di tempo e aggiungerò qualcosa rispondendo alle vostre eventuali risposte, perché ho poco tempo e ne avrò ancora meno durante il weekend.

... E se paradise city: 5,5 Ecco, mentre lo leggevo e pure mentre lo rileggevo mi sono chiesto più volte perché l'autore l'avesse costruito e compilato sotto forma di dialogo. L'idea è carina, ma a mio avviso funziona meno se scritta come è stata scritta. A differenza di altri racconti racconti di gensi, è evidente il fatto di come sia stato rivisto più volte (ora è facile dirlo, l'ha affermato anche lui stesso), eppure la scrittura mi è risultata pesante, un po' avvitata su se stessa e senza mai essere "liberata" o resa fluida. Anche l'evento sogno ha perso un po' di forza, questa volta per via del dialogo troppo veloce e palleggiato. Girato in un'altra forma avrebbe potuto rendere molto di più.

La cartella: 6,5 In generale ben fatto e ben scandito, forse lievemente zuccheroso nel finale ma non dà fastidio, non urta. Mentre lo si legge sviluppa un bel calore e in generale ha una bel senso di intimità. La scrittura è il lato che mi ha convinto meno, esageratamente semplice e talvolta davvero un po' troppo piatta e poco ficcante.

Wisky & Glock: 6,5 + pc Il racconto non è molto originale, e la struttura non è sempre convincete, eppure ha un che di catturante e devo dire che la scrittura mi è piaciuta, semplice, diretta eppure adeguata a ciò che si stava narrando. L'impressione generale è di freschezza e a mio avviso in generale non sono stati colti questi elementi forse perché il racconto non è troppo impattante in prima lettura. Ma in rilettura lo si apprezza maggiormente. Ecco la ragione del PC.

La mia città: 5,5 Non lo si può chiamare racconto e alla fine nemmeno fotografia. Sembra più una scheggia di qualcosa d'altro e pur lasciando intuire l'amore per il luogo di cui si parla, non appare quasi mai l'idea che lì ci sia una "Paradise City". Viene però salvato dalla delicatezza della scrittura: è da lì che il Lumachino deve partire.

Una striscia di paradiso: 7 Letteratura civile, che affronta in maniera niente affatto scontata una tematica importante del nostro tempo. Si fa leggere bene, e si arriva quasi in apnea fino alla fine, nonostante la scrittura talvolta ondeggi un po' troppo, dando quasi la sensazione di tornera indietro. In ogni caso, dal mio punto di vista, il migliore di tornata.

Condizionamento: 6 Il problema che ho avuto con questo racconto, è stato che l'ho "beccato" presto, troppo presto. Non mi è dispiaciuta la struttura e nemmeno la scrittura, ma il finale un po' Dylan Dog non mi ha convinto troppo. Si salva molto, ma non tutto.

N52: autore
Per me è stato fondamentalmente un giochino: ho deciso di scriverlo perché mi serviva per preparare un'altra cosa, alla quale tengo in maniera diversa e che però non anticipo. E' stato però molto divertente tirarlo giù, un po' per tentativi ad essere sincero. E' cambiato molto dalla prima versione a quella definitiva. A differenza del precedente, che ho "scritto prima" interamente nella mia testa, è venuto fuori a spizzichi e bocconi. Contento che vi sia in generale piaciuto.

The red side of the blue: 6 Assomiglia moltissimo a un gran numero di racconti anni '90 che ho avuto modo di leggere in quegli anni, per me della formazione. Va in molte direzioni, si struttura e de-struttura continuamente, con qualche riferimento più o meno pop sparpagliato qui e là. Avrebbe potuto funzionare meglio con una scrittura davvero cattiva, virata sul disturbante forte. In un certo senso l'ho sentito troppo soft.

Silvio don't cry: 5,5 Non sono un amante forsennato del grottesco e nemmeno del comico e per quanto lo scritto sia ben diviso e scandito, non mi ha fatto scompisciare dalle risate, ma solo sorridere. Non mi è bastato! Avrei voluto qualcosa di maggiormente dirompente, a dirla tutta. Le battute politicamente scorrette sono quelle che mi hanno convinto maggiormente.

Paradise City - Profezia: 6
L'ho trovato troppo spezzettato e non troppo scorrevole e questo ha influito in modo un po' pesante sul mio leggere. Funziona abbastanza bene, è diviso bene, con una struttura più che accettabile, ma non mi ha mai catturato profondamente.

Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 21:35 #14676

arturobandini ha scritto:
Ed ecco le mie riflessioni sui racconti della tornata! Scrivo ora in un ritaglio di tempo e aggiungerò qualcosa rispondendo alle vostre eventuali risposte, perché ho poco tempo e ne avrò ancora meno durante il weekend.

... E se paradise city: 5,5 Ecco, mentre lo leggevo e pure mentre lo rileggevo mi sono chiesto più volte perché l'autore l'avesse costruito e compilato sotto forma di dialogo. L'idea è carina, ma a mio avviso funziona meno se scritta come è stata scritta. A differenza di altri racconti racconti di gensi, è evidente il fatto di come sia stato rivisto più volte (ora è facile dirlo, l'ha affermato anche lui stesso), eppure la scrittura mi è risultata pesante, un po' avvitata su se stessa e senza mai essere "liberata" o resa fluida. Anche l'evento sogno ha perso un po' di forza, questa volta per via del dialogo troppo veloce e palleggiato. Girato in un'altra forma avrebbe potuto rendere molto di più.

La cartella: 6,5 In generale ben fatto e ben scandito, forse lievemente zuccheroso nel finale ma non dà fastidio, non urta. Mentre lo si legge sviluppa un bel calore e in generale ha una bel senso di intimità. La scrittura è il lato che mi ha convinto meno, esageratamente semplice e talvolta davvero un po' troppo piatta e poco ficcante.

Wisky & Glock: 6,5 + pc Il racconto non è molto originale, e la struttura non è sempre convincete, eppure ha un che di catturante e devo dire che la scrittura mi è piaciuta, semplice, diretta eppure adeguata a ciò che si stava narrando. L'impressione generale è di freschezza e a mio avviso in generale non sono stati colti questi elementi forse perché il racconto non è troppo impattante in prima lettura. Ma in rilettura lo si apprezza maggiormente. Ecco la ragione del PC.

La mia città: 5,5 Non lo si può chiamare racconto e alla fine nemmeno fotografia. Sembra più una scheggia di qualcosa d'altro e pur lasciando intuire l'amore per il luogo di cui si parla, non appare quasi mai l'idea che lì ci sia una "Paradise City". Viene però salvato dalla delicatezza della scrittura: è da lì che il Lumachino deve partire.

Una striscia di paradiso: 7 Letteratura civile, che affronta in maniera niente affatto scontata una tematica importante del nostro tempo. Si fa leggere bene, e si arriva quasi in apnea fino alla fine, nonostante la scrittura talvolta ondeggi un po' troppo, dando quasi la sensazione di tornera indietro. In ogni caso, dal mio punto di vista, il migliore di tornata.

Condizionamento: 6 Il problema che ho avuto con questo racconto, è stato che l'ho "beccato" presto, troppo presto. Non mi è dispiaciuta la struttura e nemmeno la scrittura, ma il finale un po' Dylan Dog non mi ha convinto troppo. Si salva molto, ma non tutto.

N52: autore
Per me è stato fondamentalmente un giochino: ho deciso di scriverlo perché mi serviva per preparare un'altra cosa, alla quale tengo in maniera diversa e che però non anticipo. E' stato però molto divertente tirarlo giù, un po' per tentativi ad essere sincero. E' cambiato molto dalla prima versione a quella definitiva. A differenza del precedente, che ho "scritto prima" interamente nella mia testa, è venuto fuori a spizzichi e bocconi. Contento che vi sia in generale piaciuto.

The red side of the blue: 6 Assomiglia moltissimo a un gran numero di racconti anni '90 che ho avuto modo di leggere in quegli anni, per me della formazione. Va in molte direzioni, si struttura e de-struttura continuamente, con qualche riferimento più o meno pop sparpagliato qui e là. Avrebbe potuto funzionare meglio con una scrittura davvero cattiva, virata sul disturbante forte. In un certo senso l'ho sentito troppo soft.

Silvio don't cry: 5,5 Non sono un amante forsennato del grottesco e nemmeno del comico e per quanto lo scritto sia ben diviso e scandito, non mi ha fatto scompisciare dalle risate, ma solo sorridere. Non mi è bastato! Avrei voluto qualcosa di maggiormente dirompente, a dirla tutta. Le battute politicamente scorrette sono quelle che mi hanno convinto maggiormente.

Paradise City - Profezia: 6
L'ho trovato troppo spezzettato e non troppo scorrevole e questo ha influito in modo un po' pesante sul mio leggere. Funziona abbastanza bene, è diviso bene, con una struttura più che accettabile, ma non mi ha mai catturato profondamente.

Hai un modus commentandi che è persino più affascinante del tuo racconto *___*
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 22:13 #14678

lumaca96 ha scritto:
Condizionamento 8
Forse il più meritevole di questa tornata.



Grazie!
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 22:15 #14679

arturobandini ha scritto:
Condizionamento: 6 Il problema che ho avuto con questo racconto, è stato che l'ho "beccato" presto, troppo presto. Non mi è dispiaciuta la struttura e nemmeno la scrittura, ma il finale un po' Dylan Dog non mi ha convinto troppo. Si salva molto, ma non tutto.



Premesso che era uno dei miei fumetti preferiti, che intendi per finale alla Dylan Dog?
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 27/03/2015 22:50 #14680

La cartella: 6,5 In generale ben fatto e ben scandito, forse lievemente zuccheroso nel finale ma non dà fastidio, non urta. Mentre lo si legge sviluppa un bel calore e in generale ha una bel senso di intimità. La scrittura è il lato che mi ha convinto meno, esageratamente semplice e talvolta davvero un po' troppo piatta e poco ficcante.


grazie per il commento.
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