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ARGOMENTO: [#2] Paradise City (commenti)

Re: [#2] Paradise City (commenti) 28/03/2015 21:41 #14709

6Rimbaud ha scritto:
Tavajigen ha scritto:
6Rimbaud ha scritto:
quando avrò l'insight per una tornata, scriverò



Secondo me non scriverai più qui nel concorso di UniVersi, ho questa sensazione.


occhio a ragionare per assoluti tava

magari scriverò già dalla prossima



Magari no.
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 29/03/2015 15:56 #14715

Tavajigen ha scritto:
6Rimbaud ha scritto:
Tavajigen ha scritto:
6Rimbaud ha scritto:
quando avrò l'insight per una tornata, scriverò



Secondo me non scriverai più qui nel concorso di UniVersi, ho questa sensazione.


occhio a ragionare per assoluti tava

magari scriverò già dalla prossima



Magari no.


Attenzione, ravviso un tentativo di condizionamento in salsa "psicologia inversa"
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 29/03/2015 23:32 #14726

Lui è uno psicologo e non cade in questi giochetti. Quindi non scriverà.

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Re: [#2] Paradise City (commenti) 30/03/2015 11:35 #14729

arturobandini ha scritto:

... E se paradise city: 5,5 Ecco, mentre lo leggevo e pure mentre lo rileggevo mi sono chiesto più volte perché l'autore l'avesse costruito e compilato sotto forma di dialogo. L'idea è carina, ma a mio avviso funziona meno se scritta come è stata scritta. A differenza di altri racconti racconti di gensi, è evidente il fatto di come sia stato rivisto più volte (ora è facile dirlo, l'ha affermato anche lui stesso), eppure la scrittura mi è risultata pesante, un po' avvitata su se stessa e senza mai essere "liberata" o resa fluida. Anche l'evento sogno ha perso un po' di forza, questa volta per via del dialogo troppo veloce e palleggiato. Girato in un'altra forma avrebbe potuto rendere molto di più.

Direi che DQ ha colto pienamente nel suo commento.
Avevo talmente voglia di "pontificare" su questa fanta-teoria che alla fine ho preso personaggi a caso (descritti sommariamente), una situazione a caso (anch'essa descritta superficialmente) e li ho trasformati per farne un mio monologo egocentrico.
Ma ora che il dossier è chiuso nel mio cervello faticherei a rivedere l'idea in una chiave completamente diversa.
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Fortunatamente, ho sempre il difetto di prendermi poco sul serio...
[cit. Carmen Consoli - Fortunatamente]

Re: [#2] Paradise City (commenti) 30/03/2015 12:43 #14732

gensi ha scritto:
arturobandini ha scritto:

... E se paradise city: 5,5 Ecco, mentre lo leggevo e pure mentre lo rileggevo mi sono chiesto più volte perché l'autore l'avesse costruito e compilato sotto forma di dialogo. L'idea è carina, ma a mio avviso funziona meno se scritta come è stata scritta. A differenza di altri racconti racconti di gensi, è evidente il fatto di come sia stato rivisto più volte (ora è facile dirlo, l'ha affermato anche lui stesso), eppure la scrittura mi è risultata pesante, un po' avvitata su se stessa e senza mai essere "liberata" o resa fluida. Anche l'evento sogno ha perso un po' di forza, questa volta per via del dialogo troppo veloce e palleggiato. Girato in un'altra forma avrebbe potuto rendere molto di più.

Direi che DQ ha colto pienamente nel suo commento.
Avevo talmente voglia di "pontificare" su questa fanta-teoria che alla fine ho preso personaggi a caso (descritti sommariamente), una situazione a caso (anch'essa descritta superficialmente) e li ho trasformati per farne un mio monologo egocentrico.
Ma ora che il dossier è chiuso nel mio cervello faticherei a rivedere l'idea in una chiave completamente diversa.


Che è la stessa cosa che ti ho detto io, con parole scritte in maniera migliore
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 30/03/2015 12:47 #14733

Non a caso è stato uno dei pochi racconti che sono riuscito ad associare all'autore.
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 01/04/2015 10:03 #14737

steve_vai_it ha scritto:




Una striscia di paradiso: 6.5

Racconto scritto in maniera molto interessante. E' stato scorrevole e piacevolmente dolce. E' uno dei rari casi dove il limite dei 6.000 non è stato nemmeno avvicinato perché, ovviamente, non c'era bisogno di farlo. Il titolo tradiva l'ambientazione del racconto che di per sé non è né un bene né un male. Quello che è un bene è il graduale passaggio del quale non mi sono subito reso conto: avevo inteso che il protagonista stesse andando a visitare la tomba della madre o meglio, che il protagonista stesse tornando a visitare il luogo dove la madre, uccisa, aveva terminato la sua vita terrena. Il fatto che la descrizione avvenisse dall'alto mi aveva inizialmente fatto intuire che il protagonista potesse essere su di un veivolo volante. Proprio mentre cercavo di capire hai cambiato tempo, sceneggiatura, scena, e mi sono ritrovato davanti all' "io" parlante di un bimbo morto. A quel punto sono tornato sull'incipit e l'ho letto con occhi diversi, fanciulleschi, e ne ho centrato a pieno lo spirito.
Questo è uno dei racconti scritti meglio a mio modo di vedere. Bravo.

grazie

Re: [#2] Paradise City (commenti) 01/04/2015 10:06 #14738

Cichetto ha scritto:
Complimenti ad Arturobandini, buon racconto il suo anche se stavolta non era il mio preferito.
Ecco i miei commenti, tutti buttati giù a caldo appena letti i racconti. (per molti in pratica è di ieri sera quasi a mezzanotte )


- ...E se Paradise City 6,5
Idea simpatica, scritta decentemente. Ma più di tanto non mi ha stupito.

- La cartella 7,5 PC
Molto bravo. Scritto bene ok. mi ha colpito invece un'altra cosa. Dato il racconto non propriamente allegro, mentre leggevo mi aspettavo la solita tristezza messa addosso, l'ennesimo racconto grigio di uniVersi. E invece é un sapore dolciastro a caratterizzare, una vena malinconica che mi ha fatto piacere sentire.

- Whisky & Glock 6
Da subito l'idea di essere uno di quei racconti di investigatori privati ny, piedi sulla scrivania, bicchiere in mano, e dalla finestra lampeggia l'insegna coca-cola. Miles Davis in sottofondo. Non ci vado matto ma se riesco a calarmi nella parte mi piacciono. Qui ci sono riuscito per metá. La prima parte del racconto mi sembra buona, scorrevole, mentre la seconda mi é apparsa un pochino frettolosa, poco incisiva. Avrei preferito più parole per il suo nuovo stato d'animo.

- La mia città 6,5
Sto cercando di immaginarmi il sapore novecentesco di una struttura in acciaio. Niente. Per il resto bello, mi è piaciuto. Tant'è che alla fine quando ho letto 'giunto allo stadio' ho pensato: se adesso rovina tutto mandando sto poretto a tifare in curva, gli do 4. E invece si chiude benissimo, non cerca chissà cosa, gli basa soltanto essere nella sua città.

- Una striscia di paradiso 6,5
Ti sei addentrato in un sentiero narrativo difficilissimo, la guerra vista da un bambino. Qui ci sono buoni spunti, e il senso di drammaticità - che é per forza di cose fondamentale - traspare abbastanza.

- Condizionamento 8
Bello! Inaspettato e sorprendente, finora la miglior interpretazione del tema. Anche se la lettera come mezzo di comunicazione mi sembra strana, obsoleta. Che poi in un racconto di fantasia (e se non lo fosse?) puoi fare quel che vuoi eh.

- N52 6,5
Buona idea, tradotta bene ma non benissimo su carta. Meriterebbe mezzo punto in più solo per il nome del protagonista. Neanche Mario Rossi avrebbe dato tanta idea di mediocrità.

- The Red Side of the Blue 6
Alla seconda lettura mi resta ancora un po' criptico. Mi fa venire in mente alcuni fumetti horror italiani in certe scene, ma il 'filo' non l'ho capito pienamente. Mi spiace.

- Silvio don't cry 7,5
Bellissimo, ironico. Hai scritto un racconto divertente, complimenti. L'occhiolino non riuscì mi ha fatto crepare.

- Paradise city - Profezia 6,5
Buon ritmo, incessante. Bello ma non eccessivamente.
grazie!

Re: [#2] Paradise City (commenti) 01/04/2015 10:11 #14739

scarpax73 ha scritto:
Commento al racconto “...E se Paradise City”


Commento al racconto “Una striscia di paradiso”

Il racconto mi è piaciuto, mi sono anche documentato e ho visto che è ispirato a un fatto realmente accaduto. Mi piace molto come è costruito. L'idea che il ragazzino nell'intestazione della lettera metta la propria città natale pur essendo già morto, quindi in paradiso, è la grande trovata. Il ragazzino viveva il proprio paradiso in terra, anche se si trattava di quella striscia di Gaza così martoriata dagli uomini. Ma a lui che importava? Per lui era tutto, era felice. Torna ad abbracciare la madre nel giorno del suo compleanno, ma ne avrebbe fatto volentieri a meno, penso.

Mi è piaciuto molto come hai descritto l'attimo prima che il missile colpisse la casa:”Il vento fece oscillare la tenda che sostituiva la porta d'ingresso, e vidi Fatima raccogliere una collana nascosta dietro ad un cespuglio .”
Quel vento, presago di morte, che lascia per ultima immagine la sorellina che raccoglie la collana. Un'immagine che resta.
Non mi è piaciuto...io avrei elaborato la storia originale così come l'ho letta.

grazie per il tuo commento! solo non capisco questo: "Non mi è piaciuto...io avrei elaborato la storia originale così come l'ho letta." prima mi dici che ti piace la scena e poi no? non capisco scusa eheh

Re: [#2] Paradise City (commenti) 01/04/2015 10:19 #14740

DQ. ha scritto:
[b]

Una striscia di paradiso. - 7,5

La lettura era distratta dal pensiero: “questo è arturobandini, è lui, lo so”.
Ma ho toppato clamorosamente e devo chiedere scusa a Signor-BOH perché ho dato il voto ad arturobandini in relazione anche al suo racconto precedente. Invece avrei dovuto darti un 8,5 perché il racconto mi è piaciuto tanto. E' sentito, vissuto, scorrevole, ben scritto...c'è qualche influenza occidentale, cioè si capisce che è stato scritto da una persona che, non conosco le origini, ma sicuramente ha vissuto la nostra società occidentale. Un esempio: “visto che questo muro, occidente in primis, finge di non vederlo questo dannato muro”. Usi l'espressione latina “in primis”, ma sei sicuro che il tuo scenario abbia origine latina? Non sono sicuro. Poi ci sono altri casi meno evidenti, ma mi sembra che con questo racconto tu abbia limitato ma non risolto il problema evidenziato anche con il racconto precedente: la ricerca del lessico. Devi cercare di parlare un po' meno come parleresti tu perché, con questo modo di scrivere, più racconti qualcosa di non tuo, più danneggi il tuo racconto. Non vorrai mica ridurti a fare scrivere sempre racconti italiani degli anni 2000? Ti auguro di no, vista la tua propensione ad andare a spasso

Altro appunto ma questa volta basato solo sul gusto personale. Nella prima parte parla al passato della madre con affetto ma relativo distacco. Parla al passato, è un ricordo, oltretutto disturbato da quello scenario che rende spettatori e vittime allo stesso tempo, una realtà che disincanta, quindi parlarne con distacco ci sta. Ma dopo parla al presente della curiosità (forse più rabbia che curiosità) di poter vedere finalmente oltre quel muro. E mi sarebbe piaciuto un cambio, anche piccolissimo, di registro. Invece cambiano i sentimenti, cambia la compagnia, cambia il tempo verbale...ma la reazione no. Può essere una scelta tua personale, sicuramente non sbagliata, ma per gusto personale avrei preferito un cenno, un brivido.

Nonostante non sia un fan di questi racconti, ti faccio davvero i miei complimenti.

Ti ringrazio per il tuo commento potresti dirmi gli altri casi meno evidenti così imparo un po'?

"Non vorrai mica ridurti a fare scrivere sempre racconti italiani degli anni 2000? Ti auguro di no, vista la tua propensione ad andare a spasso " questa non l'ho proprio capita perdonami..

per quanto riguarda la reazione, cosa ti saresti aspettato di preciso?

mi spiace solo che hai dato il voto in relazione all'autore o al testo precedente, preferirei voti oggettivi sul singolo racconto non tanto per il voto.. ma da quel che ho letto cambierai registro in futuro

Grazie di tutto!
Ultima modifica: 01/04/2015 10:21 Da Signor-BOH.

Re: [#2] Paradise City (commenti) 01/04/2015 10:30 #14741

gensi ha scritto:

Una striscia di paradiso: scelta estremamente coraggiosa visto che si è deciso di affrontare un tema così delicato proprio con un titolo abbastanza evocativo.
Cinicamente mi permetto di dire che l'esperimento è riuscito in parte.
Azzeccata e descritta alla grande la parte finale. Le parole trasudano veramente di umiltà e di consapevole inadeguatezza rispetto a un mondo così assurdo.
Quello che m'è piaciuto meno è il tentativo di forzare un po' troppo la mano con l'immagine pietosa iniziale. Perché è vero che sono cose che succedono quasi giornalmente ed è altresì vero che i bambini ne sono particolarmente colpiti ma non ho digerito facilmente la scelta di volerli mettere "in mezzo" con il solo fine di caricare appunto "l'immagine pietosa" sopra citata.
Passerò per stronzo ma poco mi importa.
Qui sto giudicando il racconto scritto da qualcuno che s'è fatto ispirare per portare alla luce una situazione deprimente. Beh, se io avessi avuto un'idea del genere avrei tentato di evitare lo stereotipo dell'indifeso appunto.
Ma, per quanto stronzo possa sembrare, questo è il mio personalissimo e relativo giudizio in merito.

*commento a freddo*
Questo è l'unico commento che mi sento un pelo di rivedere dopo aver letto alcune spiegazioni. Sinceramente non ho avuto l'umiltà di verificare che fosse preso da un fatto reale. Ciò non toglie che comunque, a mero livello personale, non amo le cose tremendamente enfatizzate e tristi. Ma è anche vero che questo è un pezzo di realtà e quindi il gusto personale vale molto meno.
da quel capisco tu dici che ho fatto un po' la Barbara d'urso della situazione?

Re: [#2] Paradise City (commenti) 01/04/2015 10:39 #14742

arturobandini ha scritto:

Una striscia di paradiso: 7 Letteratura civile, che affronta in maniera niente affatto scontata una tematica importante del nostro tempo. Si fa leggere bene, e si arriva quasi in apnea fino alla fine, nonostante la scrittura talvolta ondeggi un po' troppo, dando quasi la sensazione di tornera indietro. In ogni caso, dal mio punto di vista, il migliore di tornata.
grazie per il tuo commento!! mi fai qualche esempio di ondeggiamento? grazie

Re: [#2] Paradise City (commenti) 01/04/2015 10:47 #14743

DQ. ha scritto:
Visto che tanti hanno chiuso la lettura del mio racconto con un ? in testa, ci tenevo a spiegare un po', anche se generalmente non ne ho bisogno.
Generalmente non ne ho bisogno perché, se per lavoro scrivessi un qualcosa tipo questo racconto, nessuno l'accetterebbe mai e gli darei tutta la ragione del mondo. DEVO essere chiaro, lineare e non fraintendibile. O meglio: tutti i possibili fraintendimenti devono essere voluti e controllati. Non DEVE esistere "puoi spiegarmi questa cosa? Non l'ho capita" perché significherebbe aver lavorato male.

Mi sono iscritto al forum perché, prima di arrivare al mio lavoro, ho scritto flussi di coscienza, giocato con le immagini e le sensazioni, dato libero sfogo al bisogno di scrivere. Con il lavoro questo aspetto è venuto a mancare e ne ho addirittura dimenticato la mancanza. Ma leggendo il post su Hattrick mi è balenata nella mente la domanda: "potrebbe farmi bene ritornare a scrivere senza vincoli?" (il tema imposto è decisamente un vincolo irrilevante, rapportato agli altri). Sì, credo che potrebbe farmi bene e sarebbe simpatico anche leggere i commenti di appassionati.

Così il mio primo racconto, questo, è stato un insieme di tutte le cose che non avrei mai potuto scrivere per lavoro. Avevo proprio bisogno di sfogarmi

Questo racconto è nato dalla riflessione:
Paradise City...Dante e Divina Commedia. Ok, a scuola si studia la Divina Commedia. Tutti ne parlano come se fosse il più grande o uno dei più grandi capolavori. Ma probabilmente è così solo perché il viaggio è stato fatto da Dante, persona pensante e lucida, capace di scrivere e trasmettere immagini e sensazioni. Ipotizziamo che Dante sia stato il prescelto. Se al suo posto fosse stato scelto un buzzurro, un rozzo, un ignorante, cosa avremmo studiato a scuola?

Un ignorante prima di tutto non capisce dove si trova. Ancor meno sa capire il motivo del suo trovarsi lì.

Quindi il mio protagonista non è in grado di fare un'analisi su se stesso (Rimbaud, studia!) e dire "ok, se sono qui un motivo ci sarà. Fammi fare un'analisi di coscienza". Ma può solo sbraitare e pretendere il suo Paradiso.

Il contesto è dantesco, anche se nell'Inferno di Dante non esiste un girone con i teschi a terra che ti mangiano i piedi, ma c'è un girone, quello dei golosi, nel quale i peccatori "Sono stesi a terra, immersi nel fango sotto precipitazioni continue e maleodorante, frequentemente morsi e graffiati da Cerbero che li tormenta coi suoi latrati". Ho rivisitato un po' questo scenario.

Il protagonista è un iracondo, prima di tutto, e nel finale si scopre essere anche un suicida fattosi saltare in aria. Proprio questi sono i peccati che lo legano all'Inferno, ma è troppo stupido per accorgersene. L'unica cosa che può fare è pretendere le 72 vergini (70 per questioni di suono e metrica).
L'ultima parte, l'unica che mi piace, è uno scimmiottamento di Dante. Anche il mio protagonista è un Dante, ma è pur sempre un ignorante rozzo, quindi cerca di imitarne la forma ma ogni 2 parole inciampa nella sua rozzezza.

Evito la spiegazione di tutti i riferimenti perché tanti sono proprio stupidi e per niente comprensibili, tipo l'Ego che gli esplodeva in petto come se gli avessero colpito l'Anahata con indice e medio, liberamente ispirato a Ken Shiro e le sue implosioni.

Detto questo, mi rendo conto che sia quasi illeggibile, ma mi sono divertito a scriverlo e mi ha fatto bene
mi sono riletto tutto il racconto e ora è molto più chiaro grazie! solo non riesco ancora a cogliere il fatto del suicida..

Re: [#2] Paradise City (commenti) 01/04/2015 14:28 #14744

Signor-BOH ha scritto:
gensi ha scritto:

Una striscia di paradiso: scelta estremamente coraggiosa visto che si è deciso di affrontare un tema così delicato proprio con un titolo abbastanza evocativo.
Cinicamente mi permetto di dire che l'esperimento è riuscito in parte.
Azzeccata e descritta alla grande la parte finale. Le parole trasudano veramente di umiltà e di consapevole inadeguatezza rispetto a un mondo così assurdo.
Quello che m'è piaciuto meno è il tentativo di forzare un po' troppo la mano con l'immagine pietosa iniziale. Perché è vero che sono cose che succedono quasi giornalmente ed è altresì vero che i bambini ne sono particolarmente colpiti ma non ho digerito facilmente la scelta di volerli mettere "in mezzo" con il solo fine di caricare appunto "l'immagine pietosa" sopra citata.
Passerò per stronzo ma poco mi importa.
Qui sto giudicando il racconto scritto da qualcuno che s'è fatto ispirare per portare alla luce una situazione deprimente. Beh, se io avessi avuto un'idea del genere avrei tentato di evitare lo stereotipo dell'indifeso appunto.
Ma, per quanto stronzo possa sembrare, questo è il mio personalissimo e relativo giudizio in merito.

*commento a freddo*
Questo è l'unico commento che mi sento un pelo di rivedere dopo aver letto alcune spiegazioni. Sinceramente non ho avuto l'umiltà di verificare che fosse preso da un fatto reale. Ciò non toglie che comunque, a mero livello personale, non amo le cose tremendamente enfatizzate e tristi. Ma è anche vero che questo è un pezzo di realtà e quindi il gusto personale vale molto meno.
da quel capisco tu dici che ho fatto un po' la Barbara d'urso della situazione?

Diciamo che in fase di prima lettura anonima (ed ignorante) mi sono fatto più prendere dall'eccesso di pietismo ed ho indiscutibilmente sottovalutato il fatto che potesse avere una qualche veridicità storica.

Forse hai ragione anche tu però. Siamo talmente bombardati da cose "pietose" che alla fine tendiamo a bollare tutte come "troppo pietose".
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Fortunatamente, ho sempre il difetto di prendermi poco sul serio...
[cit. Carmen Consoli - Fortunatamente]
Ringraziano per il messaggio: Signor-BOH

Re: [#2] Paradise City (commenti) 01/04/2015 20:08 #14746

Signor-BOH ha scritto:


Ti ringrazio per il tuo commento potresti dirmi gli altri casi meno evidenti così imparo un po'?


Ho riportato solo "in primis" perché credo sia oggettivamente un errore, mentre sul resto è possibile che ci sia della soggettività o comunque non ho certezza di quel che dico. Ad esempio non mi suonano bene, in quel contesto, le espressioni "visto che" e "dubito che". Soprattutto "visto che", penso sia così inflazionata solo in italiano. Oppure quando definisci le madri bugiarde. Non sono sicuro che nella loro cultura sia possibile che un figlio si esprima in quel modo nei confronti della madre, piuttosto che cercare di giustificarne la menzogna. Queste espressioni mi rimandano all'Italia o a un'altra cultura.

Mentre questo passaggio:
"[...]lo sguardo vuoto fissa quel cumulo di calcinacci da dove alcuni uomini hanno da poco estratto un bambino un po’ più grande di lei; il corpo è inerte, completamente avvolto da una coltre bianca, la bocca socchiusa, e gli occhi castani spalancati al cielo; occhi che hanno perso la propria luce per sempre."...mi suona come una cronaca troppo esterna, soprattutto la frase finale. Non dico Barbara D'Urso, non sia mai, ma TG che fa cronaca dall'esterno, appunto.

Signor-BOH ha scritto:
"Non vorrai mica ridurti a fare scrivere sempre racconti italiani degli anni 2000? Ti auguro di no, vista la tua propensione ad andare a spasso " questa non l'ho proprio capita perdonami..


Non hai capito perché ho sbagliato a scrivere Evidentemente ho scritto, cancellato (non tutto) e riscritto. "non vorrai mica ridurti a scrivere sempre racconti italiani degli anni 2000?".
Intendevo dire che, vista la difficoltà che hai avuto nella scorsa tornata con la ricerca del lessico, visto che avresti potuto sicuramente curarlo meglio anche questa volta...se scrivessi qualcosa di attuale e ambientato in Italia, sicuramente andresti sul sicuro. Ma visto che hai una propensione (e ringrazia te stesso per averla, è un dono) per l'andare a spasso nel tempo e nello spazio, ti toccherà impegnarti un po' di più e superare questo ostacolo della ricerca.

Signor-BOH ha scritto:
per quanto riguarda la reazione, cosa ti saresti aspettato di preciso?


Non lo so, non posso darti un'indicazione precisa. Mi sarebbe piaciuto sentire realmente quel presente, capire che lui in quel momento sta guardando e tutto quello che guarda non è un ricordo, come stava descrivendo prima, ma lo sta sentendo di nuovo sulla sua pelle. Invece parla al presente ma i suoi occhi sono in grado di vedere solo il passato, infatti continua a parlare di ricordi.
E' come quando ti parlano dei campi di sterminio e capisci che è stato qualcosa di grande, ci rifletti. Poi ci vai, superi il cancello e senti che tutto quel silenzio è un silenzio diverso. Qualcuno dice: "si sente odore di morte", ma non c'è nessun odore.
Una persona che li ha vissuti credo parli in un modo ricordandoli, e credo che la sua reazione sia diversa se ci tornasse.

Signor-BOH ha scritto:
mi spiace solo che hai dato il voto in relazione all'autore o al testo precedente, preferirei voti oggettivi sul singolo racconto non tanto per il voto.. ma da quel che ho letto cambierai registro in futuro

Grazie di tutto!


Ti chiedo di nuovo scusa, è stata una leggerezza che non si ripeterà. Promesso!
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 01/04/2015 20:18 #14747

Signor-BOH ha scritto:
mi sono riletto tutto il racconto e ora è molto più chiaro grazie! solo non riesco ancora a cogliere il fatto del suicida..


"[...] Fatti vedere, rabbioso bastardo, e 70 illibate per il mio salto nel vento”.

"70 illibate" fa riferimento alle 72 vergini promesse ai musulmani che muoiono per il loro Dio.
"per il mio salto nel vento" è appunto un'allegoria per raccontare l'essersi fatto saltare in aria.
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Ringraziano per il messaggio: Signor-BOH

Re: [#2] Paradise City - Commenti 01/04/2015 23:53 #14751

LA CARTELLA - 5,5
se è autobiografico l'autore dovrà perdonare la schiettezza: il tono greve della vicenda si perde nella melensa banalità di un film già visto. l'autore cerca un continuo "elevarsi" sommergendo il lettore in un mare aforismatico baricchiano - non mi piace baricco se non si fosse capito - in un continuo parossismo di frasi a effetto. per dire: se fosse stata isolata la frase finale l'avrei apprezzata di più, ma viene dopo un racconto fin troppo imbottito (chissà che può combinare l'autore in un racconto di 12k caratteri)
la vicenda di per sè meriterebbe la lettura, la morte di qualcuno a noi caro ha il potere empatico di catturare il lettore e lo scrittore, ben conscio di ciò, ce lo schiaffa di prima intenzione. furbamente - che la furbizia serve eh, è un elogio, un punto a suo favore.
l'incidentale "non perché fossero già trapassati" si poteva evitare, sembra l'unica cosa beffarda in un racconto che viaggia con un altro registro


Ho pensato tanto a questa frase, che è splendida, però mi sono trovato nella condizione di non poterla capire appieno, non avevo mai letto Baricco prima. Grazie a te ho colmato questa lacuna, e adesso la tua frase mi è più chiara, e la trovo anche più geniale.
Però ho scoperto anche che mi piace Baricco, ho letto "Novecento", "Seta" e sto terminando "Mr. Gwyn"... tutto questo per dirti che credo che prenderò altre insufficienze da parte tua.
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Re: [#2] Paradise City (commenti) 02/04/2015 10:13 #14765

DQ. ha scritto:
Signor-BOH ha scritto:


Ti ringrazio per il tuo commento potresti dirmi gli altri casi meno evidenti così imparo un po'?


Ho riportato solo "in primis" perché credo sia oggettivamente un errore, mentre sul resto è possibile che ci sia della soggettività o comunque non ho certezza di quel che dico. Ad esempio non mi suonano bene, in quel contesto, le espressioni "visto che" e "dubito che". Soprattutto "visto che", penso sia così inflazionata solo in italiano. Oppure quando definisci le madri bugiarde. Non sono sicuro che nella loro cultura sia possibile che un figlio si esprima in quel modo nei confronti della madre, piuttosto che cercare di giustificarne la menzogna. Queste espressioni mi rimandano all'Italia o a un'altra cultura.

Mentre questo passaggio:
"[...]lo sguardo vuoto fissa quel cumulo di calcinacci da dove alcuni uomini hanno da poco estratto un bambino un po’ più grande di lei; il corpo è inerte, completamente avvolto da una coltre bianca, la bocca socchiusa, e gli occhi castani spalancati al cielo; occhi che hanno perso la propria luce per sempre."...mi suona come una cronaca troppo esterna, soprattutto la frase finale. Non dico Barbara D'Urso, non sia mai, ma TG che fa cronaca dall'esterno, appunto.

Signor-BOH ha scritto:
"Non vorrai mica ridurti a fare scrivere sempre racconti italiani degli anni 2000? Ti auguro di no, vista la tua propensione ad andare a spasso " questa non l'ho proprio capita perdonami..


Non hai capito perché ho sbagliato a scrivere Evidentemente ho scritto, cancellato (non tutto) e riscritto. "non vorrai mica ridurti a scrivere sempre racconti italiani degli anni 2000?".
Intendevo dire che, vista la difficoltà che hai avuto nella scorsa tornata con la ricerca del lessico, visto che avresti potuto sicuramente curarlo meglio anche questa volta...se scrivessi qualcosa di attuale e ambientato in Italia, sicuramente andresti sul sicuro. Ma visto che hai una propensione (e ringrazia te stesso per averla, è un dono) per l'andare a spasso nel tempo e nello spazio, ti toccherà impegnarti un po' di più e superare questo ostacolo della ricerca.

Signor-BOH ha scritto:
per quanto riguarda la reazione, cosa ti saresti aspettato di preciso?


Non lo so, non posso darti un'indicazione precisa. Mi sarebbe piaciuto sentire realmente quel presente, capire che lui in quel momento sta guardando e tutto quello che guarda non è un ricordo, come stava descrivendo prima, ma lo sta sentendo di nuovo sulla sua pelle. Invece parla al presente ma i suoi occhi sono in grado di vedere solo il passato, infatti continua a parlare di ricordi.
E' come quando ti parlano dei campi di sterminio e capisci che è stato qualcosa di grande, ci rifletti. Poi ci vai, superi il cancello e senti che tutto quel silenzio è un silenzio diverso. Qualcuno dice: "si sente odore di morte", ma non c'è nessun odore.
Una persona che li ha vissuti credo parli in un modo ricordandoli, e credo che la sua reazione sia diversa se ci tornasse.

Signor-BOH ha scritto:
mi spiace solo che hai dato il voto in relazione all'autore o al testo precedente, preferirei voti oggettivi sul singolo racconto non tanto per il voto.. ma da quel che ho letto cambierai registro in futuro

Grazie di tutto!


Ti chiedo di nuovo scusa, è stata una leggerezza che non si ripeterà. Promesso!
grazie mille

Re: [#2] Paradise City - Commenti 02/04/2015 15:36 #14772

scarpax73 ha scritto:


Ho pensato tanto a questa frase, che è splendida, però mi sono trovato nella condizione di non poterla capire appieno, non avevo mai letto Baricco prima. Grazie a te ho colmato questa lacuna, e adesso la tua frase mi è più chiara, e la trovo anche più geniale.
Però ho scoperto anche che mi piace Baricco, ho letto "Novecento", "Seta" e sto terminando "Mr. Gwyn"... tutto questo per dirti che credo che prenderò altre insufficienze da parte tua.


Se hai letto "Novecento" ti consiglio di chiedere a Rimbaud del racconto "America 3000"
You have to find what you're really good at and exaggerate it!

Re: [#2] Paradise City - Commenti 02/04/2015 16:56 #14779

steve_vai_it ha scritto:
scarpax73 ha scritto:


Ho pensato tanto a questa frase, che è splendida, però mi sono trovato nella condizione di non poterla capire appieno, non avevo mai letto Baricco prima. Grazie a te ho colmato questa lacuna, e adesso la tua frase mi è più chiara, e la trovo anche più geniale.
Però ho scoperto anche che mi piace Baricco, ho letto "Novecento", "Seta" e sto terminando "Mr. Gwyn"... tutto questo per dirti che credo che prenderò altre insufficienze da parte tua.


Se hai letto "Novecento" ti consiglio di chiedere a Rimbaud del racconto "America 3000"

Non puoi fare un'affermazione del genere senza linkare

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