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ARGOMENTO: [#3] La casa sulla collina (commenti)

Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 14/05/2015 13:15 #15246

DQ. ha scritto:
gensi ha scritto:

Immagino. Anche perchè si intravvede che c'è qualcosa di profondo. Ma sono troppo un lettore mediocre per certe cose.


Secondo me ti sei fatto deviare troppo dai numeretti dei capitoli. Il "II" non è l'evento centrale del racconto, ma l'incidente accade prima di tutto. Nel secondo capitolo ricorda solamente, infatti parla in prima persona al passato.
Riassumendo, la storia è questa:
- una tizia un giorno decide di suicidarsi schiantandosi con la macchina;
- non solo non è lei a morire, ma la sua situazione viene aggravata dalla menomazione della mamma e dalla morte della donna in macchina;
- totalmente azzerata emotivamente, la mamma le chiede di finire quello che aveva iniziato e ucciderla. Lei lo fa (questo dà qualche indizio sul loro rapporto che non mi va di approfondire così);
- intraprende un percorso di redenzione, purificazione e riequilibrio personale in Tibet, con l'aiuto di un Guru/monaco tibetano;
- non supera la prova perché non ha superato il trauma e il fischio torna a tormentarla;
- II: ricorda l'incidente = decide di affrontare i sensi di colpa;
- si isola su una collina. Lontana dalle distrazioni e dai ricordi, ma vicina a sé stessa;
- lontana anche da quelle montagne tibetane che rappresentano il totale contatto con sé stessa e la pace interiore/nirvana.
- alla fine va da qualche parte, non è specificato se si arrende e torna al villaggio dove la stanno aspettando ansiosamente, oppure se riesce a staccarsi dal corpo e raggiungere le vette tanto cercate.

Prometto di rileggerlo dopo queste tue spiegazioni.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 15/05/2015 00:43 #15247

Tavajigen ha scritto:

Scusami, con "parte centrale" intendevo del racconto in generale, in pratica quella che comprende il II e la prima parte dell'I, prima di arrivare al finale. Mi riferivo quindi al dialogo che apre la parte I.

La parte II è perfetta secondo, difficile renderla meglio.


Apperò, parere discordante rispetto agli altri! Sono d'accordo con te, sia sulla prima che sulla seconda parte
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Ultima modifica: 15/05/2015 00:44 Da DQ..

Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 16/05/2015 21:33 #15252

Andy Dufresne ha scritto:

Diversamente clamorosi 5,5 - Sulley Muntari
Pronti via, buttiamoci dentro quanti più punti possibili così da non avere troppi vincoli a cui badare. Peccato che molti siano buttati lì giusto per dovere. IMBAMBOLATO

Non sono molto d'accordo. Posso capire se sembra buttata lì la pubblicità anbigua (che è, in effetti, fine a se stessa). Ma il resto segue un percorso ben preciso.
E poi Muntari è forte! ;D
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 16/05/2015 21:46 #15253

scarpax73 ha scritto:
Diversamente clamorosi, voto 6 (11527 battute)

Ci sono due cose che mi hanno colpito in questo racconto, nel bene e nel male. La prima è che l'autore ha deciso di far parlare in prima persona la protagonista. Una scelta sicuramente coraggiosa, anche se ha truccato le carte facendo auto descrivere la protagonista come una tipa mascolina o dagli atteggiamenti mascolini. Peccato, perché nel momento in cui l'autore ha accettato la sfida forse più difficile di questa tornata, far narrare alla protagonista la propria storia, nello stesso momento ha usato un escamotage narrativo per superarne la difficoltà intrinseca. Da questo contrasto ne escono fuori frasi che passano da un eccesso di mascolinità “sinceramente me ne ero fottuta” a eccessi da Harmony “sentii il mio cuore ardere di pura passione per quell'uomo”.
La seconda cosa che mi ha colpito è che si tratta di una storia d'amore. In questa manche tutto mi sarei aspettato tranne che una storia d'amore, e anche in questo devo dire che ha avuto coraggio.
Particolarmente belle le soluzioni adottate per alcune sottotracce, in particolare mi riferisco all'antico rituale iniziatico e al fantasma nel sottotetto.
Il racconto è bello? Direi di no, ma tredici sottotracce in 12000 battute sono troppe e a pagarne alla fine è proprio la bellezza.
Alcuni periodi andrebbero snelliti, il linguaggio appare a volte burocratico o antico.

Mi dispiace che non ti sia piaciuto il racconto.
Sull'ultima affermazione ci tengo a far notare che è comunque ambientato nel 1975 tra persone che si scrivono lettere. Ci sta che lei si racconti in maniera antica.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 16/05/2015 22:00 #15254

DQ. ha scritto:

DIVERSAMENTE CLAMOROSI – 4,5

Ho dimenticato di associare i racconti agli autori, ma nel tuo caso ti avevo beccato
Partiamo dall'inizio: il titolo non mi piace, non l'ho proprio capito e non mi rimanda a niente. A chi si riferisce il clamore? E perché? Non riesco proprio ad associarlo. Potrebbe essere un titolo alla me, io che sono una pippa clamorosa, appunto, con i titoli Il titolo in questo caso, secondo me, dovrebbe essere un qualcosa che, una volta terminato il racconto, mi faccia dire “aaaah ecco perché diversamente clamorosi!”. Invece proprio zero...

A parte qualche tempo verbale secondo me scorretto (non me ne frega granché), ci sono 3 aspetti sui quali vorrei soffermarmi:

delle tracce obbligatorie non trovo il fantasma nel sottotetto. In realtà, per come interpreto io la traccia, non trovo neanche la protagonista figa clamorosa. Può piacere o no il concetto di bruttezza esteriore e bellezza interiore (a me non piace proprio, però sono gusti personalissimi), ma la traccia diceva esplicitamente che la protagonista sarebbe dovuta essere figa. Hai fatto un po' come ti pare e io ho percepito questa libertà che ti sei preso come un escamotage. Secondo me, oltretutto, la tua protagonista sarebbe potuta essere anche bellissima, cambiando giusto un paio di passaggi, e il racconto avrebbe avuto esattamente lo stesso senso. Anzi, avresti tolto del dramma eccessivo e anche un po' di banalità.
Non ho capito per quale motivo dare così tanto spazio a Vincenzo. Cosa rappresenta? A un certo punto, alla prima lettura, ho pensato che lei si fosse innamorata di Vincenzo. Sono tornato più volte indietro a rileggere perché, dopo la visita di lei, si confondevano i personaggi. Alla seconda lettura...sono tornato indietro di nuovo perché continuavo a confondermi, pensando che lei se la facesse con entrambi oppure prima con uno e poi con l'altro. Il problema, secondo me, è che hai dato troppa importanza a Vincenzo e non l'hai giustificata. Tu hai un'idea precisa del rapporto che hanno lei e Vincenzo? L'altra domanda è: che ruolo ha Vincenzo? Se non ci fosse stato, cosa sarebbe mancato al tuo racconto?
La dichiarazione non mi è piaciuta. Non mi sembra la dichiarazione più bella che si possa ricevere. E' come se lui dicesse: “oh, sei oggettivamente un mostro e solo con un cieco avresti potuto fidanzarti perché, fidati, se io avessi avuto la vista col cacchio mi sarei avvicinato!” e poi “grazie alla mia cecità ho scoperto una parte stupenda di te che ti rende la ragazza più bella del mondo, fermo restando che esteticamente sei una disgrazia”. E lei piange a dirotto. Mentre leggevo la dichiarazione pensavo “ok, è impacciato ed emozionato, probabilmente non ha mai avuto una ragazza e quindi si incarta un po'. Ora dirà qualcosa tipo “va be', hai capito il senso, no? Non sono molto bravo con le dichiarazioni” e scoppieranno entrambi in una risata fragorosa data dall'ingenuità della situazione”. Anche la battuta successiva ci sarebbe stata bene. Invece no, lui era proprio serio e lei ancora di più.

In generale non mi è piaciuto. L'ho trovato un po' scontato e mi sei sembrato distratto.
Tornando al secondo punto esaminato, c'è una frase che sembra innocua ma secondo me racchiude tutto il lavoro che hai fatto su questo racconto:

“Vincenzo si allontanò con una banale scusa”

Esagero e analizzo: non hai ben chiara l'immagine di Vincenzo. Avrai pensato qualcosa tipo “come fanno a tenersi in contatto, se questo è non-vedente? Facciamo che c'è un amico, il suo migliore amico, che lo aiuta e lo segue in tutto. Lei va sul Pollino a trovare Gerardo...aspe', e Vincenzo? Ok, c'è anche Vincenzo e devo nominarlo. E' un bravo ragazzo, logorroico e ipocondriaco...come fai a non affezionarti?! Ok, l'ho sistemato.” … “Gerardo vuole portare lei in un posto”. Qui ti sei incartato: “e Vincenzo, che l'ha sempre accompagnato in tutto, è sempre stato la sua ombra? Deve andare anche lui per forza. Ok, vanno tutti e tre. Sì ma lei e Gerardo devono restare da soli. O Vincenzo sta lì e descrive a Gerardo le espressioni di lei, oppure deve sparire. Ok, deve sparire. Sparisci! … in che modo? Niente, sparisce e basta. Non basta? Vincenzo si allontanò con una banale scusa”.
Non voglio certo offenderti o ridicolizzare, anche perché questi sono processi mentali che fanno tutti, più o meno consciamente, ed è anche possibile che abbia sbagliato tutto. Però questa è la sensazione che ho percepito e che mi porta a dire che l'idea ti sia sfuggita di mano. L'idea iniziale è rimasta intatta (la bellezza interiore), ma tutto il resto non l'hai dominato molto.


Sul titolo ho già risposto nell'ordine "sparso" ma mi ribadisco. La protagonista doveva essere una figa clamorosa secondo la traccia, nel mio caso è diversamente clamorosa così come il protagonista è diversamente abile essendo cieco.

Il fantasma nel sottotetto è il padre che è sicuramente un morto e che lei rivede lì. In verità non si capacita neanche lei e non capisce se quello che ha visto è il padre fantasma oppure solo un sogno perché addormentatasi nel sottotetto mentre rovistava nelle vecchie cose.
Non sono d'accordo poi sulla "figa clamorosa". E cerco di spiegarmi meglio brevemente. A dire che lei non è bella è sempre e solo lei. Nessuno, nella mia storia, dice che lei è brutta. Anche quello che capisce in dialetto potrebbe non corrispondere al vero ma solo e semplicemente essere il riflesso della sua insicurezza in merito al suo aspetto esteriore.

Ma, ipotizziamo che sia per davvero brutta. Il secondo livello di "figa clamorosa" è nel riflesso degli occhi del mio protagonista che trasforma quella che è una traccia "piatta" in un qualcosa di molto più elaborato ed edotto trasferendolo letteralmente nel vernacolo calabrese e dando così una chiave di lettura diversa rispetto al racconto di tutti gli altri.
Nella mia storia lei è una fica mulingiana. E una fica mulingiana è un'affermazione ben precisa che, almeno secondo il mio punto di vista, rappresenta quella traccia nel migliore dei modi.

Su Vincenzo, col senno del poi, devo darti ragione. È un personaggio troppo importante e troppo abbozzato in questo racconto facendolo inevitabilmente trasformare in ambiguo e pressoché sterile all'interno del contesto nonostante nella mia mente abbia rivestito un'importanza notevole (come detto lo vedevo come l'amico fidato carico di responsabilità).

Sulla dichiarazione ammetto che così come è scritta non è il massimo. Nella mia mente voleva essere la cosa più bella che potesse dire un cieco (ovvero ammettere d'essere mediocre almeno quanto i mediocri che giudicano solo per l'aspetto) e dimostrare così d'essere davvero innamorato della persona e non solo di un corpo. Invece è piuttosto frettolosa e confusa e si corre davvero il rischio di rileggerla così come hai fatto tu. Peccato per me non essere riuscito ad esprimermi meglio.

Sull'ultima "critica" in merito alla costruzione del fatto finale non posso che dirti che hai ragione. Sono esattamente le riflessioni che ho fatto mentre lo scrivevo.
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Ultima modifica: 16/05/2015 22:06 Da gensi.

Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 16/05/2015 22:02 #15255

Wong Fei Hung ha scritto:


diversamente clamorosi 5,5

Le tracce ci son tutte, anche se l'antico rituale iniziatico è un pò forzato, per me è valido.
Nel primo paragrafo ho capito solo all'ultimo che la protagonista parlava in prima persona, ma questo di per sè non è un difetto; inoltre questa scelta era, a mio avviso, il miglior modo di sfruttare la traccia di Rimb. Manca un pò di punteggiatura in giro, il che rende alcuni periodi macchinosi da leggere; sarà stata la difficoltà di questa tornata-esperimento, ma anche l'andamento del racconto mi pare piuttosto sconnesso. mi è piaciuta molto la considerazione finale sul fatto di non giudicare dall'apparenza, quel discorso ha un pò salvato il resto di un racconto un pò noioso e lento.
non ha sufficienza piena perchè il tema era la casa in collina, che qui ha un posto marginale, immagino il riferimento sia al rifugio in montagna; è vero che lì si conclude la vicenda, ma il posto è appena accennato e tutto avviene sul prato.

Nulla da eccepire in merito al tuo commento
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 17/05/2015 02:23 #15256

gensi ha scritto:
[...]


Le tue intenzioni sono sempre chiarissime...e questo è sicuramente un aspetto positivo. Ti manca un po' di lavoro sulla trascrizione, partendo dalla regola imprescindibile che tutto deve avere un significato in relazione alla storia che stai raccontando e non a quella che hai in testa. In poche parole, non esiste "con una scusa banale". Tu nella tua testa devi avere una scusa ben chiara, motivata e giustificata. Poi puoi decidere se renderla palese o no, ma nella tua testa DEVE esserci.

Idem quando si parla, che so, di un tizio esibizionista. Puoi parlare solo del suo esibizionismo, ma nella tua testa devi sapere anche per quale motivo è arrivato all'esibizionismo, partendo dal presupposto che non esiste "è nato così, è la sua indole".
Estendi questo discorso a qualsiasi aspetto del racconto.

Secondo me è questo il tuo problema più grande...
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 17/05/2015 09:44 #15257

gensi ha scritto:
scarpax73 ha scritto:
Diversamente clamorosi, voto 6 (11527 battute)

Ci sono due cose che mi hanno colpito in questo racconto, nel bene e nel male. La prima è che l'autore ha deciso di far parlare in prima persona la protagonista. Una scelta sicuramente coraggiosa, anche se ha truccato le carte facendo auto descrivere la protagonista come una tipa mascolina o dagli atteggiamenti mascolini. Peccato, perché nel momento in cui l'autore ha accettato la sfida forse più difficile di questa tornata, far narrare alla protagonista la propria storia, nello stesso momento ha usato un escamotage narrativo per superarne la difficoltà intrinseca. Da questo contrasto ne escono fuori frasi che passano da un eccesso di mascolinità “sinceramente me ne ero fottuta” a eccessi da Harmony “sentii il mio cuore ardere di pura passione per quell'uomo”.
La seconda cosa che mi ha colpito è che si tratta di una storia d'amore. In questa manche tutto mi sarei aspettato tranne che una storia d'amore, e anche in questo devo dire che ha avuto coraggio.
Particolarmente belle le soluzioni adottate per alcune sottotracce, in particolare mi riferisco all'antico rituale iniziatico e al fantasma nel sottotetto.
Il racconto è bello? Direi di no, ma tredici sottotracce in 12000 battute sono troppe e a pagarne alla fine è proprio la bellezza.
Alcuni periodi andrebbero snelliti, il linguaggio appare a volte burocratico o antico.

Mi dispiace che non ti sia piaciuto il racconto.
Sull'ultima affermazione ci tengo a far notare che è comunque ambientato nel 1975 tra persone che si scrivono lettere. Ci sta che lei si racconti in maniera antica.


Non è vero che non mi è piaciuto...l'ho trovato molto ben fatto a livello di costruzione/trama, meno a livello estetico...periodi sui quali avresti potuto lavorare meglio, ma questo vale forse per tutti noi. Purtroppo è un racconto che ha sofferto,secondo me, molto le limitazioni delle 12000 battute/13 tracce. Questo perché hai scelto una storia già difficile da narrare senza cadere nell'ovvio e nel melenso...e devo dire che a mio modesto parere ci sei riuscito. Ma ne ha pagato la parte estetica...la bellezza.
Ho trovato il tuo racconto coraggioso.

Il linguaggoo è antico perché il racconto è ambientato nel 75?...io sono del 73, sono arcaico?..

C'erano scrittori antecedenti che avevano un linguaggio più moderno del tuo e del mio...

Si scrivono lettere?...questa parte la devo aver saltata...non ho letto nessuna lettera..
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 17/05/2015 10:21 #15258

DQ. ha scritto:
gensi ha scritto:
[...]


Le tue intenzioni sono sempre chiarissime...e questo è sicuramente un aspetto positivo. Ti manca un po' di lavoro sulla trascrizione, partendo dalla regola imprescindibile che tutto deve avere un significato in relazione alla storia che stai raccontando e non a quella che hai in testa. In poche parole, non esiste "con una scusa banale". Tu nella tua testa devi avere una scusa ben chiara, motivata e giustificata. Poi puoi decidere se renderla palese o no, ma nella tua testa DEVE esserci.

Idem quando si parla, che so, di un tizio esibizionista. Puoi parlare solo del suo esibizionismo, ma nella tua testa devi sapere anche per quale motivo è arrivato all'esibizionismo, partendo dal presupposto che non esiste "è nato così, è la sua indole".
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Secondo me è questo il tuo problema più grande...

In pratica i miei sono spesso personaggi fini a se stessi e senza una loro anima?
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 17/05/2015 10:24 #15259

scarpax73 ha scritto:
gensi ha scritto:
scarpax73 ha scritto:
Diversamente clamorosi, voto 6 (11527 battute)

Ci sono due cose che mi hanno colpito in questo racconto, nel bene e nel male. La prima è che l'autore ha deciso di far parlare in prima persona la protagonista. Una scelta sicuramente coraggiosa, anche se ha truccato le carte facendo auto descrivere la protagonista come una tipa mascolina o dagli atteggiamenti mascolini. Peccato, perché nel momento in cui l'autore ha accettato la sfida forse più difficile di questa tornata, far narrare alla protagonista la propria storia, nello stesso momento ha usato un escamotage narrativo per superarne la difficoltà intrinseca. Da questo contrasto ne escono fuori frasi che passano da un eccesso di mascolinità “sinceramente me ne ero fottuta” a eccessi da Harmony “sentii il mio cuore ardere di pura passione per quell'uomo”.
La seconda cosa che mi ha colpito è che si tratta di una storia d'amore. In questa manche tutto mi sarei aspettato tranne che una storia d'amore, e anche in questo devo dire che ha avuto coraggio.
Particolarmente belle le soluzioni adottate per alcune sottotracce, in particolare mi riferisco all'antico rituale iniziatico e al fantasma nel sottotetto.
Il racconto è bello? Direi di no, ma tredici sottotracce in 12000 battute sono troppe e a pagarne alla fine è proprio la bellezza.
Alcuni periodi andrebbero snelliti, il linguaggio appare a volte burocratico o antico.

Mi dispiace che non ti sia piaciuto il racconto.
Sull'ultima affermazione ci tengo a far notare che è comunque ambientato nel 1975 tra persone che si scrivono lettere. Ci sta che lei si racconti in maniera antica.


Non è vero che non mi è piaciuto...l'ho trovato molto ben fatto a livello di costruzione/trama, meno a livello estetico...periodi sui quali avresti potuto lavorare meglio, ma questo vale forse per tutti noi. Purtroppo è un racconto che ha sofferto,secondo me, molto le limitazioni delle 12000 battute/13 tracce. Questo perché hai scelto una storia già difficile da narrare senza cadere nell'ovvio e nel melenso...e devo dire che a mio modesto parere ci sei riuscito. Ma ne ha pagato la parte estetica...la bellezza.
Ho trovato il tuo racconto coraggioso.

Il linguaggoo è antico perché il racconto è ambientato nel 75?...io sono del 73, sono arcaico?..

C'erano scrittori antecedenti che avevano un linguaggio più moderno del tuo e del mio...

Si scrivono lettere?...questa parte la devo aver saltata...non ho letto nessuna lettera..

Si, sei arcaico
Si scrivono lettere nel senso che dopo essersi conosciuti c'è un periodo in cui c'è uno scambio di "lettere" e non di SMS o Mail.
In questo senso. Vivono in un mondo sicuramente diverso e più lento da quello di oggi dove un amore del genre sarebbe altrettanto possibile ma sarebbe anche sicuramente molto più veloce.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 17/05/2015 11:01 #15260

gensi ha scritto:
scarpax73 ha scritto:
gensi ha scritto:
scarpax73 ha scritto:
Diversamente clamorosi, voto 6 (11527 battute)

Ci sono due cose che mi hanno colpito in questo racconto, nel bene e nel male. La prima è che l'autore ha deciso di far parlare in prima persona la protagonista. Una scelta sicuramente coraggiosa, anche se ha truccato le carte facendo auto descrivere la protagonista come una tipa mascolina o dagli atteggiamenti mascolini. Peccato, perché nel momento in cui l'autore ha accettato la sfida forse più difficile di questa tornata, far narrare alla protagonista la propria storia, nello stesso momento ha usato un escamotage narrativo per superarne la difficoltà intrinseca. Da questo contrasto ne escono fuori frasi che passano da un eccesso di mascolinità “sinceramente me ne ero fottuta” a eccessi da Harmony “sentii il mio cuore ardere di pura passione per quell'uomo”.
La seconda cosa che mi ha colpito è che si tratta di una storia d'amore. In questa manche tutto mi sarei aspettato tranne che una storia d'amore, e anche in questo devo dire che ha avuto coraggio.
Particolarmente belle le soluzioni adottate per alcune sottotracce, in particolare mi riferisco all'antico rituale iniziatico e al fantasma nel sottotetto.
Il racconto è bello? Direi di no, ma tredici sottotracce in 12000 battute sono troppe e a pagarne alla fine è proprio la bellezza.
Alcuni periodi andrebbero snelliti, il linguaggio appare a volte burocratico o antico.

Mi dispiace che non ti sia piaciuto il racconto.
Sull'ultima affermazione ci tengo a far notare che è comunque ambientato nel 1975 tra persone che si scrivono lettere. Ci sta che lei si racconti in maniera antica.


Non è vero che non mi è piaciuto...l'ho trovato molto ben fatto a livello di costruzione/trama, meno a livello estetico...periodi sui quali avresti potuto lavorare meglio, ma questo vale forse per tutti noi. Purtroppo è un racconto che ha sofferto,secondo me, molto le limitazioni delle 12000 battute/13 tracce. Questo perché hai scelto una storia già difficile da narrare senza cadere nell'ovvio e nel melenso...e devo dire che a mio modesto parere ci sei riuscito. Ma ne ha pagato la parte estetica...la bellezza.
Ho trovato il tuo racconto coraggioso.

Il linguaggoo è antico perché il racconto è ambientato nel 75?...io sono del 73, sono arcaico?..

C'erano scrittori antecedenti che avevano un linguaggio più moderno del tuo e del mio...

Si scrivono lettere?...questa parte la devo aver saltata...non ho letto nessuna lettera..

Si, sei arcaico
Si scrivono lettere nel senso che dopo essersi conosciuti c'è un periodo in cui c'è uno scambio di "lettere" e non di SMS o Mail.
In questo senso. Vivono in un mondo sicuramente diverso e più lento da quello di oggi dove un amore del genre sarebbe altrettanto possibile ma sarebbe anche sicuramente molto più veloce.


...certo oggi si sarebbero uozzappati...ma questo non ha nulla a che vedere con la qualità della prosa...perdonami...non ne capisco il nesso...si scrivono lettere perché non hanno internet, ma che ha a che fare col tuo racconto? Non si evince da nessuna parte una scela stilistica relativa al periodo in cui i personaggi vivevano la loro storia d'amore...

Arcaico il tuo bisnonno io sono il marinetti del 3000... tsé
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 17/05/2015 13:01 #15261

gensi ha scritto:

In pratica i miei sono spesso personaggi fini a se stessi e senza una loro anima?


Parlavo di tutto, anche della cura dei dettagli, non solo dei personaggi. Ma, essendo i protagonisti il centro del racconto, sono quelli che saltano più all'occhio.

Se ci fai caso, in "Prendi Thule e scrivila!" non c'erano personaggi fini a sé stessi ma tanti aspetti di quel dialogo fra padre e figlio erano trascurati e poco in linea con il resto.
Nel caso di "...e se Paradise City" il collega del tizio che spiega tutto è messo lì per giustificare. In questo caso la sua presenza è fine a sé stessa e anche in questo caso ci sono aspetti trascurati del dialogo.
In "Diversamente clamorosi" il rapporto fra la ragazza e il cieco è abbastanza lineare ma c'è la figura di Vincenzo che è fine a sé stessa e anche qui aspetti trascurati che rendono alcune parti incoerenti.

Questo non significa che i personaggi che ti vengono in mente sono fini a sé stessi e dovrebbero essere soppressi. Significa che dovresti fare uno sforzo in più per amalgamarli al racconto per non fargli perdere di coerenza, quindi dargli un ruolo ben preciso nella narrazione.
Anche perché nei tuoi scritti la figura principale è sempre abbastanza coerente (il bambino è coerente, non dice o fa niente di sbagliato per il suo personaggio. Lo scienziato che espone la tua teoria non dice niente di sbagliato. La ragazza e il cieco non si perdono). Il problema nasce quando inserisci altre figure che dovrebbero aiutare la narrazione, ma che spesso perdi ritenendoli dei co-protagonisti/personaggi meno importarti del principale e della narrazione stessa.

Se scendessi nel dettaglio, verrebbe fuori anche altro. Ma se riuscissi a sistemare questo fatto dei personaggi, sarebbe già una grande cosa e il resto del racconto si sistemerebbe piano piano da solo.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 17/05/2015 19:07 #15262

gensi ha scritto:
DQ. ha scritto:
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Secondo me ti sei fatto deviare troppo dai numeretti dei capitoli. Il "II" non è l'evento centrale del racconto, ma l'incidente accade prima di tutto. Nel secondo capitolo ricorda solamente, infatti parla in prima persona al passato.
Riassumendo, la storia è questa:
- una tizia un giorno decide di suicidarsi schiantandosi con la macchina;
- non solo non è lei a morire, ma la sua situazione viene aggravata dalla menomazione della mamma e dalla morte della donna in macchina;
- totalmente azzerata emotivamente, la mamma le chiede di finire quello che aveva iniziato e ucciderla. Lei lo fa (questo dà qualche indizio sul loro rapporto che non mi va di approfondire così);
- intraprende un percorso di redenzione, purificazione e riequilibrio personale in Tibet, con l'aiuto di un Guru/monaco tibetano;
- non supera la prova perché non ha superato il trauma e il fischio torna a tormentarla;
- II: ricorda l'incidente = decide di affrontare i sensi di colpa;
- si isola su una collina. Lontana dalle distrazioni e dai ricordi, ma vicina a sé stessa;
- lontana anche da quelle montagne tibetane che rappresentano il totale contatto con sé stessa e la pace interiore/nirvana.
- alla fine va da qualche parte, non è specificato se si arrende e torna al villaggio dove la stanno aspettando ansiosamente, oppure se riesce a staccarsi dal corpo e raggiungere le vette tanto cercate.

Prometto di rileggerlo dopo queste tue spiegazioni.

L'ho riletto.
Complimenti.
Ammetto che non ce l'avrei mai fatta senza la tua spiegazione però. E secondo me bastava veramente poco per essere meno criptici. Ora, non dico il rimettere in ordine gli episodi che lo avrebbe reso troppo piatto e banale ma almeno dare un accenno di connessione tra l'uno ed il tre perché, almeno per me, senza la tua spiegazione, mi erano sembrati troppo distanti pur essendo presente il Tibet in entrambi.
Poi quei dialoghi mi sembrano troppo eccessivi. Io capisco l'idea di coinvolgere il lettore scrivendo in una lingua sconosciuta ma un conto è qualche parola qua e la un conto sono frasi intere che interrompono la lettura così spesso.
Fermo restando il fatto - e lo torno a ribadire per la milionesima volta - che io sono veramente un lettore pessimo perché tante cose non le vedo proprio se non me le fanno notare in maniera più che chiara.

È sicuramente un racconto incredibile considerando tutti i limiti dei caratteri e delle tracce che qui sono inserite veramente in maniera originale.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 17/05/2015 20:02 #15265

Scusate la mia assenza, sto leggendo tutto piano piano.

Cerco di dare l'idea che mi sono fatto leggendo i racconti di questa tornata: nessuno mi ha entusiasmato più di tanto, quello che più mi aveva incuriosito è "Il diario", ma il finale mi sembra un modo per tagliare corto.

Gli altri mi hanno lasciato tutti con l'amaro in bocca, non perché fossero scritti male (su questo non sono io l'esperto), ma perché nessuno mi ha colpito fino in fondo: ad esempio, "Perversione" mi ha dato l'idea di non arrivare al colpo di scena a cui mi ero preparato e, per questo perde molto.

Scusatemi ancora per l'assenza in questa tornata, ma "gli esami sono vicini"...
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 17/05/2015 20:13 #15266

lumaca96 ha scritto:
ad esempio, "Perversione" mi ha dato l'idea di non arrivare al colpo di scena a cui mi ero preparato e, per questo perde molto.


Ti eri immaginato proprio un altro tipo di finale oppure intendi che ti aspettavi in generale un finale "più scoppiettante"?

Scusatemi ancora per l'assenza in questa tornata, ma "gli esami sono vicini"...


Dai dai dai, in bocca al lupo!!!
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 17/05/2015 20:54 #15267

Tranquillo, pensa alle cose serie. Per noi c'è tempo nei ritagli quando e se li avrai.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 18/05/2015 13:00 #15268

Wong Fei Hung ha scritto:
steve_vai_it ha scritto:
Ho letto, commentato e votato i primi quattro racconti (in ordine di scrittura) e devo dire che raramente avevo faticato così tanto a leggere qualcosa su uniVersi: forse scrivere i racconti sarà stato divertente ma leggerli, non tanto perché siano brutti eh, è veramente una cosa indicibile, mi costa una fatica pazzesca

Ad ogni modo penso di postare il tutto entro il fine settimana.


Ma perchè ti è costata tanta fatica, per controllare le tracce dici? Son curioso di leggere i tuoi commenti a questo punto


Perché sono attento a cercare tutti i dettagli delle 13 tracce rispetto al concentrarmi sulla lettura.
La mia memoria a breve termine non è granché, infatti devo sempre tornare a guardare l'elenco delle tracce
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 18/05/2015 14:35 #15271

Tavajigen ha scritto:
lumaca96 ha scritto:
ad esempio, "Perversione" mi ha dato l'idea di non arrivare al colpo di scena a cui mi ero preparato e, per questo perde molto.


Ti eri immaginato proprio un altro tipo di finale oppure intendi che ti aspettavi in generale un finale "più scoppiettante"?

Scusatemi ancora per l'assenza in questa tornata, ma "gli esami sono vicini"...


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Mi aspettavo un colpo di scena per "chiudere" il racconto.

Crepi!
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 18/05/2015 14:36 #15272

gensi ha scritto:
Tranquillo, pensa alle cose serie. Per noi c'è tempo nei ritagli quando e se li avrai.
Per averne ne avrò, anzi, cercherò di leggere Once upon a time!
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 21/05/2015 19:48 #15284

Raga parlatene nel thread della discussione generale e lasciamo questa discussione solo ai commenti alla tornata.

Ho spostato i post.
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Ultima modifica: 21/05/2015 19:54 Da Tavajigen.
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