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ARGOMENTO: [#3] La casa sulla collina (commenti)

Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 16:22 #15149

Commenti

Diversamente clamorosi: 5,5
Secondo me scritto tecnicamente così così, la storia poi non mi ha mai particolarmente coinvolto.
Le tracce (tutte presenti) in alcuni casi mi sono apparse fin troppo forzate.

Peti dallo spazio profondo: 6
Scrittura che ho apprezzato molto ma ho tenuto un voto basso per un concetto preciso (mio personale): scegliere la strada grottesco/ironica in questo caso era la scelta più semplice quindi ho premiato di più chi ha cercato di costruire una storia diversa.
Alcuni passaggi davvero molto simpatici (i vari “svenne” ad esempio, oppure la scena fuori dalla casa conclusa col militare che accarezzando la pistola riporta il silenzio)

La casa sulla collina (1): 4
L’idea di un racconto totalmente basato sul dialogo poteva essere interessante in questa circostanza ma ho davvero avuto l’impressione che l’autore ci abbia dedicato 5 minuti scarsi… manca pure la neve come elemento (almeno io non l’ho trovata)

Il diario: 7
Secondo me scritto benissimo, soprattutto la parte iniziale (i dialoghi in particolare mi hanno colpito positivamente). La storia mi è piaciuta e anche le tracce sono state inserite per bene.
Forse nel finale si perde un pochino ma ho avuto la sensazione che la “colpa” principale sia stato il limite di caratteri. Se esistesse, sarei curioso di leggere la versione uncut!
Vittoria meritata.

La casa sulla collina (2): 5,5
Forse il racconto che mi ha creato più problemi in fase di voto. Si vede che c’è abilità tecnica ma personalmente più volte ho proprio faticato nella lettura (già la prima frase ad esempio e la descrizione dell’incidente non mi ha convinto, io almeno non l’ho capita bene).
Bello il dialogo tra Pakula e Somai (anche se personalmente avrei usato meno parole tibetane(credo))
Il finale non mi ha convinto, troppe domande aperte.
Sono assolutamente certo di essermi perso diversi aspetti di questo racconto nonostante lo abbia letto 2-3 volte e abbia anche googlato trovando delle informazioni che suppongo attinenti relative al surat shabd yoga.
Ecco il commento peggiore: mi sembra un racconto che avrei quasi potuto scrivere io (troppo criptico e a volte con passaggi e ragionamenti sul contorto andante) quindi capisco che a non tutti possa piacere perché non tutti possono capirlo completamente (e io non l’ho sicuramente capito completamente)

Nadia: 6,5 + premio della critica
Dal mio punto di vista, il racconto scritto tecnicamente meglio della tornata (ecco perché il premio della critica).
L’idea di fondo non mi è dispiaciuta ma se devo per forza cercare un difetto, credo si perda un pochino nel finale, forse serviva un’accelerata di ritmo e un’idea diversa per concludere (ma a quel punto sarebbe stato un voto molto più alto)
Comunque davvero ben scritto secondo me

Perversione: 6,5
Mi è piaciuta sia la storia che la scrittura, anche qui, se proprio voglio trovare un difetto: non mi ha convinto il personaggio femminile, in particolare l’ho trovata esageratamente “bigotta” (ma qui è più un gusto personale che oggettivo)

Dormono sulla collina: 5,5
Premetto che il voto sarebbe dovuto essere 6 ma ho rispettato le regole del forum penalizzando di mezzo punto.
Io non avevo trovato la nuvola particolarmente evocativa (nonostante 3 riletture) e solo grazie ad uno scambio di post con scarpax ho individuato l’elemento (tra l’altro molto bello secondo me, peccato davvero non averlo apprezzato).
Tava però ci ha spiegato che è vietato scambiarsi opinioni pubblicamente sui racconti per evitare di influenzare i voti così io sono tornato indietro rispettando le regole e comportandomi come se l’elemento non ci fosse.
Scusami quindi per la mia demenza e ti devo mezzo punto!
Dopo il preambolo, il commento.
Ho apprezzato molto di più la seconda parte rispetto la prima, in particolare la prima parte mi sembra un pochino confusa con un aspetto in particolare: troppi personaggi tutti insieme. Io mi sono trovato in difficoltà perché ad un certo punto non ricordavo più chi era il primo marito, chi il secondo e chi il robot.
Questo aspetto ti ha penalizzato (ai miei occhi) anche se il finale è forse il migliore tra tutti i racconti della tornata.
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Ultima modifica: 11/05/2015 16:29 Da Lesaz.

Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 16:30 #15150

scarpax73 ha scritto:

la casa sulla collina II, voto 7 premio della critica (7127 battute)

Per certi versi mi ha indispettito.
Interessante la prima parte (III), dove tutto è sensazione. Dove le pupille vibrano, i polmoni s'innevano, l'aria spinge fuori i pensieri dalla testa, aghi perforano la cute e i capelli si staccano dal bulbo per lasciare una traccia vuota...una traccia vuota, che bella immagine.
...però non mi è chiaro cosa stia cercando di fare...respirare sott'acqua in un lago ghiacciato tibetano? Raggiungere il nirvana? Fare un nuovo record di profondità in assetto variabile?
Forse è un mio limite, a volte ho bisogno che le cose mi vengano esplicitate in qualche modo.


Le hai prese tutte e 3! Mai ci avrei sperato
Sta respirando in un lago ghiacciato tibetano per staccarsi dal corpo e raggiungere il Nirvana, rituale iniziatico che si ispira proprio ai sub e la perdita di coscienza indotta.
Non ho capito se sia un problema tuo o mio che queste tre chiavi di lettura (che in realtà sono una sola, ma tu le hai divise) ti suonino come un dubbio. Devo pensarci...

scarpax73 ha scritto:
Nella seconda parte (II), quella più breve, la protagonista narra di un evento traumatico, molto traumatico. E' la parte scritta peggio. Non ha la bellezza immaginifica della prima né la linearità della terza. E' debole nell'insieme e non trasmette un granché. Avrebbe meritato più attenzione, non so se una maggiore estensione, essendo il punto di svolta racconto.


Anche qui non riesco bene a capire quanto il problema sia tuo e quanto mio. Ti dico come l'ho intesa, magari riusciamo a sciogliere il nodo insieme
E' un evento traumatico, molto traumatico, e proprio per questo motivo, soprattutto se non è stato superato, è difficile parlarne ed esprimere delle sensazioni.
Non ti ha trasmesso niente perché questa è l'unica parte nella quale è la ragazza a parlare in prima persona ed essendo stata azzerata completamente la sua emotività da questo avvenimento (al punto che uccide la mamma senza fare una piega, tanto ormai è tutto una merda), il risultato è un elenco di accadimenti, più che un racconto vero e proprio, quindi coinvolgente.
La sensazione che volevo comunicare era "Cristo, prima le trancia le braccia, poi l'ammazza...boh". Nient'altro. Però non so se voler arrivare a questa sensazione sia sbagliato o no. Visto che hai sentito una mancanza, è possibile che sia stato un errore mio.

scarpax73 ha scritto:
La terza parte (I) è davvero scritta bene, da aria al racconto e devo dire che il dialogo mi ha emozionato anche se non ci ho capito un cazzo.


La terza parte (I) è esattamente l'opposto della seconda. Nella seconda si parla di tutto ma senza provare niente, nella terza si parla di niente ma provando qualcosa.
Non è una lingua esistente, non bisogna ricercare una traduzione, sono parole e suoni che ho inventato per accompagnare delle sensazioni.

scarpax73 ha scritto:
E' un racconto molto interessante nella costruzione, davvero bello in alcune parti. E' però un racconto presuntuoso, che nasconde molto e narra troppo poco.


Sì, credo che tu abbia ragione. La scorsa tornata avevi visto dell'arte nel mio racconto, ma mi avevi anche invitato a cercare una mediazione fra follia e racconto. In questo sicuramente c'è più equilibrio, ma probabilmente manca ancora qualche elemento che faccia uscire l'idea completamente dalla mia testa.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 16:32 #15151

Peti dallo spazio profondo: 6
Scrittura che ho apprezzato molto ma ho tenuto un voto basso per un concetto preciso (mio personale): scegliere la strada grottesco/ironica in questo caso era la scelta più semplice quindi ho premiato di più chi ha cercato di costruire una storia diversa.
Alcuni passaggi davvero molto simpatici (i vari “svenne” ad esempio, oppure la scena fuori dalla casa conclusa col militare che accarezzando la pistola riporta il silenzio)


grazie per il commento, e per i commenti in generale davvero interessamti.
Si ho cercato di fare un racconto comico, sono contento che ti siano piaciute alcune parti.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 16:34 #15152

il mezzo voto me lo restituirai insieme al tuo primogenito

è la prima volta che ricevo due commenti l'uno l'opposto dell'altro quasi ahahah
mi confermate che evidentemente si nota il fatto di averlo scritto in due manche così distaccate per tempo e modo


ah. Aronica e Brienza sono due calciatori indagati.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 16:37 #15153

scarpax73 ha scritto:
Peti dallo spazio profondo: 6
Scrittura che ho apprezzato molto ma ho tenuto un voto basso per un concetto preciso (mio personale): scegliere la strada grottesco/ironica in questo caso era la scelta più semplice quindi ho premiato di più chi ha cercato di costruire una storia diversa.
Alcuni passaggi davvero molto simpatici (i vari “svenne” ad esempio, oppure la scena fuori dalla casa conclusa col militare che accarezzando la pistola riporta il silenzio)


grazie per il commento, e per i commenti in generale davvero interessamti.
Si ho cercato di fare un racconto comico, sono contento che ti siano piaciute alcune parti.


Ragionandoci sopra mi sono fatto una domanda (diciamo, più o meno una domanda):
Scrivendo un racconto comico, quanto è importante la trama?
Te lo dico perchè tu cerchi (almeno io ne ho avuto l'impressione) di scrivere un racconto comico con una trama "decente", ho il dubbio che sia quasi impossibile riuscire in entrambi gli aspetti in 12000 battute e con 13 tracce da inserire per forza...senza perdere qualcosa da qualche parte. Ma potrei sbagliare, me lo sono chiesto però.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 16:38 #15154

Andy Dufresne ha scritto:
ah. Aronica e Brienza sono due calciatori indagati.


Ah, sul serio? Ahahahah stupida ignoranza che mi ha fatto perdere la battuta. Però l'ho apprezzata ora!
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 16:48 #15155

Andy Dufresne ha scritto:
il mezzo voto me lo restituirai insieme al tuo primogenito

è la prima volta che ricevo due commenti l'uno l'opposto dell'altro quasi ahahah
mi confermate che evidentemente si nota il fatto di averlo scritto in due manche così distaccate per tempo e modo


Se ti può aiutare considera che siamo 2 tipologie di lettori praticamente uno l'opposto dell'altro: lui molto esperto con millemila libri letti, io lettore occasionale e un pò pirla!
E probabilmente lui vota di "testa" e io di "pancia"...
Poi io sono bello e lui è brutto...Insomma, siamo abbastanza diversi! eheheheh
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 16:48 #15156

DQ. ha scritto:
scarpax73 ha scritto:

la casa sulla collina II, voto 7 premio della critica (7127 battute)

Per certi versi mi ha indispettito.
Interessante la prima parte (III), dove tutto è sensazione. Dove le pupille vibrano, i polmoni s'innevano, l'aria spinge fuori i pensieri dalla testa, aghi perforano la cute e i capelli si staccano dal bulbo per lasciare una traccia vuota...una traccia vuota, che bella immagine.
...però non mi è chiaro cosa stia cercando di fare...respirare sott'acqua in un lago ghiacciato tibetano? Raggiungere il nirvana? Fare un nuovo record di profondità in assetto variabile?
Forse è un mio limite, a volte ho bisogno che le cose mi vengano esplicitate in qualche modo.


Le hai prese tutte e 3! Mai ci avrei sperato
Sta respirando in un lago ghiacciato tibetano per staccarsi dal corpo e raggiungere il Nirvana, rituale iniziatico che si ispira proprio ai sub e la perdita di coscienza indotta.
Non ho capito se sia un problema tuo o mio che queste tre chiavi di lettura (che in realtà sono una sola, ma tu le hai divise) ti suonino come un dubbio. Devo pensarci...

scarpax73 ha scritto:
Nella seconda parte (II), quella più breve, la protagonista narra di un evento traumatico, molto traumatico. E' la parte scritta peggio. Non ha la bellezza immaginifica della prima né la linearità della terza. E' debole nell'insieme e non trasmette un granché. Avrebbe meritato più attenzione, non so se una maggiore estensione, essendo il punto di svolta racconto.


Anche qui non riesco bene a capire quanto il problema sia tuo e quanto mio. Ti dico come l'ho intesa, magari riusciamo a sciogliere il nodo insieme
E' un evento traumatico, molto traumatico, e proprio per questo motivo, soprattutto se non è stato superato, è difficile parlarne ed esprimere delle sensazioni.
Non ti ha trasmesso niente perché questa è l'unica parte nella quale è la ragazza a parlare in prima persona ed essendo stata azzerata completamente la sua emotività da questo avvenimento (al punto che uccide la mamma senza fare una piega, tanto ormai è tutto una merda), il risultato è un elenco di accadimenti, più che un racconto vero e proprio, quindi coinvolgente.
La sensazione che volevo comunicare era "Cristo, prima le trancia le braccia, poi l'ammazza...boh". Nient'altro. Però non so se voler arrivare a questa sensazione sia sbagliato o no. Visto che hai sentito una mancanza, è possibile che sia stato un errore mio.

scarpax73 ha scritto:
La terza parte (I) è davvero scritta bene, da aria al racconto e devo dire che il dialogo mi ha emozionato anche se non ci ho capito un cazzo.


La terza parte (I) è esattamente l'opposto della seconda. Nella seconda si parla di tutto ma senza provare niente, nella terza si parla di niente ma provando qualcosa.
Non è una lingua esistente, non bisogna ricercare una traduzione, sono parole e suoni che ho inventato per accompagnare delle sensazioni.

scarpax73 ha scritto:
E' un racconto molto interessante nella costruzione, davvero bello in alcune parti. E' però un racconto presuntuoso, che nasconde molto e narra troppo poco.


Sì, credo che tu abbia ragione. La scorsa tornata avevi visto dell'arte nel mio racconto, ma mi avevi anche invitato a cercare una mediazione fra follia e racconto. In questo sicuramente c'è più equilibrio, ma probabilmente manca ancora qualche elemento che faccia uscire l'idea completamente dalla mia testa.


io penso che avresti potuto semplicemente sfruttare maggliormente il limite di battute, il tuo è uno dei racconti più brevi,
. Sprattutto nella parte centrale dove si c'è un "elenco di fatti" narrato dalla protagonista in modo asettico...ma rimane un elenco.
Potevi impostare questa parte in modo differente, anche un tono asettico o distaccato, ma renderla più "vissuta" dal lettore.

è comunque il racconto che ho preferito, perché ha un potere emozionale.
complimenti
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 16:54 #15157

scarpax73 ha scritto:

io penso che avresti potuto semplicemente sfruttare maggliormente il limite di battute, il tuo è uno dei racconti più brevi,
. Sprattutto nella parte centrale dove si c'è un "elenco di fatti" narrato dalla protagonista in modo asettico...ma rimane un elenco.
Potevi impostare questa parte in modo differente, anche un tono asettico o distaccato, ma renderla più "vissuta" dal lettore.

è comunque il racconto che ho preferito, perché ha un potere emozionale.
complimenti


Questo credo sia uno dei racconti più lunghi che abbia mai scritto nella mia vita. Il problema di ridurre tutto in poche battute è reale, quindi.
Ho capito quello che dici e devo pensarci, perché al momento non saprei proprio come riscriverla. Forse avrei dovuto inserire qualcosa di più evocativo e non concentrarmi solo sul fischio. Va be', ci penso

Comunque ti ringrazio! Che tu voglia o no, resti il mio più grande estimatore ahahah
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 17:07 #15158

Lesaz ha scritto:

La casa sulla collina (2): 5,5
Forse il racconto che mi ha creato più problemi in fase di voto. Si vede che c’è abilità tecnica ma personalmente più volte ho proprio faticato nella lettura (già la prima frase ad esempio e la descrizione dell’incidente non mi ha convinto, io almeno non l’ho capita bene).


Stesso problema che ha sollevato Scarpax e due indizi fanno una prova. Ho sbagliato linguaggio e forma...

Lesaz ha scritto:
Bello il dialogo tra Pakula e Somai (anche se personalmente avrei usato meno parole tibetane(credo))
Il finale non mi ha convinto, troppe domande aperte.
Sono assolutamente certo di essermi perso diversi aspetti di questo racconto nonostante lo abbia letto 2-3 volte e abbia anche googlato trovando delle informazioni che suppongo attinenti relative al surat shabd yoga.


Hai sicuramente fatto più ricerche tu di me. Non so cosa sia il "durat shabd yoga" e non so come sia la lingua tibetana, mai sentita in vita mia. Sono andato a sensazioni e intuito, inventando una lingua armonica e che avesse dei suoni a noi chiari. Non so quali parole tu ritenga tibetane...
Hai ragione, il finale non convinceva neanche me del tutto perché l'ho fermato troppo presto. Era mia intenzione lasciare il finale aperto, ma forse così è troppo e può lasciare l'amaro in bocca o portare alla confusione. Me lo sono chiesto anche io dopo aver pubblicato.

Lesaz ha scritto:
Ecco il commento peggiore: mi sembra un racconto che avrei quasi potuto scrivere io (troppo criptico e a volte con passaggi e ragionamenti sul contorto andante) quindi capisco che a non tutti possa piacere perché non tutti possono capirlo completamente (e io non l’ho sicuramente capito completamente)


Su questo non condivido.
Così come per la scorsa tornata ho tranquillamente ammesso che il mio racconto avrebbe potuto scriverlo chiunque perché era un'accozzaglia di immagini, questa volta no. E non solo perché quello era un'accozzaglia mentre questo ha un senso, ma per mille altri fattori.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 17:54 #15159

In generale ho notato che tutti hanno tenuto troppo d'occhio le tracce e poco il racconto. In questa tornata, molto più che nelle altre, nessuno è riuscito a controllare dall'inizio alla fine la propria idea. Solo “Nadia” si è avvicinato ma, per risolvere il problema tracce, ha tralasciato tutto quello che nelle altre tornate l'avevano portato in alto.


DIVERSAMENTE CLAMOROSI – 4,5

Ho dimenticato di associare i racconti agli autori, ma nel tuo caso ti avevo beccato
Partiamo dall'inizio: il titolo non mi piace, non l'ho proprio capito e non mi rimanda a niente. A chi si riferisce il clamore? E perché? Non riesco proprio ad associarlo. Potrebbe essere un titolo alla me, io che sono una pippa clamorosa, appunto, con i titoli Il titolo in questo caso, secondo me, dovrebbe essere un qualcosa che, una volta terminato il racconto, mi faccia dire “aaaah ecco perché diversamente clamorosi!”. Invece proprio zero...

A parte qualche tempo verbale secondo me scorretto (non me ne frega granché), ci sono 3 aspetti sui quali vorrei soffermarmi:

delle tracce obbligatorie non trovo il fantasma nel sottotetto. In realtà, per come interpreto io la traccia, non trovo neanche la protagonista figa clamorosa. Può piacere o no il concetto di bruttezza esteriore e bellezza interiore (a me non piace proprio, però sono gusti personalissimi), ma la traccia diceva esplicitamente che la protagonista sarebbe dovuta essere figa. Hai fatto un po' come ti pare e io ho percepito questa libertà che ti sei preso come un escamotage. Secondo me, oltretutto, la tua protagonista sarebbe potuta essere anche bellissima, cambiando giusto un paio di passaggi, e il racconto avrebbe avuto esattamente lo stesso senso. Anzi, avresti tolto del dramma eccessivo e anche un po' di banalità.
Non ho capito per quale motivo dare così tanto spazio a Vincenzo. Cosa rappresenta? A un certo punto, alla prima lettura, ho pensato che lei si fosse innamorata di Vincenzo. Sono tornato più volte indietro a rileggere perché, dopo la visita di lei, si confondevano i personaggi. Alla seconda lettura...sono tornato indietro di nuovo perché continuavo a confondermi, pensando che lei se la facesse con entrambi oppure prima con uno e poi con l'altro. Il problema, secondo me, è che hai dato troppa importanza a Vincenzo e non l'hai giustificata. Tu hai un'idea precisa del rapporto che hanno lei e Vincenzo? L'altra domanda è: che ruolo ha Vincenzo? Se non ci fosse stato, cosa sarebbe mancato al tuo racconto?
La dichiarazione non mi è piaciuta. Non mi sembra la dichiarazione più bella che si possa ricevere. E' come se lui dicesse: “oh, sei oggettivamente un mostro e solo con un cieco avresti potuto fidanzarti perché, fidati, se io avessi avuto la vista col cacchio mi sarei avvicinato!” e poi “grazie alla mia cecità ho scoperto una parte stupenda di te che ti rende la ragazza più bella del mondo, fermo restando che esteticamente sei una disgrazia”. E lei piange a dirotto. Mentre leggevo la dichiarazione pensavo “ok, è impacciato ed emozionato, probabilmente non ha mai avuto una ragazza e quindi si incarta un po'. Ora dirà qualcosa tipo “va be', hai capito il senso, no? Non sono molto bravo con le dichiarazioni” e scoppieranno entrambi in una risata fragorosa data dall'ingenuità della situazione”. Anche la battuta successiva ci sarebbe stata bene. Invece no, lui era proprio serio e lei ancora di più.

In generale non mi è piaciuto. L'ho trovato un po' scontato e mi sei sembrato distratto.
Tornando al secondo punto esaminato, c'è una frase che sembra innocua ma secondo me racchiude tutto il lavoro che hai fatto su questo racconto:

“Vincenzo si allontanò con una banale scusa”

Esagero e analizzo: non hai ben chiara l'immagine di Vincenzo. Avrai pensato qualcosa tipo “come fanno a tenersi in contatto, se questo è non-vedente? Facciamo che c'è un amico, il suo migliore amico, che lo aiuta e lo segue in tutto. Lei va sul Pollino a trovare Gerardo...aspe', e Vincenzo? Ok, c'è anche Vincenzo e devo nominarlo. E' un bravo ragazzo, logorroico e ipocondriaco...come fai a non affezionarti?! Ok, l'ho sistemato.” … “Gerardo vuole portare lei in un posto”. Qui ti sei incartato: “e Vincenzo, che l'ha sempre accompagnato in tutto, è sempre stato la sua ombra? Deve andare anche lui per forza. Ok, vanno tutti e tre. Sì ma lei e Gerardo devono restare da soli. O Vincenzo sta lì e descrive a Gerardo le espressioni di lei, oppure deve sparire. Ok, deve sparire. Sparisci! … in che modo? Niente, sparisce e basta. Non basta? Vincenzo si allontanò con una banale scusa”.
Non voglio certo offenderti o ridicolizzare, anche perché questi sono processi mentali che fanno tutti, più o meno consciamente, ed è anche possibile che abbia sbagliato tutto. Però questa è la sensazione che ho percepito e che mi porta a dire che l'idea ti sia sfuggita di mano. L'idea iniziale è rimasta intatta (la bellezza interiore), ma tutto il resto non l'hai dominato molto.


PETI DALLO SPAZIO PROFONDO – 5

Ti sei fatto prendere troppo la mano e questo svaluta completamente il racconto.
La sensazione è che ti sia divertito tanto a scriverlo e che tu abbia pensato: “quante risate si faranno i miei amici!”. Se non stessimo facendo un concorso di scrittura (per quanto amatoriale e in amicizia sia), saresti l'idolo della comitiva. Ma visto che non siamo seduti sul muretto a bere birra e a commentare i culi, secondo me ti sei fatto prendere la mano. Ci sono tanti spunti simpatici, altre cose veramente interessanti e l'idea di base mi piace molto.
Ma mi ricorda “Silvio don't cry” della scorsa tornata che commentai con “apprezzo la goliardia ”, pensando che l'autore avesse mirato alla risata e che non volesse neanche un reale commento. Nel tuo racconto c'è più costruzione, c'è più narrativa, l'idea è molto più strutturata, anche se su alcuni spunti vedo dell'imitazione/citazione che ai miei occhi lo fa sembrare un collage più che un ragionamento, ma l'atmosfera è sempre la stessa: in quel caso era “la barzelletta zozza raccontata agli amici”, in questo caso è “la barzelletta raccontata agli amici”. Se avessi evitato questa dimensione sciocca (nel senso di leggera), ti avrei dato un voto alto.
Ti do 5 perché sai scrivere, e farsi prendere troppo la mano pesa molto di più su di te che su chi scrive meno bene.


LA CASA SULLA COLLINA 1,5

Quando l'ho letto la prima volta mi sono sentito preso in giro. Quando l'ho letto la seconda volta mi sono sentito offeso. La terza volta l'ho letto per controllare la presenza delle tracce e ho visto che neanche quelle sei riuscito a rispettare.
Non so quali fossero le tue intenzioni. Se l'hai fatto come “atto di ribellione” nei confronti di questa tornata che secondo te non ha senso, hai perso una buona occasione. Se l'hai fatto con l'intenzione di far ridere, io non ho riso né sorriso né niente.
Perdona la durezza ma non esagero quando dico che mi sono sentito preso in giro.

Quel mezzo voto in più è perché “non se ne parla, hai 29 anni compiuti” non è male.


IL DIARIO – 5

La domanda che mi sorge spontanea è: e quindi?
I finali aperti mi piacciono, possono starci, ma il tuo sembra solo troncato. Mi sarà sfuggito qualcosa ma non mi sembra che ci sia stata una semina di indizi che possano portare il lettore alla fine del racconto verso un ragionamento chiaro e completo. Mi sembra un trailer, l'incipit, il primo capitolo di un libro...ma non un racconto vero e proprio.

Proprio per questo motivo non riesco a dare un voto che mi convinca. Mi verrebbe da darti, come a scuola, una sufficienza d'incoraggiamento sperando che il secondo capitolo non si perda, ma visto che questo secondo capitolo non lo leggeremo mai...cosa ti do?

Andando all'interno del racconto: non mi è piaciuta la costruzione dei personaggi. Carl all'inizio sembra chiaramente preso da Beth mentre lei ha perfettamente in pugno la situazione. Questo dovrebbe determinare uno squilibrio nel rapporto ma a tratti le personalità si mischiano, sia nel modo di parlare che nei contenuti. Li avrei caratterizzati molto di più.
Lo stesso problema lo riscontro in Mark che...non capisco. Quando lo presenti sveglia Beth con un bel sorriso, mentre poi si rivela essere un ipocondriaco, conosciuto per essere un fifone, che generalmente si tira indietro e che addirittura sviene. Allora perché durante il viaggio sorrideva? Oltretutto lo fa quando dice “stiamo per arrivare”, cioè quando la sua ansia dovrebbe essere a mille.
Infatti, leggendo la prima volta (e anche la seconda), ho creduto che quello rimasto alla macchina fosse Carl. Ci sarebbe stato bene perché tu all'inizio hai presentato Beth come la parte forte dei due e, se ci avessi ricamato un po' sopra, Carl sarebbe potuto essere il debole, quello che sia nelle relazioni che nel lavoro, quando si tratta di andare al punto, se la fa addosso.

E poi Mark è il terzo, ha molta meno rilevanza per il racconto, quindi perché restiamo con lui invece di seguire i protagonisti? Solo per lasciare il mistero? Eh no, non mi piace. Avrei preferito, ripeto, che alla macchina fosse rimasto Carl e che il morto dei tre fosse Mark.
In questo modo avresti giustificato molto di più le tue scelte e avresti sacrificato un personaggio sacrificabile. Invece, come ho detto all'inizio, la strada che hai scelto porta alla morte del racconto.


NADIA – 5,5

In genere non mi piacciono particolarmente gli scritti che parlano di scrittori, mi sembrano sempre autoreferenziali e non ne capisco granché il senso. Diverso è quando si parla di un'autobiografia ammessa o un documentario. Ma scrivere in terza persona di uno scrittore, con questo stile...non mi piace. Così come trovo noiosi i film biografici, storici e quant'altro.
Anche questo racconto non fa eccezione.

Joaquin Phoenix ha confuso chiunque con il suo film “I'm still here”, mischiando la realtà con la fantasia e ancora oggi ci si chiede quanto di quel film autobiografico sia autobiografico e quanto inventato. Eppure in apparenza è assolutamente credibile.

Il racconto lo trovo anche abbastanza lento e statico, oltre che “femminile”. Nadia, pur scrivendo di un genere strettamente femminile, riusciva ad attrarre anche un inaspettato pubblico maschile, mentre mi sembra che tu non sia stato bravo quanto lei. Come quegli incontri contro la violenza sulle donne ai quali partecipano solo donne che vengono spinte a denunciare, quando in realtà bisognerebbe mirare a coinvolgere gli uomini per insegnargli il rispetto della donna. Mi sono sentito il marito di una di queste donne e, mentre mia moglie era con le lacrime agli occhi, io mi scaccolavo senza la minima empatia.

Hai gestito male la narrazione e il finale risulta prevedibile: per come l'hai sviluppato, non ho creduto per un secondo che Nadia potesse dire: “è il mio lavoro, mi pagano, l'editore vuole questo, al pubblico piace questo, quindi non ammazzo Adele e continuo su questa linea. Un ultimo sforzo”. Squilibrio e scarso coinvolgimento ammazzano il racconto.

Però sai scrivere. Questa volta non esiste margine d'errore, sei arturobandini...e questo racconto non regge minimamente il confronto con gli altri due.


PERVERSIONE – 4,5

Anche in questo caso non mi piace il titolo e mi sembra che la perversione sia un aspetto del tutto trascurabile in questo racconto, inserito più che altro per collocare in qualche modo “una pubblicità decisamente ambigua”. Ma, visto che non è il primo titolo che non capisco, metto in conto di essere particolarmente stupido in questa settimana.
Una cosa che già ho notato in altri racconti (indipendentemente dall'autore) è che in questi racconti di amore esplicito e rapporto a due, manca spesso il sentimento portante. Non so chi sia l'autore e quali altri racconti abbia scritto prima, ma non ho respirato a pieno i sentimenti che hai tentato di raccontare.
Ad esempio non riesco a mettere completamente a fuoco il loro rapporto quando litigano in macchina. Mi sembra un rapporto completamente estinto e l'andata al cinema solo l'ultimo tentativo fallito di trovare un'intesa che manca da anni (infatti mi suona strano che siano sposati da soli 3 anni e mezzo). In particolare questo scambio è fuorviante:

“...sono ancora così fessa da sperare che tu cambi prima o poi.”
Nick a quel punto sbottò.

Lei è molto aggressiva quando parla e, visto che all'inizio si parlava di lei che si lasciava andare ai ricordi con un velo di malinconia (così l'ho inteso), ho creduto che lei si esprimesse così in generale e che, oltre alla ovvia provocazione, ci fosse anche dell'ironia (anche perché non specifichi il tono). Se così fosse stato, Nick non avrebbe dovuto reagire sbottando, ma sarebbe dovuto essere abituato a questo modo di esprimersi e avrebbe dovuto farsi una risata o rispondere con altrettanta ironia. Invece è proprio stizzito, le ritiene delle idiozie. In conclusione: è un rapporto morto.

Poi, però, lei rivaluta questi atteggiamenti del marito e gli manca un po' questo “fastidio” che le provocava. Ma dove si legge o intuisce il peso della solitudine? Dove si legge “Dio, quanto mi manchi!” oppure “Dio, quanto ti ho amato!” oppure “Dio, quanto ti amo!”?
Con uno scambio come quello in macchina, con il marito che parla a sproposito, la prima sensazione che si percepisce quando l'altra persona si assenta, è la pesantezza del silenzio. Capita molto spesso di pensare o sentire: “in questo caso lui avrebbe detto una delle sue frasi sciocche. Invece lui non c'è più e non ci sono più le stupidate che diceva... Quanto vorrei risentirle, quanto vorrei che fosse qui”. Ma non ho sentito nessuna mancanza.

Per questo motivo a me non è parsa credibile l'ultima reazione della donna, quando lui le parla. Soprattutto mi suona malissimo che lei lo chiami “amore”. Per logica capisco che lei ha capito di amarlo, ma solo per logica, perché sono abituato da altre storie a immaginare che funzioni così, ma se non avessi un mio background direi che lei è bipolare.

Il problema principale è che in questo racconto hai seminato ma non hai raccolto. Hai fatto girare tutto attorno a una perversione (che poi, che perversione è?! Non è approfondita, è una passione normalissima: titolo fuorviantissimo), mentre ad esempio avresti potuto raccontare la riscoperta del sentimento attraverso l'episodio del cinema, attraverso il silenzio (come ho detto prima), o anche attraverso i luoghi, ma ti sei impantanato nella perversione che toglie, più che aggiungere.

La battuta finale ha il suo perché. Se solo l'avessi accompagnata...


DORMONO SULLA COLLINA – 4

Tanta confusione che potrebbe sfociare quasi in una grande supercazzola, che avrei apprezzato in qualsiasi altra tornata, ma non in questa. Troppo facile.
Scrittura pomposa e incomprensibile (ho già detto che questa settimana sono stato particolarmente stupido), situazioni su situazioni che si accavallano. Quando le intenzioni sono queste, mi piace quando il lettore viene invitato a tornare indietro e rileggere, per poi continuare a non capire niente, ma in questo caso hai talmente tanto forzato il tutto che non ho avuto neanche la curiosità di tornare indietro a mettere ordine.
Non ho avuto neanche lo stimolo di rileggere per controllare la presenza di tutte le tracce perché, con una racconto del genere, avresti potuto inserire qualsiasi cosa. Che siano presenti tutte le tracce, non aggiunge niente.

Se è vero come è vero che “nomen omen”, attribuire a quasi tutti i personaggi nomi che rimandano al forum, comincia a diventare anche stucchevole. Capisco la voglia di condivisione con gli amici e la voglia di strappargli un sorriso, però...

Ora aspettiamo che gli altri commentino, è possibile che sia solo una coincidenza, ma ti faccio notare che ti hanno votato per la critica 3 utenti che fanno parte di questo forum da un po', da quello che so. Sicuramente non perché hanno letto il loro nome, quello degli amici e si sono eccitati, sicuramente hanno mille altre ragioni, ma sapere che qualcuno ha pensato a me e ha deciso di dedicarmi un personaggio del suo racconto, mi gratifica e mi mette in una condizione diversa rispetto a chi in quei nomi non legge niente.
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Ultima modifica: 11/05/2015 18:07 Da DQ..

Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 18:05 #15160

DQ. ha scritto:

Se è vero come è vero che “nomen omen”, attribuire a quasi tutti i personaggi nomi che rimandano al forum, comincia a diventare anche stucchevole. Capisco la voglia di condivisione con gli amici e la voglia di strappargli un sorriso, però...


Capisco che avevi accumulato rabbia durante la lettura, ma 'sta cosa non l'avevo mai fatta, è la prima volta fra l'altro non sono riuscito a inserire tutti come avrei voluto (tipo con scarpax avrei voluto giocare su scarpa xilofono o cose simili) fa parte delle cose a cui non ho più badato per il tempo
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 18:10 #15161

Andy Dufresne ha scritto:
Capisco che avevi accumulato rabbia durante la lettura, ma 'sta cosa non l'avevo mai fatta, è la prima volta fra l'altro non sono riuscito a inserire tutti come avrei voluto (tipo con scarpax avrei voluto giocare su scarpa xilofono o cose simili) fa parte delle cose a cui non ho più badato per il tempo


No no, non ho detto che l'hai già fatto. Ho detto che è già stato fatto e la ripetizione è stucchevole.

Ho aggiunto proprio adesso un altro pezzo al commento:
"Se è vero come è vero che “nomen omen”, attribuire a quasi tutti i personaggi nomi che rimandano al forum, comincia a diventare anche stucchevole. Capisco la voglia di condivisione con gli amici e la voglia di strappargli un sorriso, però...

Ora aspettiamo che gli altri commentino, è possibile che sia solo una coincidenza, ma ti faccio notare che ti hanno votato per la critica 3 utenti che fanno parte di questo forum da un po', da quello che so. Sicuramente non perché hanno letto il loro nome, quello degli amici e si sono eccitati, sicuramente hanno mille altre ragioni, ma sapere che qualcuno ha pensato a me e ha deciso di dedicarmi un personaggio del suo racconto, mi gratifica e mi mette in una condizione diversa rispetto a chi in quei nomi non legge niente."
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 18:21 #15162

DQ. ha scritto:

Ora aspettiamo che gli altri commentino, è possibile che sia solo una coincidenza, ma ti faccio notare che ti hanno votato per la critica 3 utenti che fanno parte di questo forum da un po', da quello che so. Sicuramente non perché hanno letto il loro nome, quello degli amici e si sono eccitati, sicuramente hanno mille altre ragioni, ma sapere che qualcuno ha pensato a me e ha deciso di dedicarmi un personaggio del suo racconto, mi gratifica e mi mette in una condizione diversa rispetto a chi in quei nomi non legge niente."


aaah ho capito, hai pensato all'opera di lecchinaggio
eppure ho chiamato rimb rimbambito, steve morto, arturo cornuto, tava maniaco sessuale, e quel caino di andy è diventato transex con il nome di diana

e chi è che l'ha già fatto? me lo sono perso forse

p.s. hanno votato gensi wong e arturo e solo quest'ultimo era un nome presente. ma con lui ho fatto un altro tipo di accordo, uno scambio di voto critica vicendevole
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Ultima modifica: 11/05/2015 18:25 Da Andy Dufresne.

Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 18:35 #15165

Andy Dufresne ha scritto:
aaah ho capito, hai pensato all'opera di lecchinaggio
eppure ho chiamato rimb rimbambito, steve morto, arturo cornuto, tava maniaco sessuale, e quel caino di andy è diventato transex con il nome di diana

e chi è che l'ha già fatto? me lo sono perso forse


Ma no! Quale lecchinaggio?! Madonna, sarei una persona pessima se lo pensassi davvero.
Non penso affatto che tu l'abbia fatto per ingraziarti qualcuno, che cacchio. Penso che tu l'abbia fatto perché nel forum ci stai bene, hai conosciuto persone interessanti, non vedi l'ora di incontrarle al raduno e quindi, essendo questo il contesto, hai voluto omaggiare la vostra amicizia in questo modo.
L'ha fatto Rimb parlando di Tava nel racconto extra proprio su "la casa sulla collina". E ho anche riso quando l'ho letto. Quindi mica dico che non si debba fare o che sia un'opera di lecchinaggio.

Dico che, se 2 racconti su 9 hanno come soggetto/i utenti del forum, è indice sia del fatto che nel forum si respiri una buona aria, ma anche indice del fatto che non ci sia tutta questa ricerca del personaggio stesso e del "nomen omen". In sostanza, non c'è da stupirsi se un esterno che ha già letto il racconto di Rimb, iniziando a leggere il tuo racconto pensi: "ok, un altro racconto che omaggia il forum a discapito del racconto in sé". Non è detto che sia così, però l'ho pensato e poi, suggestione o no, ho trovato conferma.

L'annotazione sul fatto che ti abbiano votato utenti citati o comunque veterani del forum è una cosa che ho notato e, se vogliamo, un esperimento sociale. Lungi da me dire che ti hanno votato solo per quel motivo, non lo penso nella maniera più assoluta. Non sarei neanche qui a partecipare e commentare, se pensassi lontanamente una cosa del genere, non sarebbe mio interesse confrontarmi.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 18:43 #15166

Andy Dufresne ha scritto:
p.s. hanno votato gensi wong e arturo e solo quest'ultimo era un nome presente. ma con lui ho fatto un altro tipo di accordo, uno scambio di voto critica vicendevole


(Steve e Rimb non hanno proprio votato. Manca solo Tava, a memoria...)

Farei una cosa: chiederei a Scarpax e Lesaz, ultimi arrivati come me, se hanno pensato, anche solo per un secondo, di dare il premio della critica al tuo racconto.
Ma probabilmente è un esperimento che interessa solo a me...

Andy, non ce l'ho con te, sia chiaro. Mi interessa proprio la questione psicologica.
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 18:51 #15167

DQ. ha scritto:
Andy Dufresne ha scritto:
p.s. hanno votato gensi wong e arturo e solo quest'ultimo era un nome presente. ma con lui ho fatto un altro tipo di accordo, uno scambio di voto critica vicendevole


(Steve e Rimb non hanno proprio votato. Manca solo Tava, a memoria...)

Farei una cosa: chiederei a Scarpax e Lesaz, ultimi arrivati come me, se hanno pensato, anche solo per un secondo, di dare il premio della critica al tuo racconto.
Ma probabilmente è un esperimento che interessa solo a me...

Andy, non ce l'ho con te, sia chiaro. Mi interessa proprio la questione psicologica.


E' un sito frequentato da menti fragili?

Io ero in ballottaggio tra il racconto di Andy e il tuo, ma poi l'ho dato a lui perché nel racconto mi ha dato del cornuto!

Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 18:52 #15168

doppio
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Ultima modifica: 11/05/2015 18:53 Da Andy Dufresne.

Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 18:52 #15169

Ora ho capito quello che intendi, fai tutti gli esperimenti che vuoi, tanto il campione è troppo piccolo si vede già dai loro commenti che non mi avrebbero mai dato il premio critica, ma, per esempio, è ovvio che tu non me l'abbia dato perchè hai trovato la scrittura pesante (a me va benissimo quella di Asimov, pensa te)

Ti voglio solo dire che solitamente sono fissato con i nomi da dare ai personaggi, fin dal mio primo racconto in cui Prometeo divenne Metropeo
E sono partito dal robot rimbambito a dare i nomi.
Solo che il nomen omen non può essere sempre pedissequamente seguito, altrimenti che destino spetta a me, semplice Giuseppe? di avere una moglie che si fa ingravidare da una divinità e andare avanti a seghe?
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Re: [#3] La casa sulla collina (commenti) 11/05/2015 18:57 #15170

Boh, o mi sono spiegato male oppure la vediamo diversamente.

Non ho detto che avete ricambiato il favore e non penso affatto che l'appagamento appartenga alle menti fragili. Se una persona scrive qualcosa che in qualche modo parla dichiaratamente di me, la leggo sicuramente diversamente rispetto a uno che mi dice: "oh, leggi qua, ho scritto un racconto ispirato a mio zio". Credo sia nella natura umana, non nella fragilità.
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