Tavajigen ha scritto:
I narratori: 7
Descrivere in un racconto breve un nuovo universo (o mondo) o una nuova cultura è sempre una cosa difficile, dato che pronti via e arrivano nomi o usanze mai sentiti che portano subito ad annoiare il lettore; cosa che con un racconto lungo, o con un libro, può essere evitata introducendo le cose poco per volta. Per questo motivo all’inizio la lettura mi è risultata un po’ pesante, ma poi quando sono entrato nella storia il racconto si è risollevato e alla fine mi è piaciuto. Ho voluto premiare l’idea di fondo che è stata molto originale e mi ha incuriosito.
Ti ringrazio. E' sempre un problema parlare di un mondo immaginario molto ben conosciuto in un racconto così breve, lungo appena 12000 caratteri. Esiste un'autentica serie di racconti ambientati in quelle terre e questo I Narratori è una sorta di auto-omaggio.
gensi ha scritto:
I Narratori 8,5: veramente molto bello tutto. Dall'idea avuta che, visto il titolo, è quella che lo esprime nel migliore dei modi al modo in cui è descritta. Ammetto che ho dovuto rileggere una seconda volta la storia perché ad un certo punto m'ero perso con tutti questi nomi ma ammetto anche che il contesto è così ben strutturato che è stato un piacere farlo per apprezzarne tutti i dettagli. Secondo me è veramente una bellissima "nuova" favola moderna che da dignità a tutte le favole inventate finora ed alla loro importanza. Forse esagero ma da questa storia potrebbe veramente uscire qualcosa di molto interessante anche a livello visivo tipo in teatro. Anzi, sono più che convinto che una storia del genere, portata in un teatro, sarebbe ancora più potente di quanto non lo sia su una pagina di uno schermo di un pc. Se proprio uno deve trovare un difetto (che è perlopiù legato al limite dei caratteri) è che il lettore riceve veramente un bombardamento di informazioni, nomi, luoghi nel giro di così poco tempo che è facile perdere l'orientamento. Ma non credo ci siano alternative se non quella di riscriverlo con più caratteri così da diluire e dettagliare il tutto.
Beh, un bel commento e fa piacere leggerlo! Questa cosa del teatro la trovo abbastanza interessante, ma difficilmente realizzabile: non so scrivere per il teatro, ma sto cercando (come già detto a tava) di armonizzare meglio tra loro, una serie di racconti ambientati nel Continente. I Narratori mi veniva bene, perché in tema con la tornata e perché è un ulteriore aspetto del mio mondo, venutomi in mente per l'occasione, anche se questo racconto in un certo l'ho già scritto diverse volte: ho messo giù racconti che si occupavano di coloro i quali raccontano le Storia in più di un'occasione. Grazie ancora!
Lesaz ha scritto:
- I narratori 7
Altra scrittura notevole anche se stavolta Arturino poteva fare anche meglio, la trama non mi ha convinto del tutto (qualche piccolo dettaglio in particolare, ad esempio avrei preferito maggiori dettagli sui narratori, sul loro lavoro, sui loro successi ma soprattutto sui fallimenti...) ma riconosco la difficoltà di presentare un mondo in 12000 caratteri. Complimenti per la vittoria!
Quello di cui parli, scrivere più nel dettaglio dei Narratori e analizzarne storia, successi e sconfitte, necessariamente occuperebbe molto più spazio (come anche tu cogli). Non era possibile e allora, furbescamente, ho messo giù una storia maestro-allievo parlando dei migliori. Al massimo avrei potuto parlare dei peggiori, quelli medi non interessano quasi a nessuno! In ogni caso, grazie!
DQ. ha scritto:
I Narratori – 5
Non mi è piaciuto, anche perché non ho ben capito le tue intenzioni. Anche il linguaggio non mi è piaciuto e mi viene da dirti che non basta usare termini come “servigi” per riportare la mente al “c'era una volta”. Non riesco a capire se ci sia un potenziale o no, non riesco a capire tante scelte che hai fatto, come ad esempio la scelta di scrivere al presente. So solo che mi stona tutto e mi confonde. L'ho riletto più volte ma niente, non ci arrivo proprio. Mi dispiace.
Conosco bene il tuo modo di leggere, anch'io in gioventù l'ho praticato, spesso privandomi del puro gusto di affrontare una storia. Non che questa mia storia ti dovesse piacere necessariamente, anzi trovo che sia positivo che almeno a uno dei lettori non sia piaciuta, ma ho come la sensazione che tu sia sempre un po' bloccato dai fini e dai sottotesti e che finisca per non rilassarti mai durante una lettura. Questo racconto è letteratura di genere, con un amore per le storie, ma quelle popolari, non quelle alte. Non vuole assolutamente essere una fiaba, non ne ha la lingua e nemmeno le caratteristiche tipicizzanti, ma analizza il tema "Once upon a time", non "c'era una volta". Ho mantenuto la frase inglese, dandole una sorta di "potenza" magica. L'unico modo per me di interpretare questa tornata.
scarpax73 ha scritto:
I narratori – voto 7
Testo lungo, l'unico che ha sfruttato a pieno le battute consentite. Questo per me è già un merito, vuol dire che Bandini non ha lasciato al caso nulla e che ha sviluppato al massimo la sua creatura. Che piaccia o meno il racconto, è comunque encomiabile la passione, la voglia di raccontare una storia.
Bella storia, raga.
Bandini ci porta in un tempo lontano, ma la cosa meravigliosa è che è un tempo lontano in due direzioni, nel futuro e nel passato. Riprende la tradizione omerica, dei bardi, dei cantastorie e la trasporta nel futuro per raccontarci una nuova storia. Una storia che si ripete nei secoli, da maestro ad allievo...
Bravo Bandini
S l'avessi trovata nella raccolta dei racconti di Matheson non me ne sarei stupito. (Magari non scriveva questo tipo di racconti...ma era bravo cazzo)...e auguri per la maturità
Gran commento, forse un tantino esagerato (sono a conoscenza di professionisti della scrittura che sbaverebbero per avere un commento simile), ma che conserverò. Grazie!
Wong Fei Hung ha scritto:
i Narratori 8 premio critica
racconto davvero originale e assolutamente in tema, esalta l'importanza stessa del Narrare come anche del Ricordare, attività quest'ultima che oggi è decisamente in decadenza. Che dire, ci sono sicuramente delle imprecisioni, anche a livello di pause e sequenza del racconto, ma merita un voto alto, si coglie il lavoro che c'è dietro nel creare un mondo parallelo, nel mescolare magari conoscenze dell'autore (anello, demoni del sottosuolo, divisione in Gilde, la forza magica delle parole), nell'insistere sull'importanza delle parole...complimenti, è il racconto che avrei voluto scrivere io per questa tornata e che, purtroppo, non mi ha nemmeno sfiorato il cervello XD
Grazie! Ho voluto seguire una linea narrativa volutamente farraginosa, senza occuparmi molto di certi aspetti ritmici, perché quello che mi interessava era parlare alla pancia del lettore e meno alla sua mente, in linea peraltro con le Storie, almeno come le descrivo nel racconto. Il racconto è un omaggio ad altri miei racconti, molto più lunghi, narrativi, costruiti. Quando ho letto il tema, mi è subito venuto in mente di parlare dei cantastorie del Continente e mi sono venuti questi Narratori.
Ancora grazie!
lumaca96 ha scritto:
I Narratori 6 1/2
Non mi ha entusiasmato, non mi diceva "finiscimi", ecco.
Leggendo questo commento mi son chiesto: "ma perché non m'ha dato 5 o 5,5?". E' possibile che tu debba imparare a castigare!
6Rimbaud ha scritto:
I narratori 6 una storia un po’ scopiazzata da fahrenheit 451.. ma tant’è.. è leggibile e abbastanza scorrevole.. anche se pure qui c’è un trionfo di cliché
Appena letto questo commento, volevo rispondere con un "va a gagher...". Poi però ci ho ripensato e in effetti hai ragione, c'è qualcosa di Fahrenheit (che ho letto quando frequentavo il liceo, più di venti anni fa e quindi più che scopiazzarlo direi che ha germinato), una certa compatibilità tematica e forse anche stilistica, anche se il paragone più calzante potrebbe essere con una serie di romanzi di Jack Vance, il ciclo della Terra Morente. Tu li chiami cliché, io li chiamo topoi, ma va bene lo stesso. E comunque mi hai dato il voto e il commento migliori. Bravo rimbuccio!
Detto ciò, una grazie di cuore a tutti voi! Come detto qua e là esistono alcuni racconti lunghi ambientati in quel mondo e anche un romanzo breve scritto ormai nella notte dei tempi, a inizio università, molto tenue, derivativo e ingenuo, ma divertente. Non so se pubblicherò qualcosa qua in UniVersi, chissà, magari sì. Ora vado in piscina, che mi spettava un pomeriggio libero per finire le ferie vecchie. A presto e grazie ancora.
Ah, vi rivelo che uno dei miei lettori tester di questa serie di cui accenno, è Lesaz, per cui a sto giro un racconto sapeva di chi era senza dover ricorrere alle sue capacità vaticinatorie!