Ed ecco i miei commenti, prima del previsto perché domani sono impegnato. Impiego quindi i miei 45 minuti prima dell'aperitivo.
- L'arte della sopravvivenza 7 Racconto molto gradevole e fresco, nonostante le tematiche cupe e certo non banalizzate. Ho colto presto il lavoro del vecchio, ma allo stesso tempo non mi ha infastidito e sono arrivato fino alla fine senza mai perdere il gusto della lettura. Vecchio che sembra ispirato al falegname-becchino di "Per un pugno di dollari", o a qualche vecchietto marcio uscito da un fumetto western di Jodorovski. Direi che la spietata analisi sul "tutto è merce" persino la vita, è altresì attuale in giorni come questi, dove le notizie che arrivano specialmente dal fronte immigrazione sono di una tristezza infinita. La scrittura è buona, con una lingua a metà strada tra il semplice e il forbito. Qua e là forse qualche parola poteva essere scelta meglio, ma quello ovviamente sta all'autore.
- Once upon an alternative time 5,5 Molto interessante la divisione a quadri, ho però trovato meno interessante i rivolgimenti in cui l'autore ha ribaltato le fiabe di partenza. Eppure, leggendo, mi è sembrato di ritrovarmi in una rassegna di trailer, e la brevità ha fatto sì che mi venisse a mancare un pezzo molto importanto del mio gusto di lettore. Altro aspetto che non ho gradito e che mi ha fatto scendere nel voto è la lingua: per me, solo apparentemente ricalca quella delle fiabe, ma rimane in una dimensione diversa, finendo per diventare un po' stucchevole e non efficace. Non è un vero metalinguaggio.
- La favola di Dalia 7 PC Mi è piaciuto proprio perché non l'ho trovato melenso e quel lieve effetto scontato non l'ha mai penalizzato, anzi alla fine l'ha sostenuto. La scrittura è buona, al solito per questo autore, non troppo semplice, ma nemmeno compiaciuta, con una buona profondità e un ritmo più che accettabile. Da lì il PC.
- I narratori mio Quando ci saranno più commenti, risponderò a tutti assieme e darò due note sul mio.
- Un vero rompicapo 6 Buona idea, ben gestita, anche se un po' castrata nel finale. Lingua scorrevole anche se non al meglio, ma in ogni caso si legge con una certa piacevolezza. Alla fine, però, non mi ha colpito davvero, non mi ha dato soddisfazione nella lettura e ho finito per dimenticarmene presto. Credo che sia più colpa mia che dell'autore e per questa ragione ho dato sì la sufficienza, ma al minimo.
- Luna meno un quarto 6 Certi aspetti di questo racconto sono buoni, il punto di partenza iniziale, certe trovate all'interno, però ho trovato la scrittura davvero un po' piatta e poco ficcante, poco imprimente. Allo stesso tempo sembra più la scena di un racconto lungo o di un romanzo, più che uno scritto con vita propria. L'attinenza col tema è abbastanza labile.
- C'era una golgota 5,5 Un tempo leggevo moltissima poesia e c'è stato un periodo non residuale in cui ne ho anche scritta. Non credo però di essere un esperto, anche se la metrica di questo scritto è buona. Qua e là sembra una filastrocca o una poesia pop, ma per la prima mancano le iterazioni e per la seconda la lingua è troppo pulita, troppo poco aggressiva per essere davvero efficace. Ottima la chiusura, ma alla fine ho la sensazione che mi sia mancata la prosa e che un tema come questo non potesse essere affrontato con una poesia.