"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto." (Italo Calvino)
Benvenuto, Ospite
Nome Utente Password: Ricordami

ARGOMENTO: [#4] Once upon a time (commenti)

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 14:59 #15478

L'arte della sopravvivenza – 6

L'idea non mi dispiace, il titolo invece sì. Non sei il mago dei titoli, tendi spesso a gonfiarli un po'.
Dicevo: l'idea non mi dispiace. L'ambientazione è piacevole, il protagonista e la sua storia anche, ma a mio avviso ci sono descrizioni inutili o poco sfruttate, altre poco sfruttate e basta, altre un po' immature e quindi poco sfruttate.
Ad esempio descrivi l'ambiente e l'aspetto ripugnanti del tuo protagonista, ma ti fermi sempre un attimo prima che si arrivi alla ripugnanza. Se mi dici che l'hai fatto apposta, non ci credo, anche perché non ne capirei il senso. Gode della morte altrui, incrocia le dita sperando che qualcuno muoia, chiama l'agonia “divertimento”, è sporco e buio...quindi sì, secondo me dovrebbe essere proprio ripugnante.
Mi piacciono le immagini concatenate del tizio che vede nella banca un cumulo di soldi per la sua sopravvivenza e non si accorge di essere lui stesso un cumulo di soldi per qualcun altro.
Non mi piace (o meglio, a me è poco chiara) la figura della maestra. Non ho capito per quale motivo lei si spari in bocca. Il suo suicidio sembra collegato alla morte del bandito, ma non può esserlo (non si sarà mica fidanzata, lei che ha una morale così alta, con uno che non ha morale? No). E, se le due morti non sono collegate, è sbagliata la narrazione.
Inoltre, proprio nel momento in cui mi sono posto la domanda: “perché si è ammazzata?”, tu scrivi che anche il becchino se l'è chiesto ma ha lasciato da parte il pensiero. Lui sì, io no e voglio sapere cosa le è successo. Ok, io non conosco il motivo, lui neanche...ma tu? Non avrai mica aggirato il problema in questo modo?


Once upon an alternative time – 7


Bene, simpatico. Non credo che sia un'idea proprio originalissima (era venuta in mente anche a me), ma mi importa poco ed è simpatica da leggere, quindi l'ho letta e riletta con piacere.
Il fatto che sia il giullare a raccontare è azzeccato, il fatto che lo racconti al re e che questo rimandi all'ultima delle fiabe, mi è piaciuto molto. E' il colpo di scena bello, ma bello davvero! Chissà che qualcuno si tolga dalla testa (e non mi riferisco al forum ma al mondo intero) che non servono morti improvvise, ufo, incidenti, catastrofi, cazzi e mazzi per avere un colpo di scena fatto bene. Infatti, nel tuo caso specifico, avrei tolto anche il riferimento alla condanna (che non è detto sia “pena di morte”, ma è impossibile non pensarci).
Ho notato, però, una leggera decrescita da un racconto all'altro. Il primo è molto forte, ribalta la morale della fiaba con una contro-morale altrettanto forte e perfettamente adattata al nostro tempo.
Nel secondo racconto la morale è molto meno forte sia della fiaba di riferimento che della precedente. Anzi...qual è la morale?
Nel terzo racconto la morale è troppo lontana, secondo me, dalla fiaba di partenza, nonché adattabile a qualsiasi racconto (infatti questa morale potrebbe valere anche per il secondo racconto: “la volpe passa da rosicona e invece era solo altruista: niente è come sembra”).
Insomma, per il secondo e il terzo racconto avrei preferito qualcosa di più mirato che ribaltasse completamente la morale di partenza.


La favola di Dalia - 4

Non so se sia una storia reale che hai vissuto da vicino o no, ma preferisco lasciare da parte questo aspetto e ti chiedo di non prendere il mio commento come una mancanza di rispetto.
Sembra una pubblicità di Telethon e per me non è per niente un bene, con “i veri eroi sono gli operai che lavorano 15 ore al giorno per pochi soldi e lo fanno solo per amore della famiglia”. Sì, ok, il concetto ci sta, ma è stucchevole. Oltretutto Dalia sembra una Madonna che ti sfiora e ti riempie di luce, che muore ma non muore, che tu piangi ma non devi farlo perché lei non lo vorrebbe mai. Mi ricorda “Gesù ha offerto la sua vita per noi e noi dobbiamo onorare la nostra altrimenti è peccato”. Non c'è nessuna difficoltà umana in questo racconto. O meglio, le difficoltà appartengono solo a chi le sta intorno. Lei perfetta, immacolata, divina, eterea...poco credibile. Questo racconto non funziona, non funziona proprio.
E poi stai molto attento a quando ti rivolgi al lettore e cerchi di anticipare i suoi pensieri o le sue azioni. Forse sono passaggi che appartengono a te, ma io non mi sono fatto nessuna delle domande che hai anticipato né ho pianto alla fine. Lei è un essere superiore, tu sei un essere superiore perché sai già cosa penserò e sai già cosa mi risponderai. Insomma, esiste proprio una gerarchia divina: dal Dio Dalia, al messia scrittore, al lettore umile credente. Pardon.
Mi faccio portatore del bisogno del mondo e affermo con certezza che il mondo non ha bisogno di questo.


I Narratori – 5

Non mi è piaciuto, anche perché non ho ben capito le tue intenzioni. Anche il linguaggio non mi è piaciuto e mi viene da dirti che non basta usare termini come “servigi” per riportare la mente al “c'era una volta”. Non riesco a capire se ci sia un potenziale o no, non riesco a capire tante scelte che hai fatto, come ad esempio la scelta di scrivere al presente. So solo che mi stona tutto e mi confonde. L'ho riletto più volte ma niente, non ci arrivo proprio. Mi dispiace.


Un vero rompicapo – 6

Troppo compresso, troppo. Il risultato è uno spiegone con conseguente mancanza di altri aspetti che dovrebbero dare profondità al racconto. 6 di incoraggiamento per le buone intenzioni.


Luna meno un quarto – 5,5

Racconto molto lineare, scorrevole, senza pretese (in senso buono) e quindi piacevole da leggere. Sembra di ascoltare l'amico che ti racconta i cacchi suoi, che non ascolteresti mai per 2 ore ma per 10 minuti volentieri. Peccato per il finale e l'incidente che fa cadere il tutto in un catastrofismo secondo me evitabile, oltre che banale.
L'ho scritto in un altro commento: i racconti non devono per forza finire con un colpo di scena (il colpo di scena più facile è la morte), ma possono anche stupire con altro...o possono anche non stupire ed essere affascinanti lo stesso. Data la linearità del racconto, avendo giocato sulle sensazioni dei personaggi, affidare tutto a un incidente automobilistico (che sia stato volontario o no), mi sembra un escamotage un po' bruttino e fuori dal resto.
  • DQ.
  • Offline
  • Scrittore affermato
  • Messaggi: 399

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 15:27 #15479

L'arte della sopravvivenza – voto 6,5

Fondamentalmente questo è un passo indietro rispetto al racconto precedente, mi riferisco alla prova di Paradise city, permeato da una scrittura adamantina. Il racconto “L'arte della sopravvivenza” è per lo più basato sulla descrizione del protagonista, il lugubre becchino. Una descrizione che viaggia fra alti e bassi, non convincendo del tutto. Sarà pure un difetto mio ma a volte non comprendo certi stilemi che mi ricordano tanto “Il monaco” di Lewis o “Melmoth l'errante” di Maturin, romanzi che ho amato tanto intendiamoci, ma che hanno pure qualche secolo sul groppone. Oggi non mi aspetto che uno scrittore mi dica che “occhi si abituavano alle tenebre”, che gli abiti della festa sono “neri e tenebrosi”, che il “cappello nero dava un tocco di solennità” ecc.ecc... per farmi entrare in un'atmosfera gotica/dark/oscura, non è semplice come alla fine del '700 o all'inizio del '800, serve una costruzione diversa, più psicologica e accurata.

...bella filippica che ho fatto a un ragazzo che ha appena finito gli esami di maturità e si prende la briga di scriverci pure un racconto, ma non te la prendere a male, magari al prossimo racconto queste mie parole ti faranno riflettere e dire...'mo gliela metto in c...(magari 'mo non lo dici essendo nordico, ma l'importante è il sentimento).

La storia in sé, secondo me, ha delle falle. A mancare è un reale confronto fra la maestra e il becchino. E' il rapporto fra questi due personaggi che dovrebbe creare la storia. Si accenna al fatto che la che maestrina nelle assemblee cittadine proclamava ideali di giustizia e libertà, ma che abbia avuto un confronto col becchino non direi. Insomma il becchino se la canta e se la suona da solo, ed è un peccato avendo ancora tante battute da utilizzare.

Poi non si comprende perché la maestra debba difendere la banca dall'assalto di un bandito armato...forse perché quando un uomo con la pistola incontra una maestra col fucile, quello con la pistola è un uomo morto...

In sostanza, anche se il racconto ha una coerenza stilistica, che non condivido del tutto, ma che gli dona una certo stile, sembra mancare in alcune parti di logica narrativa... oppure mi sto rincoglionendo che può essere una valida alternativa.
Da rivedere in alcune parti la punteggiatura.

Ciao e complimenti per la maturità.

P.s. la morale

Penso che il becchino se la volesse scopare ma che la maestrina non gliela dava, quindi la maestrina per il becchino era una stronza...insomma la volpe e l'uva scherzo...oramai l'hanno detta, ma non l'avevo intuita.

Once upon a time an alternative time - voto 6,5

L'idea non è male, neanche la trasposizione, Ma sebbene le contro-storie siano in qualche modo gradevoli, manca una unità di fondo, una morale unica che dia un senso compiutezza al racconto.
Anche se forse la morale di fondo è quella di non credere alle favole...strano per una favola...
Complimenti per la maturità anche a te.

La favola di Dalia – voto 4

Scritto molto bene, forse questo è il suo vero guaio...
Il territorio in cui ti sei mosso è un campo minato, troppo difficile scrivere qualcosa del genere senza suscitare bocche storte, perché, anche se scritto con le migliori intenzioni, è un'operazione già vista e rivista, abusata direi.
Scrivere della favola del malato che affronta la sofferenza donando il sorriso e la speranza ad altri malati e non, è davvero un'operazione rischiosa...e secondo me l'hai cannata su tutta la linea, sembra il testo di un servizio del telegiornale di italia uno, fatto per strappare la lacrima. Magari non era la tua di intenzione, ma ti sei fatto prendere la mano dai cliché e questo ha rovinato tutto.
Ho fatto una ricerca e di Dalia ho letto che era una bambina della tristemente famosa terra dei fuochi. Storia tremenda, nessun bambino dovrebbe morire per qualcosa del genere, nessuna popolazione dovrebbe subire questi scandalosi abusi da criminali e dallo stato.
Peccato per una scrittura così buona. Spero di rileggere Il Wong della tornata precedente.

I narratori – voto 7

Testo lungo, l'unico che ha sfruttato a pieno le battute consentite. Questo per me è già un merito, vuol dire che Bandini non ha lasciato al caso nulla e che ha sviluppato al massimo la sua creatura. Che piaccia o meno il racconto, è comunque encomiabile la passione, la voglia di raccontare una storia.
Bella storia, raga.
Bandini ci porta in un tempo lontano, ma la cosa meravigliosa è che è un tempo lontano in due direzioni, nel futuro e nel passato. Riprende la tradizione omerica, dei bardi, dei cantastorie e la trasporta nel futuro per raccontarci una nuova storia. Una storia che si ripete nei secoli, da maestro ad allievo...
Bravo Bandini
S l'avessi trovata nella raccolta dei racconti di Matheson non me ne sarei stupito. (Magari non scriveva questo tipo di racconti...ma era bravo cazzo)...e auguri per la maturità

Un vero rompicapo – voto 7

Per i miei gusti questo è il miglior racconto di Tava che ho letto finora. Molto divertente. Sembra essere l'unico racconto destinato anche ad un pubblico di ragazzi/bambini. Bella la costruzione nell'insieme, divertenti i personaggi. Il finale per me va anche bene così, non c'è motivo di modificarlo.
Ho letto la tua elucubrazione mentale sul fatto di che postandolo come primo racconto ecc... Ti confesso che non avrei capito la tua intenzione, troppo fine per la mia labile mente.
Se dovessi darti un suggerimento ti direi di provare a semplificarlo maggiormente per un pubblico di bambini...cercando termini più semplici per alcune frasi, E' una bella storia.

Complimenti per la maturità

Luna meno un quarto – voto 8 + P.C

Il racconto scritto meglio, una mano che sa come muoversi, che non scrive nulla in più, casomai taglia e affina. Bella storia, bei periodi. Un insieme armonioso. Complimenti.
Un unica cosa, giusto perché voglio rompere le palle. I termini stranieri in un testo in italiano non vanno scritti al plurale, si usa sempre il singolare, anche quando la frase sembrerebbe richiederlo.
Fonte: La lingua batte (radiotre)

C'era un Golgota

Una quasi filastrocca, che, come tipo narrativo, è pienamente in tema con la tornata, Anche una quasi storiella in rima, che va anche bene. Ma alla fine non è né l'una né l'altra, è un mix, che può andare bene Fondamentalmente non entrerei in un discorso tecnico, ci sono assonanze e rime, ma poco conta, generalmente quel che conta è il ritmo e, tranne che nella prima quartina, direi che ha ritmo.
L'inizio è bruttino:
C'erano una volta o forse due
un bimbo riccio e biondo, asinello e bue.

Le prime due righe non hanno lo stesso ritmo, meglio così:
C'erano una volta o forse due
un bimbo biondo, un asinello e un bue.

Con l'assonanza bimbo biondo non interrotta da riccio (parola che foneticamente entra in contrasto con le altre).
Mentre in
Zaffate di escrementi giungevano al suo naso,
il bue soffiava forte, scaldando in un afflato.

È essere interessante il contrasto fra il rude “Zaffate di escrementi” e il carducciano “scaldando in un afflato”. E' un bel gioco fra il divino “afflato”e il molto terrestre escremento. Forse la cosa migliore in tutta la filastrocca/storiella.
Al''inizio mi sembrava la storiella di Giuseppe che, stressato dalla situazione e dal non fare sesso, cercava un'avventura. Invece si trasforma in un incubo di banalità, Su Gesù che, scontento del mondo, sembra inneggiare ad una libertà senza Dio e contro Dio, quindi anche contro il suo essere trino. Mi ha deluso parecchio. SOprattutto la seconda parte, 'ho trovata brutta e piuttosto banale, la banalità del male.
Spero di rileggere presto qualcosa di tuo al livello degli scritti precedenti.

P.s.
“I prati...bell'idea” pensò il bambino riccio
“Peccato che qui intorno non ci sia l'ombra di un faggio
è pessima.
  • scarpax73
  • Offline
  • Premio Pulitzer
  • Messaggi: 589

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 15:41 #15480

scarpax73 ha scritto:
C'era un Golgota

Una quasi filastrocca, che, come tipo narrativo, è pienamente in tema con la tornata, Anche una quasi storiella in rima, che va anche bene. Ma alla fine non è né l'una né l'altra, è un mix, che può andare bene Fondamentalmente non entrerei in un discorso tecnico, ci sono assonanze e rime, ma poco conta, generalmente quel che conta è il ritmo e, tranne che nella prima quartina, direi che ha ritmo.
L'inizio è bruttino:
C'erano una volta o forse due
un bimbo riccio e biondo, asinello e bue.

Le prime due righe non hanno lo stesso ritmo, meglio così:
C'erano una volta o forse due
un bimbo biondo, un asinello e un bue.

Con l'assonanza bimbo biondo non interrotta da riccio (parola che foneticamente entra in contrasto con le altre).
Mentre in
Zaffate di escrementi giungevano al suo naso,
il bue soffiava forte, scaldando in un afflato.

È essere interessante il contrasto fra il rude “Zaffate di escrementi” e il carducciano “scaldando in un afflato”. E' un bel gioco fra il divino “afflato”e il molto terrestre escremento. Forse la cosa migliore in tutta la filastrocca/storiella.
Al''inizio mi sembrava la storiella di Giuseppe che, stressato dalla situazione e dal non fare sesso, cercava un'avventura. Invece si trasforma in un incubo di banalità, Su Gesù che, scontento del mondo, sembra inneggiare ad una libertà senza Dio e contro Dio, quindi anche contro il suo essere trino. Mi ha deluso parecchio. SOprattutto la seconda parte, 'ho trovata brutta e piuttosto banale, la banalità del male.
Spero di rileggere presto qualcosa di tuo al livello degli scritti precedenti.

P.s.
“I prati...bell'idea” pensò il bambino riccio
“Peccato che qui intorno non ci sia l'ombra di un faggio
è pessima.


Non ho scritto "asinello e bue" ma "asino e bue", che suona meglio rispetto ad "asinello e bue" ma meno bene di come hai suggerito dopo. Grazie

Io ritengo molto più banale una filastrocca su Giuseppe che non fa sesso, invece di Gesù che inneggia a una libertà senza Dio e contro Dio, sperando in uno sdoppiamento che lo allontani da sé stesso e lo riporti a una dimensione umana.

Sulla banalità ho già risposto a Gensi, dicendo che l'accozzaglia di luoghi comuni è voluta perché è quella che ci viene propinata ogni giorno e, se Gesù fosse nato negli anni 2000, non sarebbe stato il Messia ma un luogo comune senza arte né parte. (Leggi la spiegazione data a Gensi, ora sono dal cellulare)
  • DQ.
  • Offline
  • Scrittore affermato
  • Messaggi: 399

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 15:53 #15481

Io ritengo molto più banale una filastrocca su Giuseppe che non fa sesso, invece di Gesù che inneggia a una libertà senza Dio e contro Dio, sperando in uno sdoppiamento che lo allontani da sé stesso e lo riporti a una dimensione umana.


qui mi sono spiegato male, volevo dire che mi aspettavo da una filastrocca qualcosa di divertente, poiché le filastrocche di solito lo sono. Invece ho trovato uno scritto piuttosto "iroso", un attacco espresso con rabbia, non con ironia o allegria.

Sulla banalità ho già risposto a Gensi, dicendo che l'accozzaglia di luoghi comuni è voluta perché è quella che ci viene propinata ogni giorno e, se Gesù fosse nato negli anni 2000, non sarebbe stato il Messia ma un luogo comune senza arte né parte. (Leggi la spiegazione data a Gensi, ora sono dal cellulare)


l'avevo letta, ma forse il tuo lavoro sui luoghi comuni non ha avuto un buon esito.

ciao e buona domenica
  • scarpax73
  • Offline
  • Premio Pulitzer
  • Messaggi: 589

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 16:13 #15482

scarpax73 ha scritto:
Io ritengo molto più banale una filastrocca su Giuseppe che non fa sesso, invece di Gesù che inneggia a una libertà senza Dio e contro Dio, sperando in uno sdoppiamento che lo allontani da sé stesso e lo riporti a una dimensione umana.


qui mi sono spiegato male, volevo dire che mi aspettavo da una filastrocca qualcosa di divertente, poiché le filastrocche di solito lo sono. Invece ho trovato uno scritto piuttosto "iroso", un attacco espresso con rabbia, non con ironia o allegria.

Sulla banalità ho già risposto a Gensi, dicendo che l'accozzaglia di luoghi comuni è voluta perché è quella che ci viene propinata ogni giorno e, se Gesù fosse nato negli anni 2000, non sarebbe stato il Messia ma un luogo comune senza arte né parte. (Leggi la spiegazione data a Gensi, ora sono dal cellulare)


l'avevo letta, ma forse il tuo lavoro sui luoghi comuni non ha avuto un buon esito.

ciao e buona domenica


Vero, è iroso. Secondo me anche un po' ironico (qualcuno ha riso mentre lo leggeva o alla fine), ma ovviamente non sono risate genuine come quelle delle filastrocche. Allegria, invece, proprio no.

Tutti avete beccato i luoghi comuni e li avete intesi in questo modo, quindi il lavoro sul creare una miscellanea di robe sentite e risentite ma che non creano una quarta dimensione è stato fatto bene. Manca quel passaggio che porta a pensare "ovviamente l'ha fatto apposta". Ma, sinceramente, non so dove sia l'errore.
  • DQ.
  • Offline
  • Scrittore affermato
  • Messaggi: 399

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 17:44 #15483

Esatto, ti stavo per dire la stessa cosa. Se poco poco avessi avuto la sensazione che il tutto fosse stato creato veramente ad hoc avresti sicuramente ricevuto molto più consenso. Invece sembravi piuttosto convincente nel sostenere la tesi delle banalità. Forse ti ha fottuto un po' l'anonimato in questo caso.
  • gensi
  • Offline
  • Vice Presidente
  • Messaggi: 3860
La mia vetrina: www.lulu.com/spotlight/gensi

--------------------------

Fortunatamente, ho sempre il difetto di prendermi poco sul serio...
[cit. Carmen Consoli - Fortunatamente]

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 20:24 #15486

DQ. ha scritto:
L'arte della sopravvivenza – 6

L'idea non mi dispiace, il titolo invece sì. Non sei il mago dei titoli, tendi spesso a gonfiarli un po'.
Dicevo: l'idea non mi dispiace. L'ambientazione è piacevole, il protagonista e la sua storia anche, ma a mio avviso ci sono descrizioni inutili o poco sfruttate, altre poco sfruttate e basta, altre un po' immature e quindi poco sfruttate.
Ad esempio descrivi l'ambiente e l'aspetto ripugnanti del tuo protagonista, ma ti fermi sempre un attimo prima che si arrivi alla ripugnanza. Se mi dici che l'hai fatto apposta, non ci credo, anche perché non ne capirei il senso. Gode della morte altrui, incrocia le dita sperando che qualcuno muoia, chiama l'agonia “divertimento”, è sporco e buio...quindi sì, secondo me dovrebbe essere proprio ripugnante.
Mi piacciono le immagini concatenate del tizio che vede nella banca un cumulo di soldi per la sua sopravvivenza e non si accorge di essere lui stesso un cumulo di soldi per qualcun altro.
Non mi piace (o meglio, a me è poco chiara) la figura della maestra. Non ho capito per quale motivo lei si spari in bocca. Il suo suicidio sembra collegato alla morte del bandito, ma non può esserlo (non si sarà mica fidanzata, lei che ha una morale così alta, con uno che non ha morale? No). E, se le due morti non sono collegate, è sbagliata la narrazione.
Inoltre, proprio nel momento in cui mi sono posto la domanda: “perché si è ammazzata?”, tu scrivi che anche il becchino se l'è chiesto ma ha lasciato da parte il pensiero. Lui sì, io no e voglio sapere cosa le è successo. Ok, io non conosco il motivo, lui neanche...ma tu? Non avrai mica aggirato il problema in questo modo?


Perché si ammazza? Perché è il becchino che vince. Non il bene. Non il male. Questo è.
Il problema ai miei occhi non si è nemmeno posto perché sapevo cosa volesse dire: né il "male" né il "bene" vincono.
  • lumaca96
  • Offline
  • Giornalista
  • Messaggi: 196

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 20:26 #15487

Sì ma perché lei si ammazza? Cosa le è successo?
  • DQ.
  • Offline
  • Scrittore affermato
  • Messaggi: 399

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 20:35 #15488

scarpax73 ha scritto:
L'arte della sopravvivenza – voto 6,5

Fondamentalmente questo è un passo indietro rispetto al racconto precedente, mi riferisco alla prova di Paradise city, permeato da una scrittura adamantina. Il racconto “L'arte della sopravvivenza” è per lo più basato sulla descrizione del protagonista, il lugubre becchino. Una descrizione che viaggia fra alti e bassi, non convincendo del tutto. Sarà pure un difetto mio ma a volte non comprendo certi stilemi che mi ricordano tanto “Il monaco” di Lewis o “Melmoth l'errante” di Maturin, romanzi che ho amato tanto intendiamoci, ma che hanno pure qualche secolo sul groppone. Oggi non mi aspetto che uno scrittore mi dica che “occhi si abituavano alle tenebre”, che gli abiti della festa sono “neri e tenebrosi”, che il “cappello nero dava un tocco di solennità” ecc.ecc... per farmi entrare in un'atmosfera gotica/dark/oscura, non è semplice come alla fine del '700 o all'inizio del '800, serve una costruzione diversa, più psicologica e accurata.

...bella filippica che ho fatto a un ragazzo che ha appena finito gli esami di maturità e si prende la briga di scriverci pure un racconto, ma non te la prendere a male, magari al prossimo racconto queste mie parole ti faranno riflettere e dire...'mo gliela metto in c...(magari 'mo non lo dici essendo nordico, ma l'importante è il sentimento).

La storia in sé, secondo me, ha delle falle. A mancare è un reale confronto fra la maestra e il becchino. E' il rapporto fra questi due personaggi che dovrebbe creare la storia. Si accenna al fatto che la che maestrina nelle assemblee cittadine proclamava ideali di giustizia e libertà, ma che abbia avuto un confronto col becchino non direi. Insomma il becchino se la canta e se la suona da solo, ed è un peccato avendo ancora tante battute da utilizzare.

Poi non si comprende perché la maestra debba difendere la banca dall'assalto di un bandito armato...forse perché quando un uomo con la pistola incontra una maestra col fucile, quello con la pistola è un uomo morto...

In sostanza, anche se il racconto ha una coerenza stilistica, che non condivido del tutto, ma che gli dona una certo stile, sembra mancare in alcune parti di logica narrativa... oppure mi sto rincoglionendo che può essere una valida alternativa.
Da rivedere in alcune parti la punteggiatura.

Ciao e complimenti per la maturità.

P.s. la morale

Penso che il becchino se la volesse scopare ma che la maestrina non gliela dava, quindi la maestrina per il becchino era una stronza...insomma la volpe e l'uva scherzo...oramai l'hanno detta, ma non l'avevo intuita.

Per quanto riguarda il confronto tra la maestra e il bandito: perché? Non ne vedevo il motivo, lei si batte per la giustizia, lui è il ladro. Anzi, credo che il confronto bene-male sia abbastanza evidente nel momento in cui lei spara al ladro e poi si rende conto di quello che ha fatto.
Il becchino è proprio slegato dal mondo, non gli interessa nulla del mondo intorno a sé, se non ciò che gli è strettamente necessario, cioè la morte. E quella prima o poi arriva, che abbia confronti con la maestra, che se la scopi o che la guardi lentamente morire nella sua pazzia del "voler cambiare la situazione". E mi dispiace, si ritorna al mio pessimismo della visione del mondo...

Per quanto riguarda la philippica iniziale ci ho capito poco

E grazie per i complimenti! ^__^
  • lumaca96
  • Offline
  • Giornalista
  • Messaggi: 196

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 20:40 #15489

DQ. ha scritto:
Sì ma perché lei si ammazza? Cosa le è successo?

Ha appena ucciso un uomo. Posso solo immaginare cosa accade nella testa di chi uccide e poi si suicida. Non mi sono posto il problema, però, sinceramente. Mi son detto: "cosa vedo? Vedo che bene o male, alla fine sono invenzioni. Chi la vince? La vince quello che sfrutta al meglio le occasioni che ha davanti".
  • lumaca96
  • Offline
  • Giornalista
  • Messaggi: 196

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 20:44 #15490

lumaca96 ha scritto:
DQ. ha scritto:
Sì ma perché lei si ammazza? Cosa le è successo?

Ha appena ucciso un uomo. Posso solo immaginare cosa accade nella testa di chi uccide e poi si suicida. Non mi sono posto il problema, però, sinceramente. Mi son detto: "cosa vedo? Vedo che bene o male, alla fine sono invenzioni. Chi la vince? La vince quello che sfrutta al meglio le occasioni che ha davanti".


Cosa?! E' stata la maestra ad ammazzare il ladro? Scusa, non avevo capito un cacchio.
Ma perché l'hai fatta uscire dalla via secondaria, piangendo? A me è sembrato che le fosse successo qualcosa per i fatti suoi.
Quindi lei l'ha sparato, è scappata e poi è tornata davanti alla banca piangendo, giusto?
  • DQ.
  • Offline
  • Scrittore affermato
  • Messaggi: 399

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 21:44 #15491

ciao a tutti, rispondo ora dopo un intenso week end di allenamento...quindi perdonate l'assenza di lucidità.

Leggendo i primi commenti mi stavo chiedendo come avessi fatto a non arrivare sul podio, poi sono arrivato a quelli di D.Q. e Lesaz...e ho compreso!!!

Ringrazio tutti per i complimenti sulla scrittura, probabilmente l'unica cosa su cui mi sono concentrato per questa tornata. Di autobiografico non c'è nulla, tutto inventato compreso il nome, e devo ammettere di non essermi impegnato per la storia, sapevo dall'inizio che non era una gran prova. Purtroppo non ho avuto altre illuminazioni decenti, a mio discolpa dico di aver impiegato poco tempo per questa tornata, motivo in più per fare i complimenti al vincitore, che ha fatto questa sorta di inno alla narrazione davvero notevole, originalissimo.

Probabilmente hanno avuto ragione quelli che mi han dato un voto basso, forse troppo facile affidarsi a una storia simile, anche se l'interpretazione di D.Q. sul ruolo Dalia-scrittore-lettore è un pò eccessiva a mio avviso ma almeno mi ha fatto rendere conto di come un racconto possa essere letto e interpretato, davvero interessante!
...sto ancora imparando, poichè l'apprendimento non ha limiti...

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 21:50 #15492

Wong Fei Hung ha scritto:
ciao a tutti, rispondo ora dopo un intenso week end di allenamento...quindi perdonate l'assenza di lucidità.

Leggendo i primi commenti mi stavo chiedendo come avessi fatto a non arrivare sul podio, poi sono arrivato a quelli di D.Q. e Lesaz...e ho compreso!!!

Ringrazio tutti per i complimenti sulla scrittura, probabilmente l'unica cosa su cui mi sono concentrato per questa tornata. Di autobiografico non c'è nulla, tutto inventato compreso il nome, e devo ammettere di non essermi impegnato per la storia, sapevo dall'inizio che non era una gran prova. Purtroppo non ho avuto altre illuminazioni decenti, a mio discolpa dico di aver impiegato poco tempo per questa tornata, motivo in più per fare i complimenti al vincitore, che ha fatto questa sorta di inno alla narrazione davvero notevole, originalissimo.

Probabilmente hanno avuto ragione quelli che mi han dato un voto basso, forse troppo facile affidarsi a una storia simile, anche se l'interpretazione di D.Q. sul ruolo Dalia-scrittore-lettore è un pò eccessiva a mio avviso ma almeno mi ha fatto rendere conto di come un racconto possa essere letto e interpretato, davvero interessante!


Wong, lo sai che esagero Non ho subito un senso di inferiorità, non preoccuparti. Però il senso era quello...
In ogni caso complimenti, ragazzo!
  • DQ.
  • Offline
  • Scrittore affermato
  • Messaggi: 399
Ultima modifica: 28/06/2015 21:50 Da DQ..

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 21:55 #15493

Largo ai commenti, scritti a caldo e che sicuramente meriterebbero un approfondimento che ora non sono in grado di fornire

L'arte della sopravvivenza, 7

Devo dire che mi è piaciuta molto la caratterizzazione di questo macabro protagonista, gli accostamenti al ragno, a un essere di tenebra, e l'ambientazione, anche se appena accennata. il tema c'è, trattandosi del racconto di un tempo ormai scomparso, peccato per alcune imprecisioni sintattiche, e anche un pò per il finale: quest'ultimo poteva essere scritto meglio, creando magari più tensione col folle gesto della maestra, che è un pò l'antagonista della storia. A ogni modo una discreta prova.


Once upon an alternative time 5.5

devo ammettere che non l'ho capito fino in fondo, l'idea poi di riciclare favole classiche non mi ha entusiasmato, almeno non nel modo in cui è stato fatto. Forse non ho colto io qualcosa, o forse manca qualche passaggio, il finale mi pare davvero confuso.
Va bene non spiegare tutto, errore che io stesso commetto e devo cercare di limitare, ma mettere anche immagini e passaggi, come dire, un pò "a caso" può portare a incomprensione dalla parte del lettore, che fatica anche a godersi l'idea, il progetto alla base.


i Narratori 8 premio critica

racconto davvero originale e assolutamente in tema, esalta l'importanza stessa del Narrare come anche del Ricordare, attività quest'ultima che oggi è decisamente in decadenza. Che dire, ci sono sicuramente delle imprecisioni, anche a livello di pause e sequenza del racconto, ma merita un voto alto, si coglie il lavoro che c'è dietro nel creare un mondo parallelo, nel mescolare magari conoscenze dell'autore (anello, demoni del sottosuolo, divisione in Gilde, la forza magica delle parole), nell'insistere sull'importanza delle parole...complimenti, è il racconto che avrei voluto scrivere io per questa tornata e che, purtroppo, non mi ha nemmeno sfiorato il cervello XD


Un vero rompicapo 6,5

anche questo originale, a tema, e sicuramente in linea con il titolo. una favola dentro la favola, che non presenta momenti particolarmente alti, ma che risulta abbastanza piacevole, leggermente ironico.


Luna meno un quarto 5

mi tocca dare l'insufficienza ad un racconto che ho trovato simpatico, in qualche punto persino divertente. il tema non c'è, anche se l'autore potrebbe dirmi che già il fatto di raccontare una storia di per sè abbia a che fare con "once upon a time". vero, ma fino a un certo punto. a me pare che in tutti gli altri casi gli autori han lavorato per raccontare una classica favola, una vecchia storia, insomma per trovare un nesso con il classico "c'era una volta" dei racconti popolari. Qui c'è la descrizione dell'esperienza del protagonista, la narrazione di un episodio della sua vita fine a se stesso, a meno che non volesse dire "una volta c'erano tre sorelle e poi ne è morta una", ma il collegamento è troppo labile. in più, la scrittura è (volutamente immagino) poco ricercata, per cui non ho potuto nemmeno sfiorare la sufficienza.


C'era una Golgota 6

difficile da valutare, non tanto per la forma utilizzata, quanto per l'idea; il tema c'è ed è anche abbastanza chiaro dove l'autore voglia andare a parare, ma la composizione decisamente surreale, che a mio parere azzecca giusto un paio di versi in tutto, non mi ha colpito molto. Avendo usato la forma poetica era doveroso, sempre secondo me, utilizzare gli strumenti stessi della poesia per trasmettere immagini e sensazioni, mentre qui si cerca di raccontare una storia in forma di filastrocca, senza riuscirci. giusta la sufficienza, considerando anche la difficoltà dello scrivere in versi (personalmente ritengo coraggioso un'impresa simile, e non condannerò mai una scelta del genere anche se qui scriviamo, solitamente, racconti in prosa)
...sto ancora imparando, poichè l'apprendimento non ha limiti...

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 21:58 #15494

DQ. ha scritto:
Wong Fei Hung ha scritto:
ciao a tutti, rispondo ora dopo un intenso week end di allenamento...quindi perdonate l'assenza di lucidità.

Leggendo i primi commenti mi stavo chiedendo come avessi fatto a non arrivare sul podio, poi sono arrivato a quelli di D.Q. e Lesaz...e ho compreso!!!

Ringrazio tutti per i complimenti sulla scrittura, probabilmente l'unica cosa su cui mi sono concentrato per questa tornata. Di autobiografico non c'è nulla, tutto inventato compreso il nome, e devo ammettere di non essermi impegnato per la storia, sapevo dall'inizio che non era una gran prova. Purtroppo non ho avuto altre illuminazioni decenti, a mio discolpa dico di aver impiegato poco tempo per questa tornata, motivo in più per fare i complimenti al vincitore, che ha fatto questa sorta di inno alla narrazione davvero notevole, originalissimo.

Probabilmente hanno avuto ragione quelli che mi han dato un voto basso, forse troppo facile affidarsi a una storia simile, anche se l'interpretazione di D.Q. sul ruolo Dalia-scrittore-lettore è un pò eccessiva a mio avviso ma almeno mi ha fatto rendere conto di come un racconto possa essere letto e interpretato, davvero interessante!


Wong, lo sai che esagero Non ho subito un senso di inferiorità, non preoccuparti. Però il senso era quello...
In ogni caso complimenti, ragazzo!


Ahahahah lo so lo so, ma ti dico che la tua lettura è sempre interessante, svela aspetti che probabilmente non ci si pone nel momento in cui si scrive...
...sto ancora imparando, poichè l'apprendimento non ha limiti...

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 23:04 #15495

Wong Fei Hung ha scritto:

Once upon an alternative time 5.5

devo ammettere che non l'ho capito fino in fondo, l'idea poi di riciclare favole classiche non mi ha entusiasmato, almeno non nel modo in cui è stato fatto. Forse non ho colto io qualcosa, o forse manca qualche passaggio, il finale mi pare davvero confuso.
Va bene non spiegare tutto, errore che io stesso commetto e devo cercare di limitare, ma mettere anche immagini e passaggi, come dire, un pò "a caso" può portare a incomprensione dalla parte del lettore, che fatica anche a godersi l'idea, il progetto alla base.

Non mi è parso d'aver scritto nulla di complicato e, per ora, sei l'unico che mi ha fatto questo appunto. L'idea era quella di fare un "c'era un'alternativa volta..." ovvero ribaltare il senso di alcune fiabe "conosciute e scontate" e farlo fare ad un giullare (narratore per eccellenza dei tempi passati) nei confronti di un imperatore che è poi l'imperatore di una altrettanto famosa favola.
Insomma niente di così estremamente complicato credo...
  • gensi
  • Offline
  • Vice Presidente
  • Messaggi: 3860
La mia vetrina: www.lulu.com/spotlight/gensi

--------------------------

Fortunatamente, ho sempre il difetto di prendermi poco sul serio...
[cit. Carmen Consoli - Fortunatamente]

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 28/06/2015 23:24 #15496

Wong Fei Hung ha scritto:
ciao a tutti, rispondo ora dopo un intenso week end di allenamento...quindi perdonate l'assenza di lucidità.

Leggendo i primi commenti mi stavo chiedendo come avessi fatto a non arrivare sul podio, poi sono arrivato a quelli di D.Q. e Lesaz...e ho compreso!!!

Ringrazio tutti per i complimenti sulla scrittura, probabilmente l'unica cosa su cui mi sono concentrato per questa tornata. Di autobiografico non c'è nulla, tutto inventato compreso il nome, e devo ammettere di non essermi impegnato per la storia, sapevo dall'inizio che non era una gran prova. Purtroppo non ho avuto altre illuminazioni decenti, a mio discolpa dico di aver impiegato poco tempo per questa tornata, motivo in più per fare i complimenti al vincitore, che ha fatto questa sorta di inno alla narrazione davvero notevole, originalissimo.

Probabilmente hanno avuto ragione quelli che mi han dato un voto basso, forse troppo facile affidarsi a una storia simile, anche se l'interpretazione di D.Q. sul ruolo Dalia-scrittore-lettore è un pò eccessiva a mio avviso ma almeno mi ha fatto rendere conto di come un racconto possa essere letto e interpretato, davvero interessante!


...vuio dire che fra il tuo racconto e questa storia non c'è nesso? Vedi un po'che film che mi sono fatto

m.napolitoday.it/cronaca/dalia-morta-terra-dei-fuochi.html
  • scarpax73
  • Offline
  • Premio Pulitzer
  • Messaggi: 589

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 29/06/2015 08:50 #15497

Wong Fei Hung ha scritto:
ciao a tutti, rispondo ora dopo un intenso week end di allenamento...quindi perdonate l'assenza di lucidità.

Leggendo i primi commenti mi stavo chiedendo come avessi fatto a non arrivare sul podio, poi sono arrivato a quelli di D.Q. e Lesaz...e ho compreso!!!

Ringrazio tutti per i complimenti sulla scrittura, probabilmente l'unica cosa su cui mi sono concentrato per questa tornata. Di autobiografico non c'è nulla, tutto inventato compreso il nome, e devo ammettere di non essermi impegnato per la storia, sapevo dall'inizio che non era una gran prova. Purtroppo non ho avuto altre illuminazioni decenti, a mio discolpa dico di aver impiegato poco tempo per questa tornata, motivo in più per fare i complimenti al vincitore, che ha fatto questa sorta di inno alla narrazione davvero notevole, originalissimo.

Probabilmente hanno avuto ragione quelli che mi han dato un voto basso, forse troppo facile affidarsi a una storia simile, anche se l'interpretazione di D.Q. sul ruolo Dalia-scrittore-lettore è un pò eccessiva a mio avviso ma almeno mi ha fatto rendere conto di come un racconto possa essere letto e interpretato, davvero interessante!


Ma io ti ho dato 7...quanto volevi?
Non è che mi hai scambiato con Scarpax??? Scatta la denuncia per diffamazione eh!
  • Lesaz
  • Offline
  • Scrittore affermato
  • Messaggi: 494

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 29/06/2015 09:20 #15498

Lesaz ha scritto:
Wong Fei Hung ha scritto:
ciao a tutti, rispondo ora dopo un intenso week end di allenamento...quindi perdonate l'assenza di lucidità.

Leggendo i primi commenti mi stavo chiedendo come avessi fatto a non arrivare sul podio, poi sono arrivato a quelli di D.Q. e Lesaz...e ho compreso!!!

Ringrazio tutti per i complimenti sulla scrittura, probabilmente l'unica cosa su cui mi sono concentrato per questa tornata. Di autobiografico non c'è nulla, tutto inventato compreso il nome, e devo ammettere di non essermi impegnato per la storia, sapevo dall'inizio che non era una gran prova. Purtroppo non ho avuto altre illuminazioni decenti, a mio discolpa dico di aver impiegato poco tempo per questa tornata, motivo in più per fare i complimenti al vincitore, che ha fatto questa sorta di inno alla narrazione davvero notevole, originalissimo.

Probabilmente hanno avuto ragione quelli che mi han dato un voto basso, forse troppo facile affidarsi a una storia simile, anche se l'interpretazione di D.Q. sul ruolo Dalia-scrittore-lettore è un pò eccessiva a mio avviso ma almeno mi ha fatto rendere conto di come un racconto possa essere letto e interpretato, davvero interessante!


Ma io ti ho dato 7...quanto volevi?
Non è che mi hai scambiato con Scarpax??? Scatta la denuncia per diffamazione eh!


Spione! Sei uno Spione!
  • scarpax73
  • Offline
  • Premio Pulitzer
  • Messaggi: 589

Re: [#4] Once upon a time (commenti) 29/06/2015 09:39 #15499

Ahahahahaha sì scusate, mi sono confuso!!! L'avevo detto che non ero lucido...e cmq no, non c'è alcun nesso, mi sono inventato tutto di sana pianta!!! Pensa te che robe, non sapevo di questa bambina...
...sto ancora imparando, poichè l'apprendimento non ha limiti...
Tempo generazione pagina: 0.71 secondi
Copyright © 2024 UniVersi. Tutti i diritti riservati.
Joomla! è un software libero rilasciato sotto licenza GNU/GPL.