Prima di passare ai commenti, come già anticipato, vorrei fare un preambolo.
3 racconti su 7 sono a sfondo erotico/relazionale, gli altri 4 sono esistenziali/sociali.
Non so a voi ma, questo dato, oltre a inquietarmi, mi mette un po' di tristezza.
Lasciando da parte eventuali osservazioni psico-sociologiche che interessano solo a me, è per me evidente che è mancato qualcosa a tutti quanti. Ecco perché ho deciso di far crollare i voti tutti sotto la sufficienza e avvicinarli così tanto. Ok che i temi sono, per forza di cose, sempre gli stessi e sono destinati a ripetersi ancora e ancora, però qui mi sembra di aver capito che si vede un racconto erotico ogni 10 anni. Invece in questa tornata ben 3 e, oltretutto, girano tutti e tre attorno a un qualche tipo di perversione.
A differenza degli erotici, quelli socio-esistenziali sono presenti a ogni tornata, ma mai così tanti e soprattutto mai così associabili fra di loro.
Non è un bene, per niente. Se fosse per me, riproporrei la stessa tornata ma vietando queste due tematiche.
(S)experimentum – 5,5 + Premio della critica
Quando ho letto il racconto la prima volta ho pensato: “finalmente un racconto erotico. L'idea non mi piace, ma almeno è riuscito a portarmi fino alla fine.” Confermo dopo le varie riletture. Ok, ci sono un miliardo di imprecisioni e non sei ancora il mago della scrittura, però il racconto è abbastanza fluido. Se l'idea non mi piace ma mi hai portato alla fine senza sbuffare, meriti il voto della critica perché il merito tuo è stato doppio. Credo anche che a questo punto della tua carriera da scrittore
tu possa fare affidamento proprio sulla semplicità. Perché quando ricerchi troppo gli arzigogoli, ogni tanto ci resti incastrato.
Solito problema di Gensi con la costruzione dei personaggi:
come fa lui a dimenticare qualche istante dopo di aver inviato la foto erotica? Da quello che ho capito, la decisione di scambiarsi foto erotiche è stata presa il giorno prima. Quindi quella che lui manda all'inizio è la sua prima foto. Data la novità, data l'impazienza, dovrebbero essere carichi entrambi come una molla e, dopo averlo fatto per la prima volta, mi viene difficile pensare che lo dimentichino qualche istante dopo. Io starei ogni due secondi a controllare il cellulare aspettando la risposta. Tra l'altro questa frase non aggiunge niente. Se non l'avessi scritta, non sarebbe cambiato niente. Anzi, ora che ci penso, sì che sarebbe cambiato: lui avrebbe guardato il cellulare ogni due secondi come me e si sarebbe accorto dell'errore, smontando la storia.
E no, questo è uno di quegli escamotage che non funzionano perché manca il lavoro sul personaggio.
La reazione di lei alla vista delle tette rivali non mi convince, come ti hanno fatto già notare. Più che la reazione in sé, non mi convince il suo modo di esternarla, le parole. “e di queste? Cosa mi dici?”. Mi sembra una cosa meccanicissima da film porno.
Il finale...non sembra un finale aperto ma un finale confuso. Non vedo gli indizi per arrivare a capire il senso. Leggi la prima volta e sembra che lei sia un trans che vuole fottere sia Matthew che l'amministratore. Lo leggi la seconda volta e sembra che Matthew sia vittima dei giochetti di Sarah2 e dell'amministratore. Rileggi la terza volta e bestemmi. Non è molto stimolante questa ricerca della spiegazione. E' più fastidiosa che stimolante. Avresti dovuto e potuto costruirlo meglio.
Lidia e Marco – 5
La prima volta mi sono stupito, trovandomi davanti un racconto molto simile al precedente.
Ho voluto penalizzarti sia per questo, sia perché sai scrivere bene, è innegabile, ma le tue idee proprio non mi piacciono. Troppo legate alla realtà, troppa cronaca, troppe immagini vissute... Ok, hai scritto “peti dallo spazio profondo”, ma hai scritto anche “la cartella” che, come impegno nell'ideazione, per quanto mi riguarda, è molto simile. A me piacerebbe che andassi anche in un'altra direzione (una via di mezzo fra realtà e caciara totale simil-ironica-grottesca e non so che altro) perché, come credo si sia ormai capito, non me ne faccio niente della scrittura bella e corretta se il tuo racconto può essere associato a ben altri 2 su 7. No, proprio non me ne faccio niente. E' un esercizio di stile, ma poco altro.
Visto che è così vicino agli altri, nonostante sia scritto molto meglio, il mio voto è vicino agli altri. Anzi, uguale.
Ultima considerazione: riconosco che le immagini possano piacere a qualcuno, ma a me personalmente no. Anche perché le ho trovate singhiozzanti, soprattutto la parte su “abbastanza”, dove a metà soffre una flessione (non so se sia voluta), facendo credere che il gioco sia finito, invece continua. Se l'hai ricercato, avrei preferito ritrovarlo anche dopo, come se fosse un tormento che ritorna anche se cerchi di allontanarlo...: come la canzoni brutte che ti ritrovi a canticchiare e, quando ti sembra di averle debellate, le ascolti per caso in radio e tornano a tormentarti.
Una coppia – 5
A questo punto non ne potevo più. Ho sperato per tutto il racconto che fosse una normale storia d'amore perché, dopo due racconti di trasgressione, l'unica trasgressione sarebbe stata una storia normale, senza intrighi...e invece niente.
La parte finale mi sembra compressa, forse hai avuto qualche problema con i 6.000 caratteri. Se l'hai fatto apposta, mi sembra forzata soprattutto quando parli al futuro.
A ogni tornata, da quel che dici, fai un esperimento diverso: ti poni in una condizione e cerchi di risolverla. Sarò scemo io, ma non li capisco questi esperimenti, non riesco proprio a inquadrarli.
Ad esempio, in questa tornata quali sono stati i tuoi paletti?
Avrei gradito questo racconto solo se loro fossero stati vittime di uno di quei giochi demenziali giapponesi supereccessivi, che vengono mandati in tv con le scritte fluo in sovrimpressione e il pubblico in studio esaltato dalla scelta se ammazzare la coppia a cinghiate o impalandola.
Prospettive – 5,5
Questo e quello di Signor-Boh sono stati quelli che mi sono piaciuti di più come idea. Non significa che mi siano piaciuti, eh. Mi sono piaciuti di più rispetto agli altri. Ecco il perché del mezzo voto in più.
E' un peccato che tu ti sia tirato fuori dalla ricerca di un finale. Hai restituito, in questo modo, una dimensione umana al racconto. L'ha scritto un uomo e si vede, mentre il gioco sarebbe dovuto essere proprio il contrario.
Se i tuoi protagonisti fossero stati uomini (quelli del pianeta simile alla Terra scoperto pochi giorni fa, ad esempio) e l'avessi svelato nel finale, la conclusione da te scelta avrebbe avuto più senso.
Concordo con Rimbaud: i dialoghi sono bruttini, soprattutto il modo che usano per chiamare il rispettivo collega.
Draugr – 5,5
E' uno dei racconti che ho gradito di più. La scrittura mi è piaciuta e infatti ero lì lì per darti il premio della critica. Poi ho preferito darlo a Gensi perché la sua idea era più brutta e quindi ha avuto il doppio merito: rendere piacevole la lettura e distrarmi dalla storia brutta.
La tua idea aveva un potenziale completamente differente. Il problema, secondo me, è che sei partito da una frase vecchia e famosa, una verità assoluta che, se vuole essere ripresa, deve subire in qualche modo l'influenza della penna. Se è una verità assoluta, e questa frase lo è senza possibilità alcuna che altri possano sindacare, so esattamente l'effetto che avrà e che funzionerà. Quindi, se decidi di riprenderla, mi aspetto che tu offra una tua visione personale della frase stessa. Nel tuo racconto manca. Non è una tua visione della frase ma è la trasposizione in racconto. Però il racconto è tuo...e tu dove sei?
L'unico modo per trattare questo tema sarebbe stato raccontare l'origine della frase, cioè l'esperimento che fece un politico che, trovandosi in difficoltà, ebbe come unica via quella di distrarre la massa, ci provò, ci riuscì e partorì la legge politica: distrai dal problema reale e il problema non esisterà più (circa).
Ad esempio, House of Cards, la serie tv con Kevin Spacey che ha fatto tanto clamore e che parla proprio del funzionamento della politica (ho visto solo 2/3 puntate, era troppo complicato per il mio cervellino), ha rivelato l'approccio cinico e totalmente disinteressato al problema reale e i calcoli matematici di una mente che ragiona in modo corrotto e spietato.
Ha aggiunto qualcosa. La frase è la stessa tua, ma nella serie ci si spinge nella psiche del soggetto che, più è malvagio, più fa presa.
Nel tuo, ad esempio, non si odora malvagità né difficoltà davanti al problema. Solo una leggera soddisfazione per essere riuscito nell'esperimento.
Ma, dato che la frase è una verità assoluta, era ovvio che ci sarebbe riuscito e che si sarebbe sentito gratificato, quindi manca qualcosa.
Altro esempio è: giocando proprio sulla verità assoluta, alla fine riveli le lacune di questa verità e la situazione si ritorce contro il politico stesso che si ritrova vittima del suo stesso esperimento.
So che magari le tue intenzioni erano tutt'altre, ma a me manca il tuo punto di vista, la tua esperienza di vita.
A questo punto tu potresti anche dire di aver giocato su questo e che la tua intenzione fosse proprio dimostrare che in realtà tutto si ripete, che c'è una ciclicità, che hai voluto dimostrare proprio l'assolutezza di questo principio politico...però a questo punto sorgerebbe la domanda: perché non palesare sin da subito il periodo storico, invece di cercare anche questo colpo di scena? Sono due colpi di scena che si annullano, secondo me.
Banana & Rum – 4,5
Vale lo stesso ragionamento che ho fatto per il racconto precedente.
Hai preso un esperimento reale e l'hai riportato in un racconto. Però il racconto non c'è, non c'è il tuo punto di vista sull'esperimento. Il finale è esattamente quello che TUTTI hanno pensato alla fine dell'esperimento. Avresti potuto fare uno sforzo in più (anche sette o otto) e ricamarci sopra qualcosa. Quell'esperimento offre veramente tanti spunti di riflessione e, se ti ha colpito, sono convinto che ci avresti messo 3 minuti per trasformare il tutto in qualcosa di più personale.
Ti ho dato il voto più basso, staccandoti dagli altri, proprio perché ho visto della pigrizia nell'approccio a questa tornata e non va bene. (ti consiglio di leggere il mio commento a Draugr. Non farmi scrivere le stesse cose...).
Forza Pensiero! - 5,5
Non so, io l'avrei visto bene come un racconto biblico. Questa dimensione futuristica ma con un tema che probabilmente il futuro non vedrà mai perché troppo attuale, stona abbastanza.
Non mi piace molto com'è scritto, a parte l'impaginazione che attira l'attenzione e rende, e l'idea, nonostante non sia il massimo dell'originalità, aveva del potenziale che ti sei lasciato un po' scappare. Anche in questo caso, come per per Banana & Rum, ho visto della pigrizia. Solo che Tava si è impegnato zero, mentre il tuo impegno si vede. Non so quale sia stato il problema...non avevi tempo? Il numero delle battute? La storia ti ha annoiato? Ti sei incastrato? Non so, ma è un peccato. Ribadisco che come racconto biblico mi sarebbe piaciuto molto ma molto di più, andando a raccontare l'origine della “rivelazione” (stesso problema avuto da Lesaz con Draugr).
Ah, se fossi stato in te, ci avrei messo anche qualcuno che pensava tutt'altro e si faceva i cacchi suoi, cercando di tirare fuori un sorriso al lettore che sicuramente ci avrebbe visto un qualche amico/vicino/conoscente.
Grazie per ol commento... mi spiace ma dovrai sorbirti sltri polpettoni realistici perché è qurllo di cui m'interessa scrivere...anzi più andrò avanti più mi aggraverò...
Cortesemente mi puoi indicare la parte singhiozzante in cui il gioco sembra finire e invece ricomincia?