arturobandini ha scritto:
Questo, Steve, è ovviamente il mio modo di vedere e naturalmente tu che sei orgoglioso e permaloso (o almeno così ti ho individuato, ma nel caso mi sbagliassi chiedo scusa fin da ora)
Questo è probabilmente l'unico punto sul quale concordiamo
A parte tutto, sono testardo e voglio spiegarti una cosa
arturobandini ha scritto:
Certo che siamo in un concorso e certo che non bisogna dire bugie, ma non è questo che contesto. Anzi. Tu hai detto che in questa edizione, trovandola banalotta, hai deciso di dare 3 al mio racconto, ma che in un altra migliore in senso generale, potrebbe valere un 5. Ma perché? Che senso ha? Quello che mi lascia perplesso e mi indispone e che al contempo trovo una totale mancanza di rispetto nei confronto di UniVersi
arturobandini ha scritto:
A me sta benissimo che tu dia dei votacci, ma posso anche ritenere che il tuo giudizio sia viziato da una soggettività che mal si attaglia allo spirito generale di UniVersi o a quello che io penso sia quello spirito, perché per me tu non usi un vero metro, bensì uno strumento mascherato da metro ma che alla fine valuta in maniera randomica, in base a sensazioni del momento troppo variabili per poter essere prese davvero in considerazione o perlomeno poco adatte ad essere la base di partenza di un giudizio.
Non accetto assolutamente che si dica che la mia valutazione è assolutamente "randomica". Se ti chiedessero "cosa ti piace di più, questo o quello?" tu potresti dire, "si sono tutti e due belli, ma preferisco questo" (aggiungiamo dei voti, in questo mio caso) oppure, "non mi piace nessuno dei due, ma se proprio devo scegliere, scelgo questo" (in questo caso, abbasso dei voti all'altro).
Mi pare che sia tutto fuorché random il mio metro di giudizio.
Tanto detto si potrebbe disquisire sul fatto che, allora, al posto che abbassare dei voti avrei potuto alzarne degli altri. Il vero "problema" è che, come tu sottolineavi l'andare sotto zero, io sottolineo la difficoltà nell'andare verso l'alto.
Insomma, i voti sono tutti esprimibili da 0 a 10, che senso avrebbe non utilizzarli?
Poi non voglio che passi che un racconto che è sufficiente diventa insufficiente o viceversa: per me il tuo racconto (così come altri) era insufficiente. In relazione agli altri, ho dovuto capire
quanto insufficiente rispetto a tutti gli scritti.
Mi pare di aver argomentato al mio meglio ciò che ho scritto nei commenti, poi può non essere condivisibile, può non essere capito da qualcuno, ma sicuramente non è randomico né figlio del clima né delle temperature e così via