La scrittura oggi è un collaterale molto più di ieri. Nel passato, un impiegato delle poste, poteva ambire a scrivere e pubblicare qualcosa avendo la giusta dose di sfrontatezza e fortuna. Oggi, chi viene pubblicato, se non è già famoso (nel senso che ha un serbatoio di potenziali lettori di suo, di partenza) è comunque un esponente di una qualche cerchia attinente. È altresì vero che l'impiegato delle poste può scrivere, auto pubblicare, farsi stampare cento copie e regalarle. Con poco meno di 200€ di spesa. Cosa impensabile fino a 30 anni fa. Il problema di oggi è che non esiste più la "scrematura" fatta a monte. Cioè prima. con la scrematura, c'era il rischio che qualche bravo scrittore non venisse pubblicato per molteplici ragioni. Oggi è l'esatto opposto. C'è talmente di tutto che far emergere uno bravo tra questo marasma è molto difficile.

gensi ha scritto:


Allora hai dimenticato proprio tutto del manuale di Scarpax!

Sto scherzando, però anche le ultime pagine del libro sono simpatiche, quando parla di editoria.

Ho capito quello che dici e sono d'accordo (come non esserlo?!), ma quel manuale dà speranza.

Wong Fei Hung ha scritto:


Continua a provarci, abbiamo bisogno di qualcuno che ci salvi...

Non sono arrivato fino a quel capitolo ancora

DQ. ha scritto:



Lo farò, stanne certo! Ora sono alle prese col prossimo tfa, il cui bando dovrebbe uscire in autunno, per cui dovrò buttare lì tutte le energie, lavoro a parte ovviamente...ma non mi arrendo, e universi mi aiuterà a non tralasciare troppo la scrittura!
Grazie anche per la segnalazione del manuale, ci guardo stasera stessa