"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto." (Italo Calvino)
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ARGOMENTO: [#1] America (commenti)

Re: [#1] America (commenti) 29/12/2011 17:13 #4385

hic-sunt-leones ha scritto:
cicchetto ha scritto:
Rotte - 7
Mi ha fatto venire in mente una storia a fumetti di alcuni anni fa sui precursori colombiani, bel merito del racconto, che oltre all'essere ben scritto da una sensazione di impresa e di vitalità non comuni. I nomi sono alquanto bizzarri, si poteva fare meglio.


I nomi sono stati scelti con attenzione. E con un preciso scopo. Tra l'altro un paese come il nostro che ha avuto fior fiori di navigatori... quali nomi hai trovato bizzarri? Tu avresi optato per scelte differenti?


A me, se ti può interessare, i nomi sono piaciuti molto
You have to find what you're really good at and exaggerate it!

Re: [#1] America (commenti) 29/12/2011 17:13 #4386

Non è allora un caso che anche io ti abbia assegnato 6,5!!!!

In questi giorni posterò anche i miei commenti.

Re: [#1] America (commenti) 29/12/2011 17:15 #4387

steve_vai_it ha scritto:
hic-sunt-leones ha scritto:
cicchetto ha scritto:
Rotte - 7
Mi ha fatto venire in mente una storia a fumetti di alcuni anni fa sui precursori colombiani, bel merito del racconto, che oltre all'essere ben scritto da una sensazione di impresa e di vitalità non comuni. I nomi sono alquanto bizzarri, si poteva fare meglio.


I nomi sono stati scelti con attenzione. E con un preciso scopo. Tra l'altro un paese come il nostro che ha avuto fior fiori di navigatori... quali nomi hai trovato bizzarri? Tu avresi optato per scelte differenti?


A me, se ti può interessare, i nomi sono piaciuti molto


Mi interessa e mi fa piacere! Anche perchè a dire il vero ci sono stato un pochino a pensare eh, insomma ci ho ragionato su! Grazie

Re: [#1] America (commenti) 29/12/2011 17:23 #4388

hic-sunt-leones ha scritto:
Cichetto ha scritto:

Sono degli anagrammi no? La Pinta, la Nina.
Mi sono sembrati banali, avrei preferito dei nomi di fantasia.


Ma pensa un po'... credevo ti riferissi ai nomi dei personaggi. Invece parlavi dei nomi delle navi. Mi sono divertito a chiamarle così, e pensavo potesse aggiungere divertimento al divertimento (a me lo ha aggiunto!). Non è stato così per te. Mi spiace, ma del resto è normale che sia così: ciò che può piacere a uno è un punto negativo per altri. Sono comunque contento che tu abbia colto gli anagrammi (i due da te citati erano proprio facili però!)


Nono solo ai nomi delle navi mi riferivo, è un particolare, non ha intaccato il bel racconto. Quelli dei personaggi sono fondamentali per la storia, concordo.
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Re: [#1] America (commenti) 29/12/2011 22:47 #4389

hic-sunt-leones ha scritto:
Asintoto ha scritto:
Rotte: 6,5
Interessante. Appunto: troppi personaggi, si finisce per non caratterizzarne nessuno e lasciare a tutti un ruolo marginale. Aggiungiamo che io mi confondo sempre tra i nomi e giungiamo alla conclusione che avrei preferito meno personaggi con un maggior lavoro di analisi psicologica. Un'altra cosa che non mi ha convinto (leggo appunti che ho preso alla prima lettura) è l'utilizzo della punteggiatura, che a tratti dava al racconto una cadenza un po' troppo "scolastica".


Se mi potessi esplicare meglio questo concetto te ne sarei grato. Vorrei capire in che modo la punteggiatura non ti ha convinto e ha influito negativamente nel tuo giudizio. Grazie.


In alcuni punti mi è parso che il racconto assumesse un'andatura quasi cantilenante, un po' troppo omogenea, non so se mi capisci. Comunque è stata un'impressione alla prima lettura, se ci tieni vado a rileggere il racconto e cerco le parti che dicevo. Comunque ci mancherebbe, non è quello che ha abbassato il voto, più che altro la trama non mi ha preso più di tanto. La causa principale è nei troppi nomi probabilmente, ho iniziato a confonderli e a dover tornare indietro a rileggere dei pezzi.
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Re: [#1] America (commenti) 29/12/2011 23:19 #4390

6Rimbaud ha scritto:
Americano troppo americano 6 (un po' banalotto.. ma immaginifico: mi spiace un po' leggere di guerra in un racconto, credo che sia sempre una cosa negativa la guerra.. riuscire a rendere il concetto di “america” attraverso una cosa negativa è una scelta che non mi fa impazzire.. ma in effetti ognuno ci vede quello che vuole nell'america)


Più che di guerra il racconto parlava di patriottismo, quel patriottismo un po' esaltato che io vedo come parte integrante della mentalità americana. La guerra è solo la cornice in cui questo cieco patriottismo si mostra per quello che è.

L'America è tante cose belle e tante brutte, io ci vedo soprattutto un tratto negativo e ho cercato di manifestarlo.

Tutto ciò tenendo conto che le parti a cui più tenevo del racconto erano prettamente stilistiche e "pseudotecniche", in particolare per quel che riguarda il tempo. Noto che a quanto pare l'esperimento non è stato colto, probabilmente è troppo "cinematografico" per ben risaltare in uno scritto
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Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 17:59 #4394

Asintoto ha scritto:
hic-sunt-leones ha scritto:
Asintoto ha scritto:
Rotte: 6,5
Interessante. Appunto: troppi personaggi, si finisce per non caratterizzarne nessuno e lasciare a tutti un ruolo marginale. Aggiungiamo che io mi confondo sempre tra i nomi e giungiamo alla conclusione che avrei preferito meno personaggi con un maggior lavoro di analisi psicologica. Un'altra cosa che non mi ha convinto (leggo appunti che ho preso alla prima lettura) è l'utilizzo della punteggiatura, che a tratti dava al racconto una cadenza un po' troppo "scolastica".


Se mi potessi esplicare meglio questo concetto te ne sarei grato. Vorrei capire in che modo la punteggiatura non ti ha convinto e ha influito negativamente nel tuo giudizio. Grazie.


In alcuni punti mi è parso che il racconto assumesse un'andatura quasi cantilenante, un po' troppo omogenea, non so se mi capisci. Comunque è stata un'impressione alla prima lettura, se ci tieni vado a rileggere il racconto e cerco le parti che dicevo. Comunque ci mancherebbe, non è quello che ha abbassato il voto, più che altro la trama non mi ha preso più di tanto. La causa principale è nei troppi nomi probabilmente, ho iniziato a confonderli e a dover tornare indietro a rileggere dei pezzi.


Ok, più che la punteggiatura è un discorso di storia e di trama allora. Più chiaro il concetto ora. Grazie

Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 18:01 #4395

Buon 2012 a tutti!

Prima cosa: complimenti a Tavajigen per l'impeccabile organizzazione e le esortazioni a patecipare. Raccoglitore modello.

Seconda cosa: complimentissimi a marcoslug. Grande vittoria senza discussione per un racconto che ha saputo caratterizzarsi fortemente per la storia in sè, in una tornata comunque molto valida a livello di scrittura ma meno valida e scoppiettante di altre a livello di originalità (intesa come qualità delle storie raccontate).

Terza cosa: felice di fare parte di un podio di "dinosauri", dinosauro io stesso. Non credevo di poter raggiungere i primi 3 posti, figuriamoci il secondo! Non ritenevo infatti il mio brano degno di tanto onore: credo di averne scritti di gran lunga migliori in passato, senza contare che il tema mi è risultato ostico alquanto (non mi pare di essere stato l'unico). Ma gioendo ne prendo atto.

Infine un breve commento sulla tornata in generale, prima di soffermarmi su ogni singolo brano. Per me il livello di scrittura è piuttosto buono. Qualche sbavatura, qualche erroruccio perlopiù di distrazione, ma in generale trovo che tutti i racconti si caratterizzino per una buona proprietà di scrittura con vette piuttosto elevate per alcuni racconti. Sulle idee la mia personale asticella si abbassa all'accettabile (ormai ho la scala di valori di hattrick in testa, non ci posso fare niente! ), ma credo che sia dovuto al tema ostico e molto generale. Il titolo America significa tutto e niente. Sfoderare l'idea folgorante non era certo agevole.
Ed ora sotto coi miei commenti. Alcuni li ho anche un po' ampliati e/o mi sono ricollegato alle informazioni emerse alla luce dei "dibattiti" in corso sui vari racconti.

Americano, troppo americano 6,5
Ad una prima lettura il racconto mi è piaciuto, soprattutto per la tematica pacifista. Rileggendolo sono emerse un po' di imperfezioni (tipo ripetizioni o anche errori di battitura), facilmente risolvibili se si procede ad una attenta rilettura del tuo brano. La costruzione temporale non è molto immediata e in certi punti ho dovuto chiedermi cosa stesse succedendo e quale l'ordine temporale delle sequenze narrate. Infine un appunto sulla veridicità: non posso credere che un marine, un militare addestrato a uccidere, o quantomeno a sopravvivere e a cavarsela in zone di guerra, non abbia mai sparato un colpo. In addestramento si spara eccome. Anche se credo che il tuo intento fosse appunto mettere in luce l'abissale differenza tra l'idea di patria e di essere fedele alla nazione e quella, tremenda, di uccidere una persona, nemico o presunto tale che fosse. Forse però in questo ho trovato un poco debole il tuo racconto.

Ingoia l'america 6
Gensi, ti ho riconosciuto subito. Sapevo che eri tu (Tava, a cui ho spedito voti e associazioni, lo può testimoniare). Racconto che scorre via, semplice e lineare. Peccato per il finale. Davvero non ci stava secondo me. Non puoi prendere le distanze da quello che scrivi, non in quel modo. Anche perchè spezza assolutamente l'immedesimazione nel tuo racconto. E' un po' come mancare di rispetto al lettore, che si si sente preso in giro. Lo avresti potuto fare dopo, non in sede di racconto comunque. Il lettore mica deve prendere per oro colato quello che è scritto. Inoltre in quanto scrittore potresti anche lanciare delle provocazioni, però con le postille perde tutto di efficacia. Avrei gradito personalmente un maggior approfondimento su Dakotah e la sua personalità, perchè alla fine il vero protagonista del racconto mi è parso essere Daniele con i suoi convincimenti.

Maceria 6,5
Già dal titolo il racconto mi sembrava interessante visto l'anagramma. Ad una prima lettura mi è sembrato banalotto. Rileggendolo lo ho invece rivalutato. Ben scritto. Peccato per il mortale errore di evidenziare e ostentare i giochi di parole nel testo. Offensivo al 100%! Del resto lo hai ammesso tu stesso che non hai fiducia nei lettori. Non è un buon modo di cominiciare a scrivere, secondo il mio punto di vista. Anche perchè allora nel mio brano chissà cosa mi sarei dovuto inventare io per svelare i giochi di parole che ho inserito.... Il fatto è che se un lettore ci arriva bene, altrimenti amen.

America 3000 5,5
Senza capo e senza coda. Non mi ha lasciato nulla. Non conoscevo (e tuttora non conosco non avendola mai letta) la fonte di ispirazione di cui altri attenti lettori hanno già discusso. Non mi ha preso e perciò non lo reputo sufficiente. Mi è effettivamente sembrato un esercizio di stile senza che lo scrittore sentisse veramente quello che digitava.

America rossi 6
Simpatico, col colpo di scena finale molto godibile. Avrebbe potuto spaccare veramente se scritto in modo diverso, con maggiore caratterizzazione della famiglia Rossi e di Salvatore stesso. Idea molto bella, modo di renderla purtroppo poco efficace.

Alaska 7
Bel racconto. Ben scritto e con il giusto approfondimento psicologico dei due personaggi principali. Quasi una sorta di favola moderna. A me il lieto fine non ha disturbato affatto. Mi ha lasciato un buon sapore in bocca.

Parto indotto 5,5
Il brano è scritto bene ma ho trovato la tematica poco coinvolgente. Probabilmente è un "problema" mio. E poi lo ho trovato poco in tema, o almeno lo ho trovato molto molto generico sulla base del tema proposto, ecco. Forse ho anche letto qualcosa di simile da qualche parte di recente e quindi in ogni caso non mi è sembrato nemmeno così originale. Ma ripeto, in questo caso è più un voto sulla (non) storia che su come è narrata. Lo stile è interessante con qualche punta di ironia sempre apprezzabile.

Storia d'oltreoceano 6,5
La storia mi è piaciuta. Vi ho trovato spunti interessanti che se approfonditi potrebbero dar vita anche a un libro. Qualche piccola imperfezione storica (gli antichi greci non facevano lo scalpo, piuttosto si appropriavano delle spoglie del nemico sconfitto) [strano che Whitelord non lo abbia sottolineato :-P] e di scrittura (l'aggettivo americani con la a maiuscola) ma in generale scritto bene. Una storia d'amore intensa quanto impossibile?

The garden 6,5
Anche in questo caso il racconto era per me autografato (Tava, a cui ho spedito voti e associazioni, lo può testimoniare). Bella prova, che ho vissuto soprattutto come omaggio ad Andrea Bargnani. Godibile. Mi è piaciuto il modo con cui hai raccordato il tutto, partendo dai ricordi dell'Andrea bambino e dalle descrizioni che fornisci di New York.

America 6,5
Storia un attimo ingarbugliata che ho trovato, per la tematica, simile alla mia: l'ambientazione, gli equipaggi e i nomi italiani, la scoperta di una nuova terra. Diciamo che i miei selvaggi erano molto più pacifici e tranuilli dei tuoi (anche perchè non ancora scoperti dalla massa) Raccontato bene anche se i molti flashback un po' spiazzano il lettore. Ma alla fine si recupera il filo e si comprende tutto. Lieto fine senza una gamba.

Signora maestra 6
Leggerino, scritto di getto. Anche efficace nel rendere il candore degli alunni elementari. Poco consistente però rispetto a molte altre storie della tornata, e forse scritto in primis per l'autore stesso (come lo stesso acciaio ha affermato e come si capisce dalla dedica a conclusione del brano). Mancando di conoscere il vissuto dell'autore e le emozioni a cui si riferisce il racconto perde inevitabilmente vigoria assumendo appunto i contorni di un raccontino simpatico e niente più.

I limiti di new america 6
Racconto originale che però non decolla. I presupposti sono validi ma la narrazione è troppo veloce. Mi sono mancate descrizioni più precise del paesaggio e l'approfondimento psicolgico del protagonista per potermi calare maggiormente in New America. Forse anche i dialoghi pagano questa frettolosità, a mio avviso. In questo modo resta tutto in superficie e il lettore viene trascinato rapidamente alla conclusione. Se approfondito e rivisitato anche questo racconto potrebbe diventare qualcosa di più di una semplice storia.

Il grande cuore di Phila 7,5
La migliore storia di tutte. Scritta molto bene, come ormai marcoslug ci ha abituati. Ha il pregio di rendere la figura di America come una vera icona, quasi un idolo. Personaggi a tutto tondo (America è proprio delineato alla stra grandissima) e un bel po' di basket che personalmente non posso non apprezzare. Il finale aperto mi è garbato moltissimo: in questo modo è il lettore stesso che "scrive" la fine (come dimostra Cichetto con la sua idea di finale).

La cosa + bella del mondo 6,5 + PREMIO CRITICA
La storia non c'è o, meglio, non sta sul piano dell'azione ma su quella del pensiero, su quello "filosofico" diciamo. Tuttavia la perizia dello scrittore non può essere taciuta. Il premio della critica lo ho assegnato a questo racconto per un inizio secondo me straordinario: in cui la commistione di freddo, gelo, vento uluante e grande depressione si fondono creando un cocktail da gustare e rigustare. Grande potere evocativo: mi sembrava di vedere coi miei occhi la lurida bettola coi vetri appannati e un caldo piatto di brodaglia fumante tra le mani semi-guantate di molti disperati in abiti lisi e consunti.

La periferia dell'impero 5,5
Questo racconto paga una trama un po' scontata per i miei gusti. Soprattutto la velocità con cui il protagonista cambia idea e approccio mentale su tutto ciò che riguarda l'America. Capisco che in un racconto breve sia difficile poter rendere certi cambiamenti importanti e direi epocali per il personaggio di una storia, tuttavia non sono stati sufficientemente convincenti per me. Anche la scelta di operare un atto di terrorismo come quello deciso non pare avere basi solide nè convinzioni estremistiche e distruttive. Sembra fatto per fare. Sulla base di discorsi, idee, principi solo evocati ma non approfonditi. Magari qualche dialogo diretto con Pablo sotto copertura e altri "compagni" all'interno del covo avrebbe potuto rendere il tutto più consistente e meno superficiale.

Desert evening 6
Anche questo racconto è scritto molto bene. Tuttavia manca il mordente. Forse ho colto inconsapevolmente il fine di maurocap: scrivere del "nulla". Questo nulla è pesato sulla mia valutazione. E' comunque il racconto che più mi ha fatto respirare e vedere l'America e i suoi spazi immensi e desertici. Oltre ad una vaga sensazione di solitudine che ti si aggrappa al collo una volta conclusa la lettura.
Ultima modifica: 02/01/2012 18:02 Da hic-sunt-leones.
Ringraziano per il messaggio: White Lord

Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 18:44 #4398

hic-sunt-leones ha scritto:
America 6,5
Storia un attimo ingarbugliata che ho trovato, per la tematica, simile alla mia: l'ambientazione, gli equipaggi e i nomi italiani, la scoperta di una nuova terra. Diciamo che i miei selvaggi erano molto più pacifici e tranuilli dei tuoi (anche perchè non ancora scoperti dalla massa) Raccontato bene anche se i molti flashback un po' spiazzano il lettore. Ma alla fine si recupera il filo e si comprende tutto. Lieto fine senza una gamba.



Non ho capito in che senso "senza una gamba", intendi dire lieto fine che tanto lieto non è?

Comunque la spiegazione al mio racconto (ora la posso dare, ho evitato finora per non influenzare troppo i commenti, anche se era molto ovvia) è che l'America, intesa come conquista personale, ma anche e soprattutto come voglia di fuggire, di andare a cercare la fortuna altrove, di fare un'esperienza fuori casa, eccetera...una volta trovata risulta spesso essere qualcosa di molto diverso, di negativo; poi quando torniamo a casa ci rendiamo conto che l'America ce l'avevamo già accanto a noi.

Questo è il senso che volevo trasmettere con questo racconto e con questa tornata, il mio significato di America; perché è esattamente quello che è successo a me, nel mio piccolo.

p.s. grazie per il commento e per i complimenti iniziali, io comunque mi sono limitato a fare quello che potevo fare, sono molti quelli che vanno ringraziati per essere riusciti a rilanciare questo mitico forum quando viveva un momento di magra.
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Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 19:15 #4399

hic-sunt-leones ha scritto:

Maceria 6,5
Già dal titolo il racconto mi sembrava interessante visto l'anagramma. Ad una prima lettura mi è sembrato banalotto. Rileggendolo lo ho invece rivalutato. Ben scritto. Peccato per il mortale errore di evidenziare e ostentare i giochi di parole nel testo. Offensivo al 100%! Del resto lo hai ammesso tu stesso che non hai fiducia nei lettori. Non è un buon modo di cominiciare a scrivere, secondo il mio punto di vista. Anche perchè allora nel mio brano chissà cosa mi sarei dovuto inventare io per svelare i giochi di parole che ho inserito.... Il fatto è che se un lettore ci arriva bene, altrimenti amen.


hmm.. questi giochi di parole vi han davvero catturato l'attenzione

non intendevo essere offensivo evidenziandoli

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Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 19:22 #4400

Tavajigen ha scritto:

Non ho capito in che senso "senza una gamba", intendi dire lieto fine che tanto lieto non è?


No, intendo dire quello che ho scritto, letteralmente e senza significati nascosti.

Tavajigen ha scritto:
p.s. grazie per il commento e per i complimenti iniziali, io comunque mi sono limitato a fare quello che potevo fare,


I complimenti erano rivolti solo a te per come hai eseguito il tuo compito di raccoglitore.

Tavajigen ha scritto:
sono molti quelli che vanno ringraziati per essere riusciti a rilanciare questo mitico forum quando viveva un momento di magra.


Certo, assolutamente d'accordo e non mi pare di aver mancato di ringraziare anche per questo comune intento di mantenere vivo e attivo UniVersi in passato. E' questa la nostra forza e speriamo di andare avanti sempre più partecipi e numerosi.

Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 19:25 #4401

6Rimbaud ha scritto:
non intendevo essere offensivo evidenziandoli


non direttamente, ci mancherebbe, ma dal momento in cui hai ammesso la scarsa fiducia nei tuoi lettori... ci ho visto rosso!

6Rimbaud ha scritto:
mi scuso con chi s'è offeso e buon anno


Perdonato, a patto che tu abbia maggior fiducia nel tuo lettorato!
Ultima modifica: 02/01/2012 19:25 Da hic-sunt-leones.

Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 20:41 #4402

hic-sunt-leones ha scritto:

La cosa + bella del mondo 6,5 + PREMIO CRITICA
La storia non c'è o, meglio, non sta sul piano dell'azione ma su quella del pensiero, su quello "filosofico" diciamo. Tuttavia la perizia dello scrittore non può essere taciuta. Il premio della critica lo ho assegnato a questo racconto per un inizio secondo me straordinario: in cui la commistione di freddo, gelo, vento uluante e grande depressione si fondono creando un cocktail da gustare e rigustare. Grande potere evocativo: mi sembrava di vedere coi miei occhi la lurida bettola coi vetri appannati e un caldo piatto di brodaglia fumante tra le mani semi-guantate di molti disperati in abiti lisi e consunti.


Grazie mille per il premio critica! Mi rendo conto che con la storia non sono riuscito ad essere nè originale nè interessante, quindi gli apprezzamenti sulla scrittura fanno ancor più piacere.
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Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 21:56 #4403

hic-sunt-leones ha scritto:
6Rimbaud ha scritto:
non intendevo essere offensivo evidenziandoli


non direttamente, ci mancherebbe, ma dal momento in cui hai ammesso la scarsa fiducia nei tuoi lettori... ci ho visto rosso!

6Rimbaud ha scritto:
mi scuso con chi s'è offeso e buon anno


Perdonato, a patto che tu abbia maggior fiducia nel tuo lettorato!


se non avessi avuto fiducia in voi non avrei nemmeno postato il racconto e non mi sarei iscritto su universi ;D

guardo a questo piccolo mondo (anzi, piccolo universo) con grande simpatia e serietà

quando ho detto che "non vi ho dato fiducia" intendevo che quasi certamente non tutti quanti avrebbero notato i giochi se non li avessi evidenziati.. anzi, sarò sincero: io stesso probabilmente non li avrei notati

ma non parlavo certo di una fiducia nella sua accezione più alta.. rispetto tutti quanti qui dentro.. persino i più nerd ;D
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Ultima modifica: 02/01/2012 21:57 Da 6Rimbaud.

Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 22:26 #4404

Ed ecco anche le mie considerazioni :

Americano, troppo americano
Ben scritto e di forte impatto "sensoriale": le descrizioni in particolare sanno essere sia eleganti, sia crude e violente. Il finale è perfetto per concludere la storia di un marine "debole di cuore", ma si dimostra purtroppo anche il tallone d'Achille del racconto: forse sarebbe stato più realistico il caso di un soldato che non si fa problemi a sparare, ma che viene scosso fortemente dopo la sua prima uccisione - a livello di trama sarebbe cambiato davvero poco.
Un appunto: i Marine sono un corpo separato dalla Marina (US Navy).

Ingoia l'America

Come già ho detto, il maggior problema del racconto è che, senza volerlo, rende protagonista Daniele, e Dakotah in un certo senso diviene il personaggio che, nella narratologia classica, è l'obiettivo finale ed il premio meritato - la principessa, in sostanza.
Anche la struttura generale suggerisce qualcosa del genere: incontro casuale nei "bassifondi", frequentazione sempre più regolare, emozioni, lui lentamente migliora, fino all'agognato incontro e ricongiungimento, che, però, rimane sospeso, incompleto, ed anzi rovesciato, con Dakotah che passa da premio a trofeo. Nel finale poi il ritorno allo status quo (lei in America, lui scialbo e superficiale), accentuato dalla considerazione dell'autore, lascia un forte senso di incompiutezza e di dubbio nel lettore.
Io credo che se fosse stato più incentrato sulla ragazza, con gli indiretti liberi dal suo punto di vista e senza commento finale, sarebbe potuto venire molto bene.

Maceria
I giochi di parole la parte forse più superflua e trascurabile. Molto, molto più interessante l'ambientazione circense, con i drammi familiari e l'amore "statico, fatto di poca fantasia e tanto lavoro". La fuga di Ricardo riporta in campo di prepotenza quella America che, in precedenza, era stata solo accennata, ed è un ritorno in campo che lascia il segno.
Il finale è, secondo me, un'ottima summa di tutti gli argomenti toccati. La bambina, il circo e i giochi di prestigio, il sorriso, l'America in cui ora lei vive con soddisfazione. Il lieto fine con un tocco d'amaro ci sta perfettamente.

America 3000
Non ho notato il plagio (mi ricorda qualche discorso da film, ma nulla di preciso). Non mi è dispiaciuto, con i suoi tocchi di science-fiction mischiati al sapore del viaggio classico, "di scoperta". Forse molti voti negativi sono dovuti al fatto che è stato valutato come racconto, mentre è più un aneddoto, e come tale non deve per forza avere capo e coda, o lasciare qualcosa. Può benissimo essere fine a se stesso.
Certo, poteva essere un pelo espanso, forse con qualche protagonista ben delineato.

AMERICA ROSSI
Anche questo un aneddoto, con finale a sorpresa. Un po' fuori posto nell'insieme dei racconti, e per questo difficile da valutare. In complesso, non eccelle ma nemmeno brilla. Avrebbe giovato di una più lunga preparazione, prima del twist finale.

Alaska
Mio. Rileggendolo direi che sono stato l'unico ad aver affrontato il tema America nel modo più classico in assoluto, e cioè tendenzialmente con lo sguardo ottimista degli autori italiani del dopoguerra (Pavese, Vittorini, ...). Più che altro, nel timore del "fuori tema", ho affrontato quella che è una delle storie più americane in assoluto: la corsa all'oro come realizzazione del mito americano.
Caratterizzazione dei personaggi e precisazioni geografiche piacevoli.

PARTO INDOTTO
Scorrevole e peculiare. Quello che non capisco è cosa abbia a che fare con il tema. Di America ha solo qualche debole accenno geografico, nulla di più. Avrebbe avuto più senso se il protagonista fosse stato, più che il viaggiatore, il viaggio stesso (rimandando quindi a Kerouac e al suo "On the Road", romanzo simbolo della beat generation).
Escludendo l'off topic, mi è piaciuto, in particolare lo stile molto personale e la scrittura dinamica e frizzante.

Storia d'oltreoceano
Il primo aggettivo che mi viene in mente è "confuso". Già dal primo dialogo in ascensore si osservano scene quasi surreali, sospese nel tempo. A metà circa trova la sua strada e la matassa si scioglie, con ottimi risultati, ma forse i caratteri disponibili sono troppo pochi per far affezionare il lettore alla ragazza.
Non male, comunque, nel complesso, soprattutto la seconda parte.

The Garden
Un racconto scritto da un amante del basket per lettori che amano il basket. A me, ignorante e poco interessato all'argomento, ha detto davvero poco. E' il problema di un titolo così generico come "America": possono benissimo capitare racconti molto specifici che sono diretti a un determinato gruppo di lettori.

America
Non so se per problemi di "impaginazione" (discorso diretto, cambio di paragrafo e cambio spaziotemporale sono tutti ugualmente contraddistinti da un a capo) o se era voluto, ma non è per nulla immediato riconoscere un flashback, e capita di dover tornare indietro con la lettura per capire a che punto della storia ci si trova. Avrebbe aiutato forse una divisione a capitoli numerati.
La storia è carina, la reazione degli indigeni un apprezzato cambio dalla tradizionale vittoria degli europei sterminatori. Il finale commovente, con l'amore per il continente America sopravvissuto al pegno che esso ha richiesto.

SIGNORA MAESTRA
Aneddoto personale, che però rimane troppo ancorato alla descrizione dei viaggi di Colombo da parte della maestra. Mi piacerebbe sapere a cosa si riferisce la dedica.
L'idea poteva essere buona, offrendo molti agganci per una storia nella storia, che però non arriva mai, e si rimane sulla sola narrazione storica.

I LIMITI DI NEW AMERICA
Un racconto sci-fi molto, molto classico, ma non per questo di minor efficacia. Peccato che sia una tipologia di racconti che richiede ben oltre 12000 caratteri per esprimersi completamente - con meno di 20 o 30 mila caratteri è quasi impossibile presentare caratteri e ambienti così particolari.
La mia unica ma grossa critica è che di America non ha praticamente nulla. Se a New America sostituissimo New England o New Earth, tutto filerebbe lo stesso. Se fosse stato penalizzato il fuori tema, questo racconto sarebbe stato quello più colpito.

IL GRANDE CUORE DI PHILADELPHIA
Piacevole. Spicca perché è l'unico che riesce a fare di un tema mediocre qualcosa di qualità, pur rimanendo umile e semplice (leggi: senza fantascienza, senza colpi di scena, ecc.).
Secondo me dal prossimo argomento si avranno più racconti di questo tipo, ora che si sono chiarite le tipologie di racconti che piacciono e che vengono accettati.

LA COSA PIÙ BELLA DEL MONDO
La versione estesa di America 3000, con l'aggiunta del sapore amaro dei sogni infranti. Dà voce all'immaginario collettivo degli emigranti verso l'America che finiscono in una situazione peggiore addirittura di quella da cui sono scappati, e lo fa davvero bene, soprattutto con il monologo conclusivo, evocativo e suggestivo.
A ripensarci ora, questo è il racconto a cui avrei dovuto dare il premio della critica.

ROTTE
Idea interessante. Come in Maceria, non ho amato particolarmente gli anagrammi e i giochi di parole. Un'ottima rappresentazione dei personaggi è decisamente il punto di forza.
Non ho ancora deciso se mi sia piaciuto o no il finale con Colombo.

La periferia dell'Impero
Troppo poco realistico per catturare l'attenzione, ma forse è colpa della brevità. Magari approfittando dei rimanenti 4-5 mila caratteri, e dando più spazio alla crescita personale del protagonista, il lettore si sarebbe sentito più colpito dal colpo di scena finale. E' a conti fatti un racconto sull'odio (verso il sistema, verso Pablo,...), e l'odio deve essere ben coltivato perché sia efficace.
In ogni caso, ho apprezzato molto l'originalità - io non avrei mai pensato ad "America --> terrorismo --> McDonald"

America – Desert evening
Un racconto che acquista senso verso il fondo, leggendo la tristezza nel viso del cuoco e la delicatezza in quello della ragazza. In un certo senso mi è sembrato di leggere Autogrill di Guccini, e forse era proprio quella l'idea: a tutti, alla fine, è successo di vivere uno di quei momenti, in posti sperduti, in cui si ha l'impressione di camminare sul filo del rasoio, e che basterebbe un cenno per cambiare per sempre la propria vita. E l'America, con i suoi spazi immensi e canzoni d'amore e solitudine, è il paese che più si presta a una storia di questo tipo.
Ringraziano per il messaggio: White Lord

Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 22:38 #4405

Lord_of_Chaos ha scritto:
America
Non so se per problemi di "impaginazione" (discorso diretto, cambio di paragrafo e cambio spaziotemporale sono tutti ugualmente contraddistinti da un a capo) o se era voluto, ma non è per nulla immediato riconoscere un flashback, e capita di dover tornare indietro con la lettura per capire a che punto della storia ci si trova. Avrebbe aiutato forse una divisione a capitoli numerati.



Sui flashback ormai credo di aver capito di aver commesso un epic fail, spero che in futuro vada meglio.

La storia è carina, la reazione degli indigeni un apprezzato cambio dalla tradizionale vittoria degli europei sterminatori. Il finale commovente, con l'amore per il continente America sopravvissuto al pegno che esso ha richiesto.


Il finale però non è così, in realtà il protagonista dice che ha trovato l'America, ed è bellissima, ma parla della sua famiglia e non del continente; l'America che lui ha cercato per tutta la vita l'ha poi trovata nella sua casa d'origine. Se non è chiaro il finale non ti preoccupare, evidentemente non l'ho scritto bene io.
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Ultima modifica: 02/01/2012 22:38 Da Tavajigen.

Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 22:44 #4406

Ringrazio tutti per i commenti.
Io, passerò per un lettore scarso, ma a parte i giochi di parole segnalati apertamente da Rimbaud, di tutti gli altri (il suo titolo, le caravelle, ecc....) manco me n'ero accorto.
Ma l'ho sempre detto che come lettore valgo poco....come scrittore posso fare di più. E non vedo l'ora di stupirvi (in positivo) ancora e ancora.
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Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 23:46 #4410

Tavajigen ha scritto:
Lord_of_Chaos ha scritto:
America
Non so se per problemi di "impaginazione" (discorso diretto, cambio di paragrafo e cambio spaziotemporale sono tutti ugualmente contraddistinti da un a capo) o se era voluto, ma non è per nulla immediato riconoscere un flashback, e capita di dover tornare indietro con la lettura per capire a che punto della storia ci si trova. Avrebbe aiutato forse una divisione a capitoli numerati.



Sui flashback ormai credo di aver capito di aver commesso un epic fail, spero che in futuro vada meglio.

La storia è carina, la reazione degli indigeni un apprezzato cambio dalla tradizionale vittoria degli europei sterminatori. Il finale commovente, con l'amore per il continente America sopravvissuto al pegno che esso ha richiesto.


Il finale però non è così, in realtà il protagonista dice che ha trovato l'America, ed è bellissima, ma parla della sua famiglia e non del continente; l'America che lui ha cercato per tutta la vita l'ha poi trovata nella sua casa d'origine. Se non è chiaro il finale non ti preoccupare, evidentemente non l'ho scritto bene io.


se è davvero così, il finale tuo non l'avevo capito.. anzi scommetto un penny che nessuno l'aveva capito (e non perché sei uno scarso scrittore eh ;D)
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Re: [#1] America (commenti) 02/01/2012 23:55 #4411

Lord_of_Chaos ha scritto:

Maceria
I giochi di parole la parte forse più superflua e trascurabile. Molto, molto più interessante l'ambientazione circense, con i drammi familiari e l'amore "statico, fatto di poca fantasia e tanto lavoro". La fuga di Ricardo riporta in campo di prepotenza quella America che, in precedenza, era stata solo accennata, ed è un ritorno in campo che lascia il segno.
Il finale è, secondo me, un'ottima summa di tutti gli argomenti toccati. La bambina, il circo e i giochi di prestigio, il sorriso, l'America in cui ora lei vive con soddisfazione. Il lieto fine con un tocco d'amaro ci sta perfettamente.


mi pare di aver capito che tu abbia capito quasi tutto

p.s. i giochi di parole mi servivano anche per attirare l'attenzione: avreste altrimenti mai ascoltato con attenzione una voce narrante femminile??? ;D
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Re: [#1] America (commenti) 03/01/2012 00:00 #4412

6Rimbaud ha scritto:
Tavajigen ha scritto:
Lord_of_Chaos ha scritto:
America
Non so se per problemi di "impaginazione" (discorso diretto, cambio di paragrafo e cambio spaziotemporale sono tutti ugualmente contraddistinti da un a capo) o se era voluto, ma non è per nulla immediato riconoscere un flashback, e capita di dover tornare indietro con la lettura per capire a che punto della storia ci si trova. Avrebbe aiutato forse una divisione a capitoli numerati.



Sui flashback ormai credo di aver capito di aver commesso un epic fail, spero che in futuro vada meglio.

La storia è carina, la reazione degli indigeni un apprezzato cambio dalla tradizionale vittoria degli europei sterminatori. Il finale commovente, con l'amore per il continente America sopravvissuto al pegno che esso ha richiesto.


Il finale però non è così, in realtà il protagonista dice che ha trovato l'America, ed è bellissima, ma parla della sua famiglia e non del continente; l'America che lui ha cercato per tutta la vita l'ha poi trovata nella sua casa d'origine. Se non è chiaro il finale non ti preoccupare, evidentemente non l'ho scritto bene io.


se è davvero così, il finale tuo non l'avevo capito.. anzi scommetto un penny che nessuno l'aveva capito (e non perché sei uno scarso scrittore eh ;D)



Sì sì confermo è proprio così il finale, perché ripeto è una cosa che sento particolarmente mia (ovviamente nel mio piccolo).

Se davvero non l'ha capito nessuno stai sicuro che è colpa di come l'ho scritto. Fra flashback incasinati e finale incomprensibile merito un 2 per la scrittura a questo giro.

Volevo non scriverlo troppo esplicitamente perché altrimenti mi scadeva, quindi ho cercato di farlo capire con il fatto che, alla domanda del figlio, Isacco prima di rispondere guarda sia la moglie che il figlio:

“Allora hai trovato l’America? Com’era?”

Isacco incrociò per un istante lo sguardo della moglie, che ancora stava piangendo, poi sorrise a suo figlio, lo abbracciò e lo strinse forte a sé.

“Sì Enea, l’ho trovata. Ed è bellissima.”


Cioè trova l'America nella sua famiglia, è questo il senso. Però effettivamente per me è chiaro perché l'ho scritto io, ma vedendolo da fuori può non essere così chiaro scritto così.
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