"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto." (Italo Calvino)

U6-05: L'esperimento

Forza pensiero! di Signor-BOH

Inizio esperimento: h 24.00 data odierna
Luogo: sorgente
Generale Tasos

Kylon lesse il telegramma e sprofondò sconsolato nella poltrona fissando con occhi vuoti la scrivania.
Lavorava orgogliosamente nel laboratorio chimico nazionale da 30 anni, ma da quando il generale Tasos fu nominato ministro della sicurezza nazionale, iniziò a detestare il suo lavoro. Non più studi su nuovi farmaci, ma ricerche segrete per creare una sostanza, una specie di “fiala della rivelazione” come era solito definirla il generale. La qualità della vita a La Canea, così come in tutto il Paese, non era delle migliori; la povertà aumentava, e molte erano le persone senza un tetto e senza la possibilità di mangiare. La corruzione dilagava, e il pugno duro delle forze dell’ordine spegneva facilmente sul nascere i pochi principi di ribellione. Kylon aveva sempre pensato che un popolo ridotto alla fame e alla miseria riuscisse ad unirsi e a ribaltare le cose, a migliorare la propria vita e quelle degli altri, ma Tasos, con astuzia e ferocia, aveva protetto per bene i colleghi e tutto il sistema. Aveva installato telecamere in ogni piazza e via, i mezzi di comunicazione erano sotto il controllo dello stato; pc, telefoni e mail erano sempre sotto osservazione, e il popolo si era abituato a vivere a testa china e con la convinzione che nulla sarebbe cambiato.



Erano le 23 e 50 quando Tasos arrivò stringendo saldamente in mano la fiala che Kylon e i suoi colleghi avevano prodotto. Scrutò le facce dei presenti, e disse:
“Oggi e per 7 gg, La Canea testerà questa sostanza! Essa ci permetterà di arrivare nella mente dei cittadini, renderà visibili i loro pensieri e le loro intuizioni, e il governo potrà utilizzarli per rendere più sicuro il Paese!”
Il liquido cadde nelle acque della sorgente che pochi metri più sotto convogliavano nell’acquedotto della città. Le risate soddisfatte del generale tormentarono Kylon tutta la notte fino a quando la sveglia non pose fine ai suoi incubi. Era la sua prima settimana di ferie da un anno e si era dimenticato di disattivare la sveglia, che stupido pensò. Spalancò la bocca vedendo nello specchio la sua testa con sopra una scritta: CHE STUPIDO.
Subito capì che l’esperimento aveva funzionato, e mentre meditava, dal capo affioravano nuove frasi che riportavano parola per parola le sue riflessioni.

Le urla provenienti dalla finestra catturarono la sua attenzione, nelle strade c’era il caos totale. Le persone correvano impazzite, mentre dalle loro capocce uscivano continuamente pensieri.

CHE CAZZO HA DA GUARDARMI QUELLO? La frase si fece spazio tra i capelli ricci di una avvenente giovane.
SI RIFERIRÀ A ME? Le parole si riflessero sulla testa calva di un uomo.

Vocaboli, frasi, e bestemmie inondavano le vie; funzionava così: pensavi una cosa e subito questa si tramutava in lettere e per qualche minuto se ne stava lì, per poi dissolversi pian piano.
Con questo sistema la città ed i suoi abitanti non avevano più segreti, tutto era sotto il controllo del potere; l’individuo era un libro aperto da cui attingere informazioni e arginare le sue azioni prima che si manifestassero; e, cosa ancor più positiva per il governo, le persone evitavano di riunirsi per la vergogna e la paura di mostrare involontariamente le proprie considerazioni.
Il venerdì, 5 giorni dopo l’esperimento, tutti i media annunciarono che all’ indomani ci sarebbe stata nella piazza principale una grande manifestazione a cui era obbligo partecipare, “una celebrazione a cui presiederanno tutte le più alte cariche dello Stato, per aver raggiunto la perfetta organizzazione sociale che da lunedì prossimo verrà estesa a tutto il Paese!”

Il giorno seguente, Kylon osservava dalla finestra le anime spente dirette al corteo, e non badava alle frasi che fluttuavano sopra di lui.

IO NON CI VADO CAZZO
PROBABILMENTE DOMANI MI PESTERANNO PER QUESTO, MA IO A QUESTA MERDA NON VADO!
E’ ANCHE COLPA MIA SE SIAMO FINITI COSI, POTEVO RIFIUTARMI DI FARE LE RICERCHE UN ANNO FA, SAREI SICURAMENTE MORTO OK, MA QUESTA E’ VITA? E POI QUALCUN ALTRO AVREBBE PRESO IL MIO POSTO


Ad un tratto vide due persone che camminavano ai lati opposti della strada, da entrambe le teste apparvero dei pensieri:

E’ UNO SCHIFO!

DOVE SIAMO FINITI!


In quell’istante capì che non tutto era perduto, anzi, se qualcosa poteva succedere, se qualcosa poteva cambiare, sarebbe stato tra un ora nella piazza gremita di gente.
Si vestì e corse con una speranza nuova verso il centro.
La piazza era colma, e al suono della marcia militare, tutti i più illustri esponenti del potere presero posto sul palco. C’erano talmente tante persone che dall’impalcatura non riuscivano a distinguere i pensieri che uscivano da quella moltitudine di cervelli.

GUARDA QUESTI STUPIDI, SENZA DIGNITA’ E INTELLIGENZA! LI ABBIAMO FREGATI E SI PROSTANO COME SERVI!

Il generale, carico di adrenalina, non si accorse che la frase ondeggiava ben visibile sopra al suo cappello da cerimonie.
Kylon capì che la sua intuizione era corretta, perché da molte teste presenti in piazza si sollevarono pensieri comuni:

VA ALL’INFERNO BASTARDO!

MALEDETTO
!

Le persone, vedendo i pensieri gli uni degli altri, si resero conto che il sentimento di ribellione non dimorava solo nella propria testa, ma era un sentimento condiviso dalla maggior parte dei presenti. Se fino ad ora la “fiala della rivelazione” aveva separato e isolato gli abitanti di La Canea, ora si rivoltava come un boomerang contro il potere, facendo capire ai cittadini che un pensiero comune, mosso da molte braccia, può ribaltare perfino il mondo. Ci vollero pochi secondi e sulla folla comparvero migliaia di scritte identiche: RIVOLUZIONE!

Senza possibilità di scampo, le autorità furono accerchiate e catturate. La sera stessa, ad uno ad uno, tutti gli esponenti del potere vennero impiccati. La Cana e tutto il Paese festeggiarono per due giorni di fila, e il lunedì, l’azione del pensare tornò ad essere un lusso che dimorava al riparo da sguardi indiscreti.

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