- La piccola storia di un uomo qualunque: MIO
- Solo 6,5
Racconto un po' esagerato per i 12k caratteri, estremamente difficile farcelo stare volendo inserire così tante peculiarità (termini in lingua, nomi, soprattutto la cultura). Risulta affascinante, e il premio va sicuramente al coraggio dell'autore. L'idea comunque non è troppo originale e il finale non mi ha troppo convinto; tra l'altro si capisce dall'inizio (anche un po' dal titolo) come debba andare a finire, ma questo non mi ha infastidito avndo io un debole per le storie in cui il destino del protagonista è scritto, e in cui l'evoluzione della storia mi dà pian piano ragione.
- "Neanche gli Dei possono nulla contro la stupidità umana."
Friedrich Schiller (1759-1805) 6
Mi è del tutto oscuro il finale: Non poteva proprio immaginarsi che da quel momento in poi la stupidità non avrebbe più vinto." Ha un che di apocalittico, come di preludio a qualcosa di molto più grande.
In generale la storia non mi ha per nulla preso (mi stanno un po' qui gli ambientalisti
, specialmente quelli "per partito preso" come si capisce essere il protagonista da alcuni passaggi) e non mi è assolutamente chiara la completa evoluzione del protagonista: perchè scendere, perchè farlo abbattere proprio ora che ne hai conosciuto l'essenza? Mi sembra a dir poco inverosimile... Ma chi era in fin dei conti questo Paul?
- La parabola del gigante 5,5
Diversi refusi, fin troppi direi. La storia potrebbe anche essere interessante, ma la forma che l'autore le dà la rende un po' pesante e sicuramente esagerata. La rivelazione non è una brutta idea, intesa come completo sconvolgimento del comune modo di pensare; ci sono però a mio vedere diverse crepe. Innanzitutto la lingua: perchè greco? E'probabile che lo parlasse, come diversi di coloro che vivevano lì; ma che senso aveva scrivere in greco anzichè in aramaico? Poi il Vangelo dice che Giuda si impiccò subito dopo avere tradito Gesù, cosa che è in forte contraddizione con la lettera: se fosse stato così avrebbe avuto senso continuare a vivere e vedere infamata la propria figura; citando: "Farà di te colui che ha sacrificato non solo la propria vita ma la propria figura...". E poi non vedo davvero come questo studioso possa accettare immediatamente una lettera scritta di proprio pugno da Gesù, senza nemmeno per un momento credere che potesse essere -te la butto lì- un'idea della famiglia d Giuda per riabilitarlo. Chiudendo: idea interessante, scrittura migliorabile, vicenda a tratti poco verosimile
- Solo tanto rumore 7
Questo mi è piaciuto. Devo dire che la parte più toccante è stata quando Anastasio muore e io un po' come Leone sono rimasto un po' così e quasi mi sono chiesto se in fondo Anastasio fosse cattivo :Devo dire che la favola troncata a metà riesce bene nel suo intento e la reazione del bambino è ben gestita. Non ho ancora capito se è esagerato per un bambino di 4 anni capire il significato della superbia, quella parte mi è sembrata un po' esagerataMa poi perchè il bambino si addormenta? Dunque ha quattro anni, quindi va all'asilo... Dunque o è l'una di pomeriggio e deve pranzare, o sono le quattro e vuole giocare... Non so, io non ho mai dormito da piccolino nè all'una nè alle quattro almeno
- A Pontrhydyrun 6,5 + PC
Scritto bene è scritto bene di sicuro, il ritmo incalzante mi è piaciuto e fa bene da contrasto alla natura paciosa e un po' lenta del protagonista. Il paesaggio anche è interessante. La storia però è un filo banale, nel senso che è forse il racconto che meno di tutti si sforza di uscire dal concetto di gigante come persona alta e grossa. Un po' per tutto il racconto la domanda che mi ha perseguitato è stata: perchè? Perchè quelle due hanno un negozio con l'unico scopo di accoppare gente e far loro foto? Perchè nessuno ha mai denunciato scomparse o strane sparizioni? Perchè il gigante diventa del tutto all'improvviso un sadico, solo perchè la tipa gli ha dato del mostro decide di torturarla? Un po' forzato. Se l'intento era di dare un'atmosfera un po' folle al racconto l'autore riesce nel suo intento, ma il tutto mi è suonato un filo esageratamente illogico
- L'onestà del sonno 6
Dà molto l'impressione di essere una bozza, però forse è stato un bene non tirar troppo per le lunghe la parte della partita che così non rimane noiosa. Sono curioso di sapere se il racconto è almeno parzialmente autobiografico (specialmente nella parte delle nanne
). Comunque non mi sento di dare di più, rimane piacevole da leggere ma anche il finale è un po' trito