Vabbé, non resisto oltre e posto i miei commenti che, essendo i primi, saranno i più criticati
Eccoveli:
Beth: Posso capire che il racconto è stato scritto volutamente senza l’ombra della punteggiatura. Così però mi pare un po’ troppo. Ho dovuto rileggerlo svariate volte per cercare di capire di cosa si parlasse e come il tema “disumano” potesse essere accorpato a tale racconto. Purtroppo non ho trovato nessuna risposta al riguardo. Probabilmente non ho centrato io il tema, né l’intento dell’autore e, quindi, non mi sento di potermi dilungare troppo su questo commento.
Voto: 4,5
Un dolce amore: Macabro e paradossale. Ma, d’altronde, stiamo parlando di cose disumane quindi “lasciamo correre” per la regola del vantaggio. Il racconto è scritto nello stile che mi piace: buona descrizioni, seppure non forzate. Il “problema” è che avevo subito capito dove si sarebbe andato a parare e questo mi ha tolto molto del pathos che si poteva creare. Inoltre nella vita bisogna essere fortunati: purtroppo per te, questo era uno dei temi che per primi m’era balenato in testa ed avevo abbandonato – già nella mia mente, appunto – l’idea perché etichettata come “troppo banale”.
Non so. Non mi ha preso. Non mi hai colpito.
Voto: 5,5
Francesco: Parto subito dal finale. Bello, veramente bello e toccante. La storia di per sé non m’ha fatto emozionare, né mi ha fatto “sedere in punta alla sedia”. Però devo dire che il finale è una bella stoccata che non m’aspettavo. O meglio, m’aspettavo un finale triste ma non una cosa del genere. Veniamo alla nota dolente: il racconto è scritto, a mio avviso, a periodi troppo lunghi. A voler essere precisi, in realtà, per il tipo di racconto che hai scritto – così serrato nei tempi e nell’alternanza di “BUIO/LUCE” (ah dimenticavo, bellissimo espediente per dettare il cambio ritmico del racconto. Mi sei piaciuto in questo) – alcune frasi troppo lunghe non ci stavano; stonavano con il resto.
Inoltre, come detto, il racconto non m’ha appassionato granché (salvo il finale) ma era scritto piuttosto bene.
Voto: 6
La teoria binaria: Bella storia. Mi piace sempre partire dalle cose positive e questo giro non sarò da meno. Direi che nella tua descrizione della società in piccoli sott’insiemi di persone comandate “dagli uno” hai colto in pieno quello che succede tutti i giorni nelle case, negli uffici e negli sport del mondo. Infatti, prima che chiedessi al lettore di “pensare agli uno, agli zero, ai puntini ed alle virgole” della propria vita, m’ero già fermato a pensare al “mio mondo” ed avevo già iniziato ad “agganciare simboli a persone” . Poi mi sono fermato e sono andato avanti: e non me ne sono pentito.
A dire il vero, all’inizio, m’era piaciuto tanto il racconto. Poi, nella proiezione nel futuro, avevo un attimo storto il naso ed avevo detto: “ma no, era tanto bello così. Perché rovinarlo proiettandolo nel futuro? Era banale fare così, in questo tipo di racconto”.
Mi rimangio tutto.
In alcune parti, il lessico è forse venuto meno e la struttura della frase pure. Però non si può essere perfetti, altrimenti non saremmo stati su questo forum.
Voto: 7
Buio umido: Racconto tutto sommato ben scritto e godibile. Mi sono piaciute molto le parti descrittive e l’alternarsi di brevi periodi a periodi più lunghi. Tutto sommato avevo già intuito, nonostante il titolo fosse messo appositamente in fondo, di che cosa stavamo parlando. Eppure il racconto non m’è venuto a noia. Unico punto sfavorevole: forse troppo breve per attrarre il lettore fino in fondo. Un buon punto di forza, come già detto prima, sono le descrizioni. Molto calzanti.
Voto: 6,5
La meravigliosa storia di Eddie Holms: Racconto “moraleggiante” (passatemi il termine) che mi ha fatto un po’ sorridere, un po’ intristire. Il tema affrontato, purtroppo, è di quelli “spinosi”. Ho avuto a che fare, per questioni di volontariato, per cinque anni con delle persone disabili psico-fisicamente. Non ho mai ben capito qual è la forza che muove la vita di queste persone, e tutt’ora mi sfugge. Questo un po’ m’intristisce a dire il vero. Comunque, tornando al racconto, questo è il classico esempio di come il racconto precedente avrebbe potuto svilupparsi, raccontando una storia netta ed interessante. Però è scritto un po’ peggio del precedente e questo gli fa perdere dei punti. Tutto sommato mi ha fatto piacere leggerlo, anche se m’ha intristito un po’ la nottata. Quindi vale, come per il precedente, l’affermazione sullo stile di scrittura: comunque bello, leggero e fruibile. Continua così.
PS.: Quello dello scrivere il racconto sulla carta è stata una gran bella idea. Però è più importante il significato di quello che vi è dietro: siamo una società beneficiaria ed allo stesso tempo schiava della tecnologia. Una volta, agli albori della mia relazione con l’attuale fidanzata, scrivevo per lei ogni tanto a mano. Poi ho iniziato a scriverle a computer. Ora non scrivo più niente. Direi che il tuo racconto mi ha dato uno spunto per tornare a scriverle qualcosa sulla carta. Grazie.
Voto: 6,5
Una splendida giornata: Alla fine del racconto stavo quasi per sentirmi male (lo stomaco ha sobbalzato più del dovuto, saranno i sei pacchetti di goleador mangiati dopo il calcetto
). Sinceramente, dopo aver notato un certa staticità nella prima parte del racconto, mi aspettavo e sapevo che sarebbe giunto un finale del genere. Purtroppo, mi sto accorgendo che le stori uscite in questa tornata sono tutte intuibili e prive di grandi colpi di scena o di pathos – compresa la mia, ovviamente. Probabilmente era difficile dare un taglio “imprevedibile” al racconto; solo “la teoria binaria” c’è riuscito. Detto questo, sicuramente la prima parte è scritta e descritta molto ma molto bene. Non ho particolari osservazioni di gusto personale su quanto scritto; anzi, m’è piaciuta discretamente. Come già detto, però, credo che intuire il finale del racconto sia stato anche per te un po’ penalizzante. Era scritto – a livello sintattico – decisamente meglio dei precedenti ma, per la “scarsità” di righe dedicate al tema in questione e per aver intuito dove il racconto sarebbe andato a parare, mi sento di donarti appena un 6.5
Voto: 6,5
Konradin: Il racconto è veramente godibile. La prima parte è qualcosa di bellissimo. Il dialogo, con periodi molto brevi ed alternato tra parti descrittive e parole “semplici” mi ha molto colpito: credo che faccia fuoriuscire il carattere dello scrittore; decisamente forte. Purtroppo ti sei un po’ bruciato sul finale. Come può essere in tema un racconto del genere? Voglio dire, se lo avessi lasciato in una dimensione ultraterrena allora avrebbe potuto aver un senso. Ma così sembra perdere tanto di quel senso che aveva per me. Ripeto: stilisticamente m’è piaciuto tanto, ma non credo che il racconto ricalchi in pieno quella che era la linea guida iniziale dell’argomento. Per questo mi sento di penalizzarti e di concederti la sufficienza piena con il beneficio del dubbio. Se continuerai a scrivere in questa maniera cercando di rimanere in tema, sono convinto che la prossima volta il tuo racconto sarà il migliore. Forza e coraggio.
Voto: 6 + Premio Critica