Diversamente clamorosi, voto 6 (11527 battute)
Ci sono due cose che mi hanno colpito in questo racconto, nel bene e nel male. La prima è che l'autore ha deciso di far parlare in prima persona la protagonista. Una scelta sicuramente coraggiosa, anche se ha truccato le carte facendo auto descrivere la protagonista come una tipa mascolina o dagli atteggiamenti mascolini. Peccato, perché nel momento in cui l'autore ha accettato la sfida forse più difficile di questa tornata, far narrare alla protagonista la propria storia, nello stesso momento ha usato un escamotage narrativo per superarne la difficoltà intrinseca. Da questo contrasto ne escono fuori frasi che passano da un eccesso di mascolinità “sinceramente me ne ero fottuta” a eccessi da Harmony “sentii il mio cuore ardere di pura passione per quell'uomo”.
La seconda cosa che mi ha colpito è che si tratta di una storia d'amore. In questa manche tutto mi sarei aspettato tranne che una storia d'amore, e anche in questo devo dire che ha avuto coraggio.
Particolarmente belle le soluzioni adottate per alcune sottotracce, in particolare mi riferisco all'antico rituale iniziatico e al fantasma nel sottotetto.
Il racconto è bello? Direi di no, ma tredici sottotracce in 12000 battute sono troppe e a pagarne alla fine è proprio la bellezza.
Alcuni periodi andrebbero snelliti, il linguaggio appare a volte burocratico o antico.
La casa sulla collina, voto 2 (1776 battute)
Poco da dire, probabilmente il racconto in questione è uno scritto contro la modalità di questa manche. O è una polemica fatta male, oppure è il racconto peggiore che ho letto finora. Ma poco importa, un voto e un giudizio li devo dare. Poco divertente, poco significativo, senza struttura.
Il diario voto 6 (11980 battute)
In generale il racconto ha ritmo ed è scritto abbastanza bene. Secondo me anche questo ha sofferto della limitazione a 12000 battute. Lo dico perché il finale mi ha lasciato l'amaro in bocca. Tutto il racconto viene vanificato da un breve finale in cui l'unico testimone, quindi l'occhio con il quale il lettore vede l'azione è quello dello svenuto. Quindi abbiamo un morto col viso sfregiato e la scomparsa della ragazza, evento annunciato in precedenza, ma manca l'azione, la suspense, insomma manca un finale degno. E' un gran peccato per un racconto che virava così mirabilmente all'horror. Il risultato finale è un racconto sbilanciato: un gran preambolo, un finale monco.
P.S.
Mi ha fatto pensare tanto ad alcuni film di Night Shyamalan...e non è un complimento.
la casa sulla collina II, voto 7 premio della critica (7127 battute)
Per certi versi mi ha indispettito.
Interessante la prima parte (III), dove tutto è sensazione. Dove le pupille vibrano, i polmoni s'innevano, l'aria spinge fuori i pensieri dalla testa, aghi perforano la cute e i capelli si staccano dal bulbo per lasciare una traccia vuota...una traccia vuota, che bella immagine.
...però non mi è chiaro cosa stia cercando di fare...respirare sott'acqua in un lago ghiacciato tibetano? Raggiungere il nirvana? Fare un nuovo record di profondità in assetto variabile?
Forse è un mio limite, a volte ho bisogno che le cose mi vengano esplicitate in qualche modo.
Nella seconda parte (II), quella più breve, la protagonista narra di un evento traumatico, molto traumatico. E' la parte scritta peggio. Non ha la bellezza immaginifica della prima né la linearità della terza. E' debole nell'insieme e non trasmette un granché. Avrebbe meritato più attenzione, non so se una maggiore estensione, essendo il punto di svolta racconto.
La terza parte (I) è davvero scritta bene, da aria al racconto e devo dire che il dialogo mi ha emozionato anche se non ci ho capito un cazzo.
E' un racconto molto interessante nella costruzione, davvero bello in alcune parti. E' però un racconto presuntuoso, che nasconde molto e narra troppo poco.
Nadia, voto 6 (11817 battute )
“Nadia” è un racconto che parla di un grande cambiamento, un cambiamento intimo, ma grande.
La svolta di una vita, il distacco da una casa per una persona che in quella casa vede il proprio
rifugio e il luogo dei più bei ricordi. Questo racconto ha però un limite nella sua voce narrante, una
voce esterna alla protagonista che ne narra la storia in modo distaccato, lontano, in maniera
asettica e scolastica. Solo nel finale pare avvicinarsi a lei e farci assaporare un po' di quello
struggimento dell'anima che la protagonista prova. Peccato, perché non era male, ma non si riesce
a entrare in empatia con “Nadia” se non nelle ultime battute. La soluzione finale, con la nuvola che muta, la trovo banale e fuori luogo per questo tipo di racconto. Meglio una sana nuova consapevolezza senza fronzoli.
Perversione voto 4,(9845 battute)
E' veramente dura commentare questo racconto. Non ho trovato nulla di particolare interesse. Non
ho trovato una bella frase, un bel periodo, tutto il racconto scorre in un anonimato incredibile. La
trama è veramente brutta. Non fa ridere, non fa piangere, non fa pensare, non fa arrabbiare...questo
racconto non fa un sacco di cose.
Non ho compreso l'attinenza della storia col titolo. Ma questo probabilmente è un limite mio,
vorrei che mi fosse spiegata.
Neanche la casa sulla collina riesce ad essere al centro di questo racconto... si defila.
Dormono sulla collina, voto 4,5 (9436 battute)
Non so se la voce di Marco Mete si posa considerare rassicurante, però il fatto che abbia doppiato
Pollo nel cartone Mucca e Pollo, mi rende questa citazione particolarmente simpatica. Ho cercato
su Wikipedia naturalmente. Bello in generale il gioco delle citazioni, da “guida galattica” a Scrubs
(che amo molto) a The Big Bang Theory (che amo moltissimo:)
Di questo racconto mi è piaciuta la parte iniziale, quando la protagonista, prima di entrare nella
casa, chiude la connessione facendo l'occhiolino. Non è specificato se trattasi di occhiali o di altro
ed è un bene. Individua il momento in cui la protagonista vuole entrare in un nuovo ordine di idee,
oltre che in una vecchia casa. E' un bell'inizio. Poi però tutto si perde.
Il racconto è poca cosa. Praticamente senza trama, la protagonista si limita a vagare il alcuni
ricordi con accanto un androide che le rompe i coglioni. Più che un racconto è un elenco. Poi
arriva un telegramma che annuncia alla protagonista la propria morte. Che finale orrifico.