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Apro il thread per i commenti alla tornata, comincia lo scrutinio!
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Ehi dol! Bel dol! Suona un dong dillo! Suona un dong! Salta ancor! Salice bal billo! Tom Bom, bel Tom, Tom Bombadillo! |
Ero sicuro d'essere fuori dal podio ma sono colpito da alcuni voti positivi da parte di utenti inaspettati e, di solito, molto esigenti. Fremo per il commento di Steve invece.
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La mia vetrina: www.lulu.com/spotlight/gensi
-------------------------- Fortunatamente, ho sempre il difetto di prendermi poco sul serio... [cit. Carmen Consoli - Fortunatamente] |
Ecco i miei commenti:
(S)experimentum: 6,5 Carina la storia, fa sempre piacere leggere un racconto erotico dato che se ne vedono pochi nel nostro concorso. La scrittura l’ho trovata troppo spezzettata e a volte trascurata. Lidia e Marco: 6,5 + premio della critica Tema simile a quello del primo racconto, ma qui ho trovato una scrittura molto più curata. La storia però mi ha preso meno, forse è stata troppo discorsiva. Una coppia: 6 Questo racconto mi ha preso poco. Il finale non mi è piaciuto, ho trovato ridondante l’ultima frase. Ho apprezzato il buon salto tra i pensieri di lui a quelli di lei. Prospettive: 5 Dopo massimo una decina di righe ho capito dove sarebbe andato a parare il racconto; davvero troppo scontato e visto e rivisto. Sicuramente è un problema mio. Draugr: 7 Storia che si fa leggere, con tema molto attuale, e scrittura buona. Ampiamente sufficiente. Forza pensiero!: 7 Ho trovato questo racconto il più originale della tornata, molto carino e a tratti divertente. L’unica cosa che non mi è piaciuta, anzi che mi ha fatto davvero storcere il naso, è il discorso di fondo della storia: una fiala che ti fa apparire le scritte in testa. Davvero troppo irreale e non credibile. Sarebbe bastato dire che le persone acquisivano la capacità di leggere nel pensiero e tutto sarebbe stato più credibile. |
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Ehi dol! Bel dol! Suona un dong dillo! Suona un dong! Salta ancor! Salice bal billo! Tom Bom, bel Tom, Tom Bombadillo! |
COMMENTI
- (S)experimentum 5,5 La storia in generale non mi ha entusiasmato ma qui è questione di gusto soggettivo e non ne ho tenuto più di tanto conto in fase di votazione. Il finale mi ha lasciato interdetto, non sono sicuro di averlo capito! Sarah2 sostanzialmente si è rivolta all’amministratore delegato per denunciare Matthew di molestie sessuali giusto? Ma se ha mandato le foto del suo seno a Matthew e si è fatta fotografare col suo pisello in mano...come può denunciare con queste prove di essere consesciente? E il messaggio finale? Chi sarebbe l’altro/a che Sarah2 si vuole fottere? Sarah1? Se si, cosa c'entra con le molestie sessuali? O io non ho capito nulla del finale (possibile) oppure si poteva studiare meglio il tutto con Sarah2 più sul vago soprattutto riguardo lo scambio di messaggi e foto. Inoltre la scrittura in generale non mi ha entusiasmato, esempio: “Tutta questa storia delle foto riprese forma solo durante il ritorno a casa.” non è una frase bellissima e qua e là altri termini o costruzioni che ho trovato migliorabili. - Lidia e Marco 7 Scrittura davvero molto buona, personalmente ho apprezzato soprattutto l’inizio (a parte il termine “parola” utilizzato un filo troppo spesso nelle prime righe), favolosa l’immagine delle frase che gira per la stanza e anche dei cibi al ristorante. Bello il finale, secco e senza aperture, mi è piaciuto. L’aspetto che non mi ha convinto: Lidia e Marco sono fidanzati, fanno giochetti erotici in giro per i pub e poi lei perde la verginità con uno sconosciuto? Mi è sembrato poco credibile nonostante la descrizione (ottima) del tipo di voyeurismo di Marco. Ok, lei è succube di Marco ma poi diventa irremovibile e i ruoli si invertono...boh...non mi ha comvinto.Non lo so, mi sembra un passaggio troppo tirato rappresentando praticamente il cuore del racconto, senza questo aspetto (utilizzando quindi qualcosa di diverso per descrivere la rottura) il voto sarebbe stato sicuramente più alto. - Una coppia 6,5 Il racconto che mi ha messo più in difficoltà nei commenti, è scritto bene, si vede che l’autore ha qualità però rimane troppo piatto per i miei gusti (mancano le parole che viaggiano per la stanza del racconto precedente per fare un esempio) Il risvolto finale è interessante e si apprezza (secondo me) maggiormente con la seconda rilettura cogliendo meglio gli indizi sul rapporto che sta finendo. Personalmente avrei inserito all’inizio Luca (magari al posto dell’operatrice che lega Carlo infilando anche una frase o un input molto vago per ricollegare poi il finale tanto per buttare lì un’idea) Buon racconto ma Arturobandini può e deve fare di più! - Prospettive 6 Finalmente un minimo di fantascienza per un tema di questo tipo! Mi è piaciuto molto la percezione del tempo diversa e anche la “battuta” sul mistero dell’universo inerente quelli dei piani alti. Quasi tutto il racconto è in forma di dialogo e secondo me, anche se non è malaccio nel complesso, si poteva scrivere meglio. Non so se volutamente o meno ma si capisce praticamente dopo mezza riga che il pianeta è il nostro. Interessante il finale anche se probabilmente mi aspettavo una svolta diversa, magari potevi andare oltre il presente e scrivere di un reale intervento di entrambi o solo 1 dei 2 “alieni creatori”. Insomma, secondo me potevi azzardare di più sul finale, lo avrei preferito. - Draugr MIO - Banana & Rum 6 Anche qui sono andato molto in difficoltà nell’assegnare il voto, la scrittura è piacevole, la definirei frizzantina ma alla base del racconto c’è un esperimento reale ripreso in toto e sostanzialmente poco altro. Il finale è imprevisto (almeno per me che non sono un animalista convinto ) ma mi ha dato più la sensazione del non voler rischiare rispondendo alla domanda molto interessante del protagonista. Avrei sicuramente preferito un accenno molto più breve all’esperimento e una discussione più ampia sulla considerazione delle abitudini come forma di controllo. - Forza pensiero! 6 Mi è piaciuta l’idea di fondo dell’esperimento e la trama anche se non mi convince il generale che si sottopone anch’egli all’esperimento, figuriamoci se un generale descritto in quel modo accetta di fare da cavia come la plebaglia permettendo quindi a tutti di leggere i suoi pensieri…poco credibile. Finale abbastanza scontato, forse troppo. Il punto debole di questo racconto (dal mio punto di vista) è lo stile di scrittura, non tanto i contenuti ma secondo me è migliorabile proprio la costruzione delle frasi e il lessico, ad esempio l’uso frequente che fai di “, e” secondo me almeno a volte stride (sarebbe più che sufficiente la virgola o la congiunzione, non entrambe ma io non sono un gran conoscitore della grammatica quindi potrei essere io in errore). Edit: DImenticavo i complimenti al vincitore! Bravo Signor-Boh! |
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Ultima modifica: 27/07/2015 18:48 Da Lesaz.
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Ecco i miei commenti, ditemi che ne pensate
(S)experimentum: 4.5 Non mi piace come è scritto e non mi piace affatto la trama. Semplicemente non mi ha coinvolto, non mi ha preso. Vorrei fare qualche appunto proprio sulla trama - Coincidenza che non mi ha fatto sorridere: possibile avere un nome così particolare come "Sarah" ("h" finale) su due contatti in rubrica? E sopratutto, possibile salvare un contatto di lavoro come "Sarah 2"? - Si sfilò velocemente il top e sbatté le proprie in faccia a Matthew: «e di queste? Cosa mi dici?». Mi sembra un comportamento "fuori scripta" per un personaggio che non abbiamo conosciuto. Voglio dire, manca un indizio ad un eventuale commento di Matthew. Perché Sarah reagisce così con un uomo che è stato sincero? Da un racconto da seimila caratteri mi aspetto che questo mi prenda e mi trascini dentro velocemente. Questo è stato praticamente l'opposto. Lidia e Marco: 6.5 Avrei voluto dare mezzo voto in più, forse anche uno. Purtroppo anche qui la trama non mi ha preso più di tanto. Mi sono invece piaciute molto le descrizioni e le figure create sin dall'inizio. L'ambientazione con le parole che invadono due sfere sensoriali così distente è molto bello; forse mi ci sono ritrovato, spesso anche io ricorro a questo stratagemma e trovo che non sia per nulla male. Non è stata male nemmeno la delineazione del personaggio di Marco: in poche righe sono riuscito a farmi un'idea precisa del tipo. Il racconto l'ho riletto due volte, cercandone un significato migliore di quello che gli ho dato alla prima lettura: "storiella". Purtroppo non ne ho trovati ed è per questo che il voto rimane così. Una coppia: 3 Il racconto non è scritto bene, non ha un'idea di fondo (secondo me) e si appoggia su degli espedienti di narrazione abbastanza sbagliati. Passo subito a questi che hanno influito per un buon 7/10 sul punteggio. - "entrambi gli elementi lo stanno schiacciando, innervosendolo" dovrebbe essere "entrambi gli elementi lo stanno schiacciando, innervosendo". - "anche se non potrebbe essere seduto in maniera più comoda" mi sembra l'espressione sbagliata, specialmente per quanto poi descrivi successivamente. - "Eccolo là, immobile eppure evidentemente teso, allo stesso tempo distratto da chissà quale grande preoccupazione, probabilmente un torneo di calcetto o di carte Magic." non capisco, anche qui, come le cose possano convivere. Come fa una persona dall'altra parte della stanza a capire, vedendo una persona tesa, legata ad una sedia, con lo sguardo fisso, che quella persona, in quel momento, stia pensando a qualsiasi altra cosa? - "elemento piuttosto comune tra gli informatici, spesso geniali con i loro computer e allo stesso tempo perduti in una sorta di adolescenza infinita" mica vero. Io sono un informatico e conosco tanti informatici: mai e dico mai ne ho incontrati così come tu li hai descritti. Forse ti sei appoggiato un pelo ad un luogo comune? Gli altri 3/10 vengono dati dal fatto che non ho assolutamente capito il senso dell'esperimento. Voglio dire, non ho capito la motivazione data a Carlo (mai detta), non ho capito perché dall'altra parte doveva esserci proprio la sua donna (né perché lei avesse accettato di essere parte dell'esperimento) né perché il ricercatore non abbia semplicemente spinto per portarsi a letto la tipa senza mettere in scena tutta quella cosa. Insomma, per gli ementi che ci sono nel racconto e per la brevità della stessa, oltre che per la forma e la narrazione, penso che questo sia il peggiore racconto della tornata, e come tale sono costretto a trattarlo. Prospettive: 6.5 Racconto scritto tutto somatto bene (in relazione a quanto visto in generale nella tornata). L'idea mi era chiara sin da subito, ma in seimila caratteri penso si faccia fatica a spiazzare il lettore. Il finale è la cosa che mi è più piaciuta: entità così superiori che si sorprendono, genuinamente, quando creature inferiori agiscono in maniera imprevedibile. Il tocco che mi è piaciuto molto, e spero non sia casuale, è stato il fatto di non dare nomi ai due creatori dell'esperimento: in questo modo rimane molto vaga la loro natura, probabilmente (sicuramente) non umana, ma comunque non definita. Draugr: 6.5 Il punteggio è dato praticamente al 90% dal modo di scrivere e descrivere le ambientazioni. Temo di non aver compreso fino in fondo la storia. Non ho particolari commenti da fare al riguardo ma mi piacerebbe che l'autore investisse un po' del suo tempo per spiegarmi meglio cosa intendesse rappresentare con questa storia. Banana e Rum: 6 Avevo in mente di scrivere lo stesso identico racconto. Giuro. Avevo in mente di prendere quella cosa che avevo letto anche io su facebook, portarla all'attenzione di alcune persone e poi vedere le reazioni salvo portare il racconto su un piano totalmente grottesco. Purtroppo il racconto non è granché originale, riprende praticamente per sommi capi qualcosa di già letto e già visto altrove. Mi sono piaciute però alcune cose che non so nemmeno io ben spiegare. Probabilmente la puntualizzazione finale sul rum, o qualcosa del genere. Forza pensiero!: 8 + PC Finalmente un racconto che ravviva un pelo la tornata. Era il racconto che stavo cercando ma che mi ero rassegnato a non vedere mai. E' tutto (quasi) perfetto, la trama, il modo di raccontarla, la morale, l'unione che sovverte il volere dei pochi singoli, il pensiero puro che, senza la parola e tutto ciò che vi è connesso, "sveglia" la popolazione dal suo sonno, annientando le barriere politiche/razziali/ecc per unirsi sotto un unico vessillo. Bello. Il racconto però ha una sola pecca: paradossale che il personaggio di Kylon abbia ottenuto delle ferie proprio all'indomani del lancio dell'esperimento |
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You have to find what you're really good at and exaggerate it!
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steve_vai_it ha scritto:
Avevo in mente di scrivere lo stesso identico racconto. Giuro. Non so se ti ricordi, ma al raduno, mentre eravamo io e te in quel locale, ti ho raccontato di questo esperimento. Infatti quando ho deciso di scrivere questo racconto ho dato praticamente per scontato che tu avresti capito che ero io l'autore. |
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Ehi dol! Bel dol! Suona un dong dillo! Suona un dong! Salta ancor! Salice bal billo! Tom Bom, bel Tom, Tom Bombadillo! |
Tavajigen ha scritto:
steve_vai_it ha scritto: Avevo in mente di scrivere lo stesso identico racconto. Giuro. Non so se ti ricordi, ma al raduno, mentre eravamo io e te in quel locale, ti ho raccontato di questo esperimento. Infatti quando ho deciso di scrivere questo racconto ho dato praticamente per scontato che tu avresti capito che ero io l'autore. Si, infatti quando lo avevo rivisto su facebook mi domandavo dove lo avessi già sentito ... |
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You have to find what you're really good at and exaggerate it!
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ciao a tutti, non sto a quotare per mancanza di tempo, ma rispondo volentieri a chi ha commentato!
Tava non penso sia un problema tuo, sapevo di aver scritto qualcosa di "fiacco", l'idea per me era simpatica ma niente di più, non certamente originale visto che ho preso spunto dalle Cosmicomiche di Calvino (pensavo infatti di essere smerdato da qualcuno per questo XD) Grazie mille a Lesaz per il suggerimento, sicuramente avrei conferito un pò di verve in più! Lo prendo per buono in una eventuale riscrittura più completa!!! Grazie anche a Steve, l'idea è certamente voluta e mi ha fatto piacere aver colto, almeno in questo, nel segno! confesso però che anche questo deriva da Calvino, non ho copiato nulla eh! Mi sono semplicemente ispirato alla sua raccolta... Presto posterò i miei! |
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...sto ancora imparando, poichè l'apprendimento non ha limiti...
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Sono in balcone a farmi un.....?
Ciao e grazie a tutti per il premio della critica, sono contento che sia piaciuto da questo punto di vista. Grazie per i commenti fin qui postati, sempre utili nel vedere il proprio scritto da altri punti di vista. Appena potrò posterò i miei e risponderò ai vostri |
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Per ora leggo, poi posto i miei e poi commenterò a mente fredda i vostri.
Preciso solo che il mio era volutamente un finale aperto. Io stesso mi sono fatto almeno tre film diversi su come poter continuare e finire quel racconto tutti altrettanto validi. Diciamo che ho voluto costruire una specie di incipit di "libro-game erotico" dove teoricamente uno potrebbe far continuare la storia come la pensa più "logica". |
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Grazie a tutti ragazzi! il prima possibile metto i miei commenti e rispondo ai vostri!
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Tavajigen ha scritto:
Ecco i miei commenti: Ciao, grazie per il commento! forse hai ragione ma quando l'ho scritta ho pensato a questa cosa e poi non ci ho più pensato sopra eheh =) (S)experimentum: 6,5 Carina la storia, fa sempre piacere leggere un racconto erotico dato che se ne vedono pochi nel nostro concorso. La scrittura l’ho trovata troppo spezzettata e a volte trascurata. Lidia e Marco: 6,5 + premio della critica Tema simile a quello del primo racconto, ma qui ho trovato una scrittura molto più curata. La storia però mi ha preso meno, forse è stata troppo discorsiva. Una coppia: 6 Questo racconto mi ha preso poco. Il finale non mi è piaciuto, ho trovato ridondante l’ultima frase. Ho apprezzato il buon salto tra i pensieri di lui a quelli di lei. Prospettive: 5 Dopo massimo una decina di righe ho capito dove sarebbe andato a parare il racconto; davvero troppo scontato e visto e rivisto. Sicuramente è un problema mio. Draugr: 7 Storia che si fa leggere, con tema molto attuale, e scrittura buona. Ampiamente sufficiente. Forza pensiero!: 7 Ho trovato questo racconto il più originale della tornata, molto carino e a tratti divertente. L’unica cosa che non mi è piaciuta, anzi che mi ha fatto davvero storcere il naso, è il discorso di fondo della storia: una fiala che ti fa apparire le scritte in testa. Davvero troppo irreale e non credibile. Sarebbe bastato dire che le persone acquisivano la capacità di leggere nel pensiero e tutto sarebbe stato più credibile. |
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Lesaz ha scritto:
COMMENTI grazie ragazzo! per la punteggiatura ti dico subito che non ci capisco una beata minchia ma farò il possibile per migliorare! per il generale hai pienamente ragione! non ci ho riflettuto abbastanza! qualcosa mi sarei inventato! - (S)experimentum 5,5 La storia in generale non mi ha entusiasmato ma qui è questione di gusto soggettivo e non ne ho tenuto più di tanto conto in fase di votazione. Il finale mi ha lasciato interdetto, non sono sicuro di averlo capito! Sarah2 sostanzialmente si è rivolta all’amministratore delegato per denunciare Matthew di molestie sessuali giusto? Ma se ha mandato le foto del suo seno a Matthew e si è fatta fotografare col suo pisello in mano...come può denunciare con queste prove di essere consesciente? E il messaggio finale? Chi sarebbe l’altro/a che Sarah2 si vuole fottere? Sarah1? Se si, cosa c'entra con le molestie sessuali? O io non ho capito nulla del finale (possibile) oppure si poteva studiare meglio il tutto con Sarah2 più sul vago soprattutto riguardo lo scambio di messaggi e foto. Inoltre la scrittura in generale non mi ha entusiasmato, esempio: “Tutta questa storia delle foto riprese forma solo durante il ritorno a casa.” non è una frase bellissima e qua e là altri termini o costruzioni che ho trovato migliorabili. - Lidia e Marco 7 Scrittura davvero molto buona, personalmente ho apprezzato soprattutto l’inizio (a parte il termine “parola” utilizzato un filo troppo spesso nelle prime righe), favolosa l’immagine delle frase che gira per la stanza e anche dei cibi al ristorante. Bello il finale, secco e senza aperture, mi è piaciuto. L’aspetto che non mi ha convinto: Lidia e Marco sono fidanzati, fanno giochetti erotici in giro per i pub e poi lei perde la verginità con uno sconosciuto? Mi è sembrato poco credibile nonostante la descrizione (ottima) del tipo di voyeurismo di Marco. Ok, lei è succube di Marco ma poi diventa irremovibile e i ruoli si invertono...boh...non mi ha comvinto.Non lo so, mi sembra un passaggio troppo tirato rappresentando praticamente il cuore del racconto, senza questo aspetto (utilizzando quindi qualcosa di diverso per descrivere la rottura) il voto sarebbe stato sicuramente più alto. - Una coppia 6,5 Il racconto che mi ha messo più in difficoltà nei commenti, è scritto bene, si vede che l’autore ha qualità però rimane troppo piatto per i miei gusti (mancano le parole che viaggiano per la stanza del racconto precedente per fare un esempio) Il risvolto finale è interessante e si apprezza (secondo me) maggiormente con la seconda rilettura cogliendo meglio gli indizi sul rapporto che sta finendo. Personalmente avrei inserito all’inizio Luca (magari al posto dell’operatrice che lega Carlo infilando anche una frase o un input molto vago per ricollegare poi il finale tanto per buttare lì un’idea) Buon racconto ma Arturobandini può e deve fare di più! - Prospettive 6 Finalmente un minimo di fantascienza per un tema di questo tipo! Mi è piaciuto molto la percezione del tempo diversa e anche la “battuta” sul mistero dell’universo inerente quelli dei piani alti. Quasi tutto il racconto è in forma di dialogo e secondo me, anche se non è malaccio nel complesso, si poteva scrivere meglio. Non so se volutamente o meno ma si capisce praticamente dopo mezza riga che il pianeta è il nostro. Interessante il finale anche se probabilmente mi aspettavo una svolta diversa, magari potevi andare oltre il presente e scrivere di un reale intervento di entrambi o solo 1 dei 2 “alieni creatori”. Insomma, secondo me potevi azzardare di più sul finale, lo avrei preferito. - Draugr MIO - Banana & Rum 6 Anche qui sono andato molto in difficoltà nell’assegnare il voto, la scrittura è piacevole, la definirei frizzantina ma alla base del racconto c’è un esperimento reale ripreso in toto e sostanzialmente poco altro. Il finale è imprevisto (almeno per me che non sono un animalista convinto ) ma mi ha dato più la sensazione del non voler rischiare rispondendo alla domanda molto interessante del protagonista. Avrei sicuramente preferito un accenno molto più breve all’esperimento e una discussione più ampia sulla considerazione delle abitudini come forma di controllo. - Forza pensiero! 6 Mi è piaciuta l’idea di fondo dell’esperimento e la trama anche se non mi convince il generale che si sottopone anch’egli all’esperimento, figuriamoci se un generale descritto in quel modo accetta di fare da cavia come la plebaglia permettendo quindi a tutti di leggere i suoi pensieri…poco credibile. Finale abbastanza scontato, forse troppo. Il punto debole di questo racconto (dal mio punto di vista) è lo stile di scrittura, non tanto i contenuti ma secondo me è migliorabile proprio la costruzione delle frasi e il lessico, ad esempio l’uso frequente che fai di “, e” secondo me almeno a volte stride (sarebbe più che sufficiente la virgola o la congiunzione, non entrambe ma io non sono un gran conoscitore della grammatica quindi potrei essere io in errore). Edit: DImenticavo i complimenti al vincitore! Bravo Signor-Boh! |
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steve_vai_it ha scritto:
Ecco i miei commenti, ditemi che ne pensate sono felice che l'idea che avevo in testa sono riuscito a tramandarla con il racconto! rileggendolo ero un po' deluso perchè non mi sembrava di aver trascritto bene la mia idea =) Le ferie ci volevano dopo un anno di duro lavoro, anche perchè ormai il suo lavoro lo aveva fatto ehehe! grazie steve! (S)experimentum: 4.5 Non mi piace come è scritto e non mi piace affatto la trama. Semplicemente non mi ha coinvolto, non mi ha preso. Vorrei fare qualche appunto proprio sulla trama - Coincidenza che non mi ha fatto sorridere: possibile avere un nome così particolare come "Sarah" ("h" finale) su due contatti in rubrica? E sopratutto, possibile salvare un contatto di lavoro come "Sarah 2"? - Si sfilò velocemente il top e sbatté le proprie in faccia a Matthew: «e di queste? Cosa mi dici?». Mi sembra un comportamento "fuori scripta" per un personaggio che non abbiamo conosciuto. Voglio dire, manca un indizio ad un eventuale commento di Matthew. Perché Sarah reagisce così con un uomo che è stato sincero? Da un racconto da seimila caratteri mi aspetto che questo mi prenda e mi trascini dentro velocemente. Questo è stato praticamente l'opposto. Lidia e Marco: 6.5 Avrei voluto dare mezzo voto in più, forse anche uno. Purtroppo anche qui la trama non mi ha preso più di tanto. Mi sono invece piaciute molto le descrizioni e le figure create sin dall'inizio. L'ambientazione con le parole che invadono due sfere sensoriali così distente è molto bello; forse mi ci sono ritrovato, spesso anche io ricorro a questo stratagemma e trovo che non sia per nulla male. Non è stata male nemmeno la delineazione del personaggio di Marco: in poche righe sono riuscito a farmi un'idea precisa del tipo. Il racconto l'ho riletto due volte, cercandone un significato migliore di quello che gli ho dato alla prima lettura: "storiella". Purtroppo non ne ho trovati ed è per questo che il voto rimane così. Una coppia: 3 Il racconto non è scritto bene, non ha un'idea di fondo (secondo me) e si appoggia su degli espedienti di narrazione abbastanza sbagliati. Passo subito a questi che hanno influito per un buon 7/10 sul punteggio. - "entrambi gli elementi lo stanno schiacciando, innervosendolo" dovrebbe essere "entrambi gli elementi lo stanno schiacciando, innervosendo". - "anche se non potrebbe essere seduto in maniera più comoda" mi sembra l'espressione sbagliata, specialmente per quanto poi descrivi successivamente. - "Eccolo là, immobile eppure evidentemente teso, allo stesso tempo distratto da chissà quale grande preoccupazione, probabilmente un torneo di calcetto o di carte Magic." non capisco, anche qui, come le cose possano convivere. Come fa una persona dall'altra parte della stanza a capire, vedendo una persona tesa, legata ad una sedia, con lo sguardo fisso, che quella persona, in quel momento, stia pensando a qualsiasi altra cosa? - "elemento piuttosto comune tra gli informatici, spesso geniali con i loro computer e allo stesso tempo perduti in una sorta di adolescenza infinita" mica vero. Io sono un informatico e conosco tanti informatici: mai e dico mai ne ho incontrati così come tu li hai descritti. Forse ti sei appoggiato un pelo ad un luogo comune? Gli altri 3/10 vengono dati dal fatto che non ho assolutamente capito il senso dell'esperimento. Voglio dire, non ho capito la motivazione data a Carlo (mai detta), non ho capito perché dall'altra parte doveva esserci proprio la sua donna (né perché lei avesse accettato di essere parte dell'esperimento) né perché il ricercatore non abbia semplicemente spinto per portarsi a letto la tipa senza mettere in scena tutta quella cosa. Insomma, per gli ementi che ci sono nel racconto e per la brevità della stessa, oltre che per la forma e la narrazione, penso che questo sia il peggiore racconto della tornata, e come tale sono costretto a trattarlo. Prospettive: 6.5 Racconto scritto tutto somatto bene (in relazione a quanto visto in generale nella tornata). L'idea mi era chiara sin da subito, ma in seimila caratteri penso si faccia fatica a spiazzare il lettore. Il finale è la cosa che mi è più piaciuta: entità così superiori che si sorprendono, genuinamente, quando creature inferiori agiscono in maniera imprevedibile. Il tocco che mi è piaciuto molto, e spero non sia casuale, è stato il fatto di non dare nomi ai due creatori dell'esperimento: in questo modo rimane molto vaga la loro natura, probabilmente (sicuramente) non umana, ma comunque non definita. Draugr: 6.5 Il punteggio è dato praticamente al 90% dal modo di scrivere e descrivere le ambientazioni. Temo di non aver compreso fino in fondo la storia. Non ho particolari commenti da fare al riguardo ma mi piacerebbe che l'autore investisse un po' del suo tempo per spiegarmi meglio cosa intendesse rappresentare con questa storia. Banana e Rum: 6 Avevo in mente di scrivere lo stesso identico racconto. Giuro. Avevo in mente di prendere quella cosa che avevo letto anche io su facebook, portarla all'attenzione di alcune persone e poi vedere le reazioni salvo portare il racconto su un piano totalmente grottesco. Purtroppo il racconto non è granché originale, riprende praticamente per sommi capi qualcosa di già letto e già visto altrove. Mi sono piaciute però alcune cose che non so nemmeno io ben spiegare. Probabilmente la puntualizzazione finale sul rum, o qualcosa del genere. Forza pensiero!: 8 + PC Finalmente un racconto che ravviva un pelo la tornata. Era il racconto che stavo cercando ma che mi ero rassegnato a non vedere mai. E' tutto (quasi) perfetto, la trama, il modo di raccontarla, la morale, l'unione che sovverte il volere dei pochi singoli, il pensiero puro che, senza la parola e tutto ciò che vi è connesso, "sveglia" la popolazione dal suo sonno, annientando le barriere politiche/razziali/ecc per unirsi sotto un unico vessillo. Bello. Il racconto però ha una sola pecca: paradossale che il personaggio di Kylon abbia ottenuto delle ferie proprio all'indomani del lancio dell'esperimento |
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Ultima modifica: 27/07/2015 22:19 Da Signor-BOH.
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steve_vai_it ha scritto:
Una coppia: 3 Il racconto non è scritto bene, non ha un'idea di fondo (secondo me) e si appoggia su degli espedienti di narrazione abbastanza sbagliati. Passo subito a questi che hanno influito per un buon 7/10 sul punteggio. - "entrambi gli elementi lo stanno schiacciando, innervosendolo" dovrebbe essere "entrambi gli elementi lo stanno schiacciando, innervosendo". - "anche se non potrebbe essere seduto in maniera più comoda" mi sembra l'espressione sbagliata, specialmente per quanto poi descrivi successivamente. - "Eccolo là, immobile eppure evidentemente teso, allo stesso tempo distratto da chissà quale grande preoccupazione, probabilmente un torneo di calcetto o di carte Magic." non capisco, anche qui, come le cose possano convivere. Come fa una persona dall'altra parte della stanza a capire, vedendo una persona tesa, legata ad una sedia, con lo sguardo fisso, che quella persona, in quel momento, stia pensando a qualsiasi altra cosa? - "elemento piuttosto comune tra gli informatici, spesso geniali con i loro computer e allo stesso tempo perduti in una sorta di adolescenza infinita" mica vero. Io sono un informatico e conosco tanti informatici: mai e dico mai ne ho incontrati così come tu li hai descritti. Forse ti sei appoggiato un pelo ad un luogo comune? Gli altri 3/10 vengono dati dal fatto che non ho assolutamente capito il senso dell'esperimento. Voglio dire, non ho capito la motivazione data a Carlo (mai detta), non ho capito perché dall'altra parte doveva esserci proprio la sua donna (né perché lei avesse accettato di essere parte dell'esperimento) né perché il ricercatore non abbia semplicemente spinto per portarsi a letto la tipa senza mettere in scena tutta quella cosa. Insomma, per gli ementi che ci sono nel racconto e per la brevità della stessa, oltre che per la forma e la narrazione, penso che questo sia il peggiore racconto della tornata, e come tale sono costretto a trattarlo. Fermo restando che sei liberissimo di valutare come meglio credi e che se qualcosa non ti piace devi (e ribadisco devi) mettere il voto che meglio rappresenta la tua sensazione sul racconto, trovo questo tuo commento francamente irricevibile. Sotto ogni forma, sia per le frasi che ritieni sbagliate e che non lo sono (forse non hai colto il registro), sia perché ti interroghi sul messaggio del racconto senza comprendere lo scopo dello stesso, sia perché nella valutazione psicologica dei personaggi non tieni presente elementi addirittura ovvi. Lungi da me volerti o tantomeno doverti spiegare il senso, giacché il lettore sei tu e tu ci devi o puoi trovare quello che c'è o che vuoi. Trovo che, leggendo gli altri commenti, tu abbia commesso un clamoroso errore nella valutazione, dimenticandoti (e non si capisce bene perché) che qua si dovrebbe valutare con un metro, che evidentemente non c'è nel commento al mio racconto. Si può fare tutto, si può falsare un concorso con una valutazione insensata, si può motivarla in maniera più o meno credibile, si può mancare totalmente un messaggio, ma alla fine non si dovrebbe dimenticare lo spirito di certe cose, spirito che evidentemente non hai colto o più probabilmente hai scordato. Io ho una mentalità e una mente analitica e non ho alcun problema a ricevere le critiche, anzi solitamente valuto maggiormente gli insuccessi rispetto ai successi, ma qua vedo una leggerezza e un pressapochismo che francamente non riesco a spiegarmi e quando li vedo e appunto non me li spiego, rimango un po' esterrefatto. Prendiamo questa tua considerazione: - "Eccolo là, immobile eppure evidentemente teso, allo stesso tempo distratto da chissà quale grande preoccupazione, probabilmente un torneo di calcetto o di carte Magic." non capisco, anche qui, come le cose possano convivere. Come fa una persona dall'altra parte della stanza a capire, vedendo una persona tesa, legata ad una sedia, con lo sguardo fisso, che quella persona, in quel momento, stia pensando a qualsiasi altra cosa? In primo luogo sono le sensazioni di personaggi di fantasia (o quasi, entrambi i protagonisti sono ricalcati su miei amici, quindi persone realmente esistenti), ma ovviamente è necessario, anche solo in un racconto, mantenere la plausibilità generale. Ebbene mi sembra che tu viva (o abbia vissuto) con una ragazza, immagino che alcuni elementi ricorrenti vi siano o vi siano stati. Ci sono espressioni tipiche che i due componenti di una coppia (ma vale anche tra amici stretti) sanno riconoscere al volo. Io fino ad oggi, nella mia vita, ho avuto tre convivenze lunghe e alcune mimetiche facciali delle mie compagne (persone diversissime tra di loro, con una forma mentis davvero differente e una differente maniera di esprimere pensieri ed emozioni) le ho imparate a riconoscere al volo, espressioni particolari ma che fanno parte di una storia in maniera assoluta. Puoi non crederci, ma nella mia esperienza è così e anche in quella di moltissime persone che conosco. Riguardo agli informatici, certo che è un cliché ed è una esagerazione. E' ovvio che è un gioco, ma è l'opinione del mio personaggio, Anna e non dell'autore. Al di là del fatto che uno dei miei migliori amici è un informatico, ed è esattamente come descrivo Carlo (anzi è proprio Carlo, quasi in tutto), allo stesso tempo ho la sensazione che tu ti sia indisposto per quello che in realtà è uno scherzo e che nella realtà era l'opinione della ragazza storica del mio amico (suffragata in tutto e per tutto dalla realtà dei fatti), la quale lo lasciò proprio per i suoi vizietti infantili, diciamo così. Ma proprio perché sei un informatico, avresti potuto riderne, invece di sentirti sminuito. Io adoro Carlo (quello reale), lo trovo intelligente e spassoso, ma effettivamente mi irrita un po' il fatto che quando esce un gioco nuovo, rimanga 100 ore ore di fila davanti alla play, avendo comunque da fare cose fuori casa che lo interesserebbero comunque. La sua è una compulsività che può infastidire una donna adulta interessata a lui, o persino un amico. In ogni caso mi spiace che il racconto non ti sia piaciuto. Non è certo il mio migliore, ma continuo a non capire il 3 e continuo a non riceverlo, a non metterlo assieme alle valutazioni degli altri racconti. Sembra quasi che ci sia qualcosa di personale nella tua valutazione e non quella oggettività minima necessaria per dare un giudizio su qualsiasi cosa (dentro o fuori da UniVersi), anche su ciò che non ci piace o che addirittura detestiamo. Detto questo, penso di essere stato esauriente e pur non avendo la pretesa di aver cambiato la tua opinione, mi auguro di avere chiarito alcuni passaggi. |
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Ultima modifica: 28/07/2015 01:26 Da arturobandini.
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Ciao Arturo.
Che questo fosse il tuo racconto, francamente, mi ha molto spiazzato. Sono abituato a ben altro livello dai tuoi scritti (non è un commento a supporto del voto che ti ho dato, ma solo un cappello di introduzione che ti avrei scritto qualora avessi commentato). Sotto riportate le mie riflessioni. Se hai voglia di parlarne/discuterne, ben venga. arturobandini ha scritto: Fermo restando che sei liberissimo di valutare come meglio credi e che se qualcosa non ti piace devi (e ribadisco devi) mettere il voto che meglio rappresenta la tua sensazione sul racconto, trovo questo tuo commento francamente irricevibile. Sotto ogni forma, sia per le frasi che ritieni sbagliate e che non lo sono (forse non hai colto il registro), sia perché ti interroghi sul messaggio del racconto senza comprendere lo scopo dello stesso, sia perché nella valutazione psicologica dei personaggi non tieni presente elementi addirittura ovvi. Lungi da me volerti o tantomeno doverti spiegare il senso, giacché il lettore sei tu e tu ci devi o puoi trovare quello che c'è o che vuoi. A me piacerebbe che tu mi potessi spiegare il senso del racconto perché non l'ho veramente capito, e mi pare di averlo scritto nei commenti. Ne faccio richiesta e se ne hai voglia sono qui a leggere. arturobandini ha scritto: Trovo che, leggendo gli altri commenti, tu abbia commesso un clamoroso errore nella valutazione, dimenticandoti (e non si capisce bene perché) che qua si dovrebbe valutare con un metro, che evidentemente non c'è nel commento al mio racconto. Si può fare tutto, si può falsare un concorso con una valutazione insensata, si può motivarla in maniera più o meno credibile, si può mancare totalmente un messaggio, ma alla fine non si dovrebbe dimenticare lo spirito di certe cose, spirito che evidentemente non hai colto o più probabilmente hai scordato. Io ho una mentalità e una mente analitica e non ho alcun problema a ricevere le critiche, anzi solitamente valuto maggiormente gli insuccessi rispetto ai successi, ma qua vedo una leggerezza e un pressapochismo che francamente non riesco a spiegarmi e quando li vedo e appunto non me li spiego, rimango un po' esterrefatto. Quale sarebbe l'errore clamoroso nella valutazione che ho fatto per il tuo racconto? Ho provato a rileggere i miei commenti e francamente non me ne sono accorto, lo dico in tutta onestà. Inoltre ti ricordo come io esprimo i miei giudizi (voti) per il concorso di universi: ne abbiamo parlato in maniera estesa all'inizio del concorso durante lo "scarpax-gate" () ed io avevo chiarito la mia posizione in merito: i miei voti hanno sempre una componente relative che si basa sugli altri racconti. Ossia, il tuo racconto era un racconto da 3, in un altro contesto? A mio avviso no, avrei dato penso un 5 in tutta franchezza. Poi però ho bisogno di scindere le cose, di alzare un po' chi si è distinto e di abbassare un po' chi non l'ha fatto, il tutto per non appiattire troppo i voti quando è evidente (almeno ai miei occhi o con il mio gusto di lettore) che non tutti i racconti si meritano lo stesso voto o una vicinanza del tale. Se vai a rivedere le mie votazioni passate, vedrai che non è cosa comune vedermi dare un voto così basso. E' altresì vero che questa tornata nelle mie votazioni vede voti molto bassi: non mi è piaciuta e non mi ha accattivato. Da qui, se pongo l'asticella della media sul 5 e vedo che il tuo racconto, almeno a mio avviso, è sotto la media, sono costretto ad abbassare quel voto come meglio mi sembra per rendere l'idea che, quel racconto, almeno secondo me, è abbastanza peggio degli altri. Questo è il mio metro di giudizio, che magari non è condivisibile e che magari non è il migliore possibile, magari atterrisce un po', non saprei, però essendo appunto un *concorso* e non una valutazione globale di uno scritto, mi viene da dire che del senso ce lo trovo. arturobandini ha scritto: Prendiamo questa tua considerazione: - "Eccolo là, immobile eppure evidentemente teso, allo stesso tempo distratto da chissà quale grande preoccupazione, probabilmente un torneo di calcetto o di carte Magic." non capisco, anche qui, come le cose possano convivere. Come fa una persona dall'altra parte della stanza a capire, vedendo una persona tesa, legata ad una sedia, con lo sguardo fisso, che quella persona, in quel momento, stia pensando a qualsiasi altra cosa? In primo luogo sono le sensazioni di personaggi di fantasia (o quasi, entrambi i protagonisti sono ricalcati su miei amici, quindi persone realmente esistenti), ma ovviamente è necessario, anche solo in un racconto, mantenere la plausibilità generale. Ebbene mi sembra che tu viva (o abbia vissuto) con una ragazza, immagino che alcuni elementi ricorrenti vi siano o vi siano stati. Ci sono espressioni tipiche che i due componenti di una coppia (ma vale anche tra amici stretti) sanno riconoscere al volo. Io fino ad oggi, nella mia vita, ho avuto tre convivenze lunghe e alcune mimetiche facciali delle mie compagne (persone diversissime tra di loro, con una forma mentis davvero differente e una differente maniera di esprimere pensieri ed emozioni) le ho imparate a riconoscere al volo, espressioni particolari ma che fanno parte di una storia in maniera assoluta. Puoi non crederci, ma nella mia esperienza è così e anche in quella di moltissime persone che conosco. Ok, diciamo che quello che dici possa essere più che plausibile. Rimane assurdo a mio avviso che, dopo la descrizione della paura e delle tensioni di questo personaggio, si riduca così, all'improvviso, a pensare ad altro, come se nulla fosse. Ripeto, mi è sembrato implausibile per come concepisco io le cose ed essendo io il lettore, mi scuserai, traggo le mie conclusioni di conseguenza. arturobandini ha scritto: Riguardo agli informatici, certo che è un cliché ed è una esagerazione. E' ovvio che è un gioco, ma è l'opinione del mio personaggio, Anna e non dell'autore. Su questo hai ragione in toto, non avevo assolutamente pensato che potesse essere il pensiero del personaggio. Appena avrò tempo andrò a rileggere il racconto per capire se potevo starci più attento oppure se non si riesce a capire da chi venga tale cliché. arturobandini ha scritto: Al di là del fatto che uno dei miei migliori amici è un informatico, ed è esattamente come descrivo Carlo (anzi è proprio Carlo, quasi in tutto), allo stesso tempo ho la sensazione che tu ti sia indisposto per quello che in realtà è uno scherzo e che nella realtà era l'opinione della ragazza storica del mio amico (suffragata in tutto e per tutto dalla realtà dei fatti), la quale lo lasciò proprio per i suoi vizietti infantili, diciamo così. Ma proprio perché sei un informatico, avresti potuto riderne, invece di sentirti sminuito. Io adoro Carlo (quello reale), lo trovo intelligente e spassoso, ma effettivamente mi irrita un po' il fatto che quando esce un gioco nuovo, rimanga 100 ore ore di fila davanti alla play, avendo comunque da fare cose fuori casa che lo interesserebbero comunque. La sua è una compulsività che può infastidire una donna adulta interessata a lui, o persino un amico. No, non me la sono presa. Mi spiace che sia passato questo messaggio. Io che sono informatico odio le stesse cose degli informatici, ma non è questo il punto. Ho solo detto che mi sembrava un cliché clamoroso e che non mi era poi così piaciuto. Come ho detto sopra: avessi notato che era il pensiero della ragazza, allora non ci sarebbe stato nulla di male. Se invece penso che il pensiero ed il giudizio venga dall'autore e che questo giudizio si basi su un cliché (qualsiasi categoria di persone questo coinvolga) allora non mi piace. arturobandini ha scritto: In ogni caso mi spiace che il racconto non ti sia piaciuto. Non è certo il mio migliore, ma continuo a non capire il 3 e continuo a non riceverlo, a non metterlo assieme alle valutazioni degli altri racconti. Sembra quasi che ci sia qualcosa di personale nella tua valutazione e non quella oggettività minima necessaria per dare un giudizio su qualsiasi cosa (dentro o fuori da UniVersi), anche su ciò che non ci piace o che addirittura detestiamo. Vedi sopra, spero di averti dato un punto di vista esauriente. arturobandini ha scritto: Detto questo, penso di essere stato esauriente e pur non avendo la pretesa di aver cambiato la tua opinione, mi auguro di avere chiarito alcuni passaggi. Si, alcuni passaggi me li hai decisamente chiariti. Io spero di averti fatto comprendere il perché di alcune scelte e di alcuni commenti. Se qualcosa non ti è chiaro oppure non è condivisibile secondo te, parliamone pure: è per questo che serve questa sezione |
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You have to find what you're really good at and exaggerate it!
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steve_vai_it ha scritto:
Ciao Arturo. Che questo fosse il tuo racconto, francamente, mi ha molto spiazzato. Sono abituato a ben altro livello dai tuoi scritti (non è un commento a supporto del voto che ti ho dato, ma solo un cappello di introduzione che ti avrei scritto qualora avessi commentato). Sotto riportate le mie riflessioni. Se hai voglia di parlarne/discuterne, ben venga. arturobandini ha scritto: Fermo restando che sei liberissimo di valutare come meglio credi e che se qualcosa non ti piace devi (e ribadisco devi) mettere il voto che meglio rappresenta la tua sensazione sul racconto, trovo questo tuo commento francamente irricevibile. Sotto ogni forma, sia per le frasi che ritieni sbagliate e che non lo sono (forse non hai colto il registro), sia perché ti interroghi sul messaggio del racconto senza comprendere lo scopo dello stesso, sia perché nella valutazione psicologica dei personaggi non tieni presente elementi addirittura ovvi. Lungi da me volerti o tantomeno doverti spiegare il senso, giacché il lettore sei tu e tu ci devi o puoi trovare quello che c'è o che vuoi. A me piacerebbe che tu mi potessi spiegare il senso del racconto perché non l'ho veramente capito, e mi pare di averlo scritto nei commenti. Ne faccio richiesta e se ne hai voglia sono qui a leggere. arturobandini ha scritto: Trovo che, leggendo gli altri commenti, tu abbia commesso un clamoroso errore nella valutazione, dimenticandoti (e non si capisce bene perché) che qua si dovrebbe valutare con un metro, che evidentemente non c'è nel commento al mio racconto. Si può fare tutto, si può falsare un concorso con una valutazione insensata, si può motivarla in maniera più o meno credibile, si può mancare totalmente un messaggio, ma alla fine non si dovrebbe dimenticare lo spirito di certe cose, spirito che evidentemente non hai colto o più probabilmente hai scordato. Io ho una mentalità e una mente analitica e non ho alcun problema a ricevere le critiche, anzi solitamente valuto maggiormente gli insuccessi rispetto ai successi, ma qua vedo una leggerezza e un pressapochismo che francamente non riesco a spiegarmi e quando li vedo e appunto non me li spiego, rimango un po' esterrefatto. Quale sarebbe l'errore clamoroso nella valutazione che ho fatto per il tuo racconto? Ho provato a rileggere i miei commenti e francamente non me ne sono accorto, lo dico in tutta onestà. Inoltre ti ricordo come io esprimo i miei giudizi (voti) per il concorso di universi: ne abbiamo parlato in maniera estesa all'inizio del concorso durante lo "scarpax-gate" () ed io avevo chiarito la mia posizione in merito: i miei voti hanno sempre una componente relative che si basa sugli altri racconti. Ossia, il tuo racconto era un racconto da 3, in un altro contesto? A mio avviso no, avrei dato penso un 5 in tutta franchezza. Poi però ho bisogno di scindere le cose, di alzare un po' chi si è distinto e di abbassare un po' chi non l'ha fatto, il tutto per non appiattire troppo i voti quando è evidente (almeno ai miei occhi o con il mio gusto di lettore) che non tutti i racconti si meritano lo stesso voto o una vicinanza del tale. Se vai a rivedere le mie votazioni passate, vedrai che non è cosa comune vedermi dare un voto così basso. E' altresì vero che questa tornata nelle mie votazioni vede voti molto bassi: non mi è piaciuta e non mi ha accattivato. Da qui, se pongo l'asticella della media sul 5 e vedo che il tuo racconto, almeno a mio avviso, è sotto la media, sono costretto ad abbassare quel voto come meglio mi sembra per rendere l'idea che, quel racconto, almeno secondo me, è abbastanza peggio degli altri. Questo è il mio metro di giudizio, che magari non è condivisibile e che magari non è il migliore possibile, magari atterrisce un po', non saprei, però essendo appunto un *concorso* e non una valutazione globale di uno scritto, mi viene da dire che del senso ce lo trovo. arturobandini ha scritto: Prendiamo questa tua considerazione: - "Eccolo là, immobile eppure evidentemente teso, allo stesso tempo distratto da chissà quale grande preoccupazione, probabilmente un torneo di calcetto o di carte Magic." non capisco, anche qui, come le cose possano convivere. Come fa una persona dall'altra parte della stanza a capire, vedendo una persona tesa, legata ad una sedia, con lo sguardo fisso, che quella persona, in quel momento, stia pensando a qualsiasi altra cosa? In primo luogo sono le sensazioni di personaggi di fantasia (o quasi, entrambi i protagonisti sono ricalcati su miei amici, quindi persone realmente esistenti), ma ovviamente è necessario, anche solo in un racconto, mantenere la plausibilità generale. Ebbene mi sembra che tu viva (o abbia vissuto) con una ragazza, immagino che alcuni elementi ricorrenti vi siano o vi siano stati. Ci sono espressioni tipiche che i due componenti di una coppia (ma vale anche tra amici stretti) sanno riconoscere al volo. Io fino ad oggi, nella mia vita, ho avuto tre convivenze lunghe e alcune mimetiche facciali delle mie compagne (persone diversissime tra di loro, con una forma mentis davvero differente e una differente maniera di esprimere pensieri ed emozioni) le ho imparate a riconoscere al volo, espressioni particolari ma che fanno parte di una storia in maniera assoluta. Puoi non crederci, ma nella mia esperienza è così e anche in quella di moltissime persone che conosco. Ok, diciamo che quello che dici possa essere più che plausibile. Rimane assurdo a mio avviso che, dopo la descrizione della paura e delle tensioni di questo personaggio, si riduca così, all'improvviso, a pensare ad altro, come se nulla fosse. Ripeto, mi è sembrato implausibile per come concepisco io le cose ed essendo io il lettore, mi scuserai, traggo le mie conclusioni di conseguenza. arturobandini ha scritto: Riguardo agli informatici, certo che è un cliché ed è una esagerazione. E' ovvio che è un gioco, ma è l'opinione del mio personaggio, Anna e non dell'autore. Su questo hai ragione in toto, non avevo assolutamente pensato che potesse essere il pensiero del personaggio. Appena avrò tempo andrò a rileggere il racconto per capire se potevo starci più attento oppure se non si riesce a capire da chi venga tale cliché. arturobandini ha scritto: Al di là del fatto che uno dei miei migliori amici è un informatico, ed è esattamente come descrivo Carlo (anzi è proprio Carlo, quasi in tutto), allo stesso tempo ho la sensazione che tu ti sia indisposto per quello che in realtà è uno scherzo e che nella realtà era l'opinione della ragazza storica del mio amico (suffragata in tutto e per tutto dalla realtà dei fatti), la quale lo lasciò proprio per i suoi vizietti infantili, diciamo così. Ma proprio perché sei un informatico, avresti potuto riderne, invece di sentirti sminuito. Io adoro Carlo (quello reale), lo trovo intelligente e spassoso, ma effettivamente mi irrita un po' il fatto che quando esce un gioco nuovo, rimanga 100 ore ore di fila davanti alla play, avendo comunque da fare cose fuori casa che lo interesserebbero comunque. La sua è una compulsività che può infastidire una donna adulta interessata a lui, o persino un amico. No, non me la sono presa. Mi spiace che sia passato questo messaggio. Io che sono informatico odio le stesse cose degli informatici, ma non è questo il punto. Ho solo detto che mi sembrava un cliché clamoroso e che non mi era poi così piaciuto. Come ho detto sopra: avessi notato che era il pensiero della ragazza, allora non ci sarebbe stato nulla di male. Se invece penso che il pensiero ed il giudizio venga dall'autore e che questo giudizio si basi su un cliché (qualsiasi categoria di persone questo coinvolga) allora non mi piace. arturobandini ha scritto: In ogni caso mi spiace che il racconto non ti sia piaciuto. Non è certo il mio migliore, ma continuo a non capire il 3 e continuo a non riceverlo, a non metterlo assieme alle valutazioni degli altri racconti. Sembra quasi che ci sia qualcosa di personale nella tua valutazione e non quella oggettività minima necessaria per dare un giudizio su qualsiasi cosa (dentro o fuori da UniVersi), anche su ciò che non ci piace o che addirittura detestiamo. Vedi sopra, spero di averti dato un punto di vista esauriente. arturobandini ha scritto: Detto questo, penso di essere stato esauriente e pur non avendo la pretesa di aver cambiato la tua opinione, mi auguro di avere chiarito alcuni passaggi. Si, alcuni passaggi me li hai decisamente chiariti. Io spero di averti fatto comprendere il perché di alcune scelte e di alcuni commenti. Se qualcosa non ti è chiaro oppure non è condivisibile secondo te, parliamone pure: è per questo che serve questa sezione No, non è davvero il mio compito quello di spiegare il senso di un mio racconto al lettore, è il lettore che lo deve (o vuole, giacché si prende la briga di leggere un "qualcosa") trovare. Se non lo trova non lo trova, non c'è niente da fare, io offro un lavoro originale (nel senso che è scritto da un individuo e non da un altro, non che il mio lavoro sia particolarmente originale, ma non andavo certo a cercare quello, non in questa occasione) e se a qualcuno interessa (o deve) leggerlo, sarà poi quel qualcuno a trovarci o a non trovarci un quid. Il fatto di non trovarci nulla è ovviamente frutto di una incapacità, mia o del lettore o più probabilmente di entrambi e quindi c'è ben poco da fare. Riguardo all'omogeneità dei commenti, ribadisco e rilancio: non hai usato lo stesso metro, tra il mio racconto e gli altri. Tu pensi di sì perché sei in buona fede, ma nei fatti non è così. Ti basterà rileggere con attenzione i tuoi commenti e credo lo comprenderai. Ma forse potresti rileggere anche i racconti: con una ulteriore rilettura, a distanza della (o delle) precedente (i), potresti aver modo di comprendere che, secondo me, hai preso lucciole per lanterne. E sai perché? Perché c'è un vulnus logico che francamente non risolvi, anche se pensi di sì. Tu affermi che la tornata sia di basso livello, opinione più o meno condivisibile. E affermi che essendo questo racconto quello che tu reputi peggiore (dichiarazione francamente discutibile, ma non ho nessuna intenzione di andare a paragonare i racconti altrui con il mio, non è il mio spirito), il 3 ci sta ma non ci starebbe in un'altra tornata di maggior livello, anzi quel 3 potrebbe diventare un 5 se armonizzato al livello dell'altra tornata. E' forse un metro, questo? Intendo, un metro sostenibile? Cioè, tu stabilisci un'asticella variabile ogni volta, in base alle tue considerazioni del momento e in base a una sensazione sempre del momento e vai a valutare il lavoro creativo di altre persone in base a quello? Davvero? Fortuna che il 3 l'ho preso io e non un'altra persona, perché ora riceveresti una risposta ben diversa e direi ben più colorita. Credo sia francamente meglio mantenere un metro unico sempre, lasciandosi influenzare meno dal momento e dalle sensazioni che balzano a una prima lettura, concentrandosi invece maggiormente sulla oggettività, ma una vera, non drogata da un sistema, a mio modo di sentire, illogico. Ci sono già talmente tante variabili occasionali che vanno ad influenzare un giudizio, perché aggiungerne un'altra e per di più una macro-variabile e non una ambientale o marginale? Un giorno, utilizzando questo sistema potresti arrivare a dare dei voti negativi, i quali non avrebbero molto senso. Consiglio (se posso), la lettura di Lector in fabula di Umberto Eco, libro divulgativo e semplice, ma dal quale è possibile trarre molte idee su come valutare un testo e offrire giudizi omogenei e sostenibili nel caso se ne debba analizzare più di uno. Non aggiungo altro perché rischierei di andare su discorsi che potrebbero finire sul personale e non ne ho alcuna intenzione e ora devo mettemi a lavorare sul serio. Mancano dieci giorni alle ferie ma è come se fossero 100 per la fatica e la stanchezza che mi porto addosso. Spero solo di riuscire a scrivere La danza del selvaggio, perché poi in vacanza sarà difficile anche se non impossibile. Aggiungo questo, perché una mia ulteriore risposta a eventuali tuoi post potrebbe non essere tempestiva. |
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Ultima modifica: 28/07/2015 10:01 Da arturobandini.
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”Tavajigen” ha scritto:
(S)experimentum: 6,5 Carina la storia, fa sempre piacere leggere un racconto erotico dato che se ne vedono pochi nel nostro concorso. La scrittura l’ho trovata troppo spezzettata e a volte trascurata. Un po’ stitico il tuo commento. L’aggettivo “carina” mi sta proprio sulla nerchia ma visto il voto lo prendo per quello che e: un complimento. Sulla scrittura un po’ mi dispiace. Anche perché è uno dei racconti che ho riletto e curato molto di più rispetto ai miei standard avendolo pronto da mesi. Se il risultato è questo forse mi conviene saltarmi in toto la parte di “editing” ai prossimi giri vista la mia incapacità di autocorrezione ”Lesaz” ha scritto: - (S)experimentum 5,5 La storia in generale non mi ha entusiasmato ma qui è questione di gusto soggettivo e non ne ho tenuto più di tanto conto in fase di votazione. Il finale mi ha lasciato interdetto, non sono sicuro di averlo capito! Sarah2 sostanzialmente si è rivolta all’amministratore delegato per denunciare Matthew di molestie sessuali giusto? Ma se ha mandato le foto del suo seno a Matthew e si è fatta fotografare col suo pisello in mano...come può denunciare con queste prove di essere consesciente? E il messaggio finale? Chi sarebbe l’altro/a che Sarah2 si vuole fottere? Sarah1? Se si, cosa c'entra con le molestie sessuali? O io non ho capito nulla del finale (possibile) oppure si poteva studiare meglio il tutto con Sarah2 più sul vago soprattutto riguardo lo scambio di messaggi e foto. Inoltre la scrittura in generale non mi ha entusiasmato, esempio: “Tutta questa storia delle foto riprese forma solo durante il ritorno a casa.” non è una frase bellissima e qua e là altri termini o costruzioni che ho trovato migliorabili. Sul finale, come già accennato, ho volutamente lasciato campo libero. All’inizio ho pensato di far passare Sarah 2 per la stronzetta cinica che pur di far carriera arriva a fare quel che ha fatto per tentare di metterlo in quel posto a Matthew facendolo passare per un molestatore. Ora, non è così scontato che il suo tentativo sia in verità valido ma l’idea iniziale era quella. Poi ho pensato di lasciare tutto più libero e nel sospeso e fare anche io un “esperimento” per capire che finali avreste pensato voi. Pertanto ho lasciato il tutto apertissimo. Sarah 2 potrebbe tranquillamente essere innocente e volersi solo fottere Matthew e la compagna restando un personaggio lineare, potrebbe invece essere l’amante dell’amministratore e far pressione su questa cosa, potrebbe essere un’arrivista, potrebbe a sua volta aver sbagliato ad inviare il messaggio, ecc, ecc… Tutte soluzioni plausibili. Sulla scrittura ribadisco quanto detto a Tava. Mi dispiace un sacco perché pensavo d’averla curata molto più di quanto poi non è risultato. Peccato. ”steve” ha scritto: (S)experimentum: 4.5 Non mi piace come è scritto e non mi piace affatto la trama. Semplicemente non mi ha coinvolto, non mi ha preso. Vorrei fare qualche appunto proprio sulla trama - Coincidenza che non mi ha fatto sorridere: possibile avere un nome così particolare come "Sarah" ("h" finale) su due contatti in rubrica? E sopratutto, possibile salvare un contatto di lavoro come "Sarah 2"? - Si sfilò velocemente il top e sbatté le proprie in faccia a Matthew: «e di queste? Cosa mi dici?». Mi sembra un comportamento "fuori scripta" per un personaggio che non abbiamo conosciuto. Voglio dire, manca un indizio ad un eventuale commento di Matthew. Perché Sarah reagisce così con un uomo che è stato sincero? Da un racconto da seimila caratteri mi aspetto che questo mi prenda e mi trascini dentro velocemente. Questo è stato praticamente l'opposto. Sulla trama non posso dire molto. Sono valutazioni soggettive e, pertanto, non mi resta che accettarle. Sul come è scritto, sei il terzo su tre che dice la stessa cosa. Quindi non posso che accettare anche questo. Sul “Sarah” devo dissentire. Questo link (www.nomix.it/top100usa2002.php) dimostra che proprio Sarah con l’h è il 5° nome più diffuso tra i bambini USA. Insomma, se il racconto fosse ambientato in Europa continentale avresti avuto ragione. Ma visto che non è specificato e visto che i nomi sono tutti anglosassoni la tua è una considerazione un po’ fine a se stessa. Sul salvarlo con il “2” mi sono basato sulla mia rubrica. Se avrò modo di fartela vedere noterai che io ho per davvero un Sara 2 oltre che un Sara PF. Però il tuo è un dubbio lecito che se ti è venuto vuol dire che ci sta. Sul secondo punto anche non sono d’accordo. Io stesso ho anticipato quel gesto con la frase “La vista di quelle tette avversarie l'aveva caricata d'una sorta d'ancestrale agonismo.” Che, seppur breve come descrizione la trovo abbastanza incisiva nel delineare un po’ il carattere del personaggio. Diciamo che volevo descriverla come una persona abbastanza impulsiva e, comunque, un po’ fuori dai soliti schemi considerando anche che accetta il gioco delle foto (e, dal suo punto di vista, è anche la prima ad inviare la propria). Il fatto di sbattergliele in faccia non è una punizione ma, anzi, un gesto quasi di corteggiamento per come la vedo io. Sulla tua ultima disanima poco da aggiungere. Quando scrivo mi pongo sempre l’obiettivo di non annoiare chi legge essendo io per primo un lettore che ama più l’azione che le descrizioni. Peccato non essere riuscito a coinvolgerti. |
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La mia vetrina: www.lulu.com/spotlight/gensi
-------------------------- Fortunatamente, ho sempre il difetto di prendermi poco sul serio... [cit. Carmen Consoli - Fortunatamente] |
arturobandini ha scritto:
No, non è davvero il mio compito quello di spiegare il senso di un mio racconto al lettore, è il lettore che lo deve (o vuole, giacché si prende la briga di leggere un "qualcosa") trovare. Se non lo trova non lo trova, non c'è niente da fare, io offro un lavoro originale (nel senso che è scritto da un individuo e non da un altro, non che il mio lavoro sia particolarmente originale, ma non andavo certo a cercare quello, non in questa occasione) e se a qualcuno interessa (o deve) leggerlo, sarà poi quel qualcuno a trovarci o a non trovarci un quid. Il fatto di non trovarci nulla è ovviamente frutto di una incapacità, mia o del lettore o più probabilmente di entrambi e quindi c'è ben poco da fare. Va bene, mi sarebbe piaciuto capire di più giacché te la stai prendendo così tanto, ma se reputi che non ne valga la pena, d'accordo. arturobandini ha scritto: Riguardo all'omogeneità dei commenti, ribadisco e rilancio: non hai usato lo stesso metro, tra il mio racconto e gli altri. Tu pensi di sì perché sei in buona fede, ma nei fatti non è così. Ti basterà rileggere con attenzione i tuoi commenti e credo lo comprenderai. Ma forse potresti rileggere anche i racconti: con una ulteriore rilettura, a distanza della (o delle) precedente (i), potresti aver modo di comprendere che, secondo me, hai preso lucciole per lanterne. Lo farò con calma, a mente fredda, ma lo farò. arturobandini ha scritto: Il 3 ci sta ma non ci starebbe in un'altra tornata di maggior livello, anzi quel 3 potrebbe diventare un 5 se armonizzato al livello dell'altra tornata. E' forse un metro, questo? Intendo, un metro sostenibile? Cioè, tu stabilisci un'asticella variabile ogni volta, in base alle tue considerazioni del momento e in base a una sensazione sempre del momento e vai a valutare il lavoro creativo di altre persone in base a quello? Davvero? Fortuna che il 3 l'ho preso io e non un'altra persona, perché ora riceveresti una risposta ben diversa e direi ben più colorita. Credo sia francamente meglio mantenere un metro unico sempre, lasciandosi influenzare meno dal momento e dalle sensazioni che balzano a una prima lettura, concentrandosi invece maggiormente sulla oggettività, ma una vera, non drogata da un sistema, a mio modo di sentire, illogico. Ci sono già talmente tante variabili occasionali che vanno ad influenzare un giudizio, perché aggiungerne un'altra e per di più una macro-variabile e non una ambientale o marginale? Un giorno, utilizzando questo sistema potresti arrivare a dare dei voti negativi, i quali non avrebbero molto senso. Siamo o non siamo in un "concorso", seppur amatoriale? Mi pare di sì. Se qualcuno s'è sforzato di trovare un'idea originale è giusto che venga premiato, sopratutto se la media (dal mio punto di vista, di lettore) è stata abbastanza banalotta. Stesso discorso vale pr l'inverso: non mi sento di equiparare un racconto che non mi è piaciuto, né per contenuti (ribadisco, probabilmente non l'ho capito), né per come è stato scritto. E' un concorso, c'è un vincitore, un perdente, ed anche se la vittoria è solo "gloria personale" (soppesa le parole, sono le uniche che mi vengono in mente) è giusto cercare un metro di giudizio che è sì variabile, mi spiace, di volta in volta. Ovviamente non esistono voti negativi, ma esistono mille variabili (come tu hai correttamente sottolineato) che io voglio sempre tenere in considerazione: mi diverte farlo, nel senso che mi fornice uno stimolo maggiore nel leggere per concentrarmi bene su tutto. [/quote] arturobandini ha scritto: Non aggiungo altro perché rischierei di andare su discorsi che potrebbero finire sul personale e non ne ho alcuna intenzione e ora devo mettemi a lavorare sul serio. "Rischierei di andare su discorsi che potrebbero finire sul personale" mi sembra un tantino eccessivo. Ho valutato il tuo racconto, mica la tua persona. Ci può stare di toppare (da scritore e da lettore) ma questa tua ultima affermazione non mi piace affatto. Voglio dire, se ho sbgliato a valutare il tuo "soffermandomi" su più minuzie che su altre mi spiace, non è sicuramente stato preventivato né figlio dell'argomento, ma se poi le reazioni sono queste, la prossima volta, vi venderò tutte le mie migliori bugie dicendovi quanto siano belli i vostri racconti... E qui chiudo, spero di non averti indispettito troppo, non era ovviamente mia intenzione. |
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You have to find what you're really good at and exaggerate it!
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Che brutta aria... c'è da farsi il segno della croce, visto che non ho dato neanche una sufficienza...
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