Ed ora, libero sfogo!

Ventuno: l'ignoto ignorante istruito a collezionista di sfere 6
Premessa: non ho capito il finale, cioè non ho capito il piano del protagonista, o almeno credo di non averlo capito. Il racconto si basa su una bella idea, mi ha incuriosito e l'ho letto con piacere, sebbene la scrittura mi sia risultata un po' ostica.
Una cosa che non sono riuscito a decidere fino in fondo è l'attinenza al tema: il ventuno che si ritrova in questo racconto sembra un po' troppo un numero messo lì, cioè: se l'esperimento fosse stato il numero venti, o trenta, gli anni venti, o trenta, eccetera, non sarebbe cambiato niente ai fini della storia, o sbaglio?


Alberto XXI 7 + premio della critica
Racconto simpatico, ben scritto e con alle basi un solido background (sapendo ora che è di Andrea non mi stupisco ).
Ho storto pesantemente il naso su questa frase: "Il timore di Tino, era che il popolo li pensasse uguali, della stessa pasta.". Virgola tra soggetto e verbo, brrr, speso sia un refuso.


Nota sul mio racconto::
Avevo l'idea già da un po' di giorni e mi ero lasciato metà giornata del 30 dicembre e tutto il 31 per scriverlo come avrei voluto. Purtroppo un familiare ha avuto problemi di salute (poi risolti) e ho passato quel giorno e mezzo all'ospedale.
Ero convinto di non riuscire a scriverlo in tempo, poi sono tornato a casa in tarda serata del 31, la cena dell'ultimo dell'anno con gli amici era saltata e quindi mi sono messo a scrivere.
Riprenderò questo racconto quando avrò tempo, perché mi ci volevo divertire a scriverlo in un altro modo, ossia cercando di ingannare il lettore fino alla fine (magari costruendolo in modo che si riuscisse a leggerlo anche in avanti), ma non ho potuto farlo.

Tavajigen ha scritto:


Secondo la mia idea, Mr. Greasepaint è riuscito ad entrare in contatto con questa entità "ignota ed ignorante" ed è riuscita a istruirla affinché collezionasse anche quella sfera (intesa come pianeta) a patto di dar lui il tempo di avvertire la popolazione e di scappare prima che la assorbisse del tutto.

Quando esce fuori e prova ad avvertire i colleghi, si rende conto di quanto sia stata utopica la sua idea e decide quindi semplicemente (ed in maniera un po' vigliacca) di scappare almeno lui nel vano tentativo di vivere il resto della sua vita mortale senza finire di nuovo assorbito.

D'accordissimo sull'attinenza. L'idea m'è nata in funzione del numero ma è verissimo che l'attinenza è veramente superficiale.
Ho provato in tutti i modi ad inventarmi qualcosa di diverso (un codice o cose così per renderlo più vicino al tema) ma, tra caratteri già esauriti e poca originalità non sono riuscito a sconvolgere quanto avevo già scritto.

Alberto XXI: seppur la trama non brilli per originalità, la storia è raccontata talmente bene ed in maniera così coinvolgente che sono riuscito ad accettarla senza farmi troppi scrupoli.
Giusto il finale l'ho trovato un pelo tirato via di fretta come fosse quasi il frutto di qualche taglio per rientrare nei caratteri.
Unica altra nota che non ho ben capito è il riferimento ai Savoia. Lì per lì ho pensato fosse stato messo perché questo Alberto è un qualcuno di realmente esistito salvo poi non capirne il senso visto che non mi risulta nessun Alberto XXI nella storia.
In ogni caso una gran bella prova.
Voto 7

La terza domanda: alla prima lettura avrei dato un bel "voto 3 e vaffanculo...". Poi, memore della mia pigrizia di lettore mi sono detto "no, rileggiamolo, ci dev'essere qualcosa che m'è sfuggito".
L'ho riletto ed ho capito che tutto quel discorso al limite del no-sense doveva necessariamente nascondere qualcosa. Poi ho buttato un occhio in alto, ho visto quelle tre prime maiuscole in fila ed ho capito che cavolo volevi dire. Ed alla fine si, un po' mi sono stupito.
Capito ciò, la storiella assume anche un contorno pittoresco con due personaggi che, seppur appena sfumati, lasciano trasparire una certa simpatia.
È sicuramente una delle idee più originali considerato il titolo ma anche considerato l'intero concorso.
Voto 8 e premio critica per quel che mi riguarda

gensi ha scritto:



Ah ok grazie allora avevo capito, credevo che ci fosse qualcos'altro sotto di più criptico.

gensi ha scritto:



Ma l'hai riletto all'indietro sì?
Perché mi sono reso conto solo dopo un po' che l'avevo postato che poteva non essere così chiaro, una volta giunti al finale, che lo scopo del racconto era farsi rileggere all'indietro. Infatti ripensandoci cambierei il titolo del racconto in "Rilettura".

in che senso "riletto all'indietro"?

Edit:
Cacchio, l'ho fatto ora.
Ora si che il racconto acquista anche una dimensione molto più sensata!!! Soprattutto la frase che sarebbe d'apertura nella lettura tradizionale ha finalmente un senso se letta come da te suggerito!
Miseria certo che dev'essere stato ostico riuscire a far combaciare il tutto.
È stata veramente una bella idea.

- Ventuno: l'ignoto ignorante istruito a collezionista di sfere 6,5 La storia mi è piaciuta, così come la gestione della stessa e l'ideazione. Il salto temporale, pericolosissimo in un racconto breve, non sbatte troppo in faccia al lettore e tutto sommato funziona, anche se con una mezza riserva. E' un elemento che tu usi spesso, Dome, ed è una cosa che io eviterei a prescindere, ma qua ci sta. Il problema di questo racconto, altrimenti sarei salito nella valutazione e il commento sarebbe decisamente più favorevole, è la scrittura. In questo ambito ci sono deficienze piuttosto serie, a mio parere. Lo scritto procede ad onde, con accelerazioni dovute a frasi brevi e ritmate, rallentate poi da frasi lunghe e spesso troppo faticose. Ci sono molti avverbi che invece di preparare la spiegazione o il proseguo del periodo, alla fine rallentano la lettura, imbrigliandola e affaticandola molto, arrestando la fluidità e facendo talvolta quasi perdere il segno. E' un peccato, perché la struttura c'è e funziona. Sarebbe da riscrivere quasi completamente, almeno per il mio gusto.

- La terza domanda 6 PC Non mi stupisco che si sia trattato di un lavoro sbrigativo. L'ideazione c'è tutta e l'idea sotto il testo funziona molto bene. Che si dovesse leggere nei due sensi l'ho colto quasi subito e devo dire che mi ha favorevolmente impressionato. Il problema anche qui è la scrittura. Meno faticosa rispetto al racconto di gensi, da qui il mio PC, ma tutt'altro che precisa. Mi spiego: se la struttura affascina (e mi ha affascinato), la realizzazione funziona meno bene, e alcuni segmento-dialogo risultano troppo pesanti e poco ritmati, imponendo quindi una certa qual artificiosità al tutto. Da riscrivere, almeno per il mio gusto.

arturobandini ha scritto:



Anche per il mio, e lo farà.

Grazie!!!

Tavajigen ha scritto:


Aggiungo una cosa, che prima non ho scritto perché mi ha chiamato un collega e ho perso l'abbrivio, altrimenti non si capisce il voto. Mi è mancata un po' la storia: in questo racconto è la struttura ad essere interessante, meno la storia che racconti. Ecco, ora ho detto tutto!

arturobandini ha scritto:



Sì hai ragionissima, avevo in mente tutt'altro, ma ho avuto a malapena il tempo per creare la struttura di base...comunque di sicuro ci lavorerò sopra.

p.s. prima volevo scrivere "farò".

arturobandini ha scritto:

Beh, ora che finalmente mi sono deciso a leggere qualcosa devo ammettere che io stesso mi rendo conto di tutti i miei limiti in merito.
Più che altro la devo smettere di scrivere così come penso e come sono solito chiacchierare a vanvera e dovrei cominciare a fare della scrittura una vera e propria passione.
Ma ad oggi, proprio non mi riesce!