scarpax73 ha scritto:
commento a l’infermiera
naturalmente scherzavo dicendo che il racconto è tanto brutto che sembra essere scritto da Gensi...Gensi scrive molto peggio
Il racconto ha un unico difetto: manca di pathos. E comprendo benissimo anche il perché: in una situazione in cui ti aspettavi di essere l’unico partecipante in gara lo stimolo a creare, a cercare il punto di svolta, si è affievolito.
E’ uscita fuori una storia, scritta bene, ma poco strutturata, senza un punto di svolta. Non una delle tue prove migliori, ma un buon esercizio di stile.
Cmq sempre complimenti per la perseveranza, e per lo stimolo che ci dai a continuare...Ci vedremo per la prossima prova di alternativa...ed è meglio che ti dai da fare
all’inizio mi hai fatto ricordare una parte del film the Big Kauna in cui il personaggio interpretato da Kevin Spacey parla delle donne in tailleur.
copio una citazione:
“C'è qualcosa nelle donne col tailleur che mi fa impazzire. Non lo so. È come se fossero confezionate in un bel pacchettino e aspettassero solo qualcuno che lo scarti e ne liberi il contenuto. Una donna in tailleur è la mia idea di arte.”
Se posso fare una osservazione in generale sulla tua scrittura è che la trovo spesso formale, distaccata. Sono convinto che sia una scelta stilistica, ma non so se sia una buona scelta.
Ciao Antonio
Mai come questa volta ho scritto un racconto su UniVersi come preparazione per qualcosa d'altro, un'idea che ho in testa da tempo ma per la quale non riesco a decidermi sotto il punto di vista stilistico. Il racconto vuole essere autoconclusivo e lo è, ma mi serviva per focalizzare qualcsa d'altro, attraverso uno stile esatto, quasi 'entomologico' o scientifico, non so come esprimerlo meglio. Riuscito? Hai ragione tu, non molto e infatti questa linea verrà abbandonata per l'altra 'cosa'. Sono partito da uno sberleffo, 'Il collezionista di peni', ma non volevo renderlo grottesco o surreale. Ho voluto renderlo realistico, ma lo stile si è inceppato, o per meglio dire si è cristallizzato.
Andando a ritroso non trovo che la mia scrittura sia sempre formale e distaccata. Cioè, talvolta (se non spesso) lo è, ma mai quando scrivo qualcosa che mi coinvolga personalmente, o almeno credo. E' anche vero che la 'caciaronaggine' si può superare con il calore e non solo con la freddezza, come mi sembra stia dicendo tu tra le righe.
Un esperimento non riuscitissimo, anche se non lo trovo del tutto disprezzabile. Comunque più un gioco che altro.