Rispondete così, su due piedi, senza pensarci troppo.

Inizio io:
- 1984 di Orwell;
- Marcovaldo di Calvino;

Monsone di W. Smith

La variante di Luneburg di P. Maurensing

SF (Il ciclo delle fondazioni di Asimov, Dune di F. Herbert, I canti di Hyperion di Simons).

Caino e Abele di J. Archer

Notturno di Asimov/Silverberg

Io sono leggenda di Matheson

"Q" di L. Blissett

La città e i cani di V. Llosa

Thriller: (Il poeta di M. Connelly, Profondo Blu di J. Deaver, Ossa di J. Burke, L.A. Killers di R. Crais, Io uccido di Faletti, Appunti di un venditore di donne di Faletti).

L'uccello del sole di W. Smith

Panta Rei di L. De Crescenzo

L'Orda del vento di Damasio

Il re dei torti di Grisham

Ne avessi letto uno...

Acciaio ha scritto:



Sono contento ti sia piaciuto, è senza dubbio anche uno dei miei libri preferiti.

@ gensi: se intitoli "il libro più bello" poi ne devi mettere solo uno!!!

Tavajigen ha scritto:


Bel consiglio Tava, veramente un bel libro, originale e molto molto intenso. Ci sono delle scene e dei personaggi pazzeschi.

La scena finale di Golgot te la ricordi? Mannaggià oh.... che bestia!!!

Erg il mio personaggio preferito!

gensi ha scritto:


Allora sei fortunato, ti puoi ancora divertire un mondo a leggerli!!!

Acciaio ha scritto:



Sì sì lo ricordo bene.

Il mio personaggio preferito invece è stato Caracollo, semplicemente pazzesco per come è stato ideato

Così su due piedi ne direi tre:
1984 - Orwell
Mattatoio n.5 - Vonnegut
Il fu Mattia Pascal - Pirandello

p.s. se dovessi citare un'antologia direi Tutti i miei robot di Asimov
p.p.s. se dovessi citare un libro religioso direi Parola di Giobbe di Covatta

il Don Camillo di Guareschi

Del resto il buon Giovannino è il solo di cui io rilegga periodicamente e con gusto immutato i libri

Andy Dufresne ha scritto:



Sarei indeciso tra quella e Le Meraviglie del Possibile.

Tavajigen ha scritto:


io sarei indeciso tra quella, le meraviglie del possibile e la divina commedia

6Rimbaud ha scritto:


Io tra le antologie scelgo "Sogni di Robot" di Asimov.

Indipendentemente dalla qualità "La divina" è una palla unica (ricordo alcuni passi del paradiso in cui serviva una dose di "nuck" per andare avanti nella lettura).... ma, tra le altre cose, non sapevo fosse "un'antologia".

Acciaio ha scritto:


non commettere l'errore si sopravvalutare la mia serietà nei commenti

così come non dovresti sottovalutarne l'ironia

tornando IT io credo che "il libro più bello" sia molto difficile da individuare

ora come ora mi sono piaciuti alcuni libri, altri mi sono piaciuti molto, altri ancora moltissimo.. ma sceglierne uno solo mi pare impossibile

6Rimbaud ha scritto:


Concordo.

E poi....... Il libro più bello è quello che ancora deve essere scritto.

Ho notato comunque che i libri cosiddetti di "maggior qualita" (fama, autore, genere, storia, e chi più ne ha più ne metta...) sono quelli che meno mi hanno emozionato, appassionato, toccato.

Anche 1984 in cui nutrivo grandi aspettative non mi ha esaltato più di tanto. Il senso del messaggio è chiaro, ma la storia in se e quel trattato in mezzo che si può trovare in molti saggi storici economici, non mi hanno più di tanto toccato.
Tutto sommato l'ho apprezzato, ma non lo metterei mai tra i miei preferiti.

Altri libri famosi invece mi hanno fatto proprio.....

Acciaio ha scritto:


1984 è un buon libro.. ma non mi aveva stregato

animal farm è di un'altra categoria

questo tra l'altro non significa che magari, fra molti anni (o anche pochi anni), potrà piacermi più il primo e meno il secondo (anche se tendo a escluderlo).. è quasi sicuro che magari mi colpiranno cose a cui prima non avevo dato importanza (o nemmeno avevo notato) e altre - viceversa - scivoleranno discrete sotto i miei occhi indifferenti laddove, alla prima lettura, mi erano parse più che importanti

in effetti noi stessi, leggendoli, mettiamo nei libri tante di quelle cose - che quel dato momento storico nella nostra vita ci suggerisce inconsciamente - che nemmeno immaginiamo

è bello pensare che i libri ci appartengono perché li possiamo interpretare come più ci aggrada.. e a distanza di anni (o mesi, o giorni) rimanere della stessa opinione ovvero cambiarla sensibilmente proprio perché non siamo cambiati affatto o siamo cambiati un poco.. anche perché i libri - pur nelle loro traduzioni più ignobili - rimangono immutati nel tempo.. mentre noi diventiamo man mano più attempati e, fatalmente, diversi

ma questo è solo un raschiare appena appena la superficie di un discorso che non intendo aprire.. sennò dovrei tenere una conferenza LOL

per esempio a mio parere cambia molto leggere un libro di giorno piuttosto che di notte, leggerlo in un posto isolato o nel caos più totale

6Rimbaud ha scritto:


Messier Lapalisse ti fa un baffo!

Insomma, quindi alla fine non è bello ciò che è bello..ma è bello ciò che piace.

In compenso io stavo leggendo "Gente di Dublino" di Joyce nell'ultimo viaggio in treno.
Una palla. Sarà anche un capolavoro della narrativa ma l'ho trovato di un noioso..dove ancora leggere "i morti" che pare sia tra i racconti più belli...vedremo..ma finora (circa metà libro) non ho fatto altro che annoiarmi.

gensi ha scritto:


Io sono arrivato alla conclusione che Joyce sia uno di quegli autori che si è accapparrato una fama esagerata e immeritata rispetto alle sue opere.

Io ho trovato che l'Ulisse di Joyce è..... come dire.... aspetta......

anche altri conoscenti la pensano come me. Mai più leggerò qualcosa di questo autore che mi ha frantumato gli zebedei. Altri mi hanno detto di aver letto "Gente di Dublino" e di essersi davvero stancati di quest'opera.... tu Gensi sei l'ennisima conferma a ciò.

Però, lui rimane sempre...... JAMES JOYCE!!!!!!

Acciaio ha scritto:


monsieur la palice suppongo