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Siamo in guerra
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ARGOMENTO: Siamo in guerra

Re: Siamo in guerra 30/01/2012 02:23 #4681

Siamo in guerra fin dai primi ominidi che decisero di darsi da fare col fuoco e con l'organizzazione di gruppo contro la forza bruta dei predatori.
Questo retaggio guerrafondaio di stampo genetico non si estinguerà facilmente, anzi in questo momento si acuisce perché la colonizzazione spaziale è ancora solo un sogno mentre le risorse del pianeta si esauriscono e le persone si moltiplicano. Alcuni vogliono tutto, altri combattono per poter anche solo respirare.
Ciò che accade è terribile per i singoli individui che soffrono, ma inarrestabile: è cominciata la resa dei conti, per la nascita di una nuova era come fu con le passate rivoluzioni sociali, idustriali, scientifiche, religiose ed agricole... Si parla tanto di economia ma la verità sottostante è una rivoluzione ecologica. Che ovviamente i pochi detentori di troppi poteri e privilegi non accettano.
Il Destino è quel che è, tutto è nulla di fronte all'eterno.
Le nostre piccole debolezze, come l'amore per amici, famiglia, patria ci spingono nel vortice delle preoccupazioni.
Da buddhista in pectore ritengo tutto una catena. Per me può fallire l'Italia, l'Europa, il mondo. L'Universo, probabilmente, è già fallito.
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Re: Siamo in guerra 30/01/2012 10:29 #4686

Un bel punto di vista.
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Fortunatamente, ho sempre il difetto di prendermi poco sul serio...
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Re: Siamo in guerra 03/02/2012 00:51 #4747

Per fortuna che ho trovato il tempo di collegarmi stasera perchè rischiavo di perdermi quella bella e interessante discussione..ultimamente sto cercando anch'io di approfondire questi temi.. stavo anche cercando di organizzare alcune conferenze con analisti fuori dal coro perchè c'è tanto bisogno di informazione.
In linea di massima sposo abbastanza le parole di Et amarunt.. paradossalmente credo che i cosiddetti poteri forti (ciò quelli che in pochi giorni hanno fatto cadere Berlusconi dopo 20 anni di lotte politiche, sociali ecc, tanto per dar un'idea del peso che hanno) abbiano comunque raggiunto un livello di pressione tale che presto ne resteranno inghiottiti e paradossalmente a salvarsi saranno i poveracci.

Vi inito comunque a leggere qui sono convinto lo troverete molto interessante ed "illuminante"!
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Re: Siamo in guerra 03/02/2012 09:35 #4753

Efri ha scritto:
Per fortuna che ho trovato il tempo di collegarmi stasera perchè rischiavo di perdermi quella bella e interessante discussione..ultimamente sto cercando anch'io di approfondire questi temi.. stavo anche cercando di organizzare alcune conferenze con analisti fuori dal coro perchè c'è tanto bisogno di informazione.
In linea di massima sposo abbastanza le parole di Et amarunt.. paradossalmente credo che i cosiddetti poteri forti (ciò quelli che in pochi giorni hanno fatto cadere Berlusconi dopo 20 anni di lotte politiche, sociali ecc, tanto per dar un'idea del peso che hanno) abbiano comunque raggiunto un livello di pressione tale che presto ne resteranno inghiottiti e paradossalmente a salvarsi saranno i poveracci.

Vi inito comunque a leggere qui sono convinto lo troverete molto interessante ed "illuminante"!

Leggo e ti aggiorno.
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Re: Siamo in guerra 03/02/2012 10:18 #4757

Efri ha scritto:
Vi inito comunque a leggere qui sono convinto lo troverete molto interessante ed "illuminante"!



Efri quello che hai linkato è lo stesso di questo vero?



Perché me ne ha parlato mio fratello consigliandomi di vederlo, appena ho tempo lo guardo sicuro.
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Re: Siamo in guerra 03/02/2012 14:25 #4758

Esatto Tava!
Barnard è un personaggio molto particolare.. non fa molto per risultare simpatico, anzi.
Se però si riesce a non giudicarlo, a non esser colpiti dalle provocazioni, ma a concentrarsi sui fatti che espone e soprattutto documenta è molto interessante..
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Re: Siamo in guerra 03/02/2012 21:20 #4764

Tra l'altro ho visto che Beppe Grillo ha fatto un libro col titolo di sto post..vabbè, ma lasciamolo perdere.

Ho visto il video. Ho anche letto un pezzo del documento. È tutto vero ma le conclusioni che se ne traggono sono delle PALLE COLOSSALI. Così come sono PALLE COLOSSALI tutte le 'trame segrete' che i complottisti continuano a tirare fuori per giustificare l'ingiustificabile.

Mi dilungherò in questo mio intervento e me ne 'scuso' ma è un argomento che ho a cuore da parecchio.
Forse è vero che al mondo ci sono personaggi, famiglie o anche solo gruppi d'interesse più potenti degli altri. Ma dove sarebbe la 'novità'? Proprio non capisco. Davvero qualcuno pensa che arriverà un giorno in cui tutti e sei-sette miliardi di abitanti della Terra conteranno 'allo stesso' modo? È utopia. È una cosa che non accadrà mai.
Allora, prendiamo per buono che ci siano persone più potenti di altre. Prendiamo però le statistiche dei nostri tempi. Quello che la gente chiama 'truffa', 'bugia', 'menzogna', 'illusione', 'complotto' e via discorrendo non è altro che 'il sistema economico-sociale' dei giorni nostri. Sistema che, checché se ne dica, sta PRODUCENDO BENESSERE a livello mondiale.
Questo non lo dice mai nessuno ma non ci vuole un cervellone per fare due calcoli. Poco meno di 100 anni fa la popolazione mondiale era di due miliardi di persone. Oggi sfiora i sette miliardi. Qualcuno dirà "eh ma cent'anni fa chissà come contavano le persone". Vero! Ma basta prendere gli ultimi vent'anni, (si appena venti) e vedere che la popolazione mondiale è aumentata di un miliardo e mezzo.
E allora ditemi, quale sarebbe il 'dato' che può confutare ciò? Se davvero questo 'sistema' producesse soltanto 'truffa', com'è possibile che il mondo umano continui ad allargarsi in questo modo? Com'è possibile che ci sia l'aumento della vita media? Com'è possibile che ci sia l'aumento della cultura media? Com'è possibile che ci sia l'aumento del numero medio di pasti a persona? Del numero medio di abitazioni a persona? E avanti così...
Il tutto ragionando in un'ottica mondiale. Chiaro che facendo un drill-down su base continentale la 'musica' cambia ma, in questo contesto, il drill-down, ha poco senso.

Attenzione, tutto questo che dico è evidente che non è sintomo di 'felicità' ma è INNEGABILE che anche se il mondo è comandato da pochi illuminati beh, fatemelo dire, è comandato bene!
I dati gli danno ragione.

Veniamo poi alla 'bufala' dei pochi illuminati. Io non ci credo. Non nel modo in cui viene 'progettato'. Io credo a un sistema, questo si. Sistema che finisce per fare una selezione del potere 'quasi Darwiniana'. Nel senso che i posti più 'importanti' e 'influenti' del mondo non sono occupati da persone 'illuminate' ma bensì da persone con un solo scopo allo stato attuale delle cose. Guadagnare.
E non importa che sia un Capo di Stato che deve far 'guadagnare' PIL alla sua area o a un Amministratore Delegato che deve far guadagnare EBITDA alla società che amministra. Il risultato su cui si è valutati è quello...e quello soltanto.
Questa rincorsa al risultato non fa altro che portare, appunto, a questa selezione Darwiniana. In sostanza, per diventare amministratore delegato dovrai dapprima dimostrare di riuscire a far 'guadagnare' come impiegato, poi di riuscire a far guadagnare come direttore commerciale, poi di riuscire a far guadagnare come direttore generale e, infine, come amministratore delegato. Chi ti sceglie a far carriera (solitamente il direttore delle risorse umane) è costretto, a sua volta, a scegliere colui che potrà far guadagnare di più. Il tutto perché, gli azionisti, comprano (o tengono con se) tante più azioni tanto più questi soggetti fanno guadagnare.
Insomma, è un sistema così semplice ma così tremendamente focalizzato sul concetto di utile da essere indistruttibile.
È qui il problema. Non sono gli illuminati. Il problema è che tutto è basato sull'utile anziché sull'utilità.
Questo perché, l'utile, è sempre 'confrontabile' con altre variabili economico-matematiche (tipo i tassi di interesse) al contrario dell'utilità che ha, invece, un valore 'astratto' difficilmente valutabile.

In sostanza, è meglio un'azienda di 10 impiegati che ha un EBITDA del 20% nella quale sono azionisti 5.000 persone o è meglio un'azienda con 10.000 impiegati che ha un EBITDA dello 0% e, della quale, ovviamente, nessuno è azionista?

La prima fa più utili, la seconda è più utile. È evidente. La seconda permette a 4.000 persone in più (e quindi a 4.000 famiglie potenziali) di vivere..cosa che la prima non fa.
Certo, a dirlo così è semplice. Ma, valutare l'utilità è veramente impossibile. Voi pensate solo che gli azionisti spesso sono milioni di soggetti diversi...che spesso sono fondi che a loro volta contengono gli interessi di altri milioni di persone.

Ma veniamo al dunque...se tutto si confronta con il tasso d'interesse...vuoi vedere che il problema è lui?
Su questo, io, sono perfettamente d'accordo. Il tasso d'interesse è il VERO problema di questo mondo. Perché rende l'economia 'innaturale'. Non c'è cosa al mondo destinata a 'scomparire'. La Terra stessa si consuma, sappiamo che il sole stesso è destinato a spegnersi tra miliardi di anni. L'economia di interesse, invece, no. 10€ prestati oggi, al tasso di interesse dell'1% rendono potenzialmente all'infinito. Questo rende INNATURALE l'investimento. E, in quanto 'innaturale', lo rende 'disumano' e quindi non conforme agli standard che l'uomo cerca. E la cosa più assurda che TUTTI gli investimenti di questo mondo sono paragonati a un qualcosa di 'INNATURALE'. Come se tutti gli uomini del mondo fossero paragonati ad un essere 'INNATURALE' che non ha potenziali debolezze, che non può morire e che, anzi, diventa sempre più 'forte e pressante' con il passare infinito del tempo.

La verità è che c'è anche la soluzione. La visione del tasso d'interesse secondo il Corano. È geniale, perché non preclude la finanza ma, semplicemente, la considera come un commercio e non come un dovere infinito.
Secondo la tradizione del Corano infatti, l'interesse così come sopra esposto è considerato impuro perché non può esistere altro di 'eterno' se non un unico essere supremo. E allora c'è un espediente. In sostanza, se tu hai bisogno di un prestito per fare un investimento, la banca applica un 'costo' di servizio. Che non è un interesse. È un sovrapprezzo per la remunerazione del servizio svolto. Geniale. Insomma, se io oggi prendo 1000€ per comprare un computer so che ne dovrò restituire alla banca 1100€ entro un tot di tempo. Se ritardo ne dovrò restituire un po' di più ma fino al raggiungimento di un massimo che non si può superare. Insomma, da un lato sono fortemente disincentivato a ritardare il tutto perché finirei per ripagare 10 volte di più quel prestito ma, dall'altro lato, so per certo che c'è una FINE. So per certo che questo debito non potrà crescere a dismisura. Ecco, tutto ciò cambierebbe la visione del mondo. Nessuno potrebbe più dire questa mia azione 'rende' il 10% in più dell'investimento più sicuro. Al massimo potrebbe dire, presto i miei soldi per un investimento più rischioso, su un'idea nuova o più sicuro, per far comprare una macchina a una famiglia?
La cosa fantastica dell'idea di base dell'interesse secondo il Corano (che, credo, sia raramente seguita anche dalle stesse banche islamiche, per inciso) è che il costo del 'sovrapprezzo' NON VARIA a seconda delle garanzie. È un tariffario. Anche questo è geniale. Oggi non è così. Oggi chi è ricco, chi può offrire garanzie, riesce sempre a spuntare contratti più vantaggiosi, interessi migliori, investimenti migliori riuscendo quindi a rischiare di meno e a guadagnare di più di chi non ha una base così solida. Secondo questo concetto invece, non c'è differenza. Se tu trovi chi ti presta 1.000€ per comprare un PC non importa se sei il più ricco del mondo o il più povero. Dovrai sempre restituire 1.100€ in un lasso di tempo.

Perciò, da un lato concordo con chi dice quest'economia, partendo da una base 'innaturale' è destinata ad esplodere come la più grande bolla di sapone del mondo. Perché verrà un giorno in cui il genere umano prenderà visione del fatto che avere un credito infinito nei confronti di un debitore non serve a nulla. Insomma, si arriverà a un giorno in cui tutti i debitori del mondo saranno disposti a sacrificare la propria vita in cambio di quel debito. A quel punto a quei pochi (o tanti) creditori non resterà che un pugno di mosche in mano. Ovvero niente. Soltanto crediti che non potranno riscuotere. Insomma, se la finanza continuerà a viaggiare in maniera così scollegata dall'economia reale, questo accadrà. Fintanto che la finanza riuscirà a mantenere un equilibrato controllo sulle variabili reali beh, questo mondo è destinato a 'progredire' fino alla necessaria invasione di nuovi spazi e nuove risorse.
Ed è infermabile la cosa. Perché non è un progetto di chissà chi. È semplicemente l'evoluzione. I 'complottisti' di oggi non sono altro che i 'tayloristi' di ieri. Persone che distruggevano i primi robot industriali perché rubavano il lavoro agli operai. Ed erano così stolti da non rendersi conto che 100 operai morivano a 40 anni per fare un lavoro che un robot, progettato, costruito e sotto manutenzione da altre 100 persone vive senza 'dolore' per almeno 20 anni permettendo a quei cento di progettarne altri e aumentare la loro vita media da 40 a ben più di 70 anni.
Lo stesso accade oggi. Oggi i complottisti parlano di truffa. Domani che tutti arriveranno arzilli a 120 anni ci lamenteremo perché qualche 140enne detiene il potere.

L'unico vero 'problema' è il limite delle risorse. Come in un videogioco sappiamo che abbiamo energia che vale 100.000. Oggi ne abbiamo consumata 10.000. Ne resta ancora parecchia ma, almeno di ritrovare altre risorse (o di crearle noi stessi) verrà un giorno in cui questa energia finirà rendendo inutile il genere umano. Ma io confido davvero nell'uomo. Sono certo che ha pronto più di un 'trucchetto' per allungare la sua esistenza. D'altronde a nessuno piace smettere, per davvero, di 'giocare' a questo videogioco chiamato 'vita'. Quando lo fa è perché pensa di non avere alternative.
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Ultima modifica: 03/02/2012 21:28 Da gensi.

Re: Siamo in guerra 10/02/2012 16:21 #4801

gensi ha scritto:
Forse è vero che al mondo ci sono personaggi, famiglie o anche solo gruppi d'interesse più potenti degli altri. Ma dove sarebbe la 'novità'? Proprio non capisco. Davvero qualcuno pensa che arriverà un giorno in cui tutti e sei-sette miliardi di abitanti della Terra conteranno 'allo stesso' modo? È utopia. È una cosa che non accadrà mai.

Concordo, è chiaro che non si scopre nulla di nuovo, ciò che mi infastidisce è che allora di questi sarebbe da parlare quando si ragione del potere che governa il mondo anziché concentrarsi su ogni parola dei politicanti da 4 soldi.
La verità è che le reazioni delle masse, se pur condizionate e monitorate, fanno ancora paura.. l’informazione su questo sposterebbe il focus del controllo. Poi sono convinto che molti si metteranno a 90 lo stesso ma credo sia giusto capire chi ci farà cosa! 
Io non so sei davvero siano gli Illuminati o quant’altro (rettiliani?!!  ), non mi interessa darci un nome e un volto ma analizzare e far conoscere la direzione verso cui ci stanno portando. A tal fine definirlo Sistema mi può andar bene, tanto per capirci.
Sistema che, checché se ne dica, sta PRODUCENDO BENESSERE a livello mondiale.
Questo non lo dice mai nessuno ma non ci vuole un cervellone per fare due calcoli. Poco meno di 100 anni fa la popolazione mondiale era di due miliardi di persone. Oggi sfiora i sette miliardi. Qualcuno dirà "eh ma cent'anni fa chissà come contavano le persone". Vero! Ma basta prendere gli ultimi vent'anni, (si appena venti) e vedere che la popolazione mondiale è aumentata di un miliardo e mezzo.
E allora ditemi, quale sarebbe il 'dato' che può confutare ciò? Se davvero questo 'sistema' producesse soltanto 'truffa', com'è possibile che il mondo umano continui ad allargarsi in questo modo? Com'è possibile che ci sia l'aumento della vita media? Com'è possibile che ci sia l'aumento della cultura media? Com'è possibile che ci sia l'aumento del numero medio di pasti a persona? Del numero medio di abitazioni a persona? E avanti così...
Il tutto ragionando in un'ottica mondiale. Chiaro che facendo un drill-down su base continentale la 'musica' cambia ma, in questo contesto, il drill-down, ha poco senso.

Attenzione, tutto questo che dico è evidente che non è sintomo di 'felicità' ma è INNEGABILE che anche se il mondo è comandato da pochi illuminati beh, fatemelo dire, è comandato bene!
I dati gli danno ragione.

Questo è l’unico punto su cui non sono proprio d’accordo.. io tutto questo benessere non riesco proprio a vederlo, è chiaro che l’avanzare del progresso abbia degli riscontri, fisiologici direi, ma i dati sono molti e valutabili sotto molti aspetti. Per dire è vero che è cresciuto notevolmente il numero di persone ma questo è frutto del benessere? (nota in quali nazioni cresce di più la popolazione) o porta benessere? Io penso a ciò solo come una enorme massa di carne da macello che per questo deve lavorare sempre più tempo con meno remunerazione..
Quali parametri parlano di benessere reale a quali solo di capitalismo esasperato che prima produce e poi genera domanda..io sinceramente non lo so
Potremmo parlare di quel quarto di cittadini europei a rischio povertà, e che il divario tra poveri e ricchi è sempre più ampio (e cosa se non questo è il frutto delle scelte del sistema di potere?!), fino ad arrivare alla crescita record dei sucidi negli ultimi 45 anni (e guarda ora in Grecia)
Banalizzando penso alla famiglia media dei sessantenni/settantenni d’oggi.. un lavoro del capofamiglia,la moglie a casa, di proprietà, le vacanze al mare d’estate e in montagna d’inverno, vita magari modesta ma dignitosa… ed ora…. pronti a lavorare fino alle 22 o oltre con le nuove liberalizzazioni tanto per dirne una.
Ne approfitto, visto che sotto si parlerà di Corano, per citare il libro verde di Gheddafi che descrive bene la situazione in cui ci troviamo a mio avviso “Un lavoratore produce dieci mele per conto della comunità, ed ottiene dalla comunità una sola mela in cambio della sua produzione, ma ciò non basta per soddisfare i suoi bisogni. [tra l’altro in molti casi indotti e non reali] egli continua a lavorare senza stimolo, costretto a sottostare alle condizioni del lavoro in tutta la società” a pena della espulsione aggiungerei per ricollegarmi alla tua citazione di caparezza sul vagabondaggio!

Il problema è che tutto è basato sull'utile anziché sull'utilità. Questo perché, l'utile, è sempre 'confrontabile' con altre variabili economico-matematiche (tipo i tassi di interesse) al contrario dell'utilità che ha, invece, un valore 'astratto' difficilmente valutabile.

Ma veniamo al dunque...se tutto si confronta con il tasso d'interesse...vuoi vedere che il problema è lui?
Su questo, io, sono perfettamente d'accordo. Il tasso d'interesse è il VERO problema di questo mondo. Perché rende l'economia 'innaturale'.

BINGO!!! Il tasso di interesse e ancor più il tasso di interesse su denaro che non esiste in realtà ma è solo il frutto di qualche semplice operazione informatica. Proprio di ieri sera la dichiarazione di Tremonti (comunque uno che alla riunioni del bilderberg c’è andato davvero e che è stato duramente attaccato da alcuni membri per le sue posizioni) a Servizio Pubblico: “nel nuovo capitalismo tu non sei ricco per i beni che ci sono ma sei ricco per la ricchezza che inventi”.
La verità è che c'è anche la soluzione. La visione del tasso d'interesse secondo il Corano. È geniale, perché non preclude la finanza ma, semplicemente, la considera come un commercio e non come un dovere infinito.
Secondo la tradizione del Corano infatti, l'interesse così come sopra esposto è considerato impuro perché non può esistere altro di 'eterno' se non un unico essere supremo. E allora c'è un espediente. In sostanza, se tu hai bisogno di un prestito per fare un investimento, la banca applica un 'costo' di servizio. Che non è un interesse. È un sovrapprezzo per la remunerazione del servizio svolto. Geniale. …


La concezione della finanza islamica spaventa molti l’attuale sistema finanziario occidentale, non è certo la differenza religiosa semmai il fatto i precetti morali comprendono ogni settore della vita pubblica, la cosiddetta umma se ben ricordo (che dovrebbe fungere da filtro dei comportamenti e degli obiettivi).. e in effetti oltre al divieto del tasso d’interesse c’è anche quello alla speculazione e all’incertezza (rischio) e quindi anche nei contratti.
Per integrare, le banche islamiche non concedono prestiti, ma investono in operazioni, contratti di scambio, o partecipazione e quindi la cosa interessantissima è che la remunerazione della banca è direttamente legata alla riuscita dei progetti finanziati e non al rimborso del credito o alle garanzie del debitore. Insomma non devono tifare contro !!! 

Ciò, insieme alla paura che da quelle parti si possa iniziare a farsi pagare il petrolio in euro sono questioni che non fanno dormire tranquillo qualcuno!

Ma io confido davvero nell'uomo. Sono certo che ha pronto più di un 'trucchetto' per allungare la sua esistenza.

Speriamo! Ribadisco comunque il bisogno di consapevolezza, perché è difficile smettere di fumare se a darti un aiuto per farlo è chi ti vende le sigarette!
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