Acciaio ha scritto:

Però nella mia permanenza Desenzanina ho imparato che il cotechino, quello buono buono, è artigianale... e non ha nulla a che vedere con la maggior parte delle cagate commerciali che si trovano in giro normalmente.

Soprattutto nella zona di Mantova dove veramente trovi gente che lo fa.
Tutta un'altra storia (e d'altronde lo paghi 3 volte in più al chilo).

Per non parlare poi di un posto a Suzzara che una sera ci fece trovare il cotechino in "gabbia" ovvero arrotolato nella pancetta... roba da distruzione delle coronarie.

gensi ha scritto:


Chiaro che ci sono "cotechini" e "cotechini".
Ma questo vale per tutte le pietanze. Ci saranno sempre ingredienti e sistema di lavorazione che rendono un piatto da 9 in pagella o da 5. Dipende da tante cose.

Un amico ristoratore una volta mi disse (parlando di pesce) che non è solo un discorso di servire "pesce fresco" o meno. E' proprio un discorso di qualità del pesce. Quando arriva il fornitore mi spiegò, se deve acquistare delle orate per esempio, questo gli mostra orate A,B,C... cambia il prezzo, perchè cambia la qualità del pesce. Sempre orate sono. Ma le A sono molto meglio delle C. Sta al ristoratore decidere cosa servire ai suoi clienti e a che prezzo.

Perciò sicuramente ci sono cotechini "A, B, C".

Discorso chiaro il tuo. Ma io fino a due anni fa ignoravo proprio l'esistenza del cotechino artigianale.

Intanto ho scoperto ieri, sistemando il ripostiglio che c'è un cotechino che scade ad agosto.
Riuscirò ad ingurgitarlo prima che scada?

Devi! Mai mandare a male un cotechino.

Venerdì si parte per le ferie e ieri abbiamo raccolto la bellezza di 70 grammi di foglie di basilico dal nostro giardino.

Fabiola s'è messa all'opera ed ha preparato un pesto genovese pazzesco che mi accompagnerà per tutta la settimana mi sa, vista l'abbondanza.