Wong Fei Hung ha scritto:


Il discorso è molto semplice: la scrittura ha un'applicazione concreta; la storia, la geografia, la letteratura ecc no. Chiunque decida di dedicarsi alla scrittura, così come al cinema e credo a qualsiasi arte, lo fa per utilità e inclinazione personale verso l'arte stessa, non per l'interesse di trasmetterla ad altri. L'arte, soprattutto all'inizio, è una questione intima, al punto che, quando arrivano le prime critiche su qualcosa di tuo, ti senti violato. Poi si deforma leggermente, si spostano i pesi, ma la componente personale è e deve essere sempre l'aspetto più importante, secondo me.
Partendo da questo presupposto, è quasi impossibile trovare persone che abbiano reale interesse e predisposizione verso l'insegnamento in campo artistico. Da qui deriva l'inutilità di frequentare dei corsi. Perché, se ci fossero insegnanti capaci, l'utilità ci sarebbe eccome.

Per le discipline senza applicazione concreta (scienze umanistiche in primis), dovrebbe essere molto più facile trovare persone interessate e predisposte a trasmettere il loro sapere. Generalizzando e idealizzando: l'insegnamento, così come il tuo corso di studi, ha molto più senso.
Non generalizzando e non idealizzando: la categoria degli insegnanti dovrebbe essere rasa al suolo e riformulata. Persone realmente interessate e predisposte all'insegnamento ce ne sono poche (io non ne ho mai conosciute, né nei corsi né a scuola, ma mi concedo dell'ottimismo). Un insegnante che non ha interesse o stanco o non predisposto, ha il dovere di cambiare mestiere. E, se non ha forza e possibilità di cambiare mestiere, ha il dovere di spararsi in testa.

Parlando del mio caso specifico: insegno da poco e ancora per poco a ragazzi dai 14 ai 18 anni. Credevo di trovare qualcosa e ho trovato tutt'altro. Ho dovuto cambiare al secondo appuntamento l'approccio e le intenzioni. Le mie lezioni si sono trasformate da lezioni di scrittura a sedute di gruppo di psicanalisi. Non mi hanno soddisfatto, mentre loro prendevano il numeretto per mettersi in coda e raccontarmi i cacchi loro. Trovo che questa fascia d'età in questo periodo storico sia composta da capre. Se non possono darmi quello che voglio a livello formativo e umano (visto che posso anche essere predisposto, ma sono più interessato alla mia formazione che alla loro), ho il dovere di cambiare mestiere e, se non dovessi avere la forza e la possibilità di farlo, ho il dovere di spararmi in testa.
Ma fortunatamente ho già comunicato che, finito questo ciclo, abbandonerò.

Andy Dufresne ha scritto:


Non ho capito. Sei pugliese? Se sì, di dove?
E il tuo coinquilino di dov'è?

È una disamina molto lucida, così come non ne leggevo da un po' di tempo.
Condivido tutto.

steve_vai_it ha scritto:


Mi ci sono voluti anni di frustrazioni per arrivarci. Se non ne leggevi da tempo, vuol dire che non ci si frustra più come si dovrebbe
Frustratevi!

DQ. ha scritto:


sono di milano ma faccio anche alpinismo e scialpinismo e sono stato davvero ovunque nelle alpi (o quasi)

6Rimbaud ha scritto:


Stupendo! Io scio e passeggio sulle Alpi, a Madonna di Campiglio, ma purtroppo una sola settimana all'anno.

Anche io sono d'accordo su quasi tutto. Quella fascia d'età è particolarmente complessa, e se sono capre è colpa loro fino ad un certo punto; nel tuo caso specifico fai bene a concludere se non senti di riuscire ad ottenere gli obiettivi che ti eri prefissato e sopratutto se i ragazzi non seguono il percorso che tu hai preparato loro, ma parlando di insegnamento come professione nella scuola, pubblica o privata, io penso che gli insegnanti debbano essere in primis degli educatori, proprio perchè sti ragazzi spesso non ricevono una educazione adeguata in casa...per questo è un mestiere difficile, non si può pretendere di passare solo nozioni tecniche, ci vuole molto di più

Wong Fei Hung ha scritto:


Non conosco le vostre esperienze e hai ragione, hanno il compito di educare e per farlo devono conoscere l'educazione. Ma ancor prima di questo, bisognerebbe assicurarsi che questi professori non siano degli squilibrati. E con "squilibrati" non intendo dei serial killer ma delle persone che non hanno un equilibrio personale. Tutti i professori che ho conosciuto io, soprattutto a scuola, erano persone completamente fuori equilibrio. Se non sei interessato a te stesso, come puoi essere interessato agli altri? Se non capisci te stesso, cosa potrai mai capire degli altri? E' una vocazione che spetta a pochi eletti. I miei professori non erano eletti né tantomeno lo sono io, solo che io mi ritiro dalle scene, mentre loro hanno fatto 40 anni di insegnamento e migliaia di vittime. Auguro a te e al mondo che tu lo sia.
Ancora si insegna con i libri in mano, ancora si legge il capitolo di storia, ancora si batte il pugno sulla cattedra e ancora si alza la voce perché "a casa non insegnano l'educazione".

E' un problema sociale e culturale, non scolastico.

Ti racconto il mio aneddoto:
mentre stavo facendo lezione, un ragazzo di 18 anni risponde al cellulare e si mette a parlare in classe. Blocco la lezione e aspetto. Finita la sua telefonata, il ragazzo ride imbarazzato.
Gli chiedo: "in classe, a scuola, tu rispondi al cellulare durante la lezione?"
Lui: "ogni tanto sì, dipende dall'urgenza"
Io: "perché lo fai?"
Lui maschera il panico per la strana domanda con la spocchia: "perché mi chiamano"
Io: "è una mancanza di rispetto verso me e i tuoi compagni, lo sai?"
Lui: "ma se mi chiamano! ...sì, scusa"
Io: "non devi chiedermi scusa"
Lui: "non risponderò più oppure uscirò fuori"
Io: "non ho detto questo. Se vuoi rispondere, fallo. Il problema è che tu non avverti tutto questo come una mancanza di rispetto e non senti il bisogno di portare rispetto".

Poi il discorso è andato avanti e verteva attorno al fatto che secondo me non ha senso dirgli di non farlo perché farlo è irrispettoso, ma ha più senso fargli sentire la mancanza del bisogno. Bisogna stare attenti a parlare di educazione ed educatori, perché sono termini troppo vaghi. Ma sono sicuro che tu sappia di cosa sto parlando.

un giorno sarete tutti miei pazienti

6Rimbaud ha scritto:


Di cosa ti occupi?

DQ. ha scritto:


studio psicologia, dopo aver mollato giurisprudenza con grande ritardo

6Rimbaud ha scritto:


A che anno sei?

DQ. ha scritto:


ho iniziato a settembre.. studio all'università di bologna, che per psicologia ha sede a cesena, dove mi sono trasferito

6Rimbaud ha scritto:


E quanti anni hai?

DQ. ha scritto:

Cavoli, mi fai paura.
Gli ultimi sette anni di vacanza li ho fatti anche io in Puglia (la fidanzata è originaria di lì pur essendo nata a Genova) zona Alberobello-Castellana Grotte e, quella strada "interna" che passa da Altamura ed arriva poi a Potenza l'ho fatta almeno cinque volte mentre a Matera ci sono stato due volte per incontrare un mio caro amico.

E tutto quello che hai descritto sui paesaggi è vero. Incredibilmente vero.

Sul discorso Basentana io non so veramente come spiegarlo.

Sono nato in Piemonte, l'Italia l'ho girata parecchio e Genova mi ha adottato da più di 10 anni inframmezzati da due anni passati a pochi chilometri a sud del Lago di Garda.

Insomma io in Basilicata ci sono stato si e no 3 settimane in totale della mia vita.
Eppure te lo giuro. Ogni volta che mi addentro tra quelle montagne, su quella strada mi sembra come se fossi ritornato a casa.
È una sensazione pazzesca.

DQ. ha scritto:


Sì verissimo, hai esposto bene il problema, difatti io ho avuto un percorso formativo assurdo a causa di "professori" che non sapevano fare il loro lavoro, per cui capisco benissimo quello che dici...sinceramente non so se ho tutte le qualità, questo lo potrei verificare solo alla prova dei fatti, penso però di poter dare un buon esempio anche attraverso i miei valori e il mio comportamento, oltre ad essere sempre riuscito ad entrare in sintonia con i ragazzi più giovani cui ho fatto ripetizioni, o ai quali insegno in palestra, anche se il lavoro del professore è un altro paio di maniche rispetto a questi impegni...

6Rimbaud ha scritto:



Se non mi faranno fare quello che voglio, è probabile che impazzirò, preparati bene mi raccomando...

I peggior professori comunque sono quelli universitari.
Almeno nella mia piccola esperienza.
Un buon 90% è gente arrivata che fa tutt'altro ed ai quali non fotte assolutamente nulla dello studente.

E chiudo la questione perché non ho voglia e tempo di aggiungere e/o ricordare spiacevoli aneddoti.

Devo dire che invece alle superiori sono stato discretamente fortunato trovando insegnati con un po' d'entusiasmo.

E poi uno di religione che ci raccontava di esorcismi e che quattro anni dopo, in un'altra scuola, venne arrestato e condannato perché investii con la sua macchina uno studente che lo aveva preso per i fondelli in classe!

Ah no, cazzo, mi correggo... era ancora nel mio ex Istituto tecnico quando accadde!!! Ero io che già facevo l'università nel 2009 per fortuna!!!

www.studenti.it/news/professore-di-religione-investe-2-studenti

www.crimeblog.it/post/2184/cuneo-professore-di-religione-investe-di-proposito-due-suoi-ex-studenti

www.ilmessaggero.it/HOME_INITALIA/CRONACANERA/cuneo_professore_di_religione_punta_auto_contro_due_ex_studenti_e_li_investe/notizie/47368.shtml

6Rimbaud ha scritto:



Ti farei impazzire e poi mi toccherebbe farti da psicologo.