ho avuto più tempo per scrivere questo racconto rispetto alle precedenti tornate
tuttavia, paradossalmente, l'ho scialacquato fino a ridurmi a scrivere la notte del penultimo giorno e la sera dell'ultimo
è pacifico che un atteggiamento così sciagurato da parte mia non abbia potuto rendere appieno giustizia a un soggetto così interessante
la parte introduttiva è molto agile, e un po' scarna, anche perché la storia non può soffermarsi troppo sul suo presupposto imho (anche se ammetto che sono stato un po' spiccio)
il postino acquista autonomia di azione per puro destino, con una serie di coincidenze: viene licenziato ed è visibilmente scosso (ma, essendo una persona devota al suo lavoro, va a recapitare le lettere anche se sa che sarà il suo ultimo giorno di lavoro), si scontra con la donna e perde tempo, legge la lettera aperta anche se non dovrebbe, si commuove alla vista degli alberi che vengono abbattuti e anzi cerca, timidamente, di capire il perché della violenza espressa dagli uomini, decide di portare una lettera prima di un'altra e, finalmente, trova la soluzione a tutto: fa scegliere a una persona una cosa
tutto questo si sviluppa progressivamente, risvegliando la coscienza del postino che, nei giorni routinari, non si era mai accorto bene delle cose che gli stavano attorno.. invece, col pretesto del ritardo, avevo la possibilità di fargli vedere e provare cose diverse
nel finale addirittura non consegna la lettera al destinatario (che, perlatro, nemmeno era il destinatario giusto)
come al solito, la storia volevo che insegnasse qualcosa, che avesse uno scopo
credo che uno scritto senza scopo, ovverosia solo descrittivo, solo immaginifico, solo esibizionistico, non debba pretendere poi di essere ricordato
qui per esempio ho preso una tematica che parlava della città dei folli.. e ci ho costruito una storia che parlasse delle scelte che, a ben vedere, decidono in toto la nostra stessa vita
lamorale è proprio questa: il destino non esiste.. tutt'alpiù lo creiamo attraverso le nostre scelte.. se poi queste coincidono talvolta con esso, è una mera coincidenza