"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto." (Italo Calvino)
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ARGOMENTO: [#3] La città dei folli (commenti)

Re: [#3] La città dei folli (commenti) 18/04/2012 01:42 #5565

Purtroppo anche questa volta ho marcato visita (avevo un'idea, ma per distrazioni varie e impegni che si sono infittiti proprio sul finire di Marzo non sono riuscito darle una forma).

I miei complimenti comunque a 6Rimbaud per la vittoria!
Dei racconti ho letto proprio solo quello del vincitore e mi è piaciuto: un bel 7 pieno, media tra una storia di per sé frizzante, originale, ben scritta e accattivante, e un soggetto di fondo che non mi ha convinto in toto devo dire.
Sarò più preciso nei commenti che spero di postare fra non molti giorni, ma ho avuto l'impressione, a riguardo di questo secondo punto, che alcuni concetti siano stati un po' "buttati lì", laddove invece l'autore stesso si era mostrato nelle precedenti tornate tra i più attenti nella cura dei dettagli e a livello appunto concettuale. Ad esempio il link 'politica eccessivamente liberale - gente totalmente passiva e incapace di prendere decisioni' mi sembra un po' forzato o comunque non esplicitato a dovere; oppure - questa forse me la sono persa: cosa rende il postino tanto speciale da essere di fatto l'unico ad avere un minimo di autonomia di azione?
Marco

"Midnight is where the day begins."
Ultima modifica: 18/04/2012 01:43 Da marcoslug.

Re: [#3] La città dei folli (commenti) 18/04/2012 14:31 #5569

ho avuto più tempo per scrivere questo racconto rispetto alle precedenti tornate

tuttavia, paradossalmente, l'ho scialacquato fino a ridurmi a scrivere la notte del penultimo giorno e la sera dell'ultimo

è pacifico che un atteggiamento così sciagurato da parte mia non abbia potuto rendere appieno giustizia a un soggetto così interessante

la parte introduttiva è molto agile, e un po' scarna, anche perché la storia non può soffermarsi troppo sul suo presupposto imho (anche se ammetto che sono stato un po' spiccio)

il postino acquista autonomia di azione per puro destino, con una serie di coincidenze: viene licenziato ed è visibilmente scosso (ma, essendo una persona devota al suo lavoro, va a recapitare le lettere anche se sa che sarà il suo ultimo giorno di lavoro), si scontra con la donna e perde tempo, legge la lettera aperta anche se non dovrebbe, si commuove alla vista degli alberi che vengono abbattuti e anzi cerca, timidamente, di capire il perché della violenza espressa dagli uomini, decide di portare una lettera prima di un'altra e, finalmente, trova la soluzione a tutto: fa scegliere a una persona una cosa

tutto questo si sviluppa progressivamente, risvegliando la coscienza del postino che, nei giorni routinari, non si era mai accorto bene delle cose che gli stavano attorno.. invece, col pretesto del ritardo, avevo la possibilità di fargli vedere e provare cose diverse

nel finale addirittura non consegna la lettera al destinatario (che, perlatro, nemmeno era il destinatario giusto)

come al solito, la storia volevo che insegnasse qualcosa, che avesse uno scopo

credo che uno scritto senza scopo, ovverosia solo descrittivo, solo immaginifico, solo esibizionistico, non debba pretendere poi di essere ricordato

qui per esempio ho preso una tematica che parlava della città dei folli.. e ci ho costruito una storia che parlasse delle scelte che, a ben vedere, decidono in toto la nostra stessa vita

lamorale è proprio questa: il destino non esiste.. tutt'alpiù lo creiamo attraverso le nostre scelte.. se poi queste coincidono talvolta con esso, è una mera coincidenza
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Re: [#3] La città dei folli (commenti) 18/04/2012 16:11 #5570

Grazie mille per le delucidazioni sul racconto e la genesi dello stesso.
Sul ruolo del postino e la sua metamorfosi mi hai convinto. Concordo anche sul fatto che che, per esigenze di spazio, non ci fosse modo di introdurre nel dettaglio il contesto, perché questo avrebbe tolto lo spazio necessario alla storia, però, vista la portata del mondo (in termini di singolarità) in cui la stessa si muove, avrei specificato qualcosina in più: qualche esempio per far capire come i cittadini (non) si comportano e come si sono ridotti in quello stato, il ruolo e l'effetto delle lettere (allo stato attuale rimane un po' inspiegabile/inspiegato il fatto che delle "profezie secche" possano infondere nei rispettivi cittadini le linee guida su come comportarsi/decidere durante tutta la giornata)...
A ben vedere, senza nulla togliere alla bella trama (valevolissima di essere raccontata), secondo me avresti potuto anche costruire un racconto di sola descrizione del mondo accennato , centrando se vogliamo ancora di più il tema di giornata.
Marco

"Midnight is where the day begins."
Ultima modifica: 18/04/2012 16:13 Da marcoslug.

Re: [#3] La città dei folli (commenti) 18/04/2012 16:37 #5571

marcoslug ha scritto:
Grazie mille per le delucidazioni sul racconto e la genesi dello stesso.
Sul ruolo del postino e la sua metamorfosi mi hai convinto. Concordo anche sul fatto che che, per esigenze di spazio, non ci fosse modo di introdurre nel dettaglio il contesto, perché questo avrebbe tolto lo spazio necessario alla storia, però, vista la portata del mondo (in termini di singolarità) in cui la stessa si muove, avrei specificato qualcosina in più: qualche esempio per far capire come i cittadini (non) si comportano e come si sono ridotti in quello stato, il ruolo e l'effetto delle lettere (allo stato attuale rimane un po' inspiegabile/inspiegato il fatto che delle "profezie secche" possano infondere nei rispettivi cittadini le linee guida su come comportarsi/decidere durante tutta la giornata)...
A ben vedere, senza nulla togliere alla bella trama (valevolissima di essere raccontata), secondo me avresti potuto anche costruire un racconto di sola descrizione del mondo accennato , centrando se vogliamo ancora di più il tema di giornata.


beh ma proprio questo viene svelato alla fine

le profezie danno delle indicazioni che non sempre si avverano

è solo la gente che si autoconvince che sono vere sempre.. e così ha imparato a vivere ed è felice

il protagonista fa il postino, ma crede fermamente di essere un campione di ciclismo

che poi nel finale si possa intuire che magari in effetti è davvero un campione di ciclismo lo lascio giudicare ai lettori

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Re: [#3] La città dei folli (commenti) 19/04/2012 12:25 #5573

jackthetripper ha scritto:
Il distacco del piccione Voto: 6.5

L'idea non è malvagia, la trama non dispiace; il racconto ha un suo piglio anche dal punto di vista stilistico, però a tratti appare un po' sciatterello. Hai perso mezzo voto con l'entrarci dentro agli edifici del terzo rigo, un brivido mi pervade ancora!
[b]



mi hai fatto dubitare ma credo si possa scrivere. Quali erano per te le parti un po' sciatte?
"Signorine, non è certo sotto le specie del vocabolario e della sintassi che la Letteratura inizia a sedurci" Paul Valéry
Tempo generazione pagina: 0.23 secondi
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