Acciaio ha scritto:
Finchè morte non ci separi
Idea interessante e racconto piacevole. La figura del sacerdote Vudù è molto accattivante, sarebbe stato bello poterla sviscerare meglio in un racconto più lungo, magari inserendo degli spezzoni del suo passato. Nel complesso è tra quelli che ho preferito a parte qualche virgola qua e la che secondo me andavano meglio gestite
però, dopo averlo riletto con calma, continuo a rimugginare sul discorso "fanatismo" e sui personaggi di questo racconto. Per me sia il protagonista, sia il sacerdote non sono colti da fanatismo, anzi, dimostrano buon senso. Mi spiego. Gambino vuol salvare a tutti i costi sua moglie e avendo soldi a palate sta provando ogni sistema possibile. Questo è fanatismo? Non credo. Chiunque di noi al suo posto farebbe lo stesso e anzi, alla fine, dopo che gli è stato mostrato cosa poteva succedere se continuava col suo proposito è inorridito e ha ringraziato il sacerdote. Buon senso e signorilità nel fare ugualmente la donazione nonostante non abbia ottenuto quel che voleva.
Il sacerdote è fanatico? Assolutamente no. Cerca di indirizzare Gambino verso la giusta strada senza essere insistente o mettendo al centro di tutto la sua religione. Non è un invasato o un ciarlatano. Sembra piuttosto un'eccellente guida spirituale per la sua gente e una persona che si comporta secondo coscienza.
Rimane solo la scena del Signor Uruk e della moglie zombie. Lui è fanatico perchè ama quella cosa che non è più umana. Ama l'averla con se nonostante avesse dovuto lasciarla andare a tempo debito. Ma nel complesso del racconto quanto conta? Molto poco. Ecco, per un racconto incentrato sul fanatismo mi sembra rilegato molto in secondo piano. I protagonisti non sono fanatici, mentre una comparsa che fa capolino lo è. Mi pare troppo poco. Questa è l'impressione che ho avuto e per cui ho abbassato il mio voto finale.
Il mio intento era passare da un fanatismo di tipo religioso (rappresentato dal rituale a cui assiste il protagonista) a uno "di amore", o comunque nei confronti di una persona, identificato da Uruk. Robert avrebbe dovuto incarnare un protagonista che passa attraverso questi due tipi di fanatismo senza esserne per fortuna intaccato.
Purtroppo la mancanza di spazio mi ha impedito di sviscerare meglio la storia, anzi direi che più che una mancanza di spazio è stata sicuramente una mancanza mia di esperienza nella scrittura.
Un racconto con fanatismo come tema non deve per forza avere un protagonista fanatico, era questo il mio obbiettivo.
I due si erano già sentiti nei giorni precedenti, sia dopo la prima donazione di Robert sia per prendere un appuntamento, e Robert aveva già spiegato la sua mancanza di fede al sacerdote.
Comunque se hai pensato tutte ciò evidentemente non sono stato ben in grado di far capire questa cosa, ossia il fatto che si erano già sentiti.
"Robert tirò fuori una busta e la porse all'Houngan; questi la aprì ed estrasse un assegno a sei zeri, intestato alla comunità." - Nonostante si capisca bene il senso di quello che significa, un assegno non si può intestare "alla comunità". Si poteva mettere alla Chiesa tal dei tali o al sacerdote, o in bianco facendo dire una frase a Gambino in merito. O evitare il discorso sull'intestazione, inserendo la frase "questo è per lei e la sua comunità". O una cosa simile.
Giustissimo, in effetti la frase originale era molto più lunga e chiara, purtroppo è una delle tante frasi che ha subito pesanti tagli per rientrare nei caratteri.
Frase meglio riuscita:
"Falliranno, come sempre hanno fallito, perché il Vudù non è solo una religione: è l'unico mezzo con cui gli uomini possono realmente entrare in contatto con Dio; è dentro ognuno di noi, anche dentro di lei. Il Vudù è ovunque, signor Gambino."
Grazie per il commento dettagliato!