"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto." (Italo Calvino)
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ARGOMENTO: [#1] - Cena (commenti)

Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 10:45 #18483

White Lord ha scritto:
Eccomi qua! Intanto ringrazio tutti voi per l'apprezzamento verso il mio racconto, per il premio critica (a sto giro ci tenevo moltissimo e sono orgoglioso di questa unanimità) e soprattutto Max per questo revival di UniVersi!
Ma andiamo ai racconti!

L'ultima cena del silenzio
Ne ho apprezzato molto la scrittura decisamente evocativa. Il racconto trasmette molto bene le emozioni che l’autore vuole comunicare, rendendosi molto gradevole a dispetto della trama tutto sommato non molto originale, e si viene accompagnati molto bene nella graduale, crescente solitudine della protagonista.
Mi è piaciuto molto l’incipit (“causa e conseguenza del profondo affetto, e per questo sua rappresentazione più sincera”) che svolge molto bene il suo lavoro di incipit presentando quasi ironicamente la visione tutta soggettiva e vagamente distorta di Vittoria, che vede sincerità e autenticità nella sua ritualità forzata e artificiosa.
C’è un leggero calo nella parte centrale, soprattutto a livello narrativo, con l’espediente un po’ surreale che dà la svolta al racconto. Nota surreale che ho trovato leggermente sgradevole al palato (nonostante in genere lo apprezzi molto) ma che stona leggermente in un racconto che, per il resto, surreale non mi pare voglia essere. Non saprei dire se sia l’espediente di per sé o il modo un po’ affrettato con cui viene presentato, ma che una famiglia a caccia di un parente sconosciuto possa entrare nella vita della protagonista in modo così brusco, saltando ogni cerimonia mentre commette un errore di persona così marchiano, spezza un po’ la sospensione dell’incredulità. Forse allungare e curare un po’ di più questo passaggio, giustificando il tutto con un approccio più graduale della nuova famiglia, avrebbe reso il racconto più fluido… o forse ne avrebbe al contrario spezzato il ritmo, chissà.
È comunque un peccato veniale: il racconto si riprende in fretta e sfocia in un finale che mi ha conquistato. Bellissima la metafora finale della risata che erutta e scaccia il silenzio. Un premio critica assegnato senza troppi dubbi: lo stile è decisamente il punto forte di questo racconto.
Ho una sola perplessità: non mi è ben chiaro cosa rappresenta quel “Qua!” indicato come “verso della papera”, da dove arriva e chi lo pronuncia esattamente, o cosa raffiguri.



Qui in Brianza le papere fanno qua! Lo pronuncia la bambina, raffigura la sua innocenza che sconfigge un mostro gigantesco come il silenzio di decenni.
Ti ringrazio per il commento, non mi dilungo perché penso tu abbia detto tutto in modo a dir poco whitesco. Hai probabilmente ragione anche sulla banalità dell'espediente narrativo. Ma, arrivato in quella situazione, avevo già deciso il finale e mi ero trovato con una protagonista troppo sola perché qualcuno la andasse a trovare volontariamente. Volevo mantenere l'atmosfera più cupa e quindi parlare di un lontano parente, o di un nipote, o addirittura di un amico mi sembrava troppo smielato. In questo modo, noi sappiamo che Vittoria sarà sempre consapevole della sua bugia, entrando in un'altra perfezione immaginaria, esattamente come quella della sua prima famiglia. Questa era l'idea, che probabilmente non sono riuscito a esprimere in modo adeguato

White Lord ha scritto:
Asintoto ha scritto:
L'ispirazione del "colpo di scena" è un racconto molto bello di Gabriel Garcia Marquez, La luce è come l'acqua, che consiglio a tutti di leggere


Ma dai? Marquez è uno dei miei scrittori preferiti, ma non conosco minimamente la sua produzione di racconti... Me lo segno! Grazie!


Per non floodare: sì, ne ha una produzione anche piuttosto prolifica, ne ho qui a casa un'antologia
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Ultima modifica: 11/05/2021 10:48 Da Asintoto.
Ringraziano per il messaggio: White Lord

Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 11:08 #18484

Asintoto ha scritto:

Sul secondo commento: dovrei ora rileggere perché non ricordo, ma avevo intuito che una ragazza menzionata da una parte fosse ricomparsa da un'altra parte se ricordo bene? Ma secondo me il lasciare il dubbio al lettore va benissimo!


Attendo i commenti di tutti e poi rispondo in merito.

Più che lasciare il dubbio, in questo caso semplicemente volevo semplicemente evitare l'effetto spiegone americano. Mi piace che in un racconto/romanzo (o anche film/serie, se è per questo) ci siano delle sottigliezze che vanno cercate, trovate, scoperte, come un vero tesoro per chi si concede una lettura attenta o, eventualmente, una seconda o una terza.

Nel caso specifico non è nulla di che, se non un dettaglio che mi pareva brutto esplicitare più del dovuto.
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 11:10 #18485

Asintoto ha scritto:
modo a dir poco whitesco


Non son sicuro di cosa voglia dire, se non forse "inutilmente prolisso", ma mi piace molto il neologismo!
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Ultima modifica: 11/05/2021 11:15 Da White Lord.

Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 12:51 #18486

White Lord ha scritto:
Asintoto ha scritto:
modo a dir poco whitesco


Non son sicuro di cosa voglia dire, se non forse "inutilmente prolisso", ma mi piace molto il neologismo!


Ma guarda, per quanto riguarda i commenti, credo che essere prolisso sia un bene!
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 19:20 #18488

White Lord ha scritto:
Asintoto ha scritto:
modo a dir poco whitesco


Non son sicuro di cosa voglia dire, se non forse "inutilmente prolisso", ma mi piace molto il neologismo!



Whitesco é bellissimo
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 20:53 #18489

White Lord ha scritto:
Asintoto ha scritto:

Tutte le cene del mondo: 7,5 + PC
Ho dato il secondo posto perché postato dopo la scadenza originaria. A me personalmente non piace uno stile così elaborato -ma so di essere una minoranza, questo non impatta sul voto.


Lo capisco benissimo e valgono le considerazioni già fatte in risposta a Tava. Mi sorprendi comunque un po', dato che ti ho sempre ritenuto uno di quelli dallo stile più elaborato di UniVersi e sei stato per questo il mio premio critica a questo giro e, mi pare, anche in passato.

Asintoto ha scritto:
Molto leggero e godibile, riesce a descrivere la vita di persone che escono dall'ombra per rientrarci, facendomi chiedere se e chi tra loro si conosca, quali dei personaggi menzionati nella storia dell'uno possano appartenere alla storia dell'altro.


A tal riguardo c'è una correlazione voluta fra due personaggi e mi sono chiesto a lungo se lo avessi reso sufficientemente chiaro. Non mi piace imboccare il lettore e sono stato combattuto fra l'essere ancora più sottile o aggiungere qualche indizio (mi son detto che ciò che sembrava estremamente chiaro a me lo era solo in quanto autore), ma a questo punto mi chiedo: qualcuno se n'è accorto?


Si tranquillo, è abbastanza evidente
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 21:08 #18490

White Lord ha scritto:
Eccomi qua! Intanto ringrazio tutti voi per l'apprezzamento verso il mio racconto, per il premio critica (a sto giro ci tenevo moltissimo e sono orgoglioso di questa unanimità) e soprattutto Max per questo revival di UniVersi!
Ma andiamo ai racconti!


Grazie, ma non è stata di Marco l’idea di fare un’ altra tornata?


Fagiani a cena
Adoro! Racconto geniale! Mi sono sganasciato dal ridere. Ritmo e tempi comici assolutamente perfetti! Freddure che in qualche caso si potrebbero giudicare tranquillamente come banali o troppo idiote per far sorridere, riescono a trovare qui una comicità inusitata semplicemente per mano della penna dell’autore, che le inserisce magistralmente nel ritmo dei dialoghi. Il meccanismo comico è inappuntabile!
A dare ancora più forza al surrealismo e all’assurdità dei dialoghi concorre lo stile delle descrizioni, al contrario molto raffinate e curate: l’estremo contrasto rafforza imprevedibilmente tutto l’impianto. Scrivere per far ridere è secondo me una delle cose più difficili in assoluto, nel mondo della scrittura, e questo racconto secondo me rivela un autentico talento.
Unico appunto: un uso un po’ generoso delle virgole, laddove a mio parere sarebbero più indicati altri segni di interpunzione.
Parentesi divertente: ci sono quasi rimasto leggendolo, dato che il racconto è ambientato a Bologna (non mi pare di averti chiesto il perché della scelta) e vede protagonista un soggetto di nome Tony. Uno dei miei migliori amici si chiama esattamente Tony (con la y), ama giocare a fare il detective e coltiva zafferano (e ci sono parecchie altre coincidenze qua e là). Ho pensato si fosse rotto Matrix.


Beh che dire se non grazie?
Considera che questo è il massimo che so fare, delle buone idee buttate giù così così, meglio non so scrivere.
Mi fa molto piacere invece che ti sia riuscito a cogliere i tempi comici che per una volta ho provato a scandire con più precisione, volevo che si creasse un’ atmosfera liscia, di tranquillità, poi la battuta all’improvviso! Anzi... !!!
Le battute non sono eccellenti, alcune riciclate ma ci stavano tutte bene.

La punteggiatura... considera che ogni due tre parole mi chiedo se metterci qualcosa oppure no, proprio non ce l’ho.


La coincidenza è veramente incredibile.



.
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 21:15 #18491

White Lord ha scritto:
Cichetto ha scritto:

Ehi è vero, c’è un buco narrativo notevole con la cosa dei cellulari; potrei, anzi potevo, risolverlo dicendo che era lui a sentirsi al sicuro avendo avuto delle accortezze (che sia un po’ suonato spero traspaia) ma che sarebbe stato arrestato di li a poco. Comunque non ci avevo fatto caso.

Anche per te quindi il colpo di scena e poco valido, che pugnalate mi state dando.
Ok che poteva toglierlo di mezzo in tanti modi, l’ idea era di giustificare il motivo della cena, se il tema fosse stato adrenalina forse gli avrei fatto manomettere il paracadute per dire.


Faccio ancora l'avvocato non richiesto, ma se non altro dò un parere diverso sulla questione. Secondo me un racconto di questo tipo può concedersi qualche "ingenuità" narrativa in più, sorretta dall'assurdità di fondo che permea tutto il racconto. Sono uno che bada molto alle incoerenze di trama, ma ovviamente non può essere lo scopo di un racconto del genere quello di fornire una narrazione particolarmente realistica.

Allo stesso modo il finale di un racconto umoristico penso debba essere finalizzato innanzitutto a far sorridere e non necessariamente deve essere degno di un grande giallo. In questo senso quello scelto in questo caso mi sembra perfetto.


Mmm ci può stare anche la tua versione.
Mi sono venuti in mente alcuni film di fantascienza, quelli seri dove Tutte le regole nello spazio vengono rispettate e quelli un più allegri dicendo, dove le astronavi fanno rumore bello spazio o che non badano a tutte le regolette.
Però dare un senso investigativo è sempre meglio.
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 21:19 #18492

Asintoto ha scritto:
Cichetto ha scritto:
6.5 - L’ultima cena del silenzio
COMMENTO

Un racconto strano, la prima parte mi è piaciuta molto, la seconda meno, qualche punto non l’ho capito neanche a fondo.
La tristezza regna, anche nel finale c’è un po’ di allegria ma rimane l’idea che l’animo della protagonista sia sempre cupo, solo un po’ risollevato.
Anche il rituale della cena a tutti i costi è molto italiano, ben esposto, altra cosa che mi è piaciuta molto è la percezione di Vittoria che non si rinnova, dopo aver fatto da mamma e nonna in pratica non ha null’altro.

Là madre naturale invece non ho capito molto il senso, hanno sbagliato persona?
Era per giustificare tutta la gente allegra?
E l’acqua viscosa cosa rappresenta, la rottura del silenzio o anche altro?

Ci sono delle parole/verbi non sempre usati ma molto belli, come crebbero, diafane e una tra le mie preferite che è formidabile. Dove la metti da una marca e in più alla frase.

Faccio questo commento (e anche tutti gli altri che seguiranno) dopo una rilettura, ho perso i commenti a caldo di qualche gg fa.
Col senno di poi avrebbe meritato mezzo punto in più ma sempre al terzo posto.


Grazie Max! Sì, è uno scambio di persona. E' forse un'espediente un po' forzato, come ha scritto anche White, ma avevo bisogno di una svolta nella trama.
La rottura del silenzio rappresenta la personificazione del silenzio, che era avvenuta lentamente durante il racconto attribuendogli modi di dire umanizzanti: il silenzio che si sedeva a tavola, che cresceva -tutte cose che si possono dire in modo figurato, o in modo reale. La rottura del silenzio diventa quindi un'esplosione vera e propria.
Ti ringrazio per il commento positivo! L'atmosfera cupa e senza speranza era sicuramente uno degli elementi principali, sono contento che sia passata



Ma come..
mi bacchetti sulla verosimiglianza e poi fai ste robe? Scherzo

Però un parente sarebbe stato meglio, o addirittura sai cosa? Una persona che vive con qualcosa di suo in corpo, donazione degli organi.
Sai quei film dove una ragazza bussa alla porta di una sconosciuta che ha cercato per tutto il film?
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 21:24 #18493

Cichetto ha scritto:

Grazie, ma non è stata di Marco l’idea di fare un’ altra tornata?


Ricordavo di averti fatto pressione a Dicembre, in seguito a un tuo messaggio, ma estendo con piacere i ringraziamenti a Marco, che è sempre stato uno strenuo supporter di UniVersi anche quando l'entusiasmo si è abbassato, ma pure a Tava e a Gensi che hanno onorato questa special edition! Alla fine nulla è possibile senza chi scrive!

Cichetto ha scritto:

Beh che dire se non grazie?
Considera che questo è il massimo che so fare, delle buone idee buttate giù così così, meglio non so scrivere.
Mi fa molto piacere invece che ti sia riuscito a cogliere i tempi comici che per una volta ho provato a scandire con più precisione, volevo che si creasse un’ atmosfera liscia, di tranquillità, poi la battuta all’improvviso! Anzi... !!!
Le battute non sono eccellenti, alcune riciclate ma ci stavano tutte bene.


Secondo me ti sminuisci troppo. In un pizzico di convinzione in più puoi trovare quell'ingrediente utile ad alzare ulteriormente l'asticella.
Mi è anzi venuta la curiosità di leggere gli altri tuoi racconti recenti, che non ho letto non seguendo UniVersi da un po'. Nel caso ovviamente commenterò!
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 21:33 #18494

Cichetto ha scritto:

Mmm ci può stare anche la tua versione.
Mi sono venuti in mente alcuni film di fantascienza, quelli seri dove Tutte le regole nello spazio vengono rispettate e quelli un più allegri dicendo, dove le astronavi fanno rumore bello spazio o che non badano a tutte le regolette.
Però dare un senso investigativo è sempre meglio.


Secondo me il fulcro della questione è: "cosa volevi scrivere?" e "a che genere ascrivi il tuo racconto?".

Nell'esempio che hai fatto, l'intento del regista può essere quello di fare un film di hard scifi, con un focus sul futuro tecnologico, così come un film d'azione ambientato nello spazio, con un focus sui combattimenti spaziali. Le esigenze narrative si devono adattare di conseguenza.

Nel tuo caso, volevi scrivere un giallo arricchito da personaggi un po' estrosi, o un racconto comico-surreale orientato principalmente a far sorridere? Nel primo caso la critica di Marco coglie nel segno, nel secondo forse un'eccessiva attenzione a certi dettagli avrebbe rovinato il tutto. A volte non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 21:43 #18496

White Lord ha scritto:
Cichetto ha scritto:

Grazie, ma non è stata di Marco l’idea di fare un’ altra tornata?


Ricordavo di averti fatto pressione a Dicembre, in seguito a un tuo messaggio, ma estendo con piacere i ringraziamenti a Marco, che è sempre stato uno strenuo supporter di UniVersi anche quando l'entusiasmo si è abbassato, ma pure a Tava e a Gensi che hanno onorato questa special edition! Alla fine nulla è possibile senza chi scrive!

Cichetto ha scritto:

Beh che dire se non grazie?
Considera che questo è il massimo che so fare, delle buone idee buttate giù così così, meglio non so scrivere.
Mi fa molto piacere invece che ti sia riuscito a cogliere i tempi comici che per una volta ho provato a scandire con più precisione, volevo che si creasse un’ atmosfera liscia, di tranquillità, poi la battuta all’improvviso! Anzi... !!!
Le battute non sono eccellenti, alcune riciclate ma ci stavano tutte bene.


Secondo me ti sminuisci troppo. In un pizzico di convinzione in più puoi trovare quell'ingrediente utile ad alzare ulteriormente l'asticella.
Mi è anzi venuta la curiosità di leggere gli altri tuoi racconti recenti, che non ho letto non seguendo UniVersi da un po'. Nel caso ovviamente commenterò!



Lascia stare, nulla di decente. L’unico di questo genere (very funny) è su Universi 4, il primo tema America
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 21:50 #18497

White Lord ha scritto:
Cichetto ha scritto:

Mmm ci può stare anche la tua versione.
Mi sono venuti in mente alcuni film di fantascienza, quelli seri dove Tutte le regole nello spazio vengono rispettate e quelli un più allegri dicendo, dove le astronavi fanno rumore bello spazio o che non badano a tutte le regolette.
Però dare un senso investigativo è sempre meglio.


Secondo me il fulcro della questione è: "cosa volevi scrivere?" e "a che genere ascrivi il tuo racconto?".

Nell'esempio che hai fatto, l'intento del regista può essere quello di fare un film di hard scifi, con un focus sul futuro tecnologico, così come un film d'azione ambientato nello spazio, con un focus sui combattimenti spaziali. Le esigenze narrative si devono adattare di conseguenza.

Nel tuo caso, volevi scrivere un giallo arricchito da personaggi un po' estrosi, o un racconto comico-surreale orientato principalmente a far sorridere? Nel primo caso la critica di Marco coglie nel segno, nel secondo forse un'eccessiva attenzione a certi dettagli avrebbe rovinato il tutto. A volte non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.


Volevo scrivere un racconto principalmente simpatico, se mi fossi accorto di questa leggerezza sui telefoni avrei sicurante corretto. Può essere divertente ma anche coerente senza tante precisazioni. Anzi in questo racconto il fatto di sentirsi al sicuro quando invece era chiaro che lo avrebbero arrestato poco dopo poteva essere anche più comico
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Ultima modifica: 11/05/2021 21:50 Da Cichetto.

Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 22:09 #18499

Cichetto ha scritto:

Lascia stare, nulla di decente. L’unico di questo genere (very funny) è su Universi 4, il primo tema America


Mamma mia... sei peggio di me!

Quello me lo ricordo e mi pare lo avessi apprezzato, anche se sicuramente da allora sei cresciuto come autore.
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Ses ailes de géant l'empêchent de marcher."

Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 22:56 #18501

White Lord ha scritto:
Cichetto ha scritto:

Lascia stare, nulla di decente. L’unico di questo genere (very funny) è su Universi 4, il primo tema America


Mamma mia... sei peggio di me!

Quello me lo ricordo e mi pare lo avessi apprezzato, anche se sicuramente da allora sei cresciuto come autore.


Chiaramente, si può solo salire da certi livelli.


Grazie
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 23:15 #18502

7,5 - Il commensale

Beh qui devo farti proprio i complimenti.
Il colpo di scena finale mi ha sorpreso era intuibile che mangiasse carne umana, ma che fosse la sua e che fosse da solo proprio no.
Unico appunto forse sul mondo del finale, un po’ troppo descritta apertamente la situazione. Una piccolezza.
E una situazione che vive fuori molto spesso, quanto lo spiego? Si capirà anche così? E sempre un dilemma.

Oltre a questo, la cosa che mi è piaciuta di più è il protagonista.
Ci sa fare, è coinvolgente nei suoi discorsi, sembra una di quelle teste di c.. che però sanno parlare e tu stai lì a sentirlo per ore qualsiasi cosa dica. Molto bravo Tava, mi è venuto in mente il cattivo di Snatch, Testarossa si chiama o qualcosa del genere.

Curiosità.
Prima di leggere i racconti mi ero detto, se ce n’è uno che anche solo accenna al virus è di Tava, 100%.
Poi leggendolo però non mi è sembrato scritto da te
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Ultima modifica: 11/05/2021 23:27 Da Cichetto.

Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 23:19 #18503

White Lord ha scritto:
Il commensale
Invidio tantissimo chi riesce a scrivere così. Rendere interessante e realistico il discorso diretto, i dialoghi, è qualcosa che mi appare tremendamente difficile ed è sicuramente il principale punto debole della mia scrittura. Qui vien fatto in maniera perfetta e appassionante, sia nelle frasi pronunciate dal protagonista, che nell’inserimento all’interno dell’ambiente circostante, con le descrizioni e le reazioni del suo commensale immaginario: il meccanismo è perfetto e senza sbavature. Una scrittura che cattura e sa essere evocativa. Mi ha infatti restituito e riportato le atmosfere di un bel thriller recente: The Lighthouse.
Sorprendentemente l’unico racconto a tema covid, anche se forse è stato più un desiderio dell’autore di attualizzarlo? L’idea forse avrebbe funzionato anche meglio in un meno definito contesto post apocalittico, ma d’altra parte si sarebbe persa la divertente digressione sui pipistrelli. Va detto che la velata ironia di fondo, nel monologo un po’ sconclusionato del protagonista e nelle sue contraddizioni, è decisamente il punto forte del racconto.
Il finale forse è eccessivamente telefonato e rivelato in maniera un po’ troppo aperta. L’avrei lasciato sotto il manto del dubbio e una più sottile metafora. Ma è davvero cercare il pelo nell’uovo. Ottima prova.
Segnalo un typo a due terzi del racconto: “No, non possono andarmene”.


Non potevi farmi complimenti migliori parlando così dei dialoghi che ho scritto...i dialoghi li ho sempre considerati la parte più importante di ogni storia, dato che permettono di descrivere o meglio di caratterizzare alla perfezione tutto: i personaggi, l'ambientazione, la narrazione in generale.
Ci sono scrittori famosi che fanno dei dialoghi il loro punto di forza, personalmente ho sempre apprezzato ad esempio quelli di Stephen King (o dei suoi fantomatici ghost writers ) che sono incredibilmente asciutti ma al tempo stesso altamente descrittivi. E George Martin poi, che tu ben conosci, è un altro maestro incredibile dei dialoghi. Da un po' di tempo ho cominciato a lavorarci di più, anzi più di tutto il resto. Ad esempio in questo racconto ho tirato via il finale, mi sono ripromesso di studiarlo meglio ma poi ho avuto poco tempo...te ne sei accorto subito ovviamente.
E comunque sì: VOLEVO scrivere un racconto sul covid, assolutamente!!!
p.s. grazie per la correzione.
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 23:28 #18504

White Lord ha scritto:
Tavajigen ha scritto:

Tutte le cene del mondo: 8,5 + premio della critica
Che dire, racconto al limite della perfezione. Profuma di crepuscolo estivo, è nostalgico, racconta pezzi di vita vissuta...questo è ciò che ho provato leggendolo. Ad ogni paragrafo immaginavo cosa stavo per leggere ma al tempo stesso non vedevo l’ora di leggerlo. La fine poi è davvero quella giusta.
Scrittura molto curata, forse a tratti troppo ricercata; a primo impatto rischia di rallentare troppo l’ingresso nel racconto da parte del lettore, perché meno immediata e fruibile, ma una volta preso il ritmo ci si fa l’abitudine e non si nota più.


Hai ragione. Col registro scelto mi sono assunto un rischio e avevo molta paura che potessi esagerare e risultare illeggibile. Come detto, a questo giro mi ero messo in testa di puntare il premio critica (non so neanch'io perchè, un "esercizio di stile" in un certo senso) e ho subordinato il racconto allo stile, mettendo la forma al centro di tutto, contrariamente a quanto son solito fare. Non si è trattato comunque di costruire una scrittura ricercata fine a sè stessa, in quanto odio gli autori che lo fanno. Ogni scelta linguistica e lessicale è stata minuziosamente ragionata (il lavoro di cesello ha impiegato ore e ho riletto il racconto così tante volte che ormai non riesco più a leggerne neanche una frase senza che mi venga la nausea ).

Il mio scopo era dar vita a una scrittura che si facesse carico di più piani comunicativi contemporaneamente. Volevo che ogni singola parola o figura retorica fosse in grado di assumere significati multipli, sia sul piano narrativo di per sè (la descrizione fattuale delle cose e degli accadimenti), sia sul piano emotivo (le emozioni e i sentimenti dei personaggi), sia sul piano sensoriale (profumi, sensazioni, eccetera), creando un intreccio molto stretto fra tutti questi piani. L'effetto che volevo creare era raccontare al lettore più cose in una volta, senza che lui, possibilmente, se ne avvedesse consciamente. Ad esempio certe sensazioni fisiche assumono anche forti significati simbolici e metaforici (i profumi "assopiti" che corrono verso il protagonista, come a sostituire la moglie e la figlia, appunto assopite, nel correre verso il padre di ritorno dal lavoro, come nel più classico dei quadretti familiari); oppure la descrizione di uno stato emotivo è contemporaneamente anche la descrizione di un evento reale e/o viceversa.
Esempio banale: Lucrezia che "affida alla parete i suoi malumori", o anche "il sole era tramontato sui sensi di colpa" che racconta sì lo stato emotivo di Nicola, ma vuole, sottotraccia, anche imprimere al lettore la sensazione del passaggio dal crepuscolo alla sera inoltrata, senza effettivamente descriverlo e lasciando che sia la mente del lettore, opportunamente stimolata, a fare tutto. Ovviamente in molti casi la scrittura non può che farsi ricercata, perchè si tratta di scegliere parole che si possan caricare di determinate sensazioni o "impressioni" e che abbiano un determinato suono.

Non so se sono riuscito pienamente nel mio intento, ma il tuo commento molto generoso e il generale apprezzamento mi dice che l'esperimento è stato abbastanza positivo, a dispetto magari di una certa pesantezza.

Tavajigen ha scritto:
C’è una nota però terribilmente stonata: il titolo. No e poi no, un racconto così bello merita un titolo migliore, almeno per me ovviamente. Suggerimento per il titolo: “Un trancio di pizza” oppure “Spezie”.


Hai centrato il bersaglio in pieno!
Ebbene sì, il titolo è davvero buttato lì e sono assolutamente d'accordo con te. È strano, perchè di solito il titolo è fra le prime cose che mi vengono in mente in un'idea, eppure a sto giro mi son scervellato tanto, ma non mi è venuto in mente niente. Alla fine ero sfinito dal lavoro di cesello che dicevo e volevo soltanto consegnare, anche perchè ero ormai al fotofinish, quindi ho messo l'unico vagamente convincente che mi veniva in mente e via. Ma sì, non è "il suo" titolo.
Apprezzo i suggerimenti, ma non mi convincono, visto che si riferiscono a passaggi non rilevanti a livello puramente narrativo (forse quelli che ti hanno più suggestionato?). Le alternative che avevo in mente erano qualcosa sul genere di "Solitudini" o "Cene solitarie", ma non mi convincevano e inoltre dicevano troppo sul racconto e sui personaggi e situazioni narrate e non mi piace guidare per mano il lettore.
Continuerò a pensarci, dovessi mai ripubblicarlo altrove.



Ti posso dire che ripensando al primo racconto tuo che ho letto (tornata "il castello" di tanti universi fa) trovo incredibile la differenza epocale nello stile della scrittura, hai fatto passi da gigante.
Sulle mie proposte di titolo: sembrano riferite ad un solo singolo passaggio del racconto, ma in realtà sono un bluff, perché soffermandosi un secondo si capisce che l'intento dei titoli sarebbe più corale. Il trancio di pizza sta ad evidenziare il fatto che lui passa la serata (e la vita, lavorativamente parlando) a portare manicaretti di ogni tipo, mentre lui si mangia solo un trancio di pizza, ma è un trancio di pizza di gran valore, dato che se lo mangia nell'unico momento di calma che ha e con l'unico uomo che si può definire suo amico vero, dato che tutti gli altri alla fine possono essere considerati incontri fugaci, o di passaggio, o comunque che non arrivano mai alla vera amicizia. Spezie invece punta più sul piacere finale, sul tesoro che l'eroe conquista alla fine della sua avventura. L'odore delle spezie è la prima cosa che lo accoglie a casa, ancora prima della famiglia, è lo stacco nel racconto, prima dell'apoteosi finale.
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Ringraziano per il messaggio: White Lord

Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 23:32 #18505

White Lord ha scritto:
Tavajigen ha scritto:
Sì mi sono espresso male scusa: con troppi spazi intendevo la struttura a tanti capoversi, tante sezioni divise. Dà un senso di frammentato...ok andare a capo, ma lo spazio lo userei solo quando c'è un salto importante nella scrittura, di tempo o di luogo, così da dare stacco netto.


Intervengo a gamba tesa su un commento che non mi compete, ma mi permette di aggiungere qualcosa sul racconto di Cichetto e sul tuo. A me invece la formattazione di Cichetto è piaciuta moltissimo: l'ho trovata pulita e ordinata. L'assenza di paragrafi, in un racconto così fitto e che mescola continuamente dialoghi e descrizioni, lo avrebbe reso, a mio parere, molto meno leggibile, soprattutto in un forum, allo schermo di un computer.

Al contrario è forse una cosa che non mi è piaciuta molto del tuo, che avrebbe sicuramente beneficiato di qualche spaziatura in più. Ovviamente parere personale.



Per me forum o libro sono la stessa cosa, per questo non apprezzo molto gli spazi diffusi.
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Re: [#1] - Cena (commenti) 11/05/2021 23:38 #18506

Cichetto ha scritto:
7,5 - Il commensale

Beh qui devo farti proprio i complimenti.
Il colpo di scena finale mi ha sorpreso era intuibile che mangiasse carne umana, ma che fosse la sua e che fosse da solo proprio no.
Unico appunto forse sul mondo del finale, un po’ troppo descritta apertamente la situazione. Una piccolezza.
E una situazione che vive fuori molto spesso, quanto lo spiego? Si capirà anche così? E sempre un dilemma.

Oltre a questo, la cosa che mi è piaciuta di più è il protagonista.
Ci sa fare, è coinvolgente nei suoi discorsi, sembra una di quelle teste di c.. che però sanno parlare e tu stai lì a sentirlo per ore qualsiasi cosa dica. Molto bravo Tava, mi è venuto in mente il cattivo di Snatch, Testarossa si chiama o qualcosa del genere.

Curiosità.
Prima di leggere i racconti mi ero detto, se ce n’è uno che anche solo accenna al virus è di Tava, 100%.
Poi leggendolo però non mi è sembrato scritto da te


Sì il finale dovrei riscriverlo...prima o poi lo farò.
A proposito di questa cosa che hai detto dello stare a sentire per ore uno che parla: avete presente i dialoghi nei film di Tarantino? Ecco io starei davvero lì ore e ore a sentire quei dialoghi, secondo me sono incredibili, vorrei tanto avere la capacità di scriverli. Ricordo ancora quando ho visto per la prima volta un suo film, era Le Iene...sono rimasto allucinato, prima di Tarantino non avevo mai visto fare una cosa simile dal punto di vista dei dialoghi.
Per il resto: ahahahahah
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