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UniVersi 2016: dove andiamo?
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Sondaggio: Ha senso continuare con il concorso (a prescindere dalla potenziali modifiche del

Assolutamente si 4 44.4%
No, non ha più senso il concorso 1 11.1%
Si ma ci sono cose da cambiare 4 44.4%
Numero votanti:9 ( marcoslug gensi Wong Fei Hung Tavajigen 6Rimbaud Cichetto arturobandini scarpax73 Skywillfall )
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ARGOMENTO: UniVersi 2016: dove andiamo?

Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 07:52 #16744

Lesaz ha scritto:
Tavajigen ha scritto:
Sono d'accordo anche nel proporre un concorso alternativo, lasciando però i tempi del concorso "base" come sono ora.


Da come scrivi sembra che la proposta sia di accorciare i tempi invece l'idea sarebbe di allungare fissandoli in 2 mesi (ora 1 mese o 1 mese e mezzo a seconda della battute utilizzabili) inserendo il concorso alternativo (organizzato nello stesso modo come scadenze) per avere appunto una scadenza al mese alternando i concorsi (facendo i conti, non troppo diverso da com'è ora tutto sommato).

Se vuoi mantenere i tempi come ora e aggiungere un concorso parallelo (dici che sei favorevole), poi davvero le scadenze si farebbero troppo vicine o addirittura sovrapposte...lì si che si creerebbe confusione secondo me.

Boh...inizio a pensare che se non sono tutti convinti, non valga la pena di cambiare tanto per...meglio lasciare tutto com'è e via.



Ah ok, allora avevo capito male. Mi va bene fare così.
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 08:00 #16745

scarpax73 ha scritto:
Tavajigen ha scritto:
Che io continui o no dipende unicamente da me, non dai voti o dai commenti. Ho sempre accettato le critiche, di qualsiasi tipo, anche quando potevano non avere senso; questo perché reputo che in ogni commento ci sia qualcosa di importante da considerare.

Però siamo persone diverse, ognuno vede giustamente le cose a modo suo, per questo oggi ho fatto quella domanda diretta ad ognuno di noi. Se risolviamo i motivi che hanno portato ad abbandonare, portiamo avanti il concorso, altrimenti no (se i motivi sono esterni a UniVersi sono ovviamente irrisolvibili e pace).

Mi sembra relativamente semplice.


A me sembrava pacifico che si stesse discutendo sul "come" continuare e non sul "se" continuare...ma forse non è così...era solo una mia impressione.
Facciamo così: se volete continuare fatemelo sapere, parteciperò con piacere, io mi accodo a qualsiasi decisione, come utente. Con nuove regole o vecchie. Ho detto la mia.
Grazie e buonanotte



Sinceramente scarpax, tutti gli anni si decide sul "come" continuare, si fanno nuove regole, si parte tutti d'accordo felici e contenti, e dopo 2 o 3 tornate si passa da 10-15 partecipanti a 3-4.
Quindi mi sembra più che onesto cominciare a chiedere agli utenti prima di tutto "se" vogliono continuare.
Questo perché ripeto: si possono cambiare le regole quanto si vuole, ma se poi quando siamo alla fase di votazione o di commento non si usa il buon senso, sia da parte di chi vota o commenta sia da parte di chi riceve il voto o il commento (sottolineo entrambi), gli utenti lasciano.
Chiaramente se ci sono problemi extrauniversi come cambiamenti in real life, problemi di tempo, eccetera, sono cose che non possiamo controllare e che non considero nel mio discorso. Però se guardi i concorsi fatti è sempre successo così: all'inizio tanti, tutti contenti di partire, poi sempre meno; e le probabili falle nelle regole c'entrano di sicuro (e vanno corrette), ma fino a un certo punto.
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 08:23 #16746

Cerco di spiegare un po' meglio il mio ragionamento.

Se qualcuno si approccia alla scrittura solitamente cosa fa? Una di queste cose:

1) Non lo dice a nessuno, o lo dice ma non fa leggere i suoi scritti a nessuno.
2) Fa leggere i propri scritti a parenti e amici, che per il rapporto personale che hanno difficilmente criticheranno in modo onesto lo scritto, anche incosciamente.
3) Si rivolgono ad un editore, che o li accetta o li respinge.

La maggior parte della gente che conosco è al punto 1, qualcuno è arrivato al 2, quasi nessuno al 3.

UniVersi nasce per dare un'alternativa ai punti 1 e 2, ossia per permettere di far leggere i propri scritti a gente sconosciuta (o conosciuta, dopo anni e raduni, ma l'anonimato nella pubblicazione dei racconti garantisce comunque ancora di presentarsi come sconosciuti) e di ricevere quindi critiche il più oggettive possibili.
Il concorso poi è un giochino messo su soprattutto per costringerci, con delle scadenze e dei temi sempre diversi, a scrivere, né più né meno.
Nel loro piccolo, gli utenti di UniVersi possono tentare di rispecchiare statisticamente i lettori che ci sono in giro, ossia gente non del settore, gente "di strada". Proprio per questo può esserci il lettore a cui un racconto piace tanto e dà un voto alto e commenti positivi e un altro lettore a cui lo stesso racconto fa schifo e dà voto basso e critiche feroci.

E' qui che subentra il discorso del buon senso:
Se il lettore fa critiche non motivate (sia positive che negative) e sembra quindi dare voti a caso, o se l'autore se la prende a male e smette di partecipare, evidentemente penso che entrambi non siano pronti per fare il "salto" dal punto 1 o 2 a qualcosa di diverso come può essere UniVersi.

Questo discorso che faccio e che ho sempre fatto da quando sono qui dentro (perché per me è questo il significato di UniVersi), va al di là delle regole e del concorso.
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 09:20 #16747

Tavajigen ha scritto:
arturobandini ha scritto:
Tavajigen ha scritto:
Sulla scelta dei temi secondo me si potrebbe adottare una delle seguenti modifiche:
1) Abbassare il numero dei temi votabili. Ad esempio nell'ultimo concorso abbiamo proposto 5 temi a testa e ne abbiamo votati 9 (dato che 9 sono le tornate). Magari potremmo votarne solo 3 a testa, in questo modo credo che si tenderebbe ad escludere quelli troppo strani, anche se purtroppo non è detto.
2) Rivedere completamente il sistema di scelta temi: o stabilendo una priorità di scelta da parte degli utenti che sono arrivati più in alto in classifica nel precedente concorso, o proponendo dei temi un utente per volta e sottoporli poi a votazione da parte del resto degli utenti, magari discutendone. Cioè ad esempio Lesaz propone 5 temi e gli altri utenti ne devono scegliere uno. In questo modo è difficile che vengano scelti temi troppo strambi.


Direi che mi stimola di più il secondo sistema. Però temo che sarebbe di una lentezza davvero esasperante.



Mi sa che mi sono spiegato male, intendevo ovviamente procedere con questa fase di discussione dei temi prima di iniziare il concorso, e non di volta in volta per ogni tornata.


Avevo capito. Ma rimango convinto che farlo all'inizio, visti i tempi con cui si opera qua su UniVersi, rimanga incredibilmente lungo comunque.

Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 09:45 #16748

Giunti a questo punto mi sembra che la discussione sia piuttosto matura per abbandonare definitivamente l'idea di "concorso".
Tanto, mi pare di capire, siamo tra noi cinque-sei utenti.

A questo punto apriamo solo un sondaggio per il tema ed il numero di caratteri, lo votiamo, decidiamo che c'è tutto febbraio per pubblicare anonimamente e che dal 1° Marzo in poi chi ha pubblicato può decidere se "palesarsi" e commentare gli scritti altrui oppure lasciarlo morire lì con la sola curiosità di leggerne i potenziali commenti.
Nessun voto. Nessun punteggio. Nessuna classifica.

Secondo me snelliremmo di gran lunga tutta questa burocrazia che abbiamo messo in piedi e renderemmo finalmente il forum anche un po' più dinamico, sensato ed eventualmente pronto per una o più iniziative collaterali.

È un rischio grande, me ne rendo conto.
Ma, come detto da Tava, a me non frega niente di partire in quarta con 8-10 racconti e ritrovarmi tra 7-8 mesi a far la questua tra gli utenti spariti.

Con un'idea così snella sia che pubblichino in dieci sia che pubblichi una sola persona non cambia nulla. Anzi, mette solo e semplicemente alla prova la nostra forza di volontà nel continuare davvero a fare ALMENO i lettori di racconti altrui laddove non si abbia avuto l'ispirazione necessaria.

L'unico obbligo, le scadenze. Queste abbiamo visto che sono necessarie per dare un senso di serietà e responsabilità alla cosa. Altrimenti è un rimando costante al "domani che verrà."
Che poi sia uno o due mesi (con in mezzo un'altra iniziativa) per me va benissimo.
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Ultima modifica: 22/01/2016 09:48 Da gensi.

Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 10:00 #16749

gensi ha scritto:
Giunti a questo punto mi sembra che la discussione sia piuttosto matura per abbandonare definitivamente l'idea di "concorso".
Tanto, mi pare di capire, siamo tra noi cinque-sei utenti.

A questo punto apriamo solo un sondaggio per il tema ed il numero di caratteri, lo votiamo, decidiamo che c'è tutto febbraio per pubblicare anonimamente e che dal 1° Marzo in poi chi ha pubblicato può decidere se "palesarsi" e commentare gli scritti altrui oppure lasciarlo morire lì con la sola curiosità di leggerne i potenziali commenti.
Nessun voto. Nessun punteggio. Nessuna classifica.

Secondo me snelliremmo di gran lunga tutta questa burocrazia che abbiamo messo in piedi e renderemmo finalmente il forum anche un po' più dinamico, sensato ed eventualmente pronto per una o più iniziative collaterali.

È un rischio grande, me ne rendo conto.
Ma, come detto da Tava, a me non frega niente di partire in quarta con 8-10 racconti e ritrovarmi tra 7-8 mesi a far la questua tra gli utenti spariti.

Con un'idea così snella sia che pubblichino in dieci sia che pubblichi una sola persona non cambia nulla. Anzi, mette solo e semplicemente alla prova la nostra forza di volontà nel continuare davvero a fare ALMENO i lettori di racconti altrui laddove non si abbia avuto l'ispirazione necessaria.

L'unico obbligo, le scadenze. Queste abbiamo visto che sono necessarie per dare un senso di serietà e responsabilità alla cosa. Altrimenti è un rimando costante al "domani che verrà."
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Non son sicuro di aver capito...Stop al concorso, si scelgono dei temi, chi vuole pubblica racconti, chi vuole li commenta e finisce lì?
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 10:01 #16750

Tavajigen ha scritto:
Cerco di spiegare un po' meglio il mio ragionamento.

Se qualcuno si approccia alla scrittura solitamente cosa fa? Una di queste cose:

1) Non lo dice a nessuno, o lo dice ma non fa leggere i suoi scritti a nessuno.
2) Fa leggere i propri scritti a parenti e amici, che per il rapporto personale che hanno difficilmente criticheranno in modo onesto lo scritto, anche incosciamente.
3) Si rivolgono ad un editore, che o li accetta o li respinge.

La maggior parte della gente che conosco è al punto 1, qualcuno è arrivato al 2, quasi nessuno al 3.

UniVersi nasce per dare un'alternativa ai punti 1 e 2, ossia per permettere di far leggere i propri scritti a gente sconosciuta (o conosciuta, dopo anni e raduni, ma l'anonimato nella pubblicazione dei racconti garantisce comunque ancora di presentarsi come sconosciuti) e di ricevere quindi critiche il più oggettive possibili.
Il concorso poi è un giochino messo su soprattutto per costringerci, con delle scadenze e dei temi sempre diversi, a scrivere, né più né meno.
Nel loro piccolo, gli utenti di UniVersi possono tentare di rispecchiare statisticamente i lettori che ci sono in giro, ossia gente non del settore, gente "di strada". Proprio per questo può esserci il lettore a cui un racconto piace tanto e dà un voto alto e commenti positivi e un altro lettore a cui lo stesso racconto fa schifo e dà voto basso e critiche feroci.

E' qui che subentra il discorso del buon senso:
Se il lettore fa critiche non motivate (sia positive che negative) e sembra quindi dare voti a caso, o se l'autore se la prende a male e smette di partecipare, evidentemente penso che entrambi non siano pronti per fare il "salto" dal punto 1 o 2 a qualcosa di diverso come può essere UniVersi.

Questo discorso che faccio e che ho sempre fatto da quando sono qui dentro (perché per me è questo il significato di UniVersi), va al di là delle regole e del concorso.


Vorrei scrivere qualcosa in merito a quello che dici. Sono in generale d'accordo con quello che hai messo giù tu, però non del tutto. Personalmente sono sempre stato al punto 2, anche da ragazzo. Ho sempre fatto leggere quello che scrivevo, non l'ho mai tenuto per me a meno che fossero pensieri personali, pagine in un certo senso di diario (che non ho mai scritto, non in maniera organica). Ma tutto quello che era narrativa, o che comunque aveva una finitezza, l'ho proposto ad altri, cercando anche sconosciuti o perlomeno persone che non mi conoscessero troppo a livello personale. In alcune fasi ho anche scritto per delle riviste, non narrativa, o per delle pubblicazioni locali, occupandomi di musica, cinema, sport e talvolta anche di letteratura. Non è mai stata la mia attività principale, è sempre stato un "di più", e in alcui periodi un'autentica necessità, più personale che economica. Ora, dopo aver scritto quel lungo sfogo dopo la morte della mia amica, sto navigando verso il punto 3, con maggiore forza: ho finalmente una grande storia, o almeno credo, e da un po' ci sto lavorando sopra, cambiandola notevolmente rispetto a quello che ho buttato qua su UniVersi. Non ho tempi certi, non so quanto ci vorrà, se sarò capace di dare una nuova forma a quel "tutto" e se ne sarò davvero sodisfatto, ma questo è il futuro e ora voglio rimanere al presente.
Lo dico subito, come avvertenza: non vorrei che quello che sto per scrivere possa risultare arrogante o stupido. Io non sono a nessun livello, non ancora e forse mai lo sarò. Ho solo una storia potente e forte, dalla quale potrei tirare fuori qualcosa di buono, tutto qua. Ma allo stesso tempo non ho bisogno di UniVersi per scrivere: prendetela davvero senza alcuna arroganza, non vorrei essere male interpretato, sia chiaro. Riesco a trovare molti lettori, e talvolta i loro commenti mi piacciono, altre volte no, esattamente come quelli che ricevo qua. Ed esattamente come qua, talvolta provo malessere nel ricevere quello che mi viene dato, non tanto per le stroncature che mi stanno benissimo sia chiaro, ma perché spesso quelle stroncature mi sembrano del tutto fini a se stesse, non vengono spiegate, mi sembrano calate da un "alto". Io preferirei leggere: "Andrea/arturo il tuo racconto non mi piace, è proprio brutto". Così, semplicemente, senza tante spiegazioni a cui non trovo un filo logico. Contraddizione? In un certo sì, ma trovo mggiormente rispettabile il gusto, rispetto a parole forzate e spesso poco comprensibili. Insomma, trovo molto più chiaro il "non mi piace", rispetto a tanti discorsi, così spesso senza ne capo ne coda. Allo stesso tempo rimango volentieri qua perché sento nei confronti del concorso e dei vari utenti che ho incrociato in questi anni dentro al sito, un forte debito di riconoscenza: se ho ricominciato a scrivere narrativa, lo devo a questa situazione, a questo luogo. Io non ho partecipato ai raduni, io non conosco nessuno personalmente, nemmeno Lesaz per dire, anche se lo considero un amico. Ci siamo scritti molto in questi anni su Ht, in privato, nell'ultimo periodo riguardo a UniVersi, ma prima anche su altro. Ha inoltre letto alcuni racconti lunghi che non ho proposto sul sito e che non so se proporrò mai.
Ma torniamo al punto, al debito nei confronti di UniVersi. Io voglio rimanere qua dentro, davvero. Non lo dico adesso per poi magari sparire in futuro. Potrei non scrivere sempre a tutte le tornate, si capisce, però mi impegno fin da ora a rimanere dentro fino a quando questa creatura avrà vita e a cercare di mantenerla attiva e forte, anche in futuro, nonostante gli eventuali cali. Allo stesso tempo vivo un certo malessere, perché temo che tutto questo possa diventare sterile, soprattutto se non ci saranno dei veri e profondi cambiamenti. Cambiamenti che non sarebbero necessari in un altro momento, ma dal mio punto di vista del tutto inevitabili se si vuole dare nuovo fiato a questa situazione.
Se non si cambierà qualcosa di sostanziale, a mio parere, potrebbe avere ragione Rimb, ovvero che UnVersi è del tutto finito e che ormai è tempo di chiudere. E voi sapete quanto mi dia fastidio ammettere che Rimby ha ragione su qualcosa!

Ultima modifica: 22/01/2016 10:40 Da arturobandini.

Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 10:20 #16751

gensi ha scritto:
Giunti a questo punto mi sembra che la discussione sia piuttosto matura per abbandonare definitivamente l'idea di "concorso".
Tanto, mi pare di capire, siamo tra noi cinque-sei utenti.

A questo punto apriamo solo un sondaggio per il tema ed il numero di caratteri, lo votiamo, decidiamo che c'è tutto febbraio per pubblicare anonimamente e che dal 1° Marzo in poi chi ha pubblicato può decidere se "palesarsi" e commentare gli scritti altrui oppure lasciarlo morire lì con la sola curiosità di leggerne i potenziali commenti.
Nessun voto. Nessun punteggio. Nessuna classifica.

Secondo me snelliremmo di gran lunga tutta questa burocrazia che abbiamo messo in piedi e renderemmo finalmente il forum anche un po' più dinamico, sensato ed eventualmente pronto per una o più iniziative collaterali.

È un rischio grande, me ne rendo conto.
Ma, come detto da Tava, a me non frega niente di partire in quarta con 8-10 racconti e ritrovarmi tra 7-8 mesi a far la questua tra gli utenti spariti.

Con un'idea così snella sia che pubblichino in dieci sia che pubblichi una sola persona non cambia nulla. Anzi, mette solo e semplicemente alla prova la nostra forza di volontà nel continuare davvero a fare ALMENO i lettori di racconti altrui laddove non si abbia avuto l'ispirazione necessaria.

L'unico obbligo, le scadenze. Queste abbiamo visto che sono necessarie per dare un senso di serietà e responsabilità alla cosa. Altrimenti è un rimando costante al "domani che verrà."
Che poi sia uno o due mesi (con in mezzo un'altra iniziativa) per me va benissimo.


Beh, secondo me così non può davvero funzionare. Ci va una struttura, un contenitore. Il problema non è iniziare con 7/8 utenti, il problema è capire perché si perdono quegli utenti. Questa strada che proponi, personalmente, non mi sembra percorribile. Vero, sono poco interessato alla competizione, ma un minimo di concorso, quindi di competizione, ci va, per legare e fidelizzare al sito.

Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 12:11 #16752

Quindi voi scrivete oltre che per bisogno esistenziale anche per ricevere commenti e, al contempo, partecipare ad una competizione che non è altro che una cornice di questo bisogno?

Per me va benissimo, sia chiaro. E sono anche d'accordo. Però volevo esserne sicuro perché avere una competizione, per quanto informale e fine a se stessa, richiede comunque tempo, organizzazione e regole.

Però se il concorso è un plus necessario alla sopravvivenza, ben venga.
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 13:25 #16753

gensi ha scritto:
Quindi voi scrivete oltre che per bisogno esistenziale anche per ricevere commenti e, al contempo, partecipare ad una competizione che non è altro che una cornice di questo bisogno?

Per me va benissimo, sia chiaro. E sono anche d'accordo. Però volevo esserne sicuro perché avere una competizione, per quanto informale e fine a se stessa, richiede comunque tempo, organizzazione e regole.

Però se il concorso è un plus necessario alla sopravvivenza, ben venga.


Mi spiego. Io non amo il concorso nel senso della competizione: lo scrivere non può essere ridotto a una gara, è qualcosa di più complesso e profondo, almeno nel mio cuore e per il mio modo di pensare. Ma sono altresì certo, che senza un concorso è difficile, se non impossibile, mantenere vivo questo sito. Scrivere è tante cose, ma è ancora più difficile senza avere una spinta, un pungiglione, un input. E per non professionisti, scrivere regolarmente e ancora più difficile, poiché è un'attività strappata ad altre cose, e per di più qualcosa che scuote e impegna e talvolta fa anche male. Avere delle scadenze, dover scrivere in base a dei temi è un aiuto importante, se non fondamentale.
Io non posso parlare per gli altri, ovviamente, ma a livello personale io scrivo moltissimo oltre ad UniVersi, nel poco tempo a disposizione, ma finalmente ci riesco di nuovo, come quando ero ragazzo. UniVersi è stato fondamentale per darmi nuovamente lo stimolo, e il fatto di avere scadenze e di non dover strapazzarmi il cervello per sapere "cosa" scrivere, all'inizio, è stato del tutto fondamentale. Quello che normalmente si dimentica, quando si parla dello scrivere, è il fatto che non si tratta unicamente di un'attività creativa e vai come viene. Scrivere ha un aspetto artigianale, una componente forte d'impegno, una disciplina da seguire che non possono essere dimenticati o ignorati. E poi vi sono molti altri aspetti ancora, che cambiano da persona a persona.
Il concorso è un aiuto per riuscire a tirare fuori qualcosa da noi stessi e da chiunque abbia voglia di cimentarsi. Ed è un "sistema guida" come un altro. Io scrivo per me stesso è chiaro, ma spero sempre di poter raggiungere anche gli altri con quello che ho scritto. Non avrebbe senso scrivere pagine e pagine senza farle mai vedere a nessuno. E i commenti sono importanti, perché servono a far comprendere a colui che scrive, le sue debolezze, i suoi punti di forza, il fatto di seguire delle strade senza senso o di essere adatto a scrivere di certe cose e non di altre.
Eliminare il concorso, ne sono certo, significa far morire anche il sito. L'ho visto con l'ultimo racconto, quello strutturato a trilogia, postato negli extra: lo avete letto in tre, o per meglio dire, solo in tre mi avete dato un parere. Io stesso non ho letto tutti i racconti postati in quella sezione, colpevolmente. Ma se rimane solo quello, io credo, tutto questo finirà nel giro di pochissimo tempo.
L'unico modo è contingentare i tempi, altrimenti c'è il forte rischio di perdersi. Fosse per me, io eviterei anche la classifica, per quello che ho detto spesso. Ma so, ne sono certo, che senza un minimo di gara, qua sopra non si scriverebbe praticamente più nulla.
Ringraziano per il messaggio: gensi

Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 14:21 #16754

arturobandini ha scritto:
Beh, secondo me così non può davvero funzionare. Ci va una struttura, un contenitore. Il problema non è iniziare con 7/8 utenti, il problema è capire perché si perdono quegli utenti. Questa strada che proponi, personalmente, non mi sembra percorribile. Vero, sono poco interessato alla competizione, ma un minimo di concorso, quindi di competizione, ci va, per legare e fidelizzare al sito.



Completamente d'accordo su tutto.
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 22/01/2016 17:18 #16755

Ottimo, direi punto di vista più che chiaro.
Comunque direi che è doveroso l'eliminazione della votazione com'è ad oggi.

A me piace molto l'idea del podio e, per ovviare ai parimeriti basterebbe assegnare 3 punti al 1° posto, 2 punti al 2° posto ed 1 punto al 3° posto.

Così facendo si eliminerebbe anche la discriminante parità in maniera matematica (fatta salva la possibilità dell'ex aequo)
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 23/01/2016 11:36 #16756

Quando Scarpax lamentò la necessità di avere maggiore tempo per le tornate e di passare a sei con scadenza bimestrale, a Lesaz e a me venne in mente di incastrare un secondo concorso per far sì che in ogni mese ci fosse un "qualcosa". Ci sembrava di strozzare la partecipazione al sito, avendo una scadenza soltanto ogni due mesi, sito già poco animato in termini assoluti. Il ragionamento venne fatto sull'idea di passare a sei tornate da due mesi secchi per il concorso "classico", alternate a sei tornate sempre da due mesi l'una per il concorso "a latere". L'idea era quella di proporre qualcosa di totalmente diverso rispetto a quello che abbiamo sempre visto su UniVersi, di proporre qualcosa mediato dalla cultura popolare nel suo complesso e non soltanto nell'ambito della letteratura. Mano a mano che saltavano fuori le varie proposte di cambiamento delle regole, abbiamo deciso di inserirle nella nostra "creatura", in modo da arrivare davvero a un oggetto "altro" rispetto al concorso principale. La "cosa" ci ha preso un po' la mano, e alla fine quello che è venuto fuori non è stato soltanto un insieme di idee e basta, ma qualcosa di ben più strutturato e finito. Un autentico format, insomma, con regole, organizzazione, temi, idee, principi di fondo. Le sei tornate sono diverse le une dalle altre. Ognuna ha un'idea alla base, diversa e completa. I piani sono sempre due: uno è quello del tema, l'altro è l'input di fondo alla forma racconto. Detta così sembra difficile, ma potrete vedere come in realtà è tutto molto chiaro e strutturato. Anche sulla modalità "temi", scelti sempre sotto forma di citazione o titolo, abbiamo deciso di cambiare il concetto di base, offrendone quattro per ogni tornata e non soltanto più uno come sempre in UniVersi. Inoltre abbiamo inserito delle semplici regole di partecipazione, in modo da stimolare la presenza degli utenti sul sito. Nulla di quello che abbiamo proposto vuole essere un'imposizione, anzi: l'idea è quella di discutere di qualcosa, ma un qualcosa che sia strutturato e non solamente un insieme di idee scollegate le une dalle altre.

Fateci sapere!


Macro argomenti:

Il concorso è costituito dalle 6 categorie:

1) Dialogo (2000-6000 battute)
2) Crossover (3000-12000 battute)
3) Personaggio (3000-12000 battute)
4) Riscrittura (massimo 20000 battute)
5) E se... (massimo 12000 battute)
6) Versus (massimo 12000 battute)

Dialogo: il racconto dovrà essere composto solo e unicamente dal dialogo, niente didascalie o altri espedienti o strumenti narrativi.

Crossover: prendendo spunto dal mondo del cinema e della televisione, il racconto dovrà fondere tra loro due film/telefilm diversi. E' naturalmente possibile miscelare un film con una serie televisiva.

Personaggio: per questo racconto dovrà essere utilizzato come protagonista un personaggio di fantasia proveniente da un film/telefilm/romanzo/fumetto mentre la storia nel quale inserirlo sarà totalmente a scelta dell’autore.

Riscrittura: l’autore sceglierà un romanzo/film/telefilm/fumetto e ne riscriverà a piacimento un capitolo/il finale/una puntata/una storia/un passaggio particolare.

E se: Il racconto dovrà basarsi su un fatto storico noto ma non obbligatoriamente di estrema rilevanza storica. L’autore dovrà modificare tale evento a piacimento (esempio: E se i nazisti avessero vinto la seconda guerra mondiale).

Versus: L’autore dovrà costruire il proprio racconto basandolo sulla contrapposizione di 2 elementi notoriamente opposti tra loro (esempio: bene vs male).

I racconti verranno postati anonimamente. L'autore deve inoltre specificare rigorosamente all'interno di uno spoiler a fine racconto, quali siano gli elementi che compongono il suo racconto (quali serie, quali film, quale il testo che riscrive, quale "e se" ecc.).

Temi:
Per ogni categoria (che costituirà l’anima del racconto) l’autore dovrà anche scegliere uno dei temi proposti tra una rosa di 4 opzioni su cui fondare il proprio scritto. I temi sono citazioni/frasi/estratti da autori famosi/film/canzoni.

1) Dialogo
- Sembra sempre impossibile finché non viene fatto (Nelson Mandela)
- Con le parole si possono demolire le persone (Francis Scott Fitzgerald)
- Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello (da Aushwitz, Guccini)
- Vedo la gente morta (Il sesto senso)

2) Crossover
- Attenti al gorilla! (da Il gorilla, De Andrè)
- E tu/E noi/E lei/Fra noi (da Pensiero stupendo, testo di Fossati)
- Siamo in missione per conto di Dio (The blues brothers)
- Gli farò un'offerta che non potrà rifiutare (Il padrino)

3) Personaggio
- Domani faranno di me un gioiello (da Billy Budd, Capossela)
- Anche la persona più piccola può cambiare il corso del futuro (J.R.R. Tolkien)
- Oh, ma cosa dici? La vostra libertà/Oh, che cazzo dici/Noi ce l' avevamo già (da Tex, Litifba)
- Even flow, thoughts arrive like/butterflies (Flusso costante, i pensieri arrivano come/farfalle) (da Even Flow, Pearl Jam)

4) Riscrittura
- Passano gli anni, i mesi,/e se li conti anche i minuti,/è triste trovarsi adulti/senza essere cresciuti; (da Un giudice, De Andrè)
- La stagione dell'amore (Battiato)
- Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni (Oscar Wilde)
- Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana... e non sono sicuro della prima (Albert Einstein)

5) E se...
- Beh almeno tu sei vero/anche se sei solo pensiero (da Oceano di gomma, Afterhours)
- Non può piovere per sempre (Il corvo – The crow)
- Il nostro mondo è adesso debole e vecchio (da Del mondo, CSI)
- L'intelligenza militare è una contraddizione in termini (Groucho Marx)

6) Versus
- La descrizione di un attimo (Tiromancino)
- La notte è metà della vita, la metà migliore (Johann Wolfgang von Goethe)
- Il successo è sempre pericoloso. Può fare di nessuno un vero stronzo (Charles Bukowski)
- Stai parlando con me? (Taxi Driver)

Sistema di votazione

Ogni votante dovrà semplicemente specificare il proprio personale podio scegliendo i 3 racconti preferiti (indicando naturalmente prima, seconda e terza posizione).

Verranno assegnati dei pesi numerici alle posizioni del podio:

Primo posto: 2 punti
Secondo posto: 1 punto
Terzo posto: 0,5 punti

Il vincitore di tornata sarà il racconto che avrà ottenuto il punteggio più alto. In caso di pareggio, vincerà il racconto che avrà ottenuto più primi posti, poi secondi ecc.
Inoltre ogni votante dovrà assegnare 2 ulteriori premi: “Premio Scrittura” al racconto che si ritiene scritto tecnicamente nel modo migliore e “Premio Trama”al racconto che si considera il migliore dal punto di vista della trama e dell’originalità.Gli autori per essere presi in considerazione per la classifica, devono votare gli altri racconti, ma non possono ovviamente indicare il proprio per il podio. La votazione è aperta e libera per qualunque lettore ne avesse voglia. Esattamente come sul concorso classico.



Classifiche

Somma punti generale, sempre con il principio 2, 1, 0,5. A parità vince l'utente con più primi posti (secondi, terzi), “Sistema Medagliere”. Si entra nella classifica finale partecipando ad almeno tre tornate su sei. I premi Scrittura e Trama verranno invece mantenuti, poiché è importante riconoscere i racconti migliori, a prescindere dalla partecipazione dell'autore.

Fase di commento

I commenti andranno obbligatoriamente postati entro 10 giorni dall'ufficializzazione dei risultati. Nel caso in cui un utente non dovesse postare entro tale scadenza senza avvertire per tempo, il suo podio verrà eliminato e la classifica ricalcolata.

Ogni utente dovrà esprimersi obbligatoriamente su cinque punti specifici:

1) Scrittura (dove esprimere la propria opinione sulla qualità di scrittura ed evidenziare criticità rilevate nella lettura come ad esempio periodi contorti, sintassi insufficiente ecc.)
2) Storia (dove esprimere la propria opinione sulla trama, l’originalità e proponendo magari ipotesi alternative allo sviluppo della storia)
3) Punto di forza (dove indicare l’elemento migliore del racconto)
4) Punto di debolezza (dove indicare l’elemento peggiore del racconto)
5) Commento libero (ovviamente a piacere).

Questa la nostra proposta. Nulla di tutto questo vuole essere perentorio: siamo disponibili a discutere di tutto. Ci sembrava comunque importante partire da qualcosa di concreto e così è venuta fuori questa nuova "creatura"!

Ultima modifica: 23/01/2016 12:14 Da arturobandini.
Ringraziano per il messaggio: gensi, Lesaz

Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 23/01/2016 12:07 #16757

WOW! Che format accattivamente! Assolutamente perfetto direi!

Se ce lo scartano qui, lo proponiamo alla Endemol!
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 23/01/2016 16:09 #16758

L'idea non è male, ma a questo punto mi sorge una domanda:

Si parte sia con il concorso classico che con questo extra, oppure direttamente con questo, mettendo il concorso classico in pausa?
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 23/01/2016 16:49 #16759

Tavajigen ha scritto:
L'idea non è male, ma a questo punto mi sorge una domanda:

Si parte sia con il concorso classico che con questo extra, oppure direttamente con questo, mettendo il concorso classico in pausa?



Il tutto nasce sul principio dell'alternanza. Sei tornate da due mesi (lodo scarpax) per il concorso classico, sei tornate da due mesi per questo. Alternati, due concorsi diversi, costruiti con principi diversi.

Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 24/01/2016 10:49 #16760

Quindi?
Su su...non battiamo la fiacca!!!

Decidiamo le modifiche al concorso principale, aggiungiamo il concorso parallelo e facciamo pubblicità su facebook, hattrick, forum vari di lettura per reclutare gente nuova (prioritario avere almeno un decina di presenze più o meno fisse, altrimenti qualsiasi modifica e qualsiasi idea non può far altro che fallire).

Su su...
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 24/01/2016 21:12 #16761

Il concorso alternativo proposto è tanto interessante quanto impegnativo.
Ad ogni modo, è un onore farne parte e non mancherò di partecipare laddove riesca nel migliore dei modi possibili.
Ora vado coi sondaggi su quello classico.
E poi chiudiamo la questione.
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 24/01/2016 21:32 #16763

gensi ha scritto:
Il concorso alternativo proposto è tanto interessante quanto impegnativo.
Ad ogni modo, è un onore farne parte e non mancherò di partecipare laddove riesca nel migliore dei modi possibili.
Ora vado coi sondaggi su quello classico.
E poi chiudiamo la questione.


Pronto a votare!
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Re: UniVersi 2016: dove andiamo? 24/01/2016 21:34 #16764

Ok, sondaggi aperti.
Eventualmente segnalatemi se ho dimenticato qualcosa di importante. Purtroppo non sono riuscito a seguire la cosa come avrei voluto.
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