Ciao a tutti
espongo alcuni pensieri che mi frullano in testa:
tempi del concorso
Generalmente i concorsi di scrittura sono basati sull'invio di un solo testo a candidato (romanzo o racconto che sia), quello che viene giudicato il migliore vince. Universi è un concorso speciale: tanti racconti in sfida ogni mese/mese e mezzo e poi un vincitore alla fine.
Lesaz dice che i tempi sono troppo lunghi, ma sinceramente io penso il contrario...scrivere un buon racconto in un mese/mese e mezzo non è una cosa semplice...infatti ho letto tanti racconti che avrebbero avuto bisogno di una gran bella revisione, compresi i miei. Nelle tornate in cui sono riuscito a partecipare, ho tirato fuori dei racconti che non mi hanno soddisfatto, essendo un tipo che torna spesso sulle parti già scritte per tagliare, modificare ecc.
Se universi, come mi è stato detto, è un luogo dove scrittori dilettanti si confrontano, bisogna dare il tempo per allo scrittore di scrivere una cosa "ragionata" e non soltanto "la prima cosa che sono riuscito a scrivere così come è venuta"...che commento ti puoi aspettare su una cosa scritta in fretta e furia? nella quale non sei riuscito a esprimenti come volevi?
Per questo penso che bisognerebbe avere almeno due mesi di tempo per scrivere un buon racconto. Quindi 6 racconti in un anno (forse 5 dando tre mesi nel periodo estivo). Quest’anno le tornate sono state 9...credo che la fuga dei partecipanti sia dovuta al fatto che l’utente non regga il ritmo...devi avere un’idea relativa a tema (che spesso non è un tema tipo la “danza del selvaggio” o “21”..che definirei al massimo spunti...a volere essere generosi), scriverci un racconto, tenendo conto del limite delle battute, e poi commentare i racconti degli altri. Non so voi ma io lavoro 8.30 ore al giorno, c’è chi studia...e insomma è facile pensare “questa tornata la salto,” per poi lasciare tutto…
E poi come riuscire a fare le attività collaterali...se a malapena si postano i raconti?
(Tutto questo discorso non vale per Arturobandini che a quanto pare è un grafomane seriale)
I temi
Come già ho anticipato prima i temi dei racconti spesso mi lasciavano di stucco (e non era un barbatrucco). L’acqua è un tema universale che può suggerire parecchi spunti, l’acqua può essere benedetta e allo stesso tempo portatrice di morte (come piace a tava), può abbondare rendendo le terre fertili o mancare portando siccità e tanto altro... l’acqua è un gran tema. 21 è un numero, è pure un numero di merda scusate, ha pochissimi riferimenti in ambito storico o religioso...21 è il peso dell’anima?...ma chi l’ha detta sta cagata, un film? (l’unico appiglio a questo numero che mi sembrava plausibile ma che non è stato sfruttato da nessuno, poteva uscirci fuori un bel racconto sulla perdita dell’innocenza, sulla violenza degli uomini o altro...ma non ho avuto tempo per scrivere). Ma comunque resta un numero.
Io penso che un riferimento da prendere per scrivere un buon racconto possa essere una citazione nella sua interezza.
Pensate quanto possa essere bello scrivere un racconto prendendo spunto da un periodo di un romanzo, o di un racconto, o dalla bibbia, dal corano, da quello che cazzo volete insomma, ma che porti con se un significato, una verità rivelata e illuminante che possa aprire la mente a nuovi pensieri. Ieri leggevo “il crollo” un racconto di Fitzgerald e mi sono imbattuto in questa frase
“[...] in quel frangente non ho potuto fare a mento di notare che, di tutte le forze naturali, se ce n’è una che non si trasmette è la vitalità”...che frase magnifica e sferzante.
I romanzi e i racconti sono pieni di citazioni all’inizio, perché il ragionare su interi periodi è meglio che ragionare su
“la scalata imperiale”, ho vinto la tornata con questo tema, ma rimane un tema di merda in cui è difficile esprimere qualcosa.
pensate alla bellezza di
“ perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte.” (1Tessalonicesi 5,1-11), le possibilità che fornisce una frase del genere. (questa l’ho scritta per d.q.).
All’inizio di Moby Dick Melville raccoglie tutte le citazioni che hanno a che fare con le balene, lo stesso romanzo è un continuo rimandare ad altro, è lo stesso romanzo è un fonte di spunti impareggiabili. Pensate a
“ Ogni volta che m’accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell’anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto.” Che magnifico spunto sull’inquietudine....o no?
quindi 2 proposte
6 racconti in un anno (2 per bimestre) tutti con un limite minimo di 6000 battute e massimo di 20000 (bravo chi ci riesce)
Per il tema della tornata utilizzare delle citazioni al posto degli spunti attuali.
per ultimo
Su Anobii esiste un gruppo universi? se volete me ne occupo io...
Ciao Antonio