Ecco i miei, non sono in ordine di importanza:
1) Le meraviglie del possibile, a cura di Sergio Solmi e Carlo Fruttero
Questa antologia di racconti di fantascienza rappresenta il mio primo impatto con uno dei miei generi preferiti. La consiglio sempre a tutti, anche e soprattutto a coloro a cui non piace la fantascienza.
2) Il signore degli anelli, di J.R.R. Tolkien
La prima volta che l'ho letto avevo, se non sbaglio, 12 anni; la seconda più o meno 20-22. Poi me lo sono riletto a pezzi. Credo che sia giunto il momento di rileggerlo per intero. E' uno scandalo che non gli abbiano dato il premio Nobel per la letteratura, un'opera così (con tutto il lavoro che c'è dietro) in pochi riusciranno a rifarla in futuro.
3) Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupéry
L'ho letto svariate volte nel corso della vita e ogni volta ho trovato qualcosa di nuovo su cui riflettere.
4) 1984, di George Orwell
Sono contento di aver letto questo libro da "grande", così da poterne apprezzare appieno tutte le sfaccettature. Chissà se c'è qualche scuola che lo ha inserito come lettura obbligatoria, ma non penso.
5) Trilogia della Fondazione, di Isaac Asimov
Questo libro, o meglio questa trilogia, ha dato una svolta profonda alle mie letture e anche alle mie passioni, che prima erano in qualche modo sopite.
6) Hyperion, di Dan Simmons
Credo che sia uno dei pochi esempi di libri che mi è stato presentato come un capolavoro e che poi non ha deluso le aspettative, anzi, per questo lo inserisco nella lista. La sua unica sfortuna è essere un libro di fantascienza, o almeno presunto tale (dato che dentro c'è tutto: sociologia, filosofia, metafisica, religione, storia, eccetera), altrimenti sarebbe uno dei classici più famosi di sempre.
7) La saga della Torre Nera, di Stephen King
Non so se vi è mai capitato di avere un "rapporto particolare" con uno scrittore, nel senso che sapete che vi piace quello che scrive ma che rinviate in avanti i suoi libri, senza un particolare motivo. Ecco, per me questo scrittore è Stephen King. Ho letto una quindicina di libri suoi, alcuni mi sono piaciuti un sacco (ho messo la saga perché alla fine mi sembra il suo lavoro più completo), altri un po' meno. Chissà, forse prima o poi mi deciderò ad affrontarlo di petto.
8) L'orda del vento, di Alain Damasio
Questo è l'unico caso, almeno negli ultimi quindici anni, in cui ho comprato un libro basandomi quasi unicamente sulla copertina e sulla trama scritta nei trafiletti di seconda e terza di copertina. Mi ero informato su internet, ma era uscito da pochissimo e c'era solo un paio di recensioni. E' stato un colpo di fortuna pazzesco, perché questo libro mi ha stravolto totalmente nella sua costruzione, soprattutto dei personaggi, che mi sono entrati dentro pesantemente.
9) Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco, di George R.R. Martin
Inserisco le cronache unicamente perché secondo me rappresentano l'evoluzione della letteratura, se così posso chiamarla. Ormai i libri bisogna scriverli in modo che il lettore sia invogliato a rileggerli almeno due o tre volte, così da notare gli indizi seminati dall'autore fin dalle prime pagine. La scrittura a "più piani" (perdonatemi, non conosco i termini tecnici) è molto difficile da fare, dato che richiede più riscritture da parte dell'autore, ma è anche quella che dà più soddisfazione alla lettura, ovviamente secondo me.
Se a questo si aggiunge la capacità di creare personaggi molto reali (perché non del tutto buoni e non del tutto cattivi, come appunto è nella realtà), allora è fatta.
10) Giorni della nostra storia
Il decimo è difficile da scegliere, perché ce ne sono molti sullo stesso piano. Alla fine ho messo un libro che mi ha colpito molto, da adolescente, perché leggendolo ho forse capito per la prima volta il significato delle parole di mio nonno quando mi diceva che era stato partigiano.