"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto." (Italo Calvino)

U8-02: La scelta

The Choice di Tavajigen

L’assistente di studio le fece un cenno: la sigla stava sfumando. Marta De Gregori, dall’alto del suo tacco dodici, si aggiustò i ricci biondi e la scollatura, si scolpì sul volto uno dei suoi sorrisi più smaglianti, poi si rivolse alla telecamera:
“Buonasera a tutti, bentornati ad un’altra fantasmagorica puntata di The Choice!” Partì uno scrosciante applauso dal folto pubblico presente.
“Eccoci qua al programma più seguito della storia della televisione, a proposito: un enorme grazie per il nuovo record di ascolti della scorsa settimana!” Ammiccò e tirò un bacio alla telecamera.
“E ora veniamo a noi, vi presento subito il primo dei due concorrenti di questa puntata: lui è Antony!”

L’inquadratura si allargò su due grosse sfere dorate, che giacevano una accanto all’altra. Quella di sinistra divenne trasparente, rivelando al suo interno un uomo sulla mezza età, un po’ stempiato, seduto e con le mani incrociate.
“B-buonasera a tutti.” Antony era visibilmente emozionato.
“Amore, benvenuto a The Choice!” Applauso fragoroso.
“Va bene, sentiamo cosa ci racconta il nostro Antony su di lui.” La presentatrice camminava avanti e indietro nello studio.
“S-sì, io sono Antony Palmers. Ho ricevuto la chiamata una settimana fa e...e ho accettato di partecipare a questo gioco.”
“E hai fatto bene amore!” Risate nel pubblico.
“Del resto, chi rifiuterebbe mai un milione di dollari, che regaliamo ai due partecipanti solo per aver accettato l’invito?” Marta De Gregori ammiccò ancora una volta alla telecamera, poi si rivolse di nuovo al concorrente:
“Ma Antony caro, ti vedo un po’ teso, perché non riepiloghi le regole del gioco così da sciogliere il ghiaccio?”
“Ehm...sì. Dunque, ci sono due concorrenti, entrambi devono scegliere chi...chi salvare tra i soggetti che si trovano dentro le sfere argentate che abbiamo qui davanti.” La telecamera inquadrò altre due sfere presenti in studio. “Il secondo concorrente non sa cosa ha scelto il primo; se scelgono lo stesso soggetto questo si salva mentre l’altro viene condannato a morte, se invece fanno scelte diverse si salvano entrambi i soggetti.”
“Esatto! Un applauso di incoraggiamento per il nostro concorrente! Bene, sei pronto a cominciare?”
“S-sì.”
“Allora vediamo quale soggetto contiene la prima sfera argentata.”
Il globo sfumò fino a diventare trasparente, rivelando al suo interno un cane: un bel border collie con il suo classico colore bianconero.
“Antony amore, vuoi dirci qualcosa su questo splendido animale?”
L’uomo avvertì una goccia di sudore scivolare sulla sua tempia destra. Ripensò al giorno in cui aveva ricevuto quella telefonata, a quanto ci aveva pensato prima di accettare. Conosceva The Choice, come poteva non conoscerlo, quel maledetto gioco di cui parlava tutta la nazione. Aveva detto sì pur immaginando a cosa potesse andare incontro.
“Lei è Beverly, frequenta casa mia da circa cinque anni.”
“Caro, non essere timido, vai avanti, raccontaci perché,”
Antony si mosse un po’ a disagio sulla sedia.
“Beh, io...io ho una figlia che fa terapia con gli animali, e Beverly è l’unica con cui ha avuto qualche risultato.”
“Prego il pubblico di fare un applauso al nostro concorrente.” La presentatrice aprì le braccia per incoraggiare i presenti, mentre Antony abbassava gli occhi. Quando tornò il silenzio, Marta De Gregori riprese la parola.
“A questo punto direi di guardare cosa c’è nell’altra sfera, che ne dici amore?” L’uomo annuì.
L’argento regredì, rivelando un uomo sulla trentina, completamente rasato, vestito di nero e con le manette ai polsi. Antony sbarrò gli occhi e spalancò la bocca.
“Chi abbiamo qui, tesoro?”
Il concorrente di The Choice tentò di recuperare la calma: si trovava di fronte a centinaia di persone in quello studio e a milioni di telespettatori a casa. Volevano conoscere la sua vita privata, pendevano dalle sue labbra. Decise di giocare al loro gioco, del resto era lì per quello.
“Quest’uomo si chiama Aaron Deckard, ha circa 35 anni e sei anni fa ha ucciso mia moglie e stuprato mia figlia. E’ stato condannato a 30 anni di prigione; mentre mia figlia, che ha da poco compiuto 16 anni, è rimasta da allora profondamente traumatizzata, perciò sta facendo terapia con animali.”
Il silenzio permeava lo studio; il ticchettio dei tacchi della conduttrice era l’unico rumore che si sentiva, mentre i secondi passavano e l’audience saliva.
“Tesoro caro, ora hai la possibilità di decidere il futuro di uno di questi due soggetti. Ad una prima vista può sembrare ovvia la scelta che The Choice ti pone davanti questa sera, ma come sappiamo bene, anzi come sapete bene, cari telespettatori, The Choice nasconde sempre qualche colpo di scena: i concorrenti vengono scelti con cura. A te la parola, Antony.”
L’uomo guardò il cane Beverly, che sembrava tranquillo, con la lingua di fuori. Poi incrociò gli occhi di Deckard, ricordandosi dell’odio provato prima e durante il processo, trasformato poi in miserabile pena, quando lo aveva visto piangere dopo la condanna. Il tempo passò, mentre la mente di Antony vagava nei ricordi.
“Amici, come potete vedere il nostro concorrente sembra essere molto indeciso sul da farsi. Caro, vorrei ricordarti che hai a disposizione due aiuti: il sondaggio tra il pubblico e la videochiamata a casa.”
Antony si scrollò dallo stallo mentale in cui era entrato.
“Sì, giusto, vorrei chiedere l’aiuto del pubblico.”
“Ecco il vostro momento, signore e signori! Alla vostra destra avete due pulsanti: premendo quello blu sceglierete di salvare il cane Beverly, con quello rosso lascerete in vita lo stupratore Deckard. Votate!”
Dopo qualche secondo, lo schermo sopra il pubblico mostrò il risultato del voto: 100% Beverly, 0% Deckard.
“Uh-oh, in tanti anni di conduzione di questo meraviglioso programma non ricordo un risultato così netto a favore di uno dei due soggetti. Cosa ne pensi Antony?”
“Io...io non so, vorrei fare la videochiamata a casa.”
“Bene, chi hai scelto di sentire?”
Uno schermo si illuminò all’interno della sfera dove era seduto il concorrente, apparvero due uomini.
“Loro sono Ethan e William, miei cari amici. Ciao ragazzi.” Sembravano coetanei di Antony.
“Ciao a tutti!” Rispose Ethan con un grosso sorriso, portava abiti alla moda.
“Buonasera.” William era serio, vestito di tutto punto in giacca e cravatta.
Ethan prese subito la parola:
“Antony, che diavolo stai facendo? Cioè, hai finalmente la possibilità di vendicarti di quello stronzo che ti ha rovinato la vita e tu che cazzo fai? Ci pensi. Ma che cazzo pensi?”
“Ethan, per favore, cerca di contenerti, siamo in televisione.”
“E chi cazzo se ne frega di dove siamo!” Grasse risate tra il pubblico. “Fai la pelle a quel pezzente, non perdere altro tempo!”. Partì un applauso spontaneo.
Antony si passò una mano sul volto, tentando di coprire la vergogna, poi si rivolse a William, che per tutto il tempo era rimasto impassibile.
“E tu che ne pensi?”
“Ora che l’essere volgare seduto alla mia destra, eccellente rappresentante di una razza umana sempre più in decadenza e rispondente al nome di Ethan, ha interrotto il suo scurrile monologo privo di qualsiasi filtro dato dalla saggezza che un esemplare di 52 anni, come lui è, dovrebbe possedere, posso appropinquarmi a descriverti il mio ragionamento riguardo la scelta che questo programma spazzatura, che ha ahimè tanto successo sulla popolazione, ti pone di fronte quest’oggi. Ribadendo piuttosto e anzichenò la mia ferma opposizione al presentarmi a questo varietà di bassezza infima, dovendo oltretutto trascurare i miei attuali studi, ma sentendomi in dovere di accettare per il legame di amicizia che mi lega a te da esattamente 33 anni, mi sovviene di ricordarti una delle massime che ho avuto il piacere di elaborare nella mia lunga carriera di pubblicazioni scientifiche: il giorno che l’uomo preferirà il migliore degli animali al peggiore dei suoi simili sarà l’inizio della fine della nostra razza. Detto questo, ti lascio la parola.”
Antony guardò in silenzio i suoi due amici, passando dall’uno all’altro svariate volte; poi sbottò:
“Così non mi aiutate! Tu, Ethan, sei sempre il solito: pronto a sbraitare contro tutto e tutti; risolvi ogni problema con occhio per occhio, dente per dente. Non è sempre così semplice, non puoi pensare di mandare a morte quell’uomo in questo modo. Mi ha distrutto la vita, è vero, ma io credo nella giustizia, nel sistema di leggi che ci siamo dati, e lui sta scontando la sua pena. E tu, William, non puoi essere sempre così categorico: tu non hai emozioni, ragioni solo per logica, per causa ed effetto. Esci dai tuoi soliti processi mentali, prova a pensare in modo più umano e meno robotico per una volta!”
Lo studio era in silenzio, l’attenzione del pubblico e dei telespettatori era concentrata sui tre amici.
“Io...io vorrei salvare entrambi, aiutatemi a farlo. Vi prego.”
Marta De Gregori intervenne prontamente.
“Colpo di scena, cari telespettatori! Come vi avevo preannunciato, a The Choice non sappiamo mai cosa potrà succedere. Scusatemi tanto, cari, non volevo interrompervi, andate pure avanti.”
Ethan fu il primo a parlare:
“Salvarli entrambi? Uhm, non sarà facile...questo significa immaginarsi chi potrebbe essere il secondo concorrente e capire chi potrebbe scegliere dei due soggetti. Così noi scegliamo l’altro e a quel punto il regolamento prevede di salvarli entrambi.”
“Esatto!” La conduttrice incalzava abilmente lo show.
Intervenne William:
“Niente di più semplice, oserei dire, dato che è sufficiente analizzare in modo non anarchico chi siano gli esseri viventi morbosamente collegati ai due soggetti in questione e che quindi potrebbero incarnare perfettamente il secondo concorrente; esseri che Antony sarà sicuramente in grado di elencare senza alcuna mancanza o negligenza.”
Ethan lo fissò allibito.
“Che cazzo hai detto? Io non ho capito niente, non ti capisco mai quando parli, cazzo!” Risate generali. Si inserì Antony:
“Ethan piantala, William ha giustamente detto che devo fare un elenco delle persone che sono sentimentalmente interessate al cane Beverly o a Deckard, dato che una di queste potrebbe essere il secondo concorrente.”
Detto questo, l’uomo si concentrò su Beverly, parlando a voce alta:
“Dunque, il cane viene da un allevamento specializzato in animali da terapia; è una grossa azienda: possiedono centinaia di esemplari. Non mi pare di ricordare che gli educatori siano così attaccati ai loro animali, ma potrei comunque sbagliarmi.” Si voltò poi verso Deckard. “Quanto a lui...beh, di lui so tutto ormai. Ha solo una persona che gli è rimasta accanto nella vita, dopo che il padre è morto: la madre.”
“Parli di quella vecchia che urlava come una pazza al processo?” Chiese Ethan.
“Sì, era lei.” Rispose Antony.
“In tal caso, abbiamo già la risposta al nostro quesito, piuttosto e anzichenò.” Aggiunse William.
“Caro, mi dispiace interrompere i vostri ragionamenti, ma siamo giunti al momento della scelta. Devi dirmi chi desideri salvare tra i due soggetti.”
L’uomo ci pensò l’ultima volta, poi rispose:
“Scelgo il cane, spero così di riuscire a salvarli entrambi.” Un applauso scrosciante partì dal pubblico.
“Emozionante, signori telespettatori! Riuscirà il nostro caro Antony nel suo nobile intento? Per scoprirlo dobbiamo conoscere il secondo concorrente di questa sera, vi ricordo che non ha visto o sentito nulla di ciò che è successo finora. Direi quindi che è giunto il momento di aprire l’altra sfera dorata, avanti!”
La sfera divenne trasparente, rivelando una donna in sovrappeso, in minigonna e tacchi alti, con zigomi tirati, labbra e tette rifatte, di età indefinita, forse sulla sessantina. Antony ebbe un brutto presentimento.
“Marta, amore mio! Finalmente posso conoscerti, sei il mio idolo! Mi chiamo Candy Cream e sono felicissima di partecipare al mio programma preferito, è un sogno per me!”
La donna si voltò verso il cane, che scodinzolava senza tregua.
“Ciao Bev, non vedo l’ora di riabbracciarti!”
Antony guardò Aaron Deckard, ma per la prima volta in sei anni non riuscì a sostenerne lo sguardo.

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