"PASQUA" di Andy Dufresne
Un uomo nudo camminava con fare tranquillo. La sua folta chioma, le ferite ancora aperte, gli addominali ipertrofici e la barba da uomo saggio gli conferivano una sicurezza che gli avrebbe potuto permettere di sfidare il diavolo.
Aveva visto una figura femminile in lontananza, voltata di spalle, ma la riconobbe solo dopo aver percorso pochi metri. Decise di prenderla alla sprovvista.
- Cucù!
- Oh Cristo!
Sul volto dell’uomo apparve un riso sardonico – Esatto!
Lo stupore della donna era pari a quello di chi volgendo lo sguardo al cielo vede le stelle per la prima volta.
- Perché fai così Maddy? – terminata la domanda Gesù ebbe un’intuizione che gli parve brillante – Sono nudo solo perché il sudario è tutto sporco di sangue! Lo sai che mi fa senso.
La Maddalena non mutò espressione. La già troppo tartassata pazienza di Cristo se ne andò a farsi benedire.
- Se ti faccio così schifo noli me tangere. Pussa via.
Un morto vorrebbe un minimo di festeggiamenti alla sua resurrezione, non capita di certo tutti gli anni.
– Non è per quello. È che oggi…ehm…come posso dire… - l’esitazione di Maria era irritante quasi quanto il suo precedente mutismo – beh, non è il giorno giusto.
Lo sconcerto si diffuse sul volto di Cristo – Non è sabato Magda? – si divertiva a chiamarla con diminutivi sempre diversi. Maria gli ricordava la madre mentre Maddalena semplicemente non gli piaceva.
- Sì, ma tu avevi detto che saresti resuscitato il terzo giorno.
Dallo sconcerto passò all’ebetismo.
- Embè?
- Ah, santa pazienza…sei morto venerdì. – gli pose davanti la mano chiusa iniziando a conteggiare - Venerdì, sabato e domenica!
Fu un’epifania - Oppapà!
- Che hai intenzione di fare?
A casa di Maria Maddalena una tunica ricopriva finalmente il corpo sfigurato di Cristo.
- Nascondermi, cara Madeleine. Ho un appuntamento con lo Spirito Santo oggi…cioè domani.
- Potresti trattenerti un’altra quarantina di giorni in fondo.
- Certo, in villeggiatura nel luogo in cui mi hanno messo in croce.
- Non vuoi salutare neanche tua madre?
- Chi?! Quella pazza scriteriata sarebbe capace di rinfacciarmi ancora di avermi fatto passare attraverso il suo imene. E poi cosa dovrei dirle? “Ciao mamma, sono resuscitato un giorno prima per sbaglio, butta la pasta”?
- E gli apostoli?
- Chi l’impiccato, il rinnegatore o... – si bloccò perché si rese conto di star diventando sempre più nervoso. Era stato un suo errore e lo Spirito Santo non sarebbe di certo arrivato prima. Se ne voleva andare e ancora non poteva.
- Scusa Lena, è solo che è il mio secondo fallimento.
Si sentiva un bimbo infagottato da una madre iperprotettiva, ma se non si fosse coperto del tutto non sarebbe passato inosservato. Evitò di uscire per le strade di Gerusalemme e andò in un’osteria di Emmaus, influenzato nella scelta dal nome, “Pane e Vino”.
Il clima era gioioso e coinvolgente - Osteria numero otto, paraponzi ponzi po, Dio ha fatto un gran casotto, paraponzi ponzi po, perché gli han ammazzato Gesù che ora fertilizza meglio della pupù! – non era proprio la sua giornata.
Si avvicinò ad un tavolo i cui due occupanti non erano impegnati in cori che gli davano del concime. Non lo riconobbero, ma lo invintarono a cenare con loro. Il Cristo giustificò tutto quel tessuto addosso con un background costruito ad arte che durò finchè non spezzò il pane. Dannata educazione della Madonna.
- Ma tu sei…tu sei… - il più anziano dei due era talmente stupefatto da sfiorare un attacco cardiaco – uno zombie!
Colui che si faceva chiamare Gesù avrebbe tanto voluto assumere le sembianze di Belzebù.
- Hai moltiplicato il pane, miracolo!
- Ogni volta la stessa storia, l’ho solo spezzato!
- Tommà smettila di mettere il dito nella piaga!
- Perdono mio Signore, se non tocco non credo.
- Non ricordo che tu abbia detto così.
Il Cristo si volle presentare un’ultima volta ai suoi discepoli per dimostrare anche ai meno fiduciosi la sua resurrezione, ma soprattutto voleva mettere ben in chiaro le cose con alcuni di loro.
- Tu eri Pietro. Invece sei un infame rinnegatore e farai il muratore. Edifica una chiesa lontano da qui e in un posto pericoloso. Diciamo a Roma.
Non prestando attenzione al piagnucolio di Simon Pietro, Gesù si volse a Giovanni e Matteo.
- Ho letto le vostre storie su draghi e maghi, sareste capaci di scrivere una mia biografia? Però bella avventurosa e piena di suspense! Voglio che la gente sia stupefatta pur conoscendo già il finale. Che sia unica mi raccomando. Al massimo fatevi aiutare da qualcuno.
Continuò a dare indicazioni varie agli apostoli, sempre evitando lo sguardo di Pietro. Finchè in ultimo, con una tirannica luce negli occhi, disse loro:
- Diffondete la parola del Signore, viaggiate e convertite tutti anche a costo di essere martirizzati!
Quasi come se il martirio fosse un augurio.
Finalmente la giornata volgeva al termine. Lo Spirito Santo avrebbe dovuto già essere pronto a prenderlo e Gesù non aveva intenzione di trattenersi oltre.
Al monte degli ulivi salutò per un’ultima volta i suoi quasi sempre fedeli discepoli e Maria Maddalena (chiamandola M&M’s).
Un fascio di luce abbagliò gli astanti mentre il loro Messia ascendeva al cielo. Dal fascio di luce si scorgeva la sagoma di Gesù mentre salutava tutti agitando la mano con un sorriso ebete. Una scena grottesca che rimase impressa nella memoria degli apostoli.
Il raggio trattore lo portò all’interno dell’astronave Spirito Santo, finalmente al cospetto di suo padre. Dopo le cerimonie del caso il gigante barbuto, tutto agghindato di bianco e con uno strano triangolino sopra la testa che fungeva da corona, si rivolse al figlio in modo più confidenziale:
- E la mamma?
- Non ha capito niente di inseminazione artificiale e ha fatto morire vergine quel poveretto di Giuseppe.
- So che per il momento hai fallito la missione, la Terra non è stata conquistata.
Sul viso dell’alieno umanoide che si faceva chiamare Gesù comparve il suo tipico riso sardonico.
- Ancora no.